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Autore: mrs_clod08    26/05/2015    1 recensioni
-Luke apri o butto giù questa cazzo di porta!- urla il ragazzo dall'altra parte.
Luke si avvicina alla porta e apre di botto, e Ashton cade ai suoi piedi e si rialza velocemente. Lo guarda negli occhi e gli dice qualcosa, non capisco, ma penso che gli stia chiedendo dove sono. Prima che possa rispondergli, alza lo sguardo sopra la spalla di Luke e mi vede. Vorrei morire. Cerca di venire da me, ma Luke lo blocca con un braccio. Fortunatamente, Luke è più alto di Ashton di una decina di centimetri ed e molto più formato.
-Diana ti prego perdonami.
-Vattene.
-Diana, ti amo.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dove sono?
Apro gli occhi. Sono sdraiata in mezzo ad un prato verde, rigoglioso, soffice. Ho i capelli sparsi intorno alla mia testa, intrecciati a fiori bianchi e lilla. Tutto intorno a me è tranquillo. Si sentono dei cinguettii in lontananza, all'interno del grazioso bosco vicino alla radura. Tento di alzarmi, ma non ci riesco. Sono come incollata a terra, in preda al panico. Comincio ad agitarmi, e quello che prima era un bellissimo prato verde, ora è un campo di erba secca, i fiori appassiscono. Il cielo si riempe di nuvole nere, e il sole brillante scompare . Il bosco comincia ad appassirsi, e il canto degli uccelli si tramuta in un urlo straziante. Comincio ad urlare, in speranza che qualcuno mi aiuti. Dal fondo della foresta arriva un uomo, con un mantello addosso. E' troppo buio per riuscire a vedergli il volto. Si inginocchia accanto a me, mi accarezza il viso. Poi, all'improvviso, ha un pugnale tra le mani. L'unico pensiero che riesco a formulare è Ti prego, non un'altra volta. Non riesco ad urlare, non riesco a dire una parola. L'uomo avvicina il pugnale alle mie labbra, e traccia il contorno. Il sangue mi riempe la bocca. Lui continua il suo percorso, passa sopra al mento, per arrivare alla gola. -Sogni d'oro, principessa.- appena pronunciate quelle parole, con un colpo veloce, mi taglia la gola e scappa nella direzione in cui è arrivato. Anche se il dolore è insopportabile e il sangue continua a sgorgare dalla ferita, non muoio. Sono costretta a soffrire. Con tutta la forza che ho in corpo, urlo, urlo finché non sento che la testa mi sta per scoppiare. Poi tutto buio, ma io continuo ad urlare. Sento due mani che mi avvolgono, che cercano di svegliarmi.
Spalanco le palpebre e vedo il volto di mia madre che mi guarda preoccupata. Sono nella mia camera, al sicuro da tutto e da tutti. Eppure continuo a tremare.
-Tesoro, era solo un brutto sogno.- cerca di convincermi mia madre.
-No, no. Tornerà. Tornerà ancora!- provo ad alzarmi dal letto per scappare, ma lei continua a tenermi saldamente. Comincia ad accarezzarmi la testa dicendomi che andrà tutto bene, che sono al sicuro con lei e pian piano mi riaddormento. Il mattino seguente mi sveglio stanchissima ma soddisfatta, perché quello è stato l'unico incubo che ho avuto quella notte. Mi dirigo verso l'armadio e prendo le prime cose che mi capitano alla mano. Vado in bagno per darmi una rinfrescata, ma quello che vedo allo specchio non è per niente piacevole. Vedo una ragazza distrutta, con dei segni evidenti sotto agli occhi delle sue notti insonni. Bella merda penso. Lego i lunghi capelli scuri in una semplice treccia, anche un po' bruttina, ma non m'interessa. Ritorno in camera e trovo sulla scrivania una lettera da Oxford. No cazzo, gli avevo detto che non ci volevo andare. Prendo tra le mani la busta e scendo al piano inferiore in fretta e furia.
-Cosa vuol dire questo?!- chiedo ai miei genitori.
-Buongiorno anche a te.- risponde freddo e sarcastico mio padre. Sono la sua delusione più grande. In poche parole mi odia. Primo, perché dovevo essere un maschio. Secondo, perché non sono la ragazza sociale amata da tutti che lui vorrebbe che io fossi. E poi credo che lui mi odi a priori.
-Non mi hai ancora risposto.- sbatto la lettera sul tavolo, facendo sobbalzare mi madre, ma non ottengo nessuna reazione da mio padre. Alza lo sguardo lentamente dal suo giornale, mi guarda in faccia con un sorriso beffardo, di sfida, e scrolla le spalle.
