LACRIME
-By The_Writer103
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-We
all change, when you think about it.
We
are all different people all through our lives and that's okay, that's
good
you've got to keep moving so long as you remember all the people that
you used
to be.
I
will not forget one line of this, not one day, I swear. I will always
remember
when The Doctor was me.-
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Venticinque Dicembre 2013, milioni di persone
sono davanti ad uno schermo.
Che
sia quello
della television nel loro soggiorno, oppure quello di un Cinema, non
importa,
tutti sono lì, davanti a quello schermo, per lo stesso
identico motivo.
Mancano
pochi
minuti e la BBC manderà in onda lo speciale di Natale 2013
di una delle serie
televisive fantascientifiche più amate in tutto il mondo.
La
serie in
questione è ‘’Doctor
Who’’.
Sicuramente
anche
voi avrete visto, anche solo di sfuggita, una delle pazze avventure del
Dottore,
ovvero il protagonista.
Un
alieno venuto
dal pianeta Gallifrey, con una cabina blu della polizia di Londra.
Ha
due cuori, un
cacciavite sonico ed un farfallino.
Una
perfetta combinazione
tra pazzia, serietà e allegria.
Ecco
chi è il
Dottore.
Ma
questa avventura,
a differenza delle altre, non sarà piena di allegria e
gioia, al contrario.
Sarà
piena di
lacrime e tristezza.
Ve
ne starete
chiedendo il motivo, molto probabilmente, giusto?
Bè,
la spiegazione
è molto semplice.
Il
giorno prima, la
BBC ha annunciato, anche se a malincuore, che Matt Smith,
l’attuale Dottore,
lascerà posto a Peter Capaldi.
Milioni
di
Whovians, di fans, sono davanti allo schermo che svelerà
loro il nuovo volto
del Dottore.
Ma
è un giorno
triste.
Perchèquesto
pazzo
Dottore con il cravattino, li ha accompagnati per tre stagioni, dal
2007, fino
ad adesso.
Nessuno
vuole
accettare il fatto che quello detto dalla BBC sia vero.
Forse
è un pesce d’aprile
un po’ in ritardo... molto in ritardo.
Ma
non è così.
E
in cuor loro, gli
spettatori, lo sanno bene.
Sessantuno
minuti.
Sessantuno
minuti
con la consapevolezza che quella è l’ultima volta
che vedranno il loro amato
Undicesimo dottore alle prese con i suoi nemici giurati, i Dalek e i
Cyberman.
Sessantuno
minuti
di sofferenza nel vedere la Dodicesima ora farsi sempre più
vicina.
Sessantuno
minuti
con le lacrime che offuscano la vista e che pungono, chiedendo di
uscire.
Ma
non è ancora
giunto il momento di piangere, non ancora.
Dovete
solo
resistere ancora un po’ mie piccole gocce d’acqua
salata.
Solo
altri
sessantuno minuti.
Solo
vedendo la
sigla, una lacrimuccia ribelle, scende piano lungo la guancia degli
spettatori,
mentre la asciugano velocemente, ributtando le rimaste indietro.
Bisogna
risparmiare
quel liquido per la fine, o non rimarrà più nulla
da versare.
Immaginatevi
di
essere lì, a guardare quei sessantuno minuti scorrere.
Quei
sessantuno
minuti che sembrano volare via come le foglie volano via dagli alberi
in
autunno.
Sieti
lì nel vostro
salotto, nel Cinema della vostra città, o, perchè
no, davanti al vostro
computer.
Vi
consiglio di
prendere dei fazzoletti, ne avrete bisogno.
E
poi, lì davanti a
quello schermo luminoso, lo vedete: lui, l’uomo che vi ha
fatto ridere,
sognare.
L’uomo
che vi ha
fatto restare con il fiato sospeso, l’Uomo Stropicciato, il
Signore Del Tempo.
Il
vostro
Undicesimo Dottore.
Godetevi
quella
scena, perchè probabilmente, non lo rivedrete mai
più.
Ormai
siete quasi
alla fine, le lacrime pungono.
Vogliono
essere
liberate.
Reclamano
il loro
diritto di scendere lungo le vostre guance, bagnando la vostra pelle e
facendovi singhiozzare.
E
voi, ahimè,
dovete accettare questa loro richiesta.
Non
potete farne a
meno, perchè anche voi lo volete, volete liberarvi,
sfogarvi, esprimere il vostro
dolore, la vostra tristezza.
Fatelo,
lasciatele
scendere.
Che
vengano
liberate.
Basterà
che
chiudate gli occhi, dovete solo chiuderli e sarete liberi.
Ma
non ancora.
Potrete
farlo dopo,
ma ancora no.
Resistete,
resistete solo altri dieci minuti, solo dieci.
E
poi, come se
nulla fosse, quei dieci minuti passano.
Passano
talmente
veloci, che continuate a guardarli, pregandoli di scorrere
più lentamente,
perchè non volete.
Non
volete che
tutto finisca.
Ma
è troppo tardi.
Ormai
è arrivato il
momento di lasciare andare quelle lacrime selvagge.
Ora
è il momento.
Immagina.
Chiudi
gli occhi
solo per un secondo e già sono uscite.
