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Autore: mughetto nella neve    29/05/2015    2 recensioni
"Kiki non pensa mai troppo spesso al proprio passato eppure non può fare a meno che considerarsi sorprendentemente diverso dal se stesso di dieci anni prima. Probabilmente la sua personalità e il suo stesso ruolo presso le truppe di Atena sarebbe stato diverso se il suo maestro fosse rimasto al suo fianco."
[ Saint Seiya Ω | Genbu/Kiki ]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Altri, Aries Kiki, Libra Genbu
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Autore: mughetto nella neve
Fandom: Saint Seiya Ω
Personaggi: Aries Kiki, Libra Genbu; [citati] Aries Mu, Libra Dohko, Raki
Coppia: Genbu/Kiki
Generi: Romantico, (lievemente) Malinconico
avvertimenti generali: fluff, OOC (?) , slash



Kiki è solito dormire accartocciandosi in una posizione che ricorda molto quella fetale: porta le ginocchia vicino al petto e sistema la testa all’interno di quel caldo cantuccio protetto dalla forte presa delle proprie braccia attorno al suo corpo. La discesa nel Regno di Hypnos è lenta e incredibilmente travagliata. Il suo è un sonno molto leggero: basta un leggero scricchiolio proveniente dal corridoio per fargli immediatamente spalancare gli occhi per accettarsi che la sua allieva stia bene.
Si può dire che la triste e solitaria adolescenza, oltre a rendere il suo carattere infinitamente più mite e maturo, abbia levigato anche simili cattive abitudini. Da bambino non vantava simile sensibilità: era difficile svegliarlo e così anche convincerlo ad alzarsi dal letto per prendere parte agli allenamenti mattutini. Inoltre, dormiva in modo scomposto - allargandosi per il letto e gettando per terra il suo cuscino - ed il suo maestro, Mu dell’Ariete, gli aveva confessato più di una volta di averlo sentito russare durante la notte.
Kiki non pensa mai troppo spesso al proprio passato eppure non può fare a meno che considerarsi sorprendentemente diverso dal se stesso di dieci anni prima. Probabilmente la sua personalità e il suo stesso ruolo presso le truppe di Atena sarebbe stato diverso se il suo maestro fosse rimasto al suo fianco.
Quella mattina, tuttavia, non è dell’umore giusto per pensare a simili periodi ipotetici.
Lo sveglia il respiro regolare di Genbu della Bilancia sul suo collo facendogli lentamente dischiudere gli occhi.
Non è più solo a condividere il letto: il coetaneo lo ha raggiunto da poco nella casa che lo ha visto nascere e crescere in Tibet ed ha deciso di passare con lui qualche breve giornata.
Kiki non gli ha ancora domandato cosa lo abbia portato lì, lo sa da sempre insofferente alle leggi del Santuario e così anche all’autorità del Grande Sacerdote. Ciò sembra bastargli per giustificarlo e sorridere appena di quel suo continuo ed instancabile pellegrinare.
Avverte una mano passare sulla sua spalla, accarezzando la pelle diafana con movimenti dolci e cauti. Probabilmente il giovane uomo lo crede ancora addormentato e Kiki quasi lo invoglia a cadere in simile convinzione continuando a giacere immobile nella sua porzione di letto.
Sorride appena quando il corpo dell’uomo va avvicinandosi stringendolo in un caldo abbraccio. Genbu è forse l’unico legame che ancora lo lega al suo passato di bambino. È un suo amico di infanzia: quando il suo maestro si recava a Goro-Ho per parlare al Santo della Bilancia, Kiki immediatamente correva da lui per mostrargli i suoi progressi nella telecinesi e nel teletrasporto.
Il Genbu di allora era un bambino particolare. Scaltro, insolente ed incredibilmente presuntuoso. Non gli dava mai soddisfazione e non si lasciava stupire come gli altri bambini presenti al Santuario. Se ne stava per conto suo e si rivolgeva al suo maestro in modo irrispettoso, quasi fosse un suo amico e non un precettore onorevole. Inoltre aveva la brutta abitudine - che tutt’ora non aveva perso - di giocare con i suoi capelli.
Kiki scosta leggermente il capo quando avverte le dita sottili del suo amante passare fra i suoi capelli quasi fossero un pettine. Lascia che un respiro poco più profondo lo distacchi completamente dal mondo dei sogni proiettandolo in quella innaturale realtà che lo vede al fianco del Santo della Bilancia.
Cosa abbia sospinto Genbu fra le sue braccia ancora non sa dirlo. La solitudine, probabilmente. Entrambi sono rimasti orfani di maestro e tanto era bastato per renderli vicini più di quanto lo erano stati da bambini. Il giovane si era fatto improvvisamente più cortese nei suoi riguardi, preoccupato per la sua condizione e - allo stesso tempo - desideroso che qualcuno alleviasse il suo di dolore. Si erano allenati assieme forse per troppo tempo; l’adolescenza era subentrata rapidamente e, prima ancora che potesse comprendere cosa si agitava dentro il suo corpo, Genbu lo aveva già legato a sé in modo indissolubile.
Tutt’ora riesce a sentire quel filo sottile che lo tiene assieme a Genbu forte e duraturo. Non riesce a separarsene e, nonostante la cieca fedeltà ad Atena e alle sue regole, quasi non vuole.
« Non è ancora l’alba, sta’ tranquillo » spiega con voce ancora impastata dal sonno il giovane Santo della Bilancia. Gli permette di passare fra le sue braccia, circondando il suo sterno per stringerlo a sé con maggiore forza. Kiki avverte il suo respiro insinuarsi prima fra i capelli e poi vicino al suo orecchio, trattiene appena il fiato per poi lasciarsi andare di nuovo.
« Faremmo bene a rivestirci » consiglia a bassa voce allacciando le dita delle mani con le sue. La pelle di Genbu è leggermente più oscura della sua, messe vicine fanno quasi un contrasto; Kiki le osserva per qualche secondo per poi tornare a godersi il calore corporeo del proprio amante. « Se Raki dovesse svegliarsi e trovarci in simili »
« Certamente le sue urla disperate riecheggerebbero fino al Santuario di Atene, sì » lo anticipa divertito Genbu ridacchiando un poco nel suo orecchio. In questo ricorda molto il se stesso bambino che si divertiva ad interromperlo per finire la frase; in passato ciò lo irritava non poco ma, col tempo, ha imparato ad apprezzare persino quel suo lato caratteriale. « Sai?, stai diventando sempre più noioso! Mi ricordi tremendamente il mio vecchio maestro! »
Simile frecciatina colpisce un nervo scoperto che neppure il tempo è riuscito a far venir meno. Kiki si scopre improvvisamente indispettito da simile affermazione irriverente: non si considera un tipo noioso. Certo, ora è un uomo posato e mesto … ma noioso mai!
Il fuoco che gli bruciava dentro da ragazzino, tutt’ora, non pare essersi completamente spento a tal punto da convincerlo a mollare una veloce gomitata contro lo sterno del Santo della Bilancia.
« Non è vero » bisbiglia incurante dei gemiti di dolore del proprio amante. Ride un po’ - a bassa voce - quando lo sente piagnucolare, delirando in meritato ad una ferita mortale appena infertogli.
Genbu scioglie un poco la presa al suo sterno e gli permette di girarsi verso di lui. Kiki si muove cauto per poi prendere ad osservare il volto rilassato dell’altro uomo. Gli occhi della Bilancia Dorata sono chiari: ricordano due laghi gemelli che si affacciano sopra un immacolato cielo azzurro; non può fare a meno di osservarli ed intanto accarezzargli una guancia con espressione immutata.
Si domanda come faccia l’uomo a mantenere lo stesso candore di quando era bambino. Ai suoi occhi, non è cambiato molto. Certo, il suo carattere è andato a maturare e il suo corpo è già segnato dalle prime ferite di guerra; eppure, in quel viso, Kiki non nota nulla di diverso a quello del ragazzino conosciuto anni addietro.
Genbu bacia piano le labbra ancora dischiuse del suo amante. Lo stringe a sé con forza quasi avesse paura di vederselo scomparire da un momento all’altro, davanti ai suoi stessi occhi, e lui non gli si ritrae continuando ad accarezzare le sue guance ed il suo viso perfetto. Si sentono vicini. Uniti come quando erano bambini e questo pare bastargli a scacciare via il pesante senso di solitudine che li attanaglia da troppo tempo.
 
