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Autore: sugarboy    27/05/2015    1 recensioni
Ciao a tutte sono Ami, è la prima fan fiction che posto qui, l'ho gia fatto in altri siti ma qui no... non siate troppo crudeli. Una sorpresa di Ryo a Kaori per un giorno speciale!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Era passato quasi un anno dalla dichiarazione di Ryo, ricordavo perfettamente il tragitto verso casa. Mi ero limitata a starmene seduta silenziosamente, tormentandomi le dita. Temevo di poter turbare l’atmosfera che si era creata con una sola parola. Invece una volta entrati nel nostro appartamento Ryo mi aveva sorpreso, mi aveva stretto tra le braccia “Non ti aspettare dei cambiamenti sensazionali” mi aveva sussurrato, “Non credo di essere in grado di fare tutto quello che ti aspetti. Probabilmente continuerò a fare il cretino con tutte, adoro farti ingelosire, ma non farò nulla che possa davvero farti soffrire, passerò l’esistenza a farti capire che, nella vita, io mi sono innamorato solo di te, non ti lascerò mai, non ti tradirò mai, non ti deluderò mai e ti amerò per sempre, come e più di adesso”.

Ryo aveva mantenuto tutte le promesse, in effetti, continuava a fare il cretino, ma si limitava a importunare Miki, Kazue, Reika e anche Saeko, le uniche donne delle quali, io, non sarei mai stata davvero gelosa. Inoltre una volta al riparo tra le quattro mura di casa, era sempre meraviglioso. Sapeva essere romantico a modo suo, senza mai essere troppo sdolcinato, insomma la mia vita era perfetta, non potevo chiedere di meglio. Come per dimostrare tutto questo, la sera precedente Ryo mi aveva  confessato, di avere in serbo una sorpresa per me “Voglio festeggiare con te una ricorrenza speciale”. Mi sfuggiva la ricorrenza in questione, ma non avevo motivo per non voler passare con lui una giornata intera, lontano dalla solita rutine quotidiana, quindi avevo accettato di buon grado.

Quella mattina mi alzai presto, feci una doccia veloce e indossai un paio di jeans neri, abbinando una canotta di un rosa acceso, non volevo sembrare troppo elegante, dopotutto Ryo aveva dimostrato più volte, che gli piacevo esattamente com’ero, ma da un annetto a quella parte, non mi nascondevo più sotto abiti maschili e informi, essere leggermente più femminile mi faceva sentire bene. Ero appena scesa per preparare la colazione ma Ryo mi aveva preceduto, me l’ero trovato davanti appena entrata in cucina, “Sugar, oggi è un giorno speciale” mi si era avvicinato e mi aveva stretto tra le braccia “Sei pronta?” non potei fare a meno di sorridere come una scolaretta “Certo!”, lui mi sorrise di rimando “Bene allora oggi colazione fuori” poi dopo avermi dato un piccolo bacio sul naso, si diresse in sala, prese la sua giacca e mi lanciò la mia, invitandomi a uscire di casa.

Raggiungemmo il parco mano nella mano, ma invece di svoltare per andare al bar di Miki, Ryo continuò nella stessa direzione, “Ryo, il cat’s eyes e dall’altra parte” lui si fermò, mi sorrise, e poi si sedette in una panchina vicino, mi fece sedere sulle sue ginocchia e mi prese le mani, “Sugar, mi devi promettere di non fare domande d’accordo? Ti spiegherò tutto al momento giusto, oggi faremo un giro particolare, voglio farti vivere una delle più belle giornate della mia vita, anzi, la giornata in cui per la prima volta mi sono sentito davvero felice e in pace con me stesso.”.

