Storie originali > Horror
Ricorda la storia  |      
Autore: Witty    20/02/2005    10 recensioni
"Non capisci? E' stato tutto solo un gioco... e tutti i giochi sono destinati a finire. E in tutti i giochi c'è un vincitore e un perdente. Hai giocato. Ti sei divertita. Ti sei anche illusa di poter vincere. Ora siamo alla resa dei conti. Questa è la partita finale."
Genere: Dark, Drammatico, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

                        (*:.G a m E   o f   t H e   m A d N e S S .:*)

 

“Non capisci? E’ stato tutto solo un gioco… e tutti i giochi sono destinati a finire. E in tutti i giochi c’è un vincitore e un perdente. Hai giocato. Ti sei divertita. Ti sei anche illusa di poter vincere. Ora siamo alla resa dei conti. Questa è la partita finale.”

 

Dicevi di volermi bene. Io ho sempre saputo che non era così, però. Anche adesso, mentre strisci per terra, allontanandoti da me, con gli occhi spalancati di terrore fissi sui miei, dici di volermi bene. Sei patetica.

Ti ricordi quando ti ho raccontato per la prima volta delle mie visioni? Persone troppo spaventose per essere semplici amici immaginari. Hai iniziato a portarmi dallo psicanalista due volte a settimana. Avevo solo quattro anni. Non mi hai mai creduto… come puoi volermi bene se non hai mai creduto ad una sola frase pronunciata da me?

“Probabilmente la bambina ha subito un grave trauma psicologico… vi consiglio di informarvi. Non saprei, magari a scuola le è successo qualcosa… “ ecco cosa ha detto lo psicanalista, la prima volta.

Ha cercato di scavare dentro il mio cervello. Lo sai, che non gliel’ho mai permesso?Avevo già capito che gli uomini sono scettici a tutto ciò che vada oltre loro comprensione. Che non accettano chi è diverso da loro. Così, quell’uomo uguale ad altri miliardi di uomini uguali tra loro, ha incominciato a fare supposizioni su quello che poteva esserci nella mia testa. Ma tutte queste ipotesi portavano ad un'unica conclusione: la pazzia.

Ho accettato quest’ etichetta senza discutere. E non ho parlato più di ciò che vedevo, né tantomeno di ciò che ero in grado di fare. Ho tenuto nascosti i miei poteri per non essere rinchiusa. Mi sentivo proprio come un’ aquila: costretta a volare di nascosto per non essere catturata o uccisa dai bracconieri. Ma adesso è tutto finito. Mi sono ribellata. Sapevi che sarebbe successo, vero? No, non lo sapevi. Tu non sai nulla di me. Mi credevi pazza, ma non pericolosa. Non sei abituata ad ammettere gli sbagli, ma non potrai negarlo, questo. Ti è costato veramente caro.

Ti sei spaventata vero? Ti sei spaventata a morte quando mi hai visto levitare, venendo verso di te. Hai visto quanto sono fragili le certezze di un uomo? Bastano pochi secondi, poche parole, poche azioni compiute o incompiute che esse crollano. Come se fossero fortezze attaccate da mille cannonate. O meglio, semplici castelli di carte colpiti dalla leggera brezza primaverile. Tu che mi hai sempre creduto un mostro, un essere che doveva essere lasciato da parte in un mondo che non ti apparteneva.Nel mondo della sua pazzia. Adesso hai visto che non ero io, ad essere pazza, ma che eri tu ad essere cieca. Hai vissuto come una talpa, nell’ombra rassicurante che il suolo ti offriva. Non hai mai visto chiaramente la luce del sole. Perché questa ti da fastidio. Come ti da fastidio ammettere che io non sono pazza. Semplicemente, non sono come voi. Posso vedere cose a voi nascoste e posso fare cose che voi non vi sognereste mai. Chiamali poteri paranormali, se vuoi. Io non li chiamo proprio. Preferisco così.

Volevi cancellarmi dalla tua vita, come se fossi un qualcosa che non ti riguardasse. E’ stato divertente. Tu cercavi di far finta che io non esistessi. E io ti assecondavo, ben consapevole che quello che contava era solo l’ultimo punto. E’ stato il nostro piccolo gioco. Non capisci? E’ stato tutto solo un gioco… e tutti i giochi sono destinati a finire. E in tutti i giochi c’è un vincitore e un perdente. Hai giocato. Ti sei divertita. Ti sei anche illusa di poter vincere.Ora siamo alla resa dei conti. Questa è la partita finale.

I miei piedi scalzi toccano il pavimento. Muovo due passi verso di te. Tu mi fissi, sei terrorizzata. Non ricordo di averti mai vista così, anche se in effetti non ti ho proprio visto molto. La mia espressione cambia. Da arrabbiata che era adesso è compassionevole.Perché sai, in fondo mi dispiace. Mi dispiace che il nostro gioco sia già arrivato alla sua conclusione. E’ ora per te di raggiungere il mondo che tanto hai odiato.

Addio, mamma.

Anche io ti ho voluto bene.  

-

-

-                                     

Mi raccomando, RECENSITE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ^_____^  (lo so che non è un granché e che ci si mette + a recensirla che a leggerla… ^_^’’’’’’’ )

  
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Witty