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Autore: Respirandoparole    22/05/2015    1 recensioni
Pensavo che non mi avresti mai calcolata, mai vista come qualcosa più di un'amica e invece eccoci qui, abbracciati tra le lenzuola fresche del tuo letto.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sento il tuo profumo pungente solleticarmi le narici, il tuo petto nudo si alza e si abbassa sotto la mia testa e le nostre gambe si intrecciano tra loro avvolte nelle lenzuola fresche del tuo letto. Il tuo braccio è avvolto attorno alle mie spalle e il tuo respiro si infrange leggero e caldo tra i miei capelli. Mi sembra di star sognando e per un momento credo che sia davvero un sogno ma il dolore ai piedi mi riporta alla realtà. Perché mi fanno male i piedi? Ah già, ieri ho messo i tacchi. Ti accarezzo piano, con gli occhi ancora chiusi esattamente come ho immaginato di farlo per mesi. Mi allungo lentamente e ti annuso il collo baciando la tua pelle morbida resa ruvida
dalla barba. Poi apro gli occhi e prima di guardare qualsiasi altra cosa guardo te, le tue palpebre lisce come le pagine di un libro mai aperto, le guance rosate, le labbra sottili e quei baffi neri che a parer tuo servono a far cadere ai tuoi piedi tutte le donne che ti fai. Sei andato a letto con decine di ragazze, di molte non ricordi neanche i nomi. Ti guardavo, spesso da lontano, flirtare con quelle belle bionde ossigenate o con le more esotiche che non facevano altro che strusciartisi contro e mi chiedevo cosa mancava a me, perché quando ero io a sbattere le ciglia vicino al tuo viso non mi regalavi uno dei tuoi sorrisi ipnotici. Io, al contrario di tutte quelle oche, ti amo. Ti amo così tanto che a pensarci mi si chiude la gola, mi si increspa lo stomaco, e mi si svuota la mente. E non mi sono innamorata di te guardandoti ballare, non mi sono innamorata di te accarezzandoti i bicipiti, io mi sono innamorata di te e non della tua immagine. Mi sono innamorata delle tue battute idiote, delle tue bravate, del tuo modo di fare quando usciamo con la compagnia, della gentilezza che mostri di avere quando sei fuori dai locali e mi offri il gelato. Mi sono innamorata di te quella volta che, quando tutti ormai se n'erano andati, siamo rimasti fuori a parlare su una delle panchine mal ridotte che riempiono la piazza del nostro quartiere. Io so molte cose di te, cose che nessuna delle ragazze che frequenti sa. Però ho sempre pensato che di me non te ne potesse importare di meno, che fossi solo una delle tante ragazze che ti girano intorno sbattendo gli occhi, di diverso dalle altre, forse, avevo solo il potere di farti dire cose che alle altre non dicevi ma niente di più . Invece ora siamo qui, abbiamo fatto l'amore, abbiamo dormito insieme. Adesso so che anche tu mi ami. Sei venuto a cercarmi ieri, la casa di Laura era piena di gente, ragazze ci avevano provato con te tutta la sera ma tu sei venuto a cercarmi, mi hai spinta contro il muro e mi hai baciata. Il resto è andato avanti come da copione: mi hai portata a casa tua e mi hai spogliata, mi hai fatta stendere sul letto e mi hai detto di essere tua forse non convinto del fatto che lo ero già. È stato bellissimo avere le tue mani sul corpo, il tuo respiro sul collo, le mie gambe strette attorno al tuo bacino ma a dire il vero mi aspettavo che saresti stato più dolce, mi aspettavo che mi avresti trattata con delicatezza, come si fa con le cose preziose, con le cose amate. Invece sei stato violento, quasi animale, quasi inarrestabile. A pensarci bene ieri sera non ne hai respinta neanche una delle ragazze che ti ballavano addosso e in cucina ci sei entrato barcollando e non sono più tanto sicura che tu mi abbia spinta contro il muro perché lo volevi: sembrava invece che tu avessi perso l'equilibrio. In effetti mi sembra che tu mi abbia guardata in modo strano prima di baciarmi e sto cercando di convincermi che non importa ma non ne sono più tanto certa. Sono paralizzata, incapace di muovermi, impietrita all'idea che ciò a qui sto pensando possa essere vero. Tremo voltandomi verso di te e sento un brivido freddo percorrermi la schiena mentre mi avvicino alla tua bocca socchiusa e sento la puzza di alcool: eri ubriaco.

Angolo dell'autore
Non so da dove sia venuta fuori questa storia, non ho idea di chi siano i personaggi ne dove si trovino, so solo che avevo bisogno di scriverla. Spero che sia quantomeno decente e che non ci siano errori gravi. In caso ci siano, siate clementi: le ultime settimane di scuola nuocciono molto alla mia già instabile salute mentale. Le recensioni sono sempre ben accette, eh. Un bacio bamboli ;) 
   
 
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