Sentire quelle parole da parte di Ryo mi aveva reso immensamente felice, ma allo stesso tempo, stranamente gelosa, in ogni caso accettai le condizioni poste dal mio uomo senza battere ciglio. Mentre raggiungevamo la meta a me sconosciuta, io continuai a ragionare, e mi resi conto, che effettivamente era molto probabile, se non del tutto normale, che Ryo avesse passato bei momenti anche senza di me. Questo non mi rendeva particolarmente euforica, ma decisi che era inutile fare la bambina, e mi convinsi a passare una bella giornata. Dopotutto Ryo voleva rendermi partecipe di tutto ciò, il che era assolutamente positivo.

Ero talmente immersa nei miei pensieri, che non mi accorsi di aver raggiunto il locale scelto da Ryo, e quando alzai gli occhi per osservare meglio dove mi trovavo, per poco non mi venne un infarto, non potevo non ricordare quel luogo. Era il bar dove Eriko mi aveva trascinato, il giorno in cui volle trasformarmi nella sua Cenerentola. Quindi per Ryo quel locale era importante, aveva un significato. Forse Eriko lo sapeva, quando circa due anni prima mi aveva condotta lì. Un’altra ondata di gelosia mi trafisse lo stomaco, per quale motivo Eriko conosceva lati della vita di Ryo che io non conoscevo? Ci stavo ricascando, la mia insicurezza rischiava di rovinarmi la giornata, ma io non l’avrei permesso.

Passammo un’oretta all’interno del bar, chiacchierando, leggendo il giornale e chiaramente gustandoci la colazione, poi Ryo si alzò pagò il conto e mi fece alzare, “Dobbiamo muoverci, altrimenti, va a finire che non riusiamo a fare tutto quello che ho programmato.” Usciti dal locale, Ryo mi condusse al mercato, che ogni mattina si svolge vicino a casa nostra, questo mi sorprese, e non poco, Ryo odiava fare spese, e detestava ancor di più i mercatini di quartiere, diceva sempre che per lui significava star ancora più allerta del normale, data le massiccia presenza di persone, e questo lo infastidiva parecchio. Anche quando mi ero finta Cenerentola, aveva protestato parecchio, quando gli avevo proposto di fare un giro al mercato. Tentai di ignorare la consueta assurda gelosia nei confronti di Cenerentola, dopotutto io e la timida ragazza benestante eravamo la stessa persona, ma in fondo non avevo mai accettato che Ryo non mi avesse riconosciuto.

Nonostante il mio scetticismo iniziale, il giretto al mercato mi divertì immensamente, ci fermammo a guardare ogni singola bancarella, e stranamente Ryo non mi mise fretta nemmeno una volta, sorrideva e si divertiva, anche se non smise nemmeno per un secondo di stare allerta, era più forte di lui i luoghi troppo affollati lo mettevano in allarme. A quanto pareva, la tappa al mercato doveva essere importante, nella ricostruzione della sua giornata speciale.

Il tempo passò in fretta, passeggiammo per tutta la mattina, in luoghi a me famigliari, ma fu soltanto all’ora di pranzo che mi accorsi di cosa stava succedendo. Pranzammo in un piccolo ristorante poco lontano da casa nostra, lo stesso locale dove pranzammo quando io mi finsi Cenerentola, tentai di ignorare il disagio, ma quando Ryo ordinò gli stessi piatti di quel giorno, capii tutto. Ryo stava ripercorrendo passo dopo passo tutta la giornata che aveva passato con Cenerentola. “La prima giornata in cui si era sentito felice”, cosi l’aveva definita. La sensazione che provai fu terribile, avrei dovuto sentirmi lusingata, dopotutto quella giornata l’aveva passata con me, ma lui questo non lo sapeva, lo ignorava, non mi aveva riconosciuto quel giorno, ed io mi sentivo tradita, da lui e anche da me stessa. Molte volte, per il resto della serata avrei voluto confessargli la verità, ma non ne ebbi mai il coraggio. Ryo da parte sua pareva non accorgersi di nulla, e ogni locale in cui facevamo tappa lo entusiasmava di più, fino a che non raggiungemmo il porto.

