Allen era affacciato dalla finestra dell'albergo. Era in missione con Lenalee, che dormiva nella camera davanti alla sua. Non si fidava a dormire troppo vicino ad altre persone, non con il quattordicesimo sempre pronto a uscire fuori da un momento all'altro. Era meglio se restava solo. Anche se di notte ultimamente non era mai completamente solo. Ora lo stava aspettando lì, con la finestra aperta e il cuore trepidante per l'attesa. E finalmente ecco apparire Tyki Mikk, che si arrampica sul davanzale e poi entra nella stanza. Allen gli va incontro e lo abbraccia, felice del suo arrivo, ora che stava cominciando a credere che non si sarebbe fatto vivo.

"Ciao Tyki."

"Sera shounen."

L'albino fece una smorfia corrucciata sentendo quel nomignolo che Tyki usava con lui.

"Smettila di chiamarmi così. Il mio nome è Allen."

"Come preferisci, shounen."

"Di nuovo! Il mio nome è Allen."

"Si, si..."

Il moro intanto si guardava intorno. Era una camera singola, con un letto matrimoniale. Ok, perché Allen dormiva in un letto così grande?

"Ehi Allen, perché dormi in un letto matrimoniale?"

"Oh, ieri ho dormito in uno singolo, e sono caduto dal letto. Così ho deciso di dormire in un letto più grande."

"Aspetta, frena frena frena... Sei caduto dal letto?"

A questo punto il Noah non poté più resistere e scoppiò a ridere, e non smise fino a quando Allen, furibondo, non cercò di stritolarlo con l'innocente. Dopo cinque minuti il Noah fu sufficientemente calmo da alzarsi e guardare Allen senza ridere.

"Ti sei calmato?"

"Si, ora sto meglio. Anche se avresti potuto evitare di cercare di uccidermi, di nuovo..."

"No, te la sei cercata."

Detto questo, Allen si avviò verso il sopracitato letto. Tyki lo raggiunse e insieme si strinsero sotto le coperte, che nascosero il loro amore ad ogni altra persona.

Era molto tardi, mancava qualche ora all'alba. Tyki era seduto sul davanzale, con una gamba a penzoloni nel vuoto. Osservava il cielo pieno di stelle, mentre la luce della luna lo illuminava appena. Lui di questo non si curava, ma ad Allen la bellezza da togliere il fiato del suo compagno non poteva sfuggire, e mentre Tyki osservava le stelle, lui lo osservava, mentre il suo corpo veniva illuminato da quel cielo coperto di stelle. Quando poi il sole spuntò all'orizzonte Tyki sparì nella nebbia mattutina. Pensando a lui, Allen si addormentò, aspettando impaziente la sera seguente, quando si sarebbero abbracciati di nuovo.