Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: JarOfHearts_World    24/05/2015    0 recensioni
Conoscete la canzone di Christina Perri "A Thousand Years"?
Vi consiglio di ascoltarla prima di immergervi in questo racconto, o anche durante la lettura, non potrei trovare parole migliori in questo spazio per descriverlo.
Spero veramente che vi piaccia, se è così, ma anche se non lo è, fatemelo sapere tramite messaggi e recensioni se vi va e ora...Buona lettura.:)
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Londra, gennaio 2000.
“Quindi questo...E' un addio?”
I rumori della stazione suonavano ovattati nella mente di Kathleen, che implorava con lo sguardo il ragazzo italiano che le aveva fatto perdere la testa in quell'estate piena di avventure.
“Non puoi prendere il prossimo treno?”
A quel punto Alex, che fino ad allora era rimasto muto ed immobile sugli scalini della sua carrozza, si passò una mano tra i suoi riccioli scuri guardando con i suoi occhi ambrati quelli blu della ragazza che aveva davanti un'ultima volta.
“Perderei il volo” sussurrò avvicinando il suo volto all'altro.
Le labbra dei due arrivarono a sfiorarsi, fu proprio allora che Kathleen scappò, corse via rapidamente, senza aggiungere una parola né uno sguardo.
Correva con le lacrime che le scendevano a fiumi, nella fretta le scivolò il foglietto contenente l'indirizzo italiano di Alex andando a finire sul pavimento freddo della ferrovia.
Lui avrebbe conservato il suo?
Kathleen salì a bordo della sua auto nuova con il fiatone, diretta a casa, tutto era finito ormai.

 

 

Genova, Settembre 2014.

Era solamente l'alba, ma il sole era già molto luminoso.
Kathleen, con i capelli biondi raccolti in una treccia improvvisata, stava seduta sul dondolo della sua terrazza, osservando il porto che si era svegliato molto prima di lei, con una tazza di caffè sulla mano destra e una cartella clinica sulla sinistra.
Era la cartella clinica di Luca, un bambino che aveva in cura da quando era arrivata in Italia, ormai cinque anni addietro, sarebbe stato a breve dimesso dopo un calvario durato anni e lei voleva esser certa che tutto fosse veramente a posto e si era fatta portare la cartella a casa dai suoi specializzandi.
Kathleen si era trasferita in Italia dopo esser stata quasi implorata dal primario di oncologia pediatrica dell'ospedale, che aveva letto di come nonostante la giovane età fosse veramente avanti nel suo campo; inoltre conosceva l'italiano per via dei suoi nonni materni, ma quel Paese voleva dire molto per lei e le ci volle un po' per accettare.
Alla fine lo fece ma i primi tempi...I primi tempi lo cercava in ogni persona.
Chi?
Alex, di lui conosceva solamente il nome e ricordava il suo viso perfettamente.
Oramai lei aveva una vita che apprezzava molto, e un uomo al suo fianco molto apprensivo.
Era solamente una ventenne quando aveva conosciuto Alex, non avrebbe mai potuto dimenticarlo ma andava avanti, con l'unico ricordo che di lui le rimaneva.

