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Autore: IAmAKlainer    30/05/2015    3 recensioni
[AU!RENT Klaine]
[...]Non udendo alcuna risposta proseguì dentro quella viuzza e vide appostato a terra, accasciato al muro, un ragazzo. Era solo qualche anno più grande di lui, sui venticinque anni circa. Aveva i capelli ricci nascosti da un berretto sfilacciato che a malapena gli copriva la testa.
Si avvicinò a lui più velocemente “Oddio Santo, stai bene tesoro?”
“Ho paura di sì”.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Vi starete chiedendo "perché ora?"
Non ne ho idea, sinceramente, non ne ho la più pallida idea.
Gli ultimi tre mesi sono stati sfiancanti, dopo la fine di Glee ho scritto solo per altre due settimane ed è da quel giorno che mi sono bloccata totalmente, non solo per mia volontà.
Le ultime parole che ho scritto sono state queste qui che troverete alla fine e mi dispiace se questa "cosa" vi deluderà in qualche modo, ma sentivo il bisogno di farla leggere a qualcuno perché in queste 44 pagine ho messo anima e corpo.
Se avete visto RENT, conoscete la storia e penso possiate sapere qualcosa in più. Per chi invece non ha idea di cosa sia consiglio di o vederlo prima di leggerlo o vederlo dopo aver letto questo semplicemente per il fatto che RENT è uno dei musical migliori mai fatti e ve ne accorgerete.
Tutto questo è stato possibile anche grazie ad Alessia, mia beta e amica, nonché colei che mi ha praticamente costretto a buttare giù tutto questo. E grazie per aver sopportato i miei scleri, i miei pianti durante la stesuram, ma soprattutto per avermi sempre incoraggiato a continuare dandomi i migliori consigli. Senza di te niente di tutto questo sarebbe qui adesso.
Detto questo, trovate tutto qui sotto, buona lettura.[Per sicurezza: Angel!Kurt, Collins!Blaine, Mimi!Quinn, Roger!Puck, Maureen!Brittany, Joanne!Santana, Mark!Artie, Benny!Finn]






 
Be My Lover, I'll Cover You
 

Le bacchette si muovevano a ritmo sul secchio capovolto.

Per la strada non passava quasi nessuno, d'altronde era la vigilia di Natale.

Per lui non importava. Non aveva ancora nessuno con cui passare il Natale, qualcuno da cui tornare a casa per le feste.

Rimaneva sempre vuota, c'era solo lui.

 

Poi sentì una monetina sbattere contro la sua batteria appena arrangiata e la raccolse, facendo come sempre il migliore dei sorrisi ed esclamando un Buon Natale. Tutti si meritavano di averne uno bello da passare con qualcuno.

 

Continuò a muovere a ritmo le sue bacchette fino a quando non sentì dei colpi di tosse strozzati dal vicolo che stava all'angolo del marciapiede su cui era seduto. Pensò che non fosse niente e continuò a ritmare, prima di sentirli di nuovo. A quel punto decise di alzarsi per andare a vedere cosa stesse succedendo in quel momento.

 

“Ehi!” disse. Non udendo alcuna risposta proseguì dentro quella viuzza e vide appostato a terra, accasciato al muro, un ragazzo. Era solo qualche anno più grande di lui, sui venticinque anni circa. Aveva i capelli ricci nascosti da un berretto sfilacciato che a malapena gli copriva la testa.

Si avvicinò a lui più velocemente “Oddio Santo, stai bene tesoro?”

“Ho paura di sì”

“Ti hanno preso qualcosa?” disse avvicinandosi ancora di più, seduto accostato a lui.

“Non avevo un centesimo, ma hanno preso la mia roba.” pensò bene di passargli un fazzoletto per togliersi il sangue che aveva incrostato sulla guancia, ma lo rifiutò gentilmente dicendo di stare bene.

 

“Io sono Kurt.”

E in quel momento i loro occhi finalmente si incrociarono. Non riusciva a credere che esistesse un unico colore per descrivere quello che trovò davanti a se. Gli occhi del ragazzo erano un misto di ambra, con dei piccoli spruzzi di verde che si notavano solo alla luce.

 

“Kurt – lo disse pronunciando come se volesse assaporarlo – gli amici mi chiamano Anderson. Blaine, Blaine Anderson.”

