Qual era stata la scintilla che aveva generato il fuoco?
Aveva avuto tutto inizio quel giorno in cui…  

Steve, coperto da uno striminzito asciugamano poggiato intorno ai fianchi, si aggirava per la camera alla disperata ricerca di una maglietta azzurra, quando notò, per la prima volta, una piccolissima e quasi invisibile spia luminosa che lampeggiava flebile, era nascosta dall’imponente armadio, incastrata all’angolo destro del muro.
Puntò quel piccolo puntino luminoso con occhi rabbiosi, uscì furioso dalla stanza, dimenticandosi persino di aver addosso solo un misero asciugamano.
Quando fu davanti alla porta dell’appartamento sopra il suo bussò con una tale forza da lasciare il segno. Attese.

-Ehilà vecchietto-
-Come ti permetti!- irruppe Steve –mettere telecamere in camera mia!- gli occhi brillavano d’ira
-Ehi rilassati, si tratta di semplici telecamere di sorveglianza, un protocollo di scurezza-
-Queste idiozie risparmiatele per qualcun altro- urlò Steve
-E’ la verità, neppure posso osservare le registrazioni se non è più che necessario-

Steve puntò l’azzurro mare dei suoi occhi in quelli del suo interlocutore, abbassò lo sguardo visibilmente imbarazzato e bisbigliò

-Cos’hai visto?-
Nessuna risposta.
-So che le hai osservate-

Steve sentì un respiro caldo inumidirgli il collo, gli zigomi gli si tinsero di rosso, si morse il labbro inferiore.

-Ho visto te e i tuoi segreti-

Steve rabbrividì, sentiva caldo e solo ora si rendeva conto di essere praticamente nudo.

-Ho visto te e i tuoi segreti e mi piacciono i tuoi segreti-

Steve sentì una mano sfiorargli delicata il ventre e giocare con il piccolo nodo che teneva unito l’asciugamano.
Si sforzò di voltarsi, due grandi occhi scuri lo fissavano maliziosi.

-Sai sono lusingato- sussurrò avvicinandosi pericolosamente al viso di Steve, che se ne stava lì, immobile, sguardo stupito e labbra dischiuse.
I loro nasi erano così vicini da potersi sfiorare, Steve sentì le sue mani correre delicate lungo il profilo del suo busto, per poi soffermarsi sul bordo dell’asciugamano, ma questa volta non si fermarono, proseguirono oltre quella debole barriera, che cadde al suolo rapidamente.
Steve si ritrovò nudo, rosso in volto, le gambe tremavano.

-Tony- sussurrò, puntando quei pozzi d’acqua cristallina negli occhi del moro.
Quest’ultimo sorrise malizioso, a pochi millimetri dal volto del Capitano, poggiò delicato un dito sopra le sue labbra

-Rogie io ho visto- bisbigliò seducente –io conosco il tuo più grande desiderio-

Steve sentì il caldo delle labbra di Tony, premute con violenza e desiderio contro le sue, chiuse istintivamente gli occhi e si lasciò avvolgere da tutto quel calore.
Schiuse le labbra e permise a quella lingua che, con insistenza lo supplicava, di entrare e lasciò che le loro salive si miscelassero e le loro lingue danzassero infuocate dalla passione.
Le mani di Steve, inermi lungo il busto, si sollevarono e si posarono sui fianchi di Tony, armeggiarono per qualche istante con la cintura finché non fecero scivolare i pantaloni al suolo, Tony finì di sfilarseli con un piccolo salto; per poi gettare a terra anche la maglietta e i boxer.
Erano nudi, avvinghiati l’uno all’altro.
Le loro bocche si staccarono e i loro occhi si aprirono e restarono ad osservarsi estasiati e desiderosi.

-Tu mi desideri- sussurrò Tony inumidendosi le labbra

Steve sorrise, un sorriso raggiante, così splendente da illuminare la stanza in penombra.
Tony fissò incantato il volto angelico di Steve, si avvicinò con passo leggero e sfiorò il busto del Capitano, poi sorrise malizioso.

-E io ho intenzione di realizzare ogni tuo desiderio- soffiò seducente

Steve deglutì al tocco leggero della mani di Tony che iniziarono a giocherellare fameliche col suo sesso, socchiuse gli occhi quando sentì le labbra umide di Tony poggiarsi alla sua intimità.
Quando Tony si sollevò Steve aprì gli occhi confuso e stordito.

-Voltati- gli sussurrò, tempestandogli di baci il lobo e il collo

Steve si voltò lentamente e sentì il tocco leggero di Tony sfiorargli la schiena, ebbe un sussulto quando percepì il sesso del compagno penetrarlo con dolcezza.
Tony strozzò un gemito di piacere quando comprese di essere perfettamente unito a Steve, che ansimava lieve.
Quella notte si generò la scintilla che accese il fuoco.  

Steve si voltò, affianco a lui giaceva dormiente Tony, il sorriso beffardo stampato sul volto; persino nel sonno.
Steve sospirò, voltandosi sul fianco destro per poterlo osservare meglio.
Sorrise, da quella notte Steve non passò più notti solitarie.