Eterno
 
 
Cercandoti in viso, quel senso profondo
quel dolce sospiro e tiepido infuso,
mortali rincorse e perse occasioni
di fugaci pensieri e sublimi visioni.
 
Seduti al calore dei raggi d’agosto,
sul ferro rovente, tra pini e steccati,
giocando quel gioco cui giocano tutti,
carezze di spalle e strusciare di stelle.
 
Le mani che senton la forte attrazione,
che mai perderà, cuor con l’elettrone.
Intrecci di dita a intervalli costanti
che caso non sembri, seppur sì distanti.
 
Sdraiati tra sete che avvolgon presenti,
un futuro che plasma sue forme sincere,
così delicate, che una mano od un piede,
pure possan strapparle e ferirne la neve.
 
Il Sole e la Luna salutano il tempo
che assieme han passato, vivendo il sapore:
di un’alba arrossita, di un giorno maturo,
tramonto sereno e poi buio sicuro.



Nakurisch