<< Cazzo perché non capisci? Ti amo e tu neanche te ne accorgi. Sono qui davanti a te per dirti che non ce la faccio piú a far finta di non amarti, a far finta di essere solo amici. Basta. Ora mi puoi anche odiare, non mi importa basta che sai cosa provo per te. Ti amo e forse ti ho sempre amato. Forse ti amerò per sempre >> gli dissi. Era davanti a me. Fermo mentre io gli parlavo e piangevo. Piangevo perché finalmente gli avevo detto cosa provavo. L'aria diventava sempre piú afosa. I colori dell'estate sembravano sempre piú scuri. I fiori colorati degli alberi parevano colorarsi in colori scuri come nero, viola, blu scuro. E come se non bastassero quelle parole gelide che gli buttai addosso inziò a piovere. La pioggia mischiata alle mie lacrime creava solo piú confusione tra me e tra lui. Tremava. Forse tremava per il freddo o forse tremava perché non sapeva cosa rispondere a quel mio scarico di parole. Rimanemmo lí per minuti che sembrarono ore. Ad un certo punto alzai la testa al cielo sorridendo. Lasciai che le gocce d'acqua mi colpissero in viso. Di certo facevano meno male del dolore che provavo in quel momento. Lo riguardai per pochi secondi e vedevo che era ancora sconvolto per quello che gli avevo detto. Cercai di guardarlo negli occhi anche se era molto difficile con quella pioggia. Vidi i suoi occhi verdi che non mi trasmettevano nessuna emozione. Di solito erano cosí chiari i suoi occhi che non bisognava che sprecasse alcuna parola bastava guardarlo negli occhi. Nei suoi meravigliosi occhi. Mi girai per andarmene sapendo che non sarebbe servito a niente rimanere lí tanto l'avevo capito che non mi avrebbe risposto niente di quello che avrei voluto sentirmi dire. Ogni passo che facevo era un sogno che crollava. Dal sogno di stare insieme a lui a quello di essere felice.