 

“Andiamo. Andiamo a darti una pulita.” Kurt non era mai stato un ragazzo così spavaldo, ma quel ragazzo gli ispirava qualcosa.

 

“AHI! AHI!” esclamò Blaine nel dolore, gli avevano fatto molto male evidentemente.

 

“Ho paura che devo sbrigarmi. Ho un gruppo al Life support.”

“Life support?” gli chiese l'altro con un piccolo colpo di tosse.

 

“Sì, è per le persone con l'AIDS. Quelli come me.”

“E come me.”

 

 

 

******

 

 

In una decina di minuti circa erano arrivati all'appartamento di Kurt.

Non era molto grande, ma sicuramente era messo abbastanza bene per essere un posto di quella zona.

E Blaine lo sapeva bene, considerando che viveva lì da ormai abbastanza tempo.

 

Ancora non riusciva a reggersi bene in piedi e il sangue era diventato ormai come una crosta sul suo viso, quindi pensò di chiedere educatamente all'altro: “Scusa Kurt, vorrei lavarmi il viso, dov'è il bagno?”

“Vieni. Guarda, è la porta a destra, quella accanto la camera da letto. Fatti pure una doccia con l'acqua calda, per questo mese sono riuscito a pagarla e per fortuna l'abbiamo. Lascia pure i tuoi vestiti sullo sgabello che c'è accanto lo specchio, così appena sei dentro li prendo e te li lavo, e ti porto pure un cambio.”

 

“Grazie, sul serio. Non hai idea di come mi hai salvato la vita.”

“Non dire sciocchezze, dolcezza. È stato solo un piacere per me.” disse il castano facendogli l'occhiolino.

 

Blaine si recò nel bagno e l'aspettativa di avere una doccia calda in quel momento era la cosa migliore a cui potesse pensare. Si spogliò e lasciò i suoi vestiti sullo sgabello proprio come gli aveva detto l'altro ragazzo qualche minuto prima e poi entrò nella cabina.

 

Aprì il rubinetto e fece scorrere un po' l'acqua per farla riscaldare. Poi si mise subito sotto il suo getto e si sentì così bene, come non faceva da molto tempo. Quel ragazzo gli aveva seriamente salvato la vita.

 

Uscito dalla doccia, finalmente pulito, rinfrescato e senza quella sensazione di sangue appiccicato su tutta la faccia, trovò, come gli aveva riferito prima il castano, dei vestiti puliti e caldi, probabilmente anche per via di tutto quel vapore acqueo che si era formato nella stanza.

 

Avvolse un telo attorno ai fianchi e ne prese un altro per asciugarsi un po' tutti quei ricci che si ritrovava in testa.

Appena furono abbastanza umidi da non far più cadere delle goccioline, si vestì e trovò quegli abiti davvero comodi, quasi sentiva pure l'odore di Kurt su di essi. La cosa non gli dispiaceva per niente.

 

 

 

******

 

 

Kurt lo aspettava fuori dal bagno, in quella che si poteva definire una piccola sala da pranzo, con una tazza di cioccolata calda.

 

“Ehi! Grazie di tutto. Non voglio sembrarti indiscreto, ma non avevi un incontro al Life Support?”

“Uh sì, ma mi ero dimenticato che lo hanno spostato a domani mattina, se vuoi puoi venire.” gli disse il più alto con un sorriso.

“Certo, mi farebbe solo piacere.”

Entrambi avevano sui loro volti un'espressione così felice che non si trova spesso sul viso delle persone.

 

“Sarai stanco Blaine, vieni ti mostro la camera da letto. Se non ti dispiace dovremo condividere il letto, è l'unico posto della casa in cui possiamo stare caldi entrambi e non voglio che tu ti prenda un malanno.”

“Grazie Kurt, ma non c'è bisogno. Penso che tornerò dai miei amici, in fondo quella è anche casa mia, si saranno preoccupati non vedendomi arrivare...”

“Spero tu stia scherzando. Non ti lascerò uscire fuori fino a domani mattina. Tu dormirai qui, e sono categorico su questo. Dai tuoi amici ci andremo insieme domani mattina, quando le strade sono più sicure. Non posso permettermi di lasciarti andare là fuori. Non se ne parla.”

“In questo caso mi vedo costretto ad accettare. Grazie ancora, Kurt. Ti sarò grato eternamente.” disse il moro facendogli un sorriso timido e di ringraziamento.