-Non sei capace a leggere? E' la lettera da Oxford.-
-Ti ho detto esplicitamente che non ci volevo andare.- rispondo riuscendo a malapena a trattenermi dal distruggere ogni cosa che mi capita a tiro.
-E allora?- ribatte, ricominciando a leggere il suo giornale.
Rimango immobile, con le braccia lungo i fianchi e i pugni stretti, cosi che le nocche diventino tutte bianche.Ero sul punto di troncare la conversazione, poiché nulla mi manda in bestia come il fatto che qualcuno se ne esca con luoghi comuni insignificanti mentre io sto parlando con tutto il cuore.
-Tu non hai capito...-sussurro- Io non ci vado. Non m'interessa se tutta la tua famiglia è andata a quella stupidissima scuola. Io non ci voglio andare e non ci andrò.- dopo una notte terribile, il giorno dopo non può essere da meno.
-No, mi sa che tu non hai capito. Tu ci vai. Questo è solo un capriccio da adolescenti, quando crescerai mi ringrazierai. Ora leggi se ti hanno preso o no.-
Non posso combattere con lui, era, è e sarà sempre più forte di me. Mi giro verso mia madre, che è rimasta in silenzio per tutta la discussione. Rimaniamo a guardarci negli occhi, entrambe con le lacrime che minacciano di uscire. Poi lei scuote impercettibilmente la testa, come per dire Mi dispiace, lo sai che non c'è niente che io possa fare. Torno di sopra, correndo per le scale.
Entro in bagno. Chiudo la porta con un calcio. Mi appoggio al lavandino e con un certo coraggio mi guardo allo specchio. Bello schifo. Non piangere, non piangere. Non puoi piangere. Cominciano a diventare rossi, quei maledetti occhi. E lucidi. Cazzo. Guardo in alto. Carino il lampadario. Sento le lacrime salire velocemente. Tentativo di distrarmi miserabilmente fallito. Mi riguardo allo specchio. Ho bisogno di sbattere le palpebre, ma non lo faccio perché altrimenti escono quelle schifose lacrime e non posso permettermelo. Calmati e respira. Dentro, fuori. Dentro, fuori. Passerà. Sto meglio. Sospiro. Respiro. Gli occhi sembrano più rilassati. Mi guardo un'ultima volta ed esco dal bagno. Qualcosa mi solletica le guance. Le lacrime sono riuscite a uscire. Vaffanculo.
Mi chiudo in camera sbattendo la porta, mi butto sul letto e inizio a piangere. Non so per quanto ho pianto, ma poi mi decido. Prendo quella stupidissima lettera tra le mani. Ma che ho fatto di male per meritarmi questo? Ho dei genitori che non mi rispettano. Anzi, ho un padre che non mi rispetta. Mia madre è solo sottomessa da mio padre, come lo sono io. E ci si mette pure il mio passato che mi perseguita, anche se ormai sono passati tanti anni. Mentre apro la busta, prego Dio che ci sia scritto che non mi hanno preso, che non ho i requisiti adatti per entrate in quella scuola. Estraggo il foglio, le mie mani tremano, sudano, e per riuscire a leggere devo appoggiarlo sulla scrivania. Finito di leggere, rimango immobile sulla sedia fissando un punto indefinito davanti a me. No, non è possibile. Sento bussare alla porta, ma non rispondo, sono troppo sconvolta.
-Diana, chi tace acconsente, quindi noi entriamo!- papà spalanca la porta con un sorriso speranzoso stampato in faccia. -Allora?-
Mi giro verso di lui, con gli occhi vuoti. Mia madre ha capito, e si compre la bocca con la mano. Forse lui no, quindi faccio con la testa un si, e lui comincia a ridere, come se tutto questo, come se la mia sofferenza facesse ridere.
-Ottimo! Allora domani chiamerò Oxford e ci metteremo d'accordo sul giorno in cui andremo a "fargli visita".-
Ti odio. Ti odio con tutto il cuore penso . E come se lui potesse avermi sentito, mi risponde -Anche io tesoro.-
Salve bella gente!! ❤
Mi chiamo Claudia e questa è la mia prima fanfiction. All'inizo era su Sam Claflin (Finnick in Hunger Games) infatti avevo pubblicato il primo capitolo, ovvero questo poi però, non so perché, ho deciso di farla su Ash. Allora, come vi sembra? Fatemelo sapere!! Grazie tante ❤
 
P.S. Questa FF l'ho pubblicata anche su Wattpad.
   
 
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