Quando finalmente Dean mi chiama, quello che mi dice non mi rassicura per niente. So che ormai è fuori controllo, che sarebbe capace, che è capace di tutto nelle condizioni in cui è. E la fine di Rudy ne è un altra prova. Ma sentirgli dire “C'ho provato, Sammy.... Ho dato tutto me stesso per combatterlo...E' finita, fratello. E' ora di dirsi addio!” è come un pugno dritto nello stomaco.
E quel pugno diventa un macigno mi schiaccia del tutto, quando, all’interno di quel bar  desolato, in cui Dean mi ha dato appuntamento, ci trovo anche Morte. Fermo, impettito e con l’espressione di uno che sta facendo il colpo della sua vita.
Mietere un Winchester.
“Che significa questo?! C'è un altro modo. Non devi andare con lui. Non devi morire!" dico, perchè Dean, davanti a me , ai miei occhi, non ha altro che l'aspetto di un condannato a morte.
Ma poi è proprio Dean che  mi stupisce ancora. Anzi mi sconvolge. “Quando me ne sono andato dal bunker credevo che l'unica soluzione fosse la mia morte. Ma mi sbagliavo. E' la tua!”
Ed è Morte che mi spiega il perchè mio fratello mi vuole morto."Tuo fratello non può essere ucciso e il Marchio non può essere distrutto senza scatenare un male più grande di qualunque altro male abbiamo mai conosciuto, l’Oscurità….E anche se dovessi eliminare dai giochi Dean, rimarresti comunque tu, Sam, leale e ostinato, che non ti fermerai fin quando non troverai la soluzione e salverai tuo fratello...." e poi con aria di sfida, mi sussurra ciò che Dean non sente, ma che a me sembra una vera e propria vendetta. “ E poi c’è quella volta che mi hai dato buca!”
 
 

Quando mi affronti di nuovo, lasciandoti Morte alle spalle, capisco che hai inteso ciò che faccio nel verso sbagliato. “La mia vita è la tua merce di scambio, Dean?!” , ma non è così e allora provo a spiegarti, ad aprirti gli occhi su qualcosa che finalmente anche io ho visto e ai miei occhi appare molto chiaro. “Ripensa a tutta la nostra storia. Il male ci segue e distrugge tutte le cose che circonda, uccide tutte le persone che amiamo. E’ ora di ammettere ciò che siamo realmente!Rudy?, l’uomo a cui tu hai fatto vendere l’anima?, Charlie? ”


 
Non posso credere che tu dica questo. Che tu pensi questo. Dopo tutte le vite abbiamo comunque salvato. Dopo tutte le volte che abbiamo rimesso sulle rotaie questo dannato pianeta. “Ascoltami! Noi non siamo cattivi. Il marchio sul tuo braccio, lo è. Non tu.  Noi siamo molto lontani dall’essere perfetti, ma siamo buoni. Tu lo sei. Io lo sono….Ciò che stai facendo anche adesso, non è da uomo cattivo, ma da uomo buono che sta cercando un altro modo, una qualsiasi altra via di uscita!” ti dico cercando con tutte le mie forze di farti ragionare, mentre non riesci a staccare gli occhi Morte.


