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Autore: Marina Swift    25/05/2015    5 recensioni
{ TwinleafShipping | OOC per pura sicurezza } { A Lila May per il suo compleanno } { Ambientata qualche anno prima dell'inizio dell'anime e del videogioco }
Dal testo:
L'erba fresca era orlata di gocce di rugiada, che sembravano piccole perle trasparenti su fili smeraldini, come in una collana. Il cielo, d'un azzurro chiaro particolarmente brillante, era punteggiato di nuvole chiarr che coprivano delicatamente i raggi del sole, mitigando la temperatura di quel giorno; ad aiutarle arrivava la fresca brezza di metà primavera, che scuoteva le fronde degli alberi.
Si poteva dire l'inizio di una giornata tranquilla, a Duefoglie.
~
- Oh oh, Lulù è innamorata di Barry! Lulù è innamorata di Barry! - cantilenò Ursula, facendo arrossire la ragazza dai capelli blu. Non le piaceva Barry! Ok, forse lo trovava carino… ma non pensava di amarlo. L’amore era una cosa per i più grandi, ai suoi occhi di bambina sembrava una cosa troppo complessa.

Enjoy ~
Marina Swift
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Barry, Lucinda
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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C'est la magie du printemps!
✿ . 。 .: *  * .: 。 . ✿
 
{  A Lila May. Buon compleanno mio dolce cupcake }
 
L'erba fresca era orlata di gocce di rugiada, che sembravano piccole perle trasparenti su fili smeraldini, come in una collana. Il cielo, d'un azzurro chiaro particolarmente brillante, era punteggiato di nuvole chiare che coprivano delicatamente i raggi del sole, mitigando la temperatura di quel giorno; ad aiutarle arrivava la fresca brezza di metà primavera, che scuoteva le fronde degli alberi.
Si poteva dire l'inizio di una giornata tranquilla, a Duefoglie, cittadina in cui sembrava regnare la calma; eppure, Lucinda non riusciva a trovare calma, seduta a gambe incrociate sul suo letto.
I bei capelli blu notte erano spettinati e con la riga al posto sbagliato, e il bel vestito giallo che sua madre le aveva comprato era spiegazzato in maniera abbastanza evidente. Un fermaglio dorato a forma di fiore giaceva per terra, accanto ad una felpina rosa mal piegata e ad una gonna a pieghe bianca.
Olga bussò alla porta per la quinta volta. Si era un po' spazientita, ma sapeva quanto la figlioletta odiasse se qualcuno entrava in camera sua senza permesso.
- Tesoro, posso entrare...? - mormorò flebilmente la donna, che ricevette come risposta solo un sì sussurrato, così impercettibile che quasi lei pensò di esserselo immaginato. Aprì piano la porta, socchiudendola, ed entrò in camera.
- Oh, Lucinda! Perché ti sei scombinata tutta così? Facciamo in ritardo se non ti prepari! -
Il venticinque di maggio era la festa di primavera, a Duefoglie. Era destinata ai bambini, e spesso semplicemente consisteva solo in qualche gioco e in una torta di bacche. E ogni volta, da quando aveva cinque anni, Lucinda finiva irrimediabilmente in ansia. Chissà perché, poi.
- Lucinda, tesoro... se stai ferma ti sistemo i capelli -
Provò a sistemarle la chioma raccogliendola in una treccia. La bimba si agitava, ma Olga riuscì a tenerla ferma giusto quanto bastava per pettinarla un minimo. Le sistemò anche la gonna a palloncino dell'abito, lisciandola con le mani, e poi le allacciò ai piedi delle ballerine bianche, di quelle con il velcro.
- Mamma! Secondo te sono pronta? Non voglio farmi battere da quell'antipatica di Ursula anche quest'anno - strillò la bimba.
- Sei bellissima - le rispose lei. L'abbracciò e le baciò la fronte, poi insieme scesero le scale e arrivarono al piano di sotto. Sul tavolo del soggiorno campeggiava un enorme piatto di biscotti a forma di Beautifly, tutti decorati con una glassa rossa, nera e gialla. Approfittando della distrazione della madre, la piccola Lucinda si mise in punta di piedi e ne afferrò uno, per poi ficcarlo nella pochette gialla che le aveva dato la mamma assieme al vestito.
Poi uscì trotterellando, con la gioia che sprizzava da tutti i pori, probabilmente tipica di quasi tutti i bambini di sette anni. 
 

