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Autore: Suicide Crown    26/05/2015    3 recensioni
yui komori,un orfana,viene mandata dalla chiesa a vivere in una casa enorme e spettrale dove abitano 6 bellissimi vampiri assetati di sangue umano,e ovviamente yui e' il sacrificio.sara una storia d'amore contorta e pura,allo stesso tempo...buona letturaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Genere: Dark, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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Yui x Ayato...

 

 

Mi ritrovai distesa sul letto che ormai conoscevo bene, disorientata. La testa mi girava vorticosamente, e il dolore era ancora persistente. Sebbene le tende della stanza uguali alla mia fossero chiuse, entrava un unico e solo spiraglio di luce di luna argentea che faceva da lampadina. La stanza di Ayato era buia come la notte, probabilmente mi aveva portata qui mentre ero svenuta tra le sue braccia, dopo che mi aveva quasi prosciugata. Passai le dita sulle lenzuola di seta rosse, provando un leggero piacere attraverso i polpastrelli, pallidi per lo svenimento.

La stanza di Ayato profumava sempre di zucchero filato, amavo rimanerci a lungo. Inspirai rasserenata quel profumo invitante, passandomi le dita fra i capelli. Non mi alzai subito, rimasi a fissare il soffitto, immersa nel buio della stanza, fino a che la porta non si spalancò.

- hey, Chichinashi. Alzati da quel letto e vieni con me – disse con un tono severo e possessivo. Non sapevo come dirglielo, ma non potevo alzarmi: ero troppo debole, inoltre mi girava la testa. Allora lui, decisamente irritato, mi afferrò per un braccio e mi portò via dalla stanza, sbattendo la porta alle nostre spalle.

Ci inoltrammo nel corridoio buio della casa Sakamaki. Barcollavo, c' era solo la presa salda di Ayato a sostenermi, altrimenti potevo perdere l' equilibrio e cadere all'istante. Mi girava la testa, inoltre vedevo tutto confuso e offuscato, come se vivessi in un disegno astratto. Ayato cominciò ad accelerare il passo, quindi io non riuscivo più a camminare.

- Ayato-kun, potresti camminare...un po' più piano? - dissi. Ma neanche il tempo di finire la domanda che si fermò di colpo facendomi sbattere sulla sua schiena.

- come osi domandarmi qualcosa? Tu devi solo obbedirmi e non chiedermi nulla. Chiaro, Chichinashi!? - esclamò, il suo tono di voce era freddo, si sentiva solo un piccolo accenno di malizia. Sussultai violentemente, annuendo timidamente, come se mi fossi rassegnata.

Arrivammo davanti una porta in legno pregiato e, per aprirla, c' era bisogno di una chiave che, subito dopo, Ayato estrasse dalla tasca dei suoi pantoloni della divisa nera: era arrugginita, ma si poteva notare una scritta in verticale che era sbiadita dal tempo. Ayato, senza proferire parola, introdusse la chiave nella serratura, e questa si aprì con uno scatto secco e gelido. Mentre la porta si apriva da sola dinanzi a noi, rimanemmo lì, a fissare il lungo corridoio che si estendeva oltre la porta. Ayato allora, riafferrandomi per un braccio, cominciò a camminare, mentre il rumore dei suoi passi si espandevano in quel corridoio vuoto. Ayato si fermò di colpo di nuovo, e davanti a noi comparve una porta bianca che ci incitava ad aprirla. Lui allora schioccò le dita e questa si apre. Quando oltrepassammo quella porta, ad un tratto vidii un bagliore bianco. Poi il buio più profondo. Subito dopo qualcosa, o per meglio dire qualcuno, fece lasciare la presa che aveva sul mio braccio ad Ayato.

- Ayato...kun...?- provai a chiamarlo tante volte, senza ottenere alcuna risposta. Provai invano ad afferrare in quella coltre di buio qualcosa, mentre le lacrime mi rigavano il volto sfinito e dolorante. Dopo invani tentativi, afferrai la maniglia fredda di un' altra porta che aprii senza pensarci su un' attimo.

Entrai in una stanza piena di colori, lasciando chiudere con un tonfo la porta alle mie spalle: era una stanza semicircolare. Le pareti erano pitturate con il viola chiaro, il mio colore preferito, dove vi erano pitturati dei fiori bianchi e neri. Il pavimento era in marmo nero e lucido, e dal soffitto cadevano dei palloncini colorati e vivaci. Al centro della bellissima stanza vi era una tavola imbandita con tutti i miei piatti preferiti, e seduto su una sedia elegante vi era Ayato che aspettava pazientemente che io arrivassi. Era bellissimo: era vestito con uno smoking molto elegante, e la camicia che vi era sotto il gilet era leggermente sbottonata, lasciando intravedere la pelle nuda del vampiro.

-finalmente sei arrivata- disse, con una nota di imbarazzo e impazienza nella voce.

-buon compleanno...Chichinashi- il vampiro incurvò le labbra in un dolce sorriso e io gli andai incontro, saltandogli al collo e unendo le nostre labbra in un dolce e festoso bacio.

 

Mi ero dimenticata il mio compleanno!

 

 

Angolo autrice:

Ciao a tutti, la vostra scocciatrice è arrivata con un capitolo che spero vi piacerà!! <3

Bene, ora vi saluto e vi stampo un grosso bacio sulla guanciaaaaaa <3

Bacioni dalla vostra scocciatrice Rin-chaaaaaaaaan XD

 

 

 

 

   
 
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