 
“Non c’è un altro modo, Sam!...Mi dispiace!” dico mettendo fine ad ogni tua replica o tentativo di dissuadermi. E la cosa sembra esasperarti perché mi colpisci, con forza e decisione. Vai a segno, ma non ti do’ la possibilità di centrare ancora molte volte il bersaglio.
Quando infierisco un'ultima volta sul tuo volto ormai più che segnato, tu ti arrendi.
Sconfitto. Esausto.
Questa volta sembra essere un deja-vu al contrario. Sono io quello strafatto di puro male e non tu, come quando, pieno di sangue di demone, mi lasciasti  sfiancato in quella camera d’albergo per seguire Ruby, alla ricerca di Lilith. Questa volta sono io quello da fermare.
“Basta! Basta così!!” gemi , mentre tieni ancora le mani , tremanti per i colpi subiti, alte a coprirti il viso.
Cerco di rimanere stoico ma dentro di me non posso credere a quello che ho fatto e che sto per fare a mio fratello.
Il fiume sta raggiungendo la fonte.
Ti vedo che cerchi di drizzarti, rimanendo piegato sulle ginocchia, seduto sui talloni,  perché sai che non ti farei alzare. “Non mi sentirai mai e poi mai dire che tu non sei una persona buona!”
Le tue lacrime spezzano quello che è rimasto del mio cuore.
I tuoi occhi dicono tutto. Tranne che mi odi perché sto per ucciderti. “Fallo!” dici poi, invitando Morte alle mie spalle che fino a quel momento si è goduto in disparte lo spettacolo. Mi giro appena e vedo che nelle mani del Cavaliere c’è la sua falce arcuata. Me la offre e ha anche l’indelicatezza di cedermi il compito. “Fammi questo onore!”
 
 

Ti vedo impugnare quell’arma infernale. La mietitrice di tutte le mietitrici. Quella che un giorno mieterà anche Dio stesso.
Ti vedo, Dean. Vedo il dolore nei tuoi occhi, precursore del dolore che proverai dopo che mi avrai ucciso.
Vedo il brillare delle lacrime che verserai sul mio cadavere quando tutto sarà finito. Vedo l’incertezza nelle tue mani, mentre stringi l’elsa della falce. 
“Chiudi gli occhi. Sammy, chiudi gli occhi!”, questo mi dici, che riesci a dirmi.
Perché sai non ce la faresti ad uccidermi guardandomi negli occhi. Così provo a darti coraggio, facendoti capire che sono pronto. Che puoi farlo. Puoi uccidermi, Dean!
 

 
“Chiudi gli occhi. Sammy, chiudi gli occhi!” questo ti dico. Questo riesco a dirti.
Perché prima di colpire voglio proteggerti un ultima volta. Non voglio che tu ti renda conto della morte quando arriverà. Voglio che l’ultima cosa che i tuoi occhi possano vedere sia il mio volto e non il luccichio di una lama infame. Voglio donarti quel sonno eterno senza dolore, senza paura. Voglio che per te ci sia solo pace.
 
 

Ti muovi, pronto a colpire, ma ti fermo. Il mio non è un ennesimo tentativo per salvarmi, so che sarebbe inutile. Il mio è solo la richiesta di un fratello. “Aspetta….Prendi queste e un giorno quando troverai la strada di casa, lascia che queste ti guidino, che ti aiutino a ricordare che cosa significa essere buoni..cosa significa essere amati!” e vorrei essere più forte in questo momento.
Dannazione! , lo vorrei essere anche per te.
Ma non ci riesco e le lacrime sul mio viso scendono impietose , dopo che la foto di noi e la mamma restano abbandonate sul pavimento, davanti alle mie ginocchia.
Tu mi guardi, guardi le foto, mi guardi ancora e i tuoi occhi brillano. Tristi, malinconici, colpevoli. Disperati.
 
 