Ƹ̴Ӂ̴Ʒ

La deliziosa radura che si trovava davanti al lago Verità era coperta di teli colorati, piccoli tavolini bianchi e striscioni di carta velina. C'erano bambini ovunque, che correvano dietro ai Beautifly, e le loro madri che li seguivano con lo sguardo, ridacchiando insieme. Lucinda si mise a saltare anche lei, raggiungendo i suoi compagni di classe. C'erano Ursula, con i suoi codini rosa e il vestitino celeste, e Lucas, con il solito cappellino bianco calato in testa che abbracciava un Turtwig, probabilmente quello di sua madre.
Poi c'era Barry.
Era seduto su un tronco d'albero tagliato, con una baccapesca in mano, mezza mordicchiata. Aveva i capelli biondi scompigliati e gli occhi nocciola spalancati. Come sempre emanava un’aria solare e allegra. Il biondino alzò una mano e sorrise nel gesto di salutarla. Lucinda rispose con un timido gesto.
- Oh oh, Lulù è innamorata di Barry! Lulù è innamorata di Barry! - cantilenò Ursula, facendo arrossire la ragazza dai capelli blu. Non le piaceva Barry! Ok, forse lo trovava carino… ma non pensava di amarlo. L’amore era una cosa per i più grandi, ai suoi occhi di bambina sembrava una cosa troppo complessa.
In ogni caso, si sentì avvampare quando il ragazzino venne verso di lei. Ursula donò loro uno sguardo malizioso, fin troppo strano per una bimba di otto anni, e poi trascinò via Lucas, con la scusa di dovere andare a prendere dei dolci. Così facendo, Lucinda si trovò davanti a Barry, da sola.
- Ehi - la salutò lui - Tutto bene? -
- Certo! - rispose lei. Anche se non ne era molto convinta; stare con l’amico le faceva uno strano effetto.
Barry inclinò un po’ la testa e sorrise ancora di più, mostrando una fila di piccoli denti candidi.
- Ho visto un bellissimo albero di baccarancia, ti va di vederlo? E’ proprio sulle sponde del lago - propose poi lui a bruciapelo.
Lei non sapeva cosa rispondere; aveva l’aria di essere una cosa pericolosa: e se avessero incontrato altri pokémon e li avessero attaccati?
Tuttavia l’entusiasmo di Barry era contagioso, e alla fine si lasciò convincere. Nascondendosi tra grandi cespugli di fiori per celarsi agli occhi vigili delle madri, raggiunsero l’ingresso del lago Verità. Lucinda non se lo ricordava bene, e rimase incantata a guardare l’acqua cristallina che rifletteva i raggi del sole, con dei Goldeen che nuotavano allegri e dei Butterfree che volavano allegri in tondo.
Scovò subito l’albero di cui parlava Barry: era ancora giovane, quindi era più o meno alto quanto lei, ed era orlato di boccioli azzurrini fioriti.
- Allora, ti piace? - le chiese l’amico eccitato. Lei annuì, contenta.
Insieme si sedettero appoggiati alla corteccia dell’albero, inspirando il profumo di fiori.
Senza accorgersene, le loro mani si toccarono, appoggiate sull’erba bagnata di rugiada. Era un gesto naturale, ma che impovvisamente a Lucinda sembrò molto più profondo.
- Mh… ho fame - disse all’improvviso Barry; tipico di lui, anche in un momento così bello di contemplazione, uscirne con affermazioni del genere.
Lucinda svelta frugò nella borsetta e tirò fuori il biscotto che aveva rubato dal vassoio della madre. Si era un po’ sbriciolato e la glassa era leggermente sbavata, ma il sapore doveva essere rimasto più o meno lo stesso di quando era uscito dal forno. Lucinda lo spezzò in due e passò una metà a Barry, che lo divorò in un paio di bocconi.
- La primavera è magica - annunciò poi il biondino. Lucinda sulle prime non capì.
- Sì - ribattè lui - E’ magica. Fa sembrare tutto più bello. Gli alberi si riempono di fiori, si può uscire… ed è bellissimo mangiare in compagnia con questo ambiente no? -
Oggi dovevano essere tutti in vena di fare cose strane, pensò Lucinda. Non avrebbe mai seguito l’amico, le cose sarebbero sempre rimaste così. Si limitò dunque a sorridere e annuire, in fondo doveva avere ragione. Quell’attimo era stato così bello.
All’improvviso, si sentì una voce che gridava; la riconobbero entrambi: era quella della madre di Barry, che stava chiamando il nome del figlio, realizzando di averlo perso. Il ragazzino si alzò, e aiutò anche l’amica a fare lo stesso.
- Va beh… io vado, ciao! - 
Come ultimo saluto, le stampò un piccolo bacio sulla guancia, lasciandole sopra delle piccole briciole di biscotto. Lucinda assunse il colore di una ciliegia, mentre lui si allontanava. Era stato fantastico… 
Si sfiorò la guancia che era stata sfiorata dalle labbra di Barry, poi decise di tornare a casa, ancora imporporata.
Magari la primavera è magica davvero...
 
Angolino dell’autrice:
Salve!
Era da un po’ che non pubblicavo one-shot in questo fandom, ma oggi c’è una ricorrenza speciale.
Approfitto dello spazio per augurare il più felice compleanno di sempre alla mia Lillina dolce, alla quale mando un bacione e un abbraccio. Please, non lapidarmi se è tutto un obrobrio, ma capiscimi, almeno ci ho messo il cuore. Tvb cara.
Inoltre boh… riguardo all'immy non so cosa centri, ma era carina e ho voluto metterla. Poi, ho messo l’avvertimento OOC come al solito per sicurezza: so che sono bambini quindi i loro caratteri dovevano essere un po’ diversi, ma boh, ditemi voi.
Per chiudere saluto la mia _Riddle-san, che da brava santa mi ha spinta ad andare avanti, altrimenti non ce l’avrei mai fatta. Grazie mille per tutto.
Bon, ora penso di poter chiudere.
Bacioni, e ringrazio in anticipo chiunque recensirà o anche solo si degnerà di donre uno sguardo a questa fict.
Marina Swift
 
   
 
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