25/05/2015
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Just Kidding
“Nico” urlò il figlio di Poseidone, precipitandosi verso l’amico.
“Calmati, Jackson. Come mai ti agiti tanto?” rispose impassibile Nico.
Percy si fermo, poggiando le mani sulle ginocchia per riprendersi dalla corsa e tra un boccheggio e l’altro riuscì a tirare fuori le parole.
“Ero vicino alla Casa Grande e ho sentito Chirone che diceva che Hazel è sparita, ma che non vuole ancora rendere nota la cosa, altrimenti si potrebbe creare il panico generale. Ho pensato che dovessi saperlo”.
Il figlio di Ade diventò, se possibile, ancora più pallido e spalancò la bocca senza emettere suono. Hazel, sua sorella, era sparita. Doveva razionalizzare. Doveva mantenere la calma.
“Sei sicuro di quello che hai sentito?” chiese, dopo aver preso un profondo respiro, per cercare di nascondere il tremolio della sua voce.
“Sicurissimo, ti dico che…” iniziò Percy, prima di essere interroto.
“Ehi, piccioncini!” esclamò Jason, da lontano.
Entrambi si girarono, pronti a zittirlo, ma rimasero entrambi impietriti. Hazel era lì accanto a Jason, che sorrideva allegramente, guardando suo fratello e il figlio di Poseidone, chiedendosi se mai Percy si sarebbe accorto di quanto Nico fosse innamorato di lui. Per essere un semidio sopravvissuto a tutte quelle battaglie, Perseus Jackson era davvero cieco.
“Non avevi detto che era sparita?” domandò il figlio di Ade, incenerendo con lo sguardo il suo amico.
“Già, mi hanno rovinato lo scherzo” sbuffò quest’ultimo, incrociando le braccia al petto.
“Tu brutto piece of shit. How do you dare? Petasse! Χονδροκέφαλος, sparisci!* Non voglio più vederti per almeno due settimane” strillò, mentre puntava i piedi, cercando di arrivare all’altezza di Percy, che trovò quel gesto terribilmente dolce, ma si guardò bene dall’esplicitare i suoi pensieri, morire per mano di un figlio di Ade arrabbiato non era in cima alla lista dei suoi desideri, nemmeno se il suddetto figlio era carino come Nico.
“Ehi, ehi! Ragazzi, che succede?” si intromise Jason, che intanto si era avvicinato, lasciando Hazel indietro, a parlare con Frank.
“Questo stronzo mi ha fatto credere che Hazel fosse sparita” sibilò Nico, senza però guardare Percy, sapeva che le sue arrabbiature con lui duravano giusto il tempo di guardarlo negli occhi verde mare. Poi, puff, in un attimo dimenticava tutto. Ma non stavolta.
“Calmati, Jackson. Come mai ti agiti tanto?” rispose impassibile Nico.
Percy si fermo, poggiando le mani sulle ginocchia per riprendersi dalla corsa e tra un boccheggio e l’altro riuscì a tirare fuori le parole.
“Ero vicino alla Casa Grande e ho sentito Chirone che diceva che Hazel è sparita, ma che non vuole ancora rendere nota la cosa, altrimenti si potrebbe creare il panico generale. Ho pensato che dovessi saperlo”.
Il figlio di Ade diventò, se possibile, ancora più pallido e spalancò la bocca senza emettere suono. Hazel, sua sorella, era sparita. Doveva razionalizzare. Doveva mantenere la calma.
“Sei sicuro di quello che hai sentito?” chiese, dopo aver preso un profondo respiro, per cercare di nascondere il tremolio della sua voce.
“Sicurissimo, ti dico che…” iniziò Percy, prima di essere interroto.
“Ehi, piccioncini!” esclamò Jason, da lontano.
Entrambi si girarono, pronti a zittirlo, ma rimasero entrambi impietriti. Hazel era lì accanto a Jason, che sorrideva allegramente, guardando suo fratello e il figlio di Poseidone, chiedendosi se mai Percy si sarebbe accorto di quanto Nico fosse innamorato di lui. Per essere un semidio sopravvissuto a tutte quelle battaglie, Perseus Jackson era davvero cieco.
“Non avevi detto che era sparita?” domandò il figlio di Ade, incenerendo con lo sguardo il suo amico.
“Già, mi hanno rovinato lo scherzo” sbuffò quest’ultimo, incrociando le braccia al petto.
“Tu brutto piece of shit. How do you dare? Petasse! Χονδροκέφαλος, sparisci!* Non voglio più vederti per almeno due settimane” strillò, mentre puntava i piedi, cercando di arrivare all’altezza di Percy, che trovò quel gesto terribilmente dolce, ma si guardò bene dall’esplicitare i suoi pensieri, morire per mano di un figlio di Ade arrabbiato non era in cima alla lista dei suoi desideri, nemmeno se il suddetto figlio era carino come Nico.
“Ehi, ehi! Ragazzi, che succede?” si intromise Jason, che intanto si era avvicinato, lasciando Hazel indietro, a parlare con Frank.
“Questo stronzo mi ha fatto credere che Hazel fosse sparita” sibilò Nico, senza però guardare Percy, sapeva che le sue arrabbiature con lui duravano giusto il tempo di guardarlo negli occhi verde mare. Poi, puff, in un attimo dimenticava tutto. Ma non stavolta.
“E dai Nico, era uno scherzo – cercò di tranquillizzarlo il figlio di Giove – Anche se di pessimo gusto” si affrettò ad aggiungere.
Nico sbuffò, poi alzò lo sguardo. Il sorriso storto che Percy gli rivolse gli mandò in corto circuito il cervello e si ritrovò a fissarlo senza ritegno, perdendosi nei suoi occhi.
Nico sbuffò, poi alzò lo sguardo. Il sorriso storto che Percy gli rivolse gli mandò in corto circuito il cervello e si ritrovò a fissarlo senza ritegno, perdendosi nei suoi occhi.
“Quindi, amici come prima?” si assicurò Jason, sogghignando alla vista del suo amico in trance davanti al figlio di Poseidone.
*letteralmente: Tu, brutto pezzo di merda. Come osi? Puttana! Stupido, sparisci. Rispettivamente in inglese, francese e greco. Il greco non lo so, quindi potrei aver scritto qualche castroneria. In tal caso perdonatemi e, se sapete la giusta trascrizione, fatemelo sapere.
alice in wonderbook
*letteralmente: Tu, brutto pezzo di merda. Come osi? Puttana! Stupido, sparisci. Rispettivamente in inglese, francese e greco. Il greco non lo so, quindi potrei aver scritto qualche castroneria. In tal caso perdonatemi e, se sapete la giusta trascrizione, fatemelo sapere.
alice in wonderbook