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Autore: MadHatter96    23/05/2015    5 recensioni
"Quella donna, quella magnifica creatura dai lunghi capelli viola brillante, come quelli di tuo fratello Kanato, e con gli smeraldini occhi somiglianti per certi versi a quelli di Ayato e per altri al tuo stesso sguardo, non si può dire davvero tua madre.
Forse è più definibile con la parola di generatrice, colei che ti ha portato in grembo insieme ai tuoi gemelli e ti ha partorito quel 20 marzo."
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Laito/Raito Sakamaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The child inside You


 
Eccoti, sei ancora lì, attento come una tigre tra le ombre, pronto a sbranare il cucciolo di gazzella ignaro.
Quella ragazzina non lo sa che dietro quei magnifici occhi verdi e luminosi, che splendono su un dolce viso d’angelo, in realtà si cela la peggiore delle bestie presenti su questa terra.
Non ti ha ancora nemmeno notato, Raito, ma tu sai ottenere ciò che vuoi.
Osservi le sue gambe lisce e chiare rispetto al bordeaux della gonnellina scolastica, che copre solo lo stretto necessario di quelle cosce.
Forse è stato questo il motivo che te l’ha fatta individuare come una preda facile, o forse è stato l’odore piccante del suo sangue a stuzzicarti.
Sorridi sistemandoti il tuo fedele cappello sulla testa proteggendo i tuoi soffici capelli rossi dai raggi solari.
Non ti piace affatto il sole, ti infastidisce, ma fortunatamente sta giungendo l’imbrunire e presto sarai attivo e in piena forma.
Le tue pupille profonde sembrano non riuscire a staccarsi da quella preda, come se solo guardarla potesse saziare quel languorino che ti stai portando dietro da tanto.
Presto sarai soddisfatto vero?
Ma…che succede? Perché ti sei fermato Raito?
“Mamma!”
Lì, a pochi passi da te, un bambino umano sembra aver attirato la tua attenzione.
Di altezza arriva a stento alle tue ginocchia, e stringe forte tra le braccia un morbido coniglietto grigio chiaro, con la stessa possessività con cui Kanato coccola Teddy.
La giovane donna accanto a lui si china, senza lasciargli la manina che anche prima stringeva cercando di tenerlo al sicuro dai pericoli della città.
Ti dimentichi di ascoltare cosa stanno dicendo, sebbene puoi benissimo sentirli. Osservi solo le loro espressioni.
Il visetto piccino sembra avere una preoccupazione: le piccole labbra rosate sono lievemente piegate verso il basso e la tenera fronte è corrucciata.
A quell’espressione vedi il chiaro viso di quella che deve essere la madre aprirsi in un dolce sorriso. La mano affettuosa passa tra i capelli del bimbo, dello stesso colore dei suoi, mentre con attenzione gli spiega qualcosa che a quanto sembra per lui è nuovo.
Quando lei finisce di parlare il piccino sorride felice, avvolgendo le braccine cucciole attorno al collo della mamma che lo solleva, tenendolo stretto stretto e regalandogli un vivace bacio sulla fronte, per poi riprendere il cammino.
Tu invece te ne stai fermo, Raito, con un’espressione grave in volto.
Ti sono sembrate bellissime, quelle due figure umane.
Quella madre non avrebbe mai potuto battere la bellezza della tua, eppure, vedendola insieme al suo piccino fa scaturire in te un sentimento di invidia che non ammetteresti mai.
Probabilmente già per l’oscura natura un simile e naturale affetto tra vampiri non è possibile, ma sai che questa è solo una scusa per allontanare un desiderio più grande di te.
Non ti capiscono. Non ti capisce la gente che ti guarda, le ragazze che ti ammirano, le tue vittime che gridano, i tuoi fratelli… nessuno ti capisce, e se qualcuno provasse a farlo lo uccideresti.
Perché il rimpiangere l’affetto materno, il vero affetto materno mai ricevuto, è una gran debolezza per un vampiro.
Quella donna, quella magnifica creatura dai lunghi capelli viola brillante, come quelli di tuo fratello Kanato, e con gli smeraldini occhi somiglianti per certi versi a quelli di Ayato e per altri al tuo stesso sguardo, non si può dire davvero tua madre.
Forse è più definibile con la parola di generatrice, colei che ti ha portato in grembo insieme ai tuoi gemelli e ti ha partorito quel 20 marzo.
Ma allo stesso tempo lei è stata la tua amante, il tuo dolore che si è trasformato poi in pura lussuria incestuosa.
È lei che ti ha reso così, è per lei che tu come gli altri due sei cresciuto diventando ciò che noi ora vediamo. Questa non è la tua prima essenza.
Però, lo sai che in fondo c’è qualcos’altro che ti lega a lei, ancora più in profondità dell’utero materno. È un desiderio primario, insaziabile, comune a tutti quanti, anche agli altri Sakamaki, sebbene sembrino essere molto più bravi di te a metterlo a tacere.
Invece tu, come lei, per quanto lo negherai, non riesci a non sentire l’estremo bisogno di essere amato.
È questo che ogni creatura, umano o vampiro, ricerca: l’amore. Non per forza l’amore romantico, ma anche il semplice affetto gratuito che ti promette di non lasciarti mai da solo.
Lei voleva l’amore di tuo padre, e lui non gliel’ha concesso.
Tu vuoi semplicemente l’amore che nessuno ti ha mai dato, l’amore che non hai mai visto.
Ma ammetterlo è una caduta troppo mortificante.
Torni a guardare la strada davanti a te; quella ragazzina è sparita da un pezzo ormai.
Ti abbassi il cappello per proteggere il tuo sguardo dalla vista altrui, perché non si accorgano della patina malinconica che loro non sanno appartenerti.
Evidentemente sei rimasto a bocca asciutta, Raito.
Sorridi voltando le spalle al sole ormai stanco, incamminandoti verso casa.
Per lo meno lì potrai trovare qualcosa da mettere sotto i denti per consolarti…
 “Voglio le caramelle, mamma.”



Salve! Eccomi, di nuovo.
E di nuovo con Raito-kun. Questa storia è un po' diversa da quelle che scrivo di solito, forse anche più semplice, ma volevo andare al cuore della questione. Non so, probabilmente qualcuno può dirmi che Raito è OOC, o cose simili...beh, io non credo.
Volevo trovare e mostrare il suo nervo scoperto, visto che di solito quando scrivo di lui ci giro sempre attorno. Il bello dei personaggi di Diabolik Lovers è che non sono come sembrano; i loro comportamenti, spesso patologici, hanno dei fondamenti ben specifici che inquinano il loro carattere.
Anche Cordelia secondo me può essere riferita a questo meccanismo, e ho cercato di accennarlo. Essendo la figura più importante nel passato di Raito, pensavo in seguito di scrivere qualcosa anche esclusivamente su di lei; per quanto la biasimi non posso negare che come personaggio mi affascina molto.

E dopo un commento lungo quasi quanto la fanfiction vi saluto ^^
Ringrazio già in anticipo!

A presto

MadHatter
  
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