Arrivati in quel luogo, e a quel punto della serata, il mio morale era a terra, e non mi sentii meglio nemmeno quando Ryo mi strinse tra le braccia, poi d’improvviso mi fece voltare verso di lui, e mi rivolse uno dei suoi splendidi sorrisi. “Sei strana Sugar, temo che questa giornata non abbia entusiasmato te quanto me”. Io feci finta di nulla, mi allontanai e mi sedetti su una panchina, “No, non e vero, e solo che vorrei sapere cosa volevi festeggiare di preciso, temo di non averlo capito”. Volevo sapere, perché per lui la giornata con Cenerentola era stata così speciale, e speravo con tutta me stessa che la spiegazione mi avrebbe rassicurato.

Lui si avvicino a me, e si sedette al mio fianco, senza dire una parola, prese dalle buste che avevamo preso al mercato, una scatola di scarpe, non avevo idea di dove avesse comprato le scarpe, e non avevo idea del perché le avesse prese proprio in quel momento. “Va bene. Ti spiegherò tutto, ma tu non m’interrompere d’accordo?” aspettò il mio cenno di assenso poi tamburellando con le dita sul coperchio della scatola, iniziò a raccontare “E’ successo esattamente due anni fa, ti avevo vista uscire da casa on Eriko, e avevo deciso di seguirvi, mi dicevo che fosse una buona occasione per poterla sedurre, ma poi vi ho perso di vista, e quando sono entrato nel bar di questa mattina, ho incontrato una ragazza splendida, che nemmeno a dirlo stava per essere importunata da uno scemo qualsiasi.” Non avevo parole, tutte le mie paure stavano prendendo forma, Ryo mi stava descrivendo esattamente quello che non avrei mai voluto sentire, lui continuava a raccontare di come fossero stati bene e di come si fossero divertiti, ma io non lo ascoltavo, non facevo altro che ripetermi: Stai tranquilla ama te, cosi come sei, vuole te non Cenerentola!, ma non funzionava, mi sentivo sempre più triste, e sentivo le lacrime pungermi gli occhi. Ryo sembrava essersene accorto, ma sorrise e continuò il suo racconto “Alla fine della serata siamo arrivati qua al porto, ed io sapevo che la mia Cenerentola, non aveva mai baciato il suo principe prima di quel momento, e le proposi di essere io il primo, ma lei corse via, e quel bacio non avvenne mai.” A quel punto le lacrime scorrevano copiose sul mio viso, il modo in cui lui parlava di cenerentola era straordinario, ero ormai convinta di essere solo un ripiego, che lui si fosse accontentato della vera Kaori, ero convinta che volesse lei e non me.

Ryo si spostò di fronte a me, tenendo sempre quella stramaledetta scatola tra le mani, era impossibile che non si fosse accorto delle mie lacrime, ma invece di chiedersi il perché io piangessi, si limitava a sorridermi “Io so perché la mia bella Cenerentola non mi ha voluto baciare. Vedi Sugar ogni Cenerentola che si rispetti, ha bisogno della sua scarpetta di cristallo, ed io oggi ho deciso di regalargliele” e cosi dicendo apri la scatola, che conteneva un paio di bellissime decolté di raso color avorio. Io le guardavo ipnotizzata, non ci capivo più nulla “Beh che fai, non le provi?” mi sussurrò, e solo lì realizzai cosa aveva realmente organizzato Ryo “Ma allora sapevi che ero io!” “Sugar, vivo con te da sempre, credi davvero che una parrucca e un po’ di trucco, mi avrebbero impedito di riconoscerti? Io ti riconoscerei tra milioni di persone, Sugar lo vuoi capire o no che ti amo?” a quel punto non potei far altro che gettarmi tra le sue braccia, e dargli quel bacio che aveva atteso per due anni, quel bacio che anch’io avevo tanto desiderato, e mi ripromisi che da quel giorno in poi, avremo sempre festeggiato il nostro compleanno speciale, il compleanno della mia Cenerentola.

  
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