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Autore: Occhi di nebbia    26/05/2015    12 recensioni
[Post CoHF]
"Piove su Brooklyn stanotte, un temporale primaverile che però non accenna a smettere.
Il sommo stregone Magnus Bane è nella sua scintillante casa sdraiato sul letto.
Ascolta la pioggia picchiettare furiosa contro il vetro della finestra della sua camera e aspetta.
Aspetta di avere una risposta.
Aspetta, immobile, da più di quattro ore senza che nessun suono lo faccia sobbalzare.
Attende con infinita e incalcolabile pazienza l’arrivo di qualcuno.
Ma non un qualcuno qualsiasi."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piove su Brooklyn stanotte, un temporale primaverile che però non accenna a smettere.
Il sommo stregone Magnus Bane è nella sua scintillante casa sdraiato sul letto.
Ascolta la pioggia picchiettare furiosa contro il vetro della finestra e aspetta.
Aspetta di avere una risposta.
Aspetta immobile da più di quattro ore, senza che nessun suono lo faccia sobbalzare.
Attende con infinita e incalcolabile pazienza l’arrivo di qualcuno.
Ma non un qualcuno qualsiasi.
Ha quasi quattrocento anni sulle spalle eppure ha ancora l’aspetto di un ventenne.
Un magro e slanciato ragazzo dagli occhi felini ed innaturali.
Si è chiesto tante volte, Magnus Bane, cosa ci trovasse Alec Lightwood in lui;
perché, malgrado tutta la sicurezza che dimostrava, quel dubbio aveva fatto breccia nel suo cuore.
Tutto portava sempre a lui, ad Alexander.
Da quando era spuntato alla sua festa insieme a quel branco di Shadowhunters,
Magnus aveva scoperto di essere di nuovo in grado di provare dei sentimenti così intensi per qualcuno.
Aveva anche trovato qualcuno per cui era disposto a fare davvero di tutto.
Ma non un qualcuno qualsiasi.
Un tempo si sarebbe totalmente disinteressato di Jace e i suoi compari, forse non di Clarissa perché lei
era il suo biscottino, l’aveva vista crescere e per lei era un po’ come una figlia; ma non avrebbe di certo sprecato risorse
così grandi né sarebbe finito dritto all’Inferno se non fosse stato per Alec Lightwood.
E si stupiva sempre di più a pensare che fosse stata una delle cose più belle della sua vita, il suo incontro con lui.
Nonostante i pericoli affrontati, nonostante il dolore provato,
Magnus Bane sapeva che quel ragazzo dagli occhi blu come il mare era di gran lunga la cosa migliore che potesse capitargli.
Per questo, in un impeto di follia, aveva messo per iscritto parte della sua vita, gli avvenimenti più importanti.
Sei pazzo Bane, pazzo d’amore! L’aveva preso in giro Catarina.
Forse era davvero pazzo, ma in quei sotterranei così lontano da casa, eppure così vicino al suo padre naturale,
aveva avuto modo di riflettere su quanto quel gruppetto di ragazzi fossero diventati la sua famiglia,
una vera famiglia dopo così tanto tempo.
Aveva pensato tanto al suo Alexander senza aspettarsi neanche per un secondo che lui sarebbe venuto a riprenderlo;
come se non valesse la pena per Magnus Bane.
E invece la speranza vince sempre nel cuore del sommo stregone di Brooklyn.
E Alec Lightwood era piombato in quella cella, pronto a salvargli la vita ad ogni costo.
Io non voglio il mondo, voglio te.
Così gli aveva detto mentre, piangendo, lo implorava di non consegnarsi al suo crudele demone padre.
Nessuno gli aveva mai detto una cosa del genere. Era la prima volta.
Come già gli aveva detto, Alec Lightwood era tante delle sue prime volte.
Il primo Shadowhunters.
Il primo per cui avrebbe rinunciato a tutto e dato la vita.
Il primo che si prendesse davvero cura di lui.
E tanto, tanto altro ancora.
Magnus Bane aspetta, con la guancia premuta sul cuscino e una lacrima che scivola silenziosa solleticandogli lo zigomo spigoloso.
Spera di sentir bussare, suonare il campanello o buttare giù la porta.
Basta che arrivi.
Basta che venga.
Così si addormenta, ancora vestito di tutto punto, senza badare al fatto che il suo completo color del mare
e degli occhi di un certo Shadowhunter
si stropiccerà durante la notte e domani dovrà stirarlo di nuovo: ora ha altro a cui pensare.
Dorme così profondamente che non sente la porta di ingresso aprirsi né quella della sua camera cigolare.
Alexander entra con passo leggero sul parquet e si siede silenziosamente sul letto attento a non svegliare Magnus Bane.
Ha il taccuino in mano e gli occhi rossi. È stato alzato fino ad allora per leggerlo.
Con un movimento impercettibile lo riapre per la terza volta da quando lo possiede e legge
Caro Alec …
Quella dedica lo ha tanto fatto commuovere e sorridere al tempo stesso.
Non si capacita di aver pensato anche solo per un momento di non essere fatto per stare accanto a Magnus per tutta la vita.
Si avvicina al ragazzo e gli posa un dolcissimo ed infinito bacio sulle labbra.
Si sveglia, Magnus Bane, il risveglio più dolce che potesse mai desiderare.
-Lo hai finito e sei venuto.- mormora, con la voce ancora impastata.
Gli sfugge uno sbadiglio e si mette a sedere.
- Certo che sono venuto, io torno sempre da te in un modo o nell’altro. Io ti ritrovo sempre.-
- E cosa hai deciso? - chiede con un soffio di voce lo stregone, forse per paura di conoscere la risposta,
-Dopo tutto quello che hai letto, hai deciso se resterai?-
Alec lo guarda fisso negli occhi e un sorriso si allarga sul suo volto.
-Ho deciso, non importa cosa succederà, che io ti amo, Magnus Bane. -
Piange, ora, il sommo stregone di Brooklyn mentre un ti amo anche io appena sussurrato sfugge dalle sue labbra
per rifugiarsi nell’orecchio di Alec.
Piange di gioia? Di sollievo?
Non lo sa, non riesce a dare un significato a quel pianto disperato contro il petto di Alexander, del suo Alec,
che gli accarezza i capelli e accoglie le sue lacrime come la cosa più preziosa al mondo.
- Quindi resterai? -
- Resterò per sempre con te, ogni giorno di sole e di pioggia.
Ogni tramonto da ammirare,
ogni mattina da svegliarsi mano nella mano e
ogni notte da qui in avanti ti stringerò dolcemente
finché, tra le mie braccia, non ti addormenterai.-
   
 
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