“Dai andiamo a dormire. Domani è Natale e sarà una grande giornata, avremo bisogno di energie.”

 

Entrambi si mossero verso il letto di Kurt con un po' di imbarazzo iniziale ma si trovarono a loro agio fortunatamente, pronti per dormire.

 

L'ultimo pensiero che attraversò le menti di entrambi prima di cadere tra le braccia di Morfeo fu “Penso proprio che sia una persona speciale. Vediamo cosa ci porterà il miracolo del Natale.”

 

 

 

******

 

 

I primi raggi del mattino si affacciarono dalla finestra della camera da letto pronti a colpire gli occhi sereni di Blaine, che cominciò a svegliarsi per il fastidio della luce su di sé.

Non capiva bene dove fosse in quel momento, quella sicuramente non era la sua stanza da Noah e Artie.

Poi si girò e vide stesa accanto a sé la figura di qualcuno, poi vide il viso. Oh. Kurt.

Quel ragazzo lo aveva colpito sin da subito, era bello, dolce, gentile e ne era rimasto ammaliato.

 

Non sapeva di preciso cosa pensare, la sua testa era molto confuso. Preferì non svegliare quel viso angelico e per ringraziarlo per l'ospitalità che gli aveva offerto, decise di preparargli una colazione.

 

Non era un segreto che sapesse cucinare discretamente, infatti si chiese come avessero fatto i suoi amici per tutti quei mesi, probabilmente a forza di schifezze varie.

Un brivido percorse sulla sua schiena. Nemmeno voleva continuare a pensarci.

 

Quando versò i pancakes sui piatti spruzzandoci sopra un po' di sciroppo d'acero, saltò in aria d'istinto sentendo la voce di Kurt dire: “Ma Blaine! Non dovevi preparare la colazione!”

“E invece sì! Tu mi hai ospitato in casa, mi sembrava il minimo.”

 

“Non ti dovevi disturbare così tanto, ma grazie.”

“Non ti preoccupare, è stato solo un piacere. Ah e Kurt, buon Natale” disse il moro con degli occhi a cuoricino che fecero sciogliere ancora un po' di più il cuore di Kurt che rispose anche lui con un “Buon Natale anche a te, Blaine” intriso di dolcezza.

 

 

 

 

******

 

 

Quando Kurt uscì dal bagno, Blaine aveva già finito di prepararsi e aveva sistemato la cucina.

Quando lo vide la sua bocca si aprì e non riusciva a spiccicare una parola.

 

Kurt in quel momento stava indossando un paio di leggings neri aderenti, che fasciavano tutti i punti giusti e sopra di essi quello che doveva essere un vestito probabilmente, ma dato che era un maschio ed era alto gli stava un po' corto e poteva benissimo essere scambiato per una maglia lunga, di un color bianco sporco, con il collo alto e le maniche lunghe. Inoltre gli stava molto aderente e Blaine in quel momento non conosceva la parola salivazione, la bocca gli era diventata asciutta. E poi gli guardò le gambe, aveva degli stivali neri con i lacci davanti, con una piccola zeppa, di un due-tre centimetri.

Era bellissimo.

 

Kurt era diventato tutto rosso, notando il modo in cui l'altro ragazzo lo stava guardando in quel momento.

Sapeva di non essere brutto, ma non di riuscire a piacere a qualcuno di cui era cotto. Aspetta. Cosa?! Io cotto di Blaine? Oddio, non è passato nemmeno un giorno... però... è vero in effetti. Oddio, sono cotto di Blaine.

 

Il suo vomito di pensieri fu interrotto dalla voce del moro che, risvegliatosi dalla sua trance sussurrò un “Sei bellissimo. Quanto vorrei baciarti in questo momento” quasi impercettibile, ma Kurt lo sentì forte e chiaro.

 

“T-tu cosa?”

“E-ehm... non mi-non mi dire che l'ho detto ad alta voce” rispose il riccio con le guance ormai diventate totalmente rosse, nascondendo il viso tra le mani. Kurt non poté fare a meno di pensare quanto fosse adorabile in quello stato.

 

“Credo proprio tu l'abbia appena fatto.”

“Oddio K-Kurt m-mi dispiace, io n-non volevo dire quella cosa, b-beh, veramente volevo, m-ma, insomma hai capito che intendo.”

