«Swan!» era la quarta volta che Killian la chiamava nel giro di due minuti, eppure la donna sembrava intenzionata a non rispondergli. «Swan, maledizione, smettila di far finta di non sentirmi!» la sua pazienza stava lentamente scemando, ma bastò il rumore di piedi scalzi, che piano iniziavano ad avvicinarsi, a far spuntare sul suo volto un leggero sorriso.
Dal canto suo, la donna, non si era preoccupata di mantenersi calma. Anzi, con poca grazia aveva spalancato la porta – di quello che era il  suo bagno – e, con un irritatissimo “che c’è?” aveva risposto all’uomo.
«Alla buon’ora, tesoro.» aveva ribattuto l’altro, facendo capolino dalla doccia e mostrandole uno dei suoi soliti sorrisi sghembi.
Emma si era limitata ad alzare gli occhi al cielo – soffitto, in questo caso -  e incrociare le braccia al petto.
«Potresti porgermi l’asciugamano che ho dimenticato di là?»
«Devo proprio?»
«Beh, in effetti no,» sorrise lui, aprendo di qualche centimetro in più lo sportello della doccia e scoprendo così una parte del suo profilo mascolino.

Killian, cosa ti salta in mente? Chiudi quella doccia. Oddio.

Emma ci provava a rimanere calma, davvero. Ma in quel momento voleva soltanto saltargli addosso – e non per fare quella cosa, ma per picchiarlo. Ovvio, no? -

«potresti farmi da scudo con il tuo corpo, tesoro.»  aveva continuato lui, ammiccando senza ritegno. La bionda sbuffò quando lo vide muovere le sopracciglia in quel modo tanto strano quanto sensuale.

Emma, smettila. Non è per niente sensuale.

«Aspettami qui.» rispose seccata.
«E chi si muove!»

Quando Emma gli aveva lanciato l’asciugamano, non pensava minimamente che Killian sarebbe uscito dalla doccia con lei ancora lì davanti.
Un suono – che somigliava più ad un lamento – uscì dalle sue labbra, e quando si girò dall’altra parte, il pirata non si trattenne dal non ridere.
«Andiamo, Swan. Non mi dire che ti ho messo in imbarazzo.»
«Credevo avessi un po’ più di pudore, pirata.»
Continuando a ridere l’uomo le poggiò la mano buona sulla spalla, come per invitarla a voltarsi.
«Se sei ancora nudo giuro che ti sparo in mezzo alle gambe.»
«Tranquilla, Swan. Niente di troppo grande è in vista.» soffocò una risata. «Insomma, non voglio assolutamente sconvolgerti la giornata!»

In quel momento Emma si chiese se potesse esistere una persona più irritante di Killian Jones.
Probabilmente no, si rispose senza troppi giri di parole.

Quando si voltò, lo trovò indaffarato a trafficare con i suoi capelli; alcune ciocche ribelli gli contornavano il viso in modo disordinato, e l’espressione – alquanto buffa – che aveva assunto, lo rendeva… tenero.

Irritante e tenero.

Lo aveva sicuramente osservato più del dovuto, ne era certa, e Killian se ne era accorto.
Le teneva gli occhi puntati addosso e un sorriso compiaciuto si era impossessato delle sue labbra. «Qualcosa non va, Swan?»
Solo allora Emma si rese conto di quanto fosse affascinante.
Le costava tanto ammetterlo, ma lo era davvero. Soprattutto adesso che era quasi completamente nudo.
Passò diversi minuti ad osservare la pelle ancora umida dell’uomo. Deglutì, poi lo guardò dritto negli occhi.

«Killian.»
«Si, Swan?»
«Credo che dovremmo fare sesso.»