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Autore: DarkRose86    05/01/2009    12 recensioni
Ho comprato un vasetto di miele, l'ho preso per lei, in una città di cui non conosco il nome.
.Ryoga centric . One-side Ryoga/Akane.
[ Mia prima fanfiction su Ranma 1/2 ! ]
SECONDA classificata al "Quello che ti viene in mente all'improvviso Contest", indetto da Ghen
Genere: Malinconico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ryoga Hibiki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora... questa fanfiction, oltre ad essere la prima che scrivo e pubblico sul fandom di Ranma 1/2, si è classificata SECONDA al "Quello che ti viene in mente all'improvviso Contest" , indetto da Ghen sul Forum di EFP. Sono davvero troppo felice del risultato ottenuto, non me lo sarei mai aspettato, davvero; dedico a tutti coloro che mi seguono con affetto, a chi frequenta questo fandom, e soprattutto alla mia cara Elly_Mello, questa piccola "ode" all'amore di Ryoga verso la bella Akane.  
Mi farebbe piacere ricevere qualche commentino, anche per sentire il parere di chi è più "esperto" nello scrivere fanfiction riguardanti questo fandom che personalmente amo.

Buona lettura!


Souvenir

Ho comprato un vasetto di miele, l'ho preso per lei, in una città di cui non conosco il nome. E' dolce e profumato, proprio come il suo corpo, avvolto nella morbida stoffa del pigiama; e come i suoi capelli.
Ha un bel colore, è delicato, come quella pelle rosea che vorrei poter accarezzare.
Si addice al paesaggio che mi circonda, alla leggera brezza estiva che mi scompiglia un poco i capelli; e alle fronde degli alberi che lentamente si muovono, tanto che paiono quasi danzare, in questa tranquilla notte d'agosto.
Questo luogo le somiglia, così come il piccolo oggetto che tengo in mano.
Osservo la luna che, fiera, sovrasta il mio sguardo; anche l'ultima volta che io e lei ci siamo visti, essa era alta nel cielo.
Da quanto tempo non torno in quel posto?
E da quanto non mi lascio cullare dal suo abbraccio, sotto le coperte, dalla sua tenera inconsapevolezza?


Ruoto il coperchio, che mi risponde con un piccolo scatto.
Ecco, lo sapevo che avrei combinato un guaio.
Il vasetto si è aperto, non ho modo di sigillarlo a dovere, adesso; se glielo consegnassi, si accorgerebbe che è già stato forzato.
Non so perché, ma mi viene da ridere; mi sento patetico, e inconsciamente macchio la mia mano col prelibato regalo comprato per lei.
E' un poco appiccicoso, mi ricorda l'amore disperato che mi lega a quella ragazza; ma è anche incredibilmente fresco, come la sua giovinezza e il suo sorriso.


Ho fatto un sogno, stanotte: ella danzava lenta e sensuale, di fronte ai miei occhi rapiti, avvolta in uno splendido abito bianco; io ai suoi piedi, mi beavo dei movimenti decisi e calcolati, del suo sguardo fisso sul mio essere... piccolo.

Ci ripenso, ed avverto la rabbia crescere, perché lei ama la parte di me che vorrei tanto cancellare; certe volte mi sento così inutile, tanto che mi capita d'esser sfiorato dal desiderio di buttarmi da una delle tante montagne che ho involontariamente scalato, più e più volte.
Strano che poi, alla fine, nonostante tutto torno sempre da lei; che sia questa quella che chiamano forza dell'amore?


Pensieri mielosi come la sostanza che sto assaporando. E dire che dovrei essere un duro, invece mi sciolgo a sentirne il gusto; chissà che sapore hanno i suoi baci.
Sono pronto a scommettere che sono proprio così dolci.


Maledetto; maledetto colui che possiede il suo cuore.
E maledetto questo delizioso supplizio, che mi fa pensare ininterrottamente al giorno in cui li rivedrò entrambi; lei non sarà da sola.
Lei non sarà mia.
Come miele mi sedurrà, senza volerlo, e lentamente mi ucciderà, per l'ennesima volta, con i suoi caldi abbracci e il suo essere zucchero.

Accidenti, forse sto esagerando, dato che del nettare che le rassomiglia ne è rimasta solo la metà.
Cosa le porterò, ora che il dono è stato violato?
Quando mi guarderà sorridendo e mi chiederà come sto, cosa le porgerò, arrossendo?
Sento qualcosa di caldo bagnarmi la guancia, non può essere pioggia; era da tanto che non versavo qualche lacrima.
Mi sento solo.
Ma il miele non è ancora terminato; finché c'è vita, c'è speranza.
Mi alzo e m'incammino verso quel posto.

E domando:
Akane, accetterai il mio cuore, come souvenir? ”


End


Note dell'autrice:

mi rendo conto che si tratta di una fic molto particolare, per cui mi sento in dovere di dare spiegazioni riguardo alcuni passaggi della storia.
mi beavo dei movimenti decisi e calcolati, del suo sguardo fisso sul mio essere... piccolo frase riferita all'altra forma di Ryoga, vale a dire il porcellino battezzato P-chan dalla stessa Akane.
e lentamente mi ucciderà, per l'ennesima volta, con i suoi caldi abbracci e il suo essere zucchero l'ultima parola è riferita al carattere di Akane; tutti sappiamo che in fondo, nonostante il suo atteggiamento, è una ragazza molto dolce.

  
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