“Penso proprio di no” disse il più alto nascondendo una risata e un sorriso consapevole, voleva divertirsi un po'.

 

“Beh. I-io voglio b-baciarti, m-ma non volevo dirlo ad alta voce.”

“Perché?”

“Beh, non ci conosciamo nemmeno da un giorno, m-mi avresti preso per pazzo.”

“Allora deduco che siamo entrambi due pazzi.”

“C-che intendi?”

“Beh – il castano si avvicinava sempre di più a Blaine e facendosi coraggioso arrivò ad un soffio di distanza dalle labbra del più basso – intendo che anche io voglio baciarti in questo momento.” finì di dire subito prima di fiondarsi sulle labbra del moro che sembrava non connettere più da quando Kurt si era avvicinato così tanto a lui, ma sentendo le labbra dell'altro sulle sue rispose quasi subito al bacio.

 

Era una sensazione nuova per entrambi. Sentivano come dei fuochi d'artificio.

Si stavano assaporando entrambi lentamente, con dolcezza e passione allo stesso tempo, nessuna pressione o fretta.

 

Qualche minuto dopo si staccarono, Blaine appoggiò la sua fronte a quella del più alto e sussurrò: “Ti cercavo da una vita.”

 

 

 

******

 

 

Stavano facendo una passeggiata a Manhattan prima di andare nel vecchio appartamento di Blaine che condivideva con i suoi amici e uscirono dal Tompkins Square Park arrivando sull'Avenue A quando vennero fermati da una signora sulla trentina che passava di lì.

 

“Ragazzi!”

“Sì? Possiamo aiutarla?” rispose Kurt.

“Mi sembri perfetto. Ti devo chiedere un favore enorme, ti darò quanti soldi vuoi, ma ti prego, aiutami.”

“Non devo uccidere qualcuno, vero?” disse il castano con un sorriso divertito.

 

“Nono – rispose la signora ridacchiando – almeno, non penso sia necessario.”

“Parli pure.”

“Intanto mi scuso per non essermi presentata, sono Mercedes.”

“Io sono Kurt, lui è Blaine” disse indicando il ragazzo accanto a lui.

“È un piacere conoscervi ragazzi. Io ho un problema enorme, dolcezza. Mio caro, non dormo da un anno per colpa dell'Akita dei miei vicini, si chiama Evita e deve sparire dalla mia vita, non ce la faccio a sopportarla ancora.”

 

“Beh, non so proprio come farla sparire.”

“Ti darò 2000$ se me la fai sparire stamattina, venite con me e fate tutto adesso.”

“Ma è troppo, non posso accettare.”

“Sì che puoi.”
“No, mi dispiace, ma è troppo per me.”

“Che ne dici di 1000$ allora?”

“Io non-”

“Non accetto un no come risposta, mi sembra un buon compromesso. E poi insisto.”

“Allora non posso fare altro che accettare.” disse il ragazzo con un sorriso timido.

 

Poi tutti e tre presero un taxi insieme che li fece fermare davanti ad un bel palazzo, di dieci piani, con un enorme attico.

“Wow.” dissero contemporaneamente i due ragazzi.

Mercedes li guardava ridacchiando e all'entrata presero l'ascensore che era molto spazioso e arrivarono al penultimo piano.

 

Si accomodarono nella casa della loro nuova conoscente e decisero di ideare un piano per riuscire a farla sparire evitando la morte del cane.

 

“Ma se lo facciamo mangiare troppo e gli diamo un sedativo? Magari non troppo forte, che duri una mezz'ora, così rimarrà davanti la porta di casa e appena i padroni lo vedranno potrebbero solo urlare e volerlo lasciare fuori, non penso vorranno fare un funerale. Se chiudono la porta spostando il cane possiamo tranquillamente prenderlo e farlo diventare randagio lontano da qui, così non darà più fastidio a nessuno e vivrà nel parco.” disse Kurt.

 

Gli altri due annuirono entusiasti dell'idea dell'altro e Mercedes andò a comprare il sedativo per animali, quando gli altri due prepararono una ciotola con della carne macinata da fare mangiare al cane insieme al sedativo.

