Fumetti/Cartoni americani > Danny Phantom
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Autore: Cammie_White    24/05/2015    2 recensioni
Camilla White, una ragazza come tante, la cui vita verrà sconvolta da un bizzarro incontro con un ragazzo fantasma di nostra conoscenza.
Genere: Commedia, Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daniel Fenton/Danny Phantom, Nuovo personaggio, Samantha Manson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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~~Finalmente il primo giorno di scuola era arrivato, e con esso cominciavano le indagini riguardo all’identità di Danny Phantom, si vestì in fretta e si pettinò i capelli che sembravano non voler collaborare a darle un aspetto decente, quindi dopo la milionesima volta che cercava di pettinarli si rassegnò a lasciarli spettinati e li raccolse in una semplice coda. Dopo una rapida occhiata al suo riflesso nello specchio scese al piano di sotto per fare colazione.
- Buongiorno a tu… - disse Cammie al nulla, i suoi genitori erano usciti di nuovo presto per il lavoro e sarebbero rientrati tardi, più o meno all’ora di cena, ma avevano lasciato comunque un biglietto sul tavolo.
“Buongiorno tesoro, e buon primo giorno di scuola. Io e tuo padre sappiamo quanto tu sia timida e abbiamo chiesto al figlio dei vicini se ti può accompagnare a scuola, così ti mostrerà la strada e non ti perderai. Si chiama Daniel. Ciao a stasera!
Mamma”
- Fantastico! E io che pensavo di poter stare un po’ da sola oggi! Perché mi hanno fatto questo se sanno che sono timida… - e tra un biscotto e l’altro, lanciò quante più maledizioni possibili ai suoi, perché stare vicino ad una persona che non conosceva la rendeva nervosa, e quando era nervosa succedevano cose strane a causa delle sue abilità fantasma, e non le ci volle molto per capire che le forti emozioni erano ciò che attivava i suoi poteri. Dopo essersi ripulita dai baffi lasciati dal latte prese lo zaino e il foglio su cui erano scritte il suo numero di armadietto e il suo orario e uscì di casa. Controllando l’orologio vide che era leggermente in anticipo. La porta della casa accanto si aprì di colpo e ne uscì un ragazzino con capelli neri disordinati e occhi azzurro cielo, Daniel sicuramente. Sembrava di fretta.
- Ciao io vado! – E chiuse la porta alle sue spalle e vi si appoggiò contro tirando un sospiro di sollievo per chissà cosa. Dopo qualche istante si accorse della ragazza ai piedi dei gradini di casa e si avvicinò.
- Ciao, tu devi essere la figlia dei vicini, Camilla, giusto? –
- Si. Tu sei Daniel? – la timidezza stava già prendendo il sopravvento, e l’atteggiamento amichevole del ragazzo non era molto d’aiuto.
- L’unico e il solo. Ma chiamami Danny, tutti i miei amici lo fanno. Io posso chiamarti Cammie? – la ragazza cercò di sorridere e annuì. Cominciarono a camminare e Cammie trovò i suoi stivali molto interessanti da guardare e avrebbe dato una testata ad un lampione se il ragazzo al suo fianco non l’avesse tirata verso di sé per un polso. La ragazza mormorò un breve ringraziamento.
- Attenta, i lampioni non sono gli unici pericoli che incontrerai in questa città… -
- Si lo so, ci sono i fantasmi. L’altro giorno sono stata quasi rapita, ma Danny Phantom mi ha salvata. – “più o meno” aggiunse lei mentalmente. Al ricordo del ragazzo fantasma non poté fare a meno di compararlo con il ragazzo al suo fianco, si somigliavano parecchio.
- Sai, un po’ me lo ricordi – Danny sussultò leggermente.
- Dev’essere il taglio di capelli, è comune tra i ragazzi della mia età… - “Sì, quello, la voce, la forma fisica, la statura…” Più ci pensava più l’ipotesi sembrava valida: Danny Fenton e Danny Phantom sono la stessa persona. Non poteva esserne sicura, vero i nomi si somigliavano parecchio, ma non era sicuramente l’unico a portare quel nome. Quando raggiunsero la scuola e vi entrarono, Cammie fece scorrere l’occhio sugli studenti che avevano un taglio di capelli simile a quello di Danny, ma nessuno somigliava a Phantom quanto Fenton. Il suo fiume di pensieri fu interrotto da una risata maschile.
- Hey Fen-toast, nuova ragazza? Che fine ha fatto Manson? – i due ragazzi si voltarono e Cammie indietreggiò leggermente alla vista dell’imponente ragazzo di fronte a loro.
- Che vuoi Dash? No non è la mia… - Danny cercò di ribattere ma il ragazzo lo spostò di lato con violenta facendolo sbattere contro gli armadietti e si avvicinò a Cammie. La ragazza timida e intimorita di qualche istante prima era scomparsa, sostituita da una versione sfacciata e coraggiosa di sé stessa.
- Dash Baxter, capitano della squadra di football della scuola e… -
- Camilla White, ragazza a cui non interessi minimamente e arciere dall’ottima mira a cui non piace che i suoi amici vengano maltrattati, e se gli farai ancora del male il tuo testone biondo ossigenato sarà il mio nuovo bersaglio. – I due ragazzi la guardarono sorpresi per qualche istante, nei quali il sangue aveva cominciato ad affluire nelle guance di Cammie colorandole di un rosso intenso.
- Mi piace il tuo atteggiamento ostile, lupacchiotta. Ci si vede. – e detto questo, Dash se ne andò.
- Ricorda che i lupi mordono… - ribatté a denti stretti la ragazza, ancora rossa in viso. Intanto Danny si era alzato in piedi e si massaggiava la testa.
- Non ho mai visto nessuno rispondere così a Dash. Brava… lupacchiotta! – il ragazzo aveva esitato prima di chiamarla in quel modo, e Cammie lo guardò storto, ma poi sorrise.
- In realtà sarebbe un ottimo soprannome, io vengo dall’Italia e la capitale, Roma, ha come simbolo una lupa. Ma non permetterò ad un tale idiota di chiamarmi così. – Anche il suo carattere era quello di una lupa, amava i suoi amici e quando venivano minacciati avrebbe fatto di tutto per difenderli, non importava quanto timida fosse, gli amici venivano prima di tutto.
Cammie tolse dalla tasca del giacchetto il foglio per controllare quale fosse il suo armadietto, Danny sapeva dov’era, vicino al suo e a quello dei suoi due migliori amici. Quando giunsero a destinazione ad aspettarli c’erano una ragazza con capelli neri a caschetto e occhi violetti, vestita interamente di nero tranne le calze viola che sembrava non avere problemi a girare con l’ombelico scoperto, l’altro era un afro-americano occhialuto con un cappello rosso in testa che stava armeggiando con un palmare. Danny fece le presentazioni, loro erano Samantha “Sam” Manson e Tucker Foley, i suoi due più cari amici con i quali Cammie aveva molto in comune, amava la tecnologia come Tucker ed era una ragazza contro-corrente come Sam. Continuarono a chiacchierare del più e del meno come se si conoscessero da una vita fino al suono della campanella. “Ho già tre nuovi amici e le lezioni non sono ancora iniziate, che bello!” Pensò contenta Cammie.
 
  
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