E
guardi, guardi il
Dottore fare il suo ultimo discorso.
Rivedi
quella
bambina che lo vide per la prima volta nell’ormai lontano
2007, nella prima
dello speciale ‘’L’Undicesima
Ora’’, il tre aprile.
Rivedete
quella
bambina e vi ricordate il suo nome, proprio mentre il Dottore la guarda
correre
per il TARDIS.
Amelia
Pond.
Quella
ragazzina
scozzese a cui avete detto ‘’Aspettalo, lo sai che
tornerà’’.
Ed
ora è lì, di
nuovo.
E
poi, il Dottore,
che pronuncia quelle parole, mentre una mano ha già iniziato
ad illuminarsi,
segno che la rigenerazione sta incominciando.
-Tutti
noi cambiamo , se provi a pensarci.
Siamo
tutti persone diverse nel corso di tutta
la nostra vita e va bene così.
E’
bello bisogna continuare a muoversi non
bisogna però dimenticare tutte le persone che siamo stati
prima.
Ed
io Non dimenticherò mai niente di
quello che ho vissuto.
Neanche
un giorno.
Lo
giuro.
Ricorderò
quando il Dottore ero io, per
sempre.-
Ha
pronunciato le
sue parole, le sue ultime parole.
Tu
cerchi di
guardare altrove per non piangere...
Anche
se lo stai
già facendo.
Perchè
ti sei reso
conto che l’Uomo Stropicciato non tornerà.
Questa
volta, lui
se ne andrà per sempre, rimpiazzato da un nuovo volto.
Non
vedrai mai più
il suo mento appuntito e i suoi zigomi.
Improvvisamente
quel mento e quegli zigomi, sono solo un ricordo lontano, sfuocato,
immarso in
un mare salao.
Ma
cosa è quel
mare?
Sono
le lacrime.
Le
lacrime che stai
versando e che continuerai a versare ogni volta che lo rivedrai nei
panni del
Dottore.
Ogni
volta che
penserai alla sua rigenerazione, quelle lacrime
scenderanno,disigratandoti.
Lasciandoti
completamente vuoto.
Con
una strana
sensazione di tristezza permanente e il pensiero che tutto quello non
doveva
accadere.
Ti
crei una falsa
realtà, ingannando te stesso, dicendoti che
tornerà, prima o poi.
L’amante
dei Fez e
dei farfallini.
Tornerà.
Lui
tornerà.
Lui...
tornerà?
E
quella tua
sensazione, quella tua certezza, si fa improvvisamente una domanda.
Una
domanda che non
vuole ricevere risposta.
Perchè
tu, nojn
vuoi sapere la verità.
Non
la accetti.
Non
puoi pensare di
non rivederlo più.
Il
suo ricordo come
il Dottore ti distrugge.
E’
tutto svanito,
come in un sogno.
Come
un respiro sullo specchio.
E’
possibile commuoversi per una cosa che
non esiste? Per una serie televisiva? Per... Il Dottore?
Queste
sono le
domande che ti poni in quel momento, non ricevendo alcuna risposta.
Ma
è giunto il
momento, che tu lo sappia.
Si,
è possibile.
E’
possibile
piangere, soffrire, essere tristi, per una serie televisiva.
E’
possibile
versare lacrime per qualcosa che non esiste, che però ti fa
felice, ti fa sperare
che, forse un giorno, incontrerai un Dalek, o un Silente.
Ti
fa sognare e a
tte questo piace.
Si,
è possibile
piangere per Il Dottore.
Come
lo so?
Perchè
io ero lì,
io c’ero quando è stato trasmesso lo specuale.
E
ho pianto e
continuo a farlo ancora oggi.
Ma
non rimpiango il
fatto di aver guardato quel buffo individuo andarsene.
No,
anzi, gli sono
grata.
Si,
esatto, lo
ringrazio.
Lo
ringrazio di
avermi fatto sognare, di avermi fatto ridere e di avermi fatto piangere.
Ed
io, ricorderò
per sempre, come tutti voi, quando il Dottore era lui.
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ANGOLO
DELL’ AUTRICE:
Salve
Whovians.
Oggi
ho riguardato
tutti gli speciali della settima stagione di Doctor Who.
E,
quando sono
arrivata alla fine, mi sono resa conto che avrei pianto.
Non
mi vergogno a
dire che l’ho fatto.
Si,
ho pianto.
Ho
pianto per l’Uomo
Stropicciato.
Ma
penso che
milioni di Whovians lo abbiano fatto.
Non
c’è nulla di
male.
Eppure...
E’
doloroso.
Non
avrei voluto
guardare quell’episodio...
Ma
l’ho fatto.
La
domanda che mi
pongo ora è
‘’Perchè?’’.
Già...
Perchè
l’ho
riguardato?
Forse
perchè mi
mancava il suo mento, i suoi zigomi.
Oppure
perchè, in
fondo, mi sono affezionata a lui.
Non
saprei
rispondere a questa domanda.
Continuo
a sperare
che torni, ma so che non lo farà.
E
voi?
Riguardate
mai
quello speciale?
E
se lo fate...
Perchè,
lo fate?
Sapete
che vi
procurerà solo tristezza, eppure... continuate a guardare,
versando lacrime.
Perchè?