 

Quando la mora tornò prepararono tutto, salirono all'ultimo piano e attirarono dalla porticina per cani Evita, che li seguì subito sentendo l'odore di carne. Nemmeno due minuti dopo era stesa a terra come se fosse morta, quando sentirono dei passi si nascosero e sentirono un urlo. Videro qualcuno che prendeva il cane, entrava nell'ascensore e quando si affacciarono alla finestra, notarono un puntino che posava qualcosa che aveva la forma dell'Akita e scesero tutti e tre subito al piano terra, uscendo per andare a recuperare l'animale.

 

Quando si resero conto che il loro piano aveva funzionato si abbracciarono, la donna diede il pagamento promesso al castano e poi si salutarono.

I due ragazzi portarono il cane al Tompkins Square Park dove erano stati un paio di ore prima e lasciarono il cane libero, che appena si svegliò dalla trance corse subito con gli altri cani che stavano lì.

Finalmente potevano andare dagli amici di Blaine.

 

 

 

******

 

 

 

Arrivati nel palazzo in cui il moro abitava, salirono all'ultimo piano dove si trovava l'appartamento e Blaine gli sussurrò all'orecchio “Piccolo, per ora resta qui, prepara un'entrata di scena appena mi senti chiamare il tuo nome e apro la porta” prima di lasciargli un bacio umido sulla guancia.

Kurt gli fece l'occhiolino come per dargli l'ok e vide Blaine entrare dalla porta scorrevole, non prima di uscire dal suo zaino una bottiglia di vodka liscia per portarla ai suoi amici.

 

“Buon Natale, troiette.” disse Blaine ai suoi amici con un sorriso enorme sulle labbra.

“Ciao Anderson.” esclamò Artie.

“Le tue chiavi.” rispose il moro lanciandole al ragazzo.

“Ah sì, quattordici ore dopo. Ma che fine hai fatto?” gli chiese l'amico abbracciandolo.

“Ahia. Ahi. Ahi. Ahi. Ahi.”

“Ma stai bene?”

“Mai stato meglio, tieni.” gli disse il riccio porgendogli il secchio del suo ragazzo – poteva chiamarlo così?

“Oh, ciao.” gli disse Puck con un tono un po' spento.

“Oh, ciao – disse il moro imitandolo – dopo sette mesi?” gli chiese abbracciandolo.

“Scusami.”

“Sai cosa ti ci vuole? Al mio amico farebbe bene un po' di vodka.”

“Questa è una vera festa di Natale! Grazie!”

“Hai trovato l'oro alla MIT.”

“No, – disse il moro con una faccia più triste – mi hanno espulso per la mia teoria sulla realtà consensuale – poi versò l'alcolico nei bicchieri di tutti e tre – e sono tornato a casa. Buon Natale.”

“Salute.”

“Bentornato.”

“Mh, mi hanno dato un corso alla NYU.”

“Ecco perché puoi permetterti tutta questa roba.” gli disse il ragazzo con gli occhiali.

“Ah no, sedetevi.”

 

Gentlemen, our benefactor on this Christmas Day
Whose charity is only matched by talent, I must say
A new member of the Alphabet City Avant-garde
Kurt Elizabeth Hummel

 

Disse Blaine cantando e sistemando tutte le cose dentro il secchio per poi aprire la porta per fare entrare Kurt, che iniziò a cantare dopo aver fatto una piroetta tenendo delle banconote in mano.


 

Today for you, tomorrow for me
Today for you, tomorrow for me

And you should hear his beat


 

“Lo hai guadagnato per strada?” chiese Artie

Kurt si muoveva ballando per la stanza leggiadramente, tanto che Blaine lo guardava quasi con adorazione. Prima di avvicinarsi a Puck e raccontare quello che era successo poco prima sempre intonandolo come una canzone.


 

It was my lucky day today on Avenue A
When a lady in a Limousine drove my way
She said, "Darling, be a dear, haven't slept in a year
I need your help to make my neighbor's yappy dog disappear


 

Prese anche le sue bacchette per la batteria come accessorio per la coreografia e continuò a ballare.

Più il moro lo vedeva in quel modo, più si convinceva di quanto fosse bello.


 

"This Akita-Evita just won't shut up
I believe if you play nonstop that pup
Will breathe its very last high strung breath
I'm certain that cur will bark itself to death"


 

Aveva un corpo decisamente elastico e ancora il riccio non riusciva a capacitarsi di come riuscisse a muoversi così naturalmente vestito in quel modo, lui sicuramente sarebbe risultato solo ridicolo, mentre Kurt no, era perfetto.