Guardo la foto della mamma, di noi due con lei. Guardo te ai miei piedi. Indifeso. Pronto a morire pur di salvarmi. L’ennesimo sacrificio di una persona buona.
Devo mettere fine a tutto. Adesso. Perché non resisterei oltre a questo scempio.
E ci pensa Morte a riportarmi indietro. “Ciò che hai fatto, quello che sei diventato è un sfregio alla loro memoria! Fallo, Dean. O lo farò io!”
“Fallo…o lo farò io!” e qualcosa nella mia testa confusa e nella mia anima disperata e persa, scatta.
Qualcosa si accende. Qualcos’altro si spegne.
“Perdonami!” mormoro con quel po’ di voce che riesco a recuperare. Stringo la falce, contraggo i muscoli e affondo il colpo. La falce scatta veloce guidata dalle mie braccia, supera la testa di Sam, sorvolandola e precisa, si infilza nel corpo del Cavaliere alle mie spalle.
Avrei sopportato tutto. Tutto.
Tranne una cosa! Ciò che torna ad essere l’unica consapevolezza della e nella mia vita.
Nessuno minaccia o tocca Sam.
Io sono e sarò sempre il guardiano di mio fratello. E ora ne sono più convinto che mai. Fin quando ci sarò io, fin quando avrò la forza di respirare e mettere un passo dopo l’altro, Sam, il mio Sammy, non dovrà mai guardarsi le spalle da solo.
Vedo Morte rimanere impassibile. Il suo sguardo è  indifferente al colpo. Il suo corpo stesso sembra non averne risentito. Poi succede. Lo vedo svanire, letteralmente andare in polvere davanti ai miei occhi. Davanti a quelli sbalorditi di Sam, che sconvolto è ancora a terra , nel posto dove credeva sarebbe morto.
Mio Dio! ho ucciso la Morte!
 
 

Mi hai salvato!! Mi hai salvato! Per quanto fossi sicuro di essere alla fine dei miei giorni, mio fratello lo ha fatto ancora. Mi ha salvato. Ancora! Mi tira su, prendendomi per la mano e dopo esserci assicurati di stare entrambi bene, più o meno…. accade.
Il miracolo. Forse!
Uno stridio insopportabile. Un fulmine. Dean colpito da quel fulmine. Il suo braccio marchiato che si illumina tanto da sembrare stia per andare a fuoco. Dean che geme e si contorce dal dolore. E poi quel fulmine che come è arrivato , va via. Lasciando Dean, dolente e affannato, sul pavimento.
Lasciando Dean libero dal marchio di Caino.
Finalmente!
 
 

Il dolore che provo è insopportabile. Ho l'impressione che il braccio mi vada in fiamme tanto il bruciore che sento. gemo. Mi agito. E poi l'ultimo lampo sembra quasi voglia portarmi via con lui, invece porta via solo il male che mi affligge.
Riprendo fiato. Guardo il mio braccio.
Il Marchio non c’è più. Non c’è più.
Quella maledetta peste assassina è sparita. Quella maledizione assetata di sangue e sofferenza non mi impesta più il sangue, il cuore e il cervello. Le sue grida stridenti smetteranno di assillarmi il cervello. La sua sete di sangue smetterà di torcermi lo stomaco.
Il marchio non c’è più. Non c’è più.
Il fiume ha ripreso il suo giusto corso.
 
 

Fuori da quel locale abbandonato, i due fratelli, esultano mestamente di quell’inaspettata vittoria. Ma il loro sollievo dura poco.
Vicini, spalla a spalla, come sempre, come hanno sempre fatto in quella loro vita assurda, osservano quei fulmini schiantarsi contro il terreno che li circonda. E poi quello stesso terreno lo sentono tremare sotto i loro piedi.

Eccola! Arriva!

L’ Oscurità tanto declamata da Morte si sta palesando.

Dean non aspetta oltre. Il suo primo pensiero è dire a Sam di correre verso l’Impala.
L’unico porto sicuro in quel mare di tenebra che sta avanzando implacabile verso di loro.
Sam obbedisce. Entra nella macchina e come quando era piccolo e l’oscurità gli faceva paura, fa l’unica cosa che gli dava sicurezza e coraggio.
Chiama suo fratello.
“DEAN!!!”
 
Poi l’Oscurità li inghiotte!
 
 
N.d.A.: Ed eccoci qui!! Ultima shot della serie che spero vi sia piaciuta. Questa stagione, è inutile dire, che l'ho amata tantissimo. Episodio più, episodio meno. E già so che la prossima sarà meglio. Non potrebbe essere diversamente quando c’è di mezzo l’Oscurità originale.
Unica pecca: Ottobre sarà difficile da attendere!!
Come al solito. Abbiate pietà per chi scrive e se leggete, recensite. PLEASE!!!!
Baci, Cin!!