 
Just close your eyes
You'll be alright
Come morning light,
You and I'll be safe and sound.

 
 
 
 
 
 
~Il Mughetto dice~
Innanzitutto, vi ringrazio per aver letto questa shot senza pretese su una delle coppie più sconosciute di questo fandom. Sappiate che mi rendete molto felice. Questo è il mio primo lavoro in questa sezione ed ammetto di essere su di giri. Questa shot è ambientata due anni prima dell’inizio di Saint Seiya Ω.
Premetto che a me, questa serie, non è piaciuta molto. La trovo una serie un po’ strana e che evade con fin troppa facilità dai confini predefiniti dalla serie classica; con questo non voglio dire che è un orrore, solo … speravo in uno spin-off un po’ più serio e non che ricordasse i Pokemon con quella storiella degli elementi e quelle armature orribili.
La cosa che certamente mi è piaciuta di più è il personaggio di Genbu della Bilancia. Ammetto senza problemi di averlo shippato fin dalla prima apparizione con Kiki - per una questione puramente zodiacale dato che la ArieteBilancia è una delle coppie che supporto maggiormente (Saint Seiya e non).
Sono certamente coetanei dato che Genbu era bambino quando era allievo da Dohko e quindi, a rigor di logica, sicuramente avrà visto o conosciuto Kiki durante le non-sporadiche apparizioni di Mu a Goro-ho. Caratterialmente si “prendono” senza apparenti problemi. Il Kiki di Omega è una persona molto matura e adulta: sa quale è il suo ruolo, i suoi limiti e i suoi obiettivi. Da parte sua, Genbu pare aver mantenuto una sfumatura di fumantello nel suo carattere; è sarcastico, orgoglioso e sa il fatto suo - e non esita a metterlo in mostra se la situazione lo richiede.
Perciò, secondo me, la loro è un’unione piuttosto carina e dolce. Entrambi si rispettano e onorano la propria relazione naturalmente rendendo prima servizio presso Atena.
La morte di Genbu, durante la seconda stagione, deve essere stata un autentico trauma per Kiki; anche il suo ultimo legame di fanciullo si è reciso, lasciandolo da solo in un mondo di adulti al quale non è stato mai preparato. Saperlo solo con Raki mi rattrista.
La canzone da cui si riprende il titolo è Safe and Sound di Taylor Swift con The Civil Wars. Vi consiglio, tuttavia, la cover di questi ragazzi che più si intona al tema della fanfiction: eccola qui Concludendo, grazie per aver letto questa shot. Se vi avanza tempo e voglia lasciate pure una recensione! ~

  
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