-Mamma?Sei in terrazza?-
Kathleen si girò e vide sbucare dalla porta della terrazza i riccioli spettinati di Christopher e i suoi occhi chiari.
-Ehi ragazzino, cosa ci fai già sveglio?Mancano più due ore al suono della prima campanella-
-...Sono un po' agitato-
Chris era un ragazzo molto introverso, aveva appena compiuto quattordici anni ma non era affatto pronto a crescere ed iniziare il Liceo.
Era alto per la sua età, con l'abbozzo di un fisico ben definito ed un viso angelico ma era anche tanto ingenuo, chiuso e quasi spaventato dal futuro.
Kathleen posò il caffè e la cartella su un tavolino, lo invitò a sedersi affianco a lei e come quando era più piccolo si mise a carezzargli la testa, perdendosi tra i suoi capelli castani.
Passarono forse dieci minuti che anche Lorenzo fece il suo ingresso in terrazza, in maglietta e pantaloncini.
Teneva in braccio un fagotto strillante avvolto in un lenzuolino rosa e stava sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi.
-Buongiorno, c'è qualcuno che ha fame qui- disse con la sua voce calma e pacata.
Kathleen si sollevò prendendo la piccola Beatrice tra le braccia che sgambettava nervosa ed affamata, Lorenzo prese posto affianco a Chris poggiandogli una mano sulla spalla.
-Allora...Sei pronto?-
Chris si strinse nelle spalle e scosse il capo più volte, senza dire una parola, la piccolina si era nel frattempo calmata ed era tornata la quiete iniziale.
-Il ragazzino ha bisogno di una grande somministrazione di coraggio...-
Alle parole della moglie, Lorenzo si alzò e si diresse verso la cucina lasciando mamma e figlio perplessi in terrazza; tornò dopo pochi minuti con una grossa brioches al cioccolato tra le mani, con le righe sulla superficie e la porse a Chris che ricambiò la cortesia con un sorriso.
Lorenzo tornò a sedersi, ma solo dopo aver dato un bacio alla moglie.
-Oggi è una giornata importante per la nostra famiglia.
Kathleen torna a lavorare, Chris inizia il Liceo e io inauguro la mia nuova attività commerciale-
Lorenzo era infatti un imprenditore ormai affermato, lui e Kath si erano conosciuti tramite amici in comune ad una festa e la sintonia tra i due crebbe in fretta.
Lui, altissimo con occhi e capelli neri, aveva un fascino che faceva piegare tutte le donne ai suoi piedi ma aveva occhi solo per Kathleen, lei non voleva sposarsi, ma poi rimanette incinta e cambiò idea.
Forse si, lo fece solo per la bambina, ma non era pronta a crescere da sola un altro figlio, e temeva che senza il matrimonio Lorenzo se ne sarebbe andato.
In questo momento Kathleen contemplava sorridente il suo quadretto familiare, lei con in braccio la bambina, Chris e Lorenzo vicini che discutevano sulla futura stagione calcistica.
-E' una giornata importante anche per Bea che la passerà tutta con i suoi fantastici nonni arrivati proprio ieri dall'Inghilterra!-
Judy e Sam, i genitori di Kathleen, avevano infatti deciso di trasferirsi in Italia per dare una mano a Kathleen e avrebbero iniziato col tenere la piccolina.
Suonarono alla porta quando la famiglia era già pronta per uscire e Kathleen non esitò a riempir loro di raccomandazioni, come se non avessero cresciuto tre figli in passato.
In cinque mesi era forse la prima volta in cui entrambi i genitori uscivano di casa senza la carrozzina, del vuoto se ne accolse anche Chris che prese la mamma per mano quasi per rincuorarla.
-Non è necessario che mi accompagnate...Posso cavarmela da solo-
-Certo che puoi, ma noi veniamo lo stesso.-
-Mamma...-
-Ti vergogni forse?E' il tuo primo giorno di scuola, ci saranno i genitori di tutti-
La scuola distava pochi minuti dalla casa, ci andarono a piedi.
Il cortile era già gremito di ragazzini spaventati e genitori preoccupati, Kathleen e Lorenzo si avvicinarono ai genitori di un amico di Chris ed iniziarono a chiacchierare con loro.
Tra la folla si aggirava anche qualche insegnante e qualche studente più “anziano” che tutto voleva meno che entrare a scuola.
Suonò la prima campanella, fu allora che Kathleen lo vide la prima volta.
Aveva la camicia azzurra, i jeans e delle scarpe eleganti.
I capelli erano sempre gli stessi, in mano teneva una valigetta vissuta e consumata dal tempo, e un registro nuovo dalla copertina blu.
Lei si sentì il cuore spostarsi in gola e iniziare a battere all'impazzata, la testa si fece troppo pesante e gli occhi le si spalancarono più increduli di lei.
-Kathleen!Kath!-
Scosse il capo strizzando gli occhi, tornando finalmente alla realtà.
-Che cosa hai visto?Una luce?-
Guardò Lorenzo negli occhi, ferma e silenziosa.
Quando risollevò la testa lui già non c'era più, inutile cercarlo in quel marasma, lo aveva perso di nuovo.
Perso?
Insomma, Kathleen e la sua mente contorta avevano lavorato troppo in fretta.
Non poteva essere lui, quel ragazzotto scapestrato che passò tre mesi a Londra con i soldi del papà non avrebbe mai potuto diventare un insegnante.
Inoltre quella scuola si trovava vicina a casa sua, se fosse stato lui gli sarebbe per forza capitato di incontrarlo precedentemente, negli anni passati.
Ormai tutto era finito, una professoressa bionda dall'aria severa aveva appena zittito la folla, tutti i ragazzini e i genitori la ascoltavano dare il benvenuto ai nuovi arrivati e presentare uno a uno gli insegnanti intorno a lei che avrebbero accompagnato in aula le varie classi.
A Chris e i suoi compagni toccò una professoressa con i capelli scuri e la faccia antipatica, Kath non sentì se fosse l'insegnante di lettere o di matematica...Forse di inglese?
Ad ogni modo ormai il ragazzino era entrato, Lorenzo era già pronto a ripartire e Kathleen continuava con lo sguardo a perlustrare il cortile.
Richiamata dal marito si girò, lanciò solo un ultimo sguardo alle finestre della scuola, lo rivide di profilo che sorrideva mentre stava parlando con qualcuno.
Era lui, era per forza lui.

 

 

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: JarOfHearts_World