Thirty-eight.
Grisam restò qualche momento davanti la porta chiusa della camera di Pervinca.
"Non starle troppo vicino, o ti farai attaccare l'influenza." Gli aveva detto Babù, che aveva incrociato per le scale. "Attento: è più nervosa del solito."
Lei stava scendendo e sembrava stesse andando di fretta; in effetti, fuori il cancello di casa Periwinkle, il giovane Burdock aveva incrociato Jim.
"Addirittura?" Aveva chiesto lui, ma Vaniglia era già volata via - e no, non per modo di dire.
Il ragazzo sospirò profondamente e bussò alla porta.
"Vai via." Si sentì la voce raffreddata di Pervinca, attutita dalla porta e dalle coperte che sicuramente le coprivano anche il viso.
"Dai Vì, sono io!" Disse lui, mettendo una mano sulla maniglia.
"Non azzardarti ad entrare, Burdock." Anche se decisamente sottotono e terribilmente nasale, la voce di Vì era comunque autorevole.
"Eddai..."
"Non scherzo, Burdock. Prova ad entrare e ti affatturo. E sai che lo faccio!"
Grisam, dall'altra parte della porta, valutò seriamente l'idea di andarsene; poi si fece forza ed aprì la porta.
Pervinca, sepolta da una quantità considerevole di coperte, aveva la testa sotto il cuscino, che le rendeva il respiro affannato - come se già non lo avesse a causa del raffreddore.
"Vì...?"
La Strega del Buio saltò immediatamente a sedersi e lanciò il cuscino in faccia al ragazzo.
"Ti avevo detto di non entra-" Si interruppe a causa di un fragoroso starnuto.
Grisam sghignazzò, le si avvicinò, posò il cuscino sul letto della ragazza e le porse un fazzoletto bianco.
"Vuoi?"
"Mmh." Lei afferrò di malagrazia il fazzoletto e si soffiò il naso.
"Come si dice...?" La sbeffeggiò il Mago, come se stesse parlando con una bambina, guardandola divertito.
Pervinca gli lanciò un'occhiataccia; aveva gli occhi lucidi e un po' rossi, ma non meno intensi. Non meno pericolosi.
"Dovresti ringraziarmi perché non ti ho affatturato." Sibilò, lasciandogli in mano il fazzoletto usato.
"... Grazie...?" Balbettò Grisam, rimanendo a guardare il fazzoletto, a metà tra l'allibito e il divertito.
"Prego, Burdock. Ora puoi andartene." Sbuffò Pervinca, sdraiandosi e dandogli le spalle.
Grisam sollevò gli occhi al cielo - ormai aveva una dose di pazienza davvero considerevole - , posò il fazzoletto sul comodino e si sedette sul letto della fidanzata.
"Quanto hai?" Le domandò. "Di febbre, dico."
"L'ultima volta che me la sono misurata, trentotto." Bisbigliò, sempre dandogli le spalle.
"Potresti anche voltarti, no? Non è tanto educato, da parte tua."
"Potrei." Sussurrò Pervinca. "E tu potresti andartene."
Grisam Burdock era un ragazzo che sapeva farsi rispettare; a vent'anni, ormai iniziava davvero ad essere a rischio elezione per diventare sindaco - con tanta disperazione di Scarlet Pimpernel, che non vedeva l'ora di prendere il posto del padre.
C'era solo una persona che sapeva tenergli testa, e questa persona era Pervinca Periwinkle.
Con lei, il ragazzo pareva avere una pazienza quasi infinita.
Quindi fu abbastanza normale per Grisam roteare gli occhi e sdraiarsi di fianco alla Strega del Buio.
"Che fai?" Chiese lei, mentre lui le cingeva la vita con un braccio.
"Non vuoi voltarti, va bene. Non vuoi parlarmi, va bene. Ma non puoi impedirmi di stare qui."
Il Mago sentì il profondo respiro che si concesse Vì.
"Sei testardo, Burdock." Sentenziò infine.
Eppure, il ragazzo avrebbe giurato che Pervinca stesse sorridendo, mentre lui le prendeva la mano.
Almeno, non lo aveva affatturato.
Tre giorni dopo, Grisam Burdock si ammalò. Come riuscì a prendersi l'influenza, però, fu un segreto che restò tra lui ed una certa Strega del Buio.
Angolo di Risa:
Non so con quale coraggio io stia pubblicando una cosa così stupida.
Sono secoli che non scrivo sui miei due bellissimi maghetti del buio, su, passatemela (?)
... ho il vizio di aprire gli angoli senza sapere mai che dire.
Insomma, spero non sia poi tanto orrida
Alla prossima!
Risa Lily.