 

Today for you, tomorrow for me
Today for you, tomorrow for me
We agreed on a fee, a thousand dollar guarantee
Tax free and a bonus if I trim her tree


 

Now who could foretell that it would go so well
But sure as I am here that dog is now in doggy hell
After an hour, Evita in all her glory
On the window ledge of that twenty third story


 

Ok forse non era andata proprio in quel modo, ma non c'era niente di male ad abbellire un po' di più la storia.


 

Like Thelma and Louise did
When they got the blues
Swan dove into the courtyard
Of the Gracie Mews


 

Today for you, tomorrow for me
Today for you, tomorrow for me


 

Poi Blaine si alzò seguendo il più alto e liberò il tavolo di metallo su cui Kurt iniziò ad usare le sue bacchette, ritmando prima di fare un salto teatrale e andare a colpire con le sue bacchette i tubi che erano sul tetto.


 

Back on the street where I met my sweet
Where he was moaning and groaning on the cold concrete
The nurse took him home for some mercurochrome
And I dressed his wounds and got him back on his feet, sing it


 

Ok. No. Non era okay. Kurt era appena saltato sul muro prima di capovolgersi e cadere in piedi sul pavimento perfettamente. Blaine non voleva crederci.


 

Today for you, tomorrow for me
Today for you, tomorrow for me
I said, today for you, tomorrow for me
Today for you, tomorrow for me


 

Appena finì di cantare lo applaudirono tutti e tre i ragazzi, ovviamente il riccio più di tutti.

“Sei un mito. – infatti gli disse il moro prima di battergli il cinque – Stupendo.”


 

Poi si sentì il telefono squillare prima di far partire la segreteria telefonica e sentire il messaggio che stavano lasciando Artie, ciao. Sono io, Brittany. Senti ho un piccolo problema, ehm ho bisogno del tuo aiuto. Ho preso Santana come direttrice di produzione ma credo che non ci capisca niente. Se tu potessi... ti prego amore vieni nel locale della performance-e poi Artie prese subito il telefono rispondendo alla ragazza, mentre Blaine si scambiava occhiate con Puck riguardo un messaggio lasciato scritto sulla finestra, a cui il ragazzo con la cresta rispose negativamente.


 

Blaine si accese una sigaretta giusto in tempo, quando il ragazzo chiuse la telefonata.

“Vi sembra normale? Ceh, prima mi molla e poi-”

“Uh, Brittany ti ha mollato?”

“Sì, mi ha mollato. Per un avvocato, Santana.”

“Oh oh oh oh” rispose il riccio a mo' di risata seguito dall'altro.
“E adesso vuole che vada lì a sistemarle l'impianto.”

“Potevi anche dire di no.”

“Lo so, ma...”

“Ohw, che carino. L'ami ancora.”

“Pft, sì certo...”

“È vero.”

 

Poi Kurt si avvicinò a Blaine mettendogli una mano sulla spalla “Tesoro, dobbiamo andare.”

“Ah, è vero. C'è un incontro. Volete venire?”

“Dove?” chiese Puck

“Al Life Support.”

“A Natale?”

“C'è gente che non sa dove altro andare oggi – gli rispose Kurt lanciandogli una piccola occhiata di intesa – dovresti venire.”

“Buon divertimento.” rispose l'altro spaparanzato sulla poltrona con un tono un po' lascivo.

“Artie è aperto a tutti, non solo per quelli con l'AIDS.”

“D'accordo. Sì, ci vengo. Ma prima devo salvare la protesta” rispose il ragazzo con gli occhiali.

“Visto? Te l'ho detto – disse Blaine prima di imitare il suono di una frusta riferendosi a Brittany e Artie, ricevendo un'occhiataccia da quest'ultimo – ti sto prendendo un po' in giro, piccolo. – e poi si sentì la porta scorrevole chiudersi – Beh, è Natale, non stare tappato in casa.” disse guardando Puck prima di iniziare ad andarsene

“Bye.” disse Kurt salutando l'altro ragazzo prima di saltellare per andarsene col riccio.

 

 

 

******

 

 

 

Kurt e Blaine erano entrati nella sala in cui si teneva l'incontro e videro delle sedie disposte circolarmente. Fortunatamente vi erano due posti liberi messi accanto dove decisero di sedersi. Si sentì una porta sbattere e videro il loro amico arrivare.

Poi un ragazzo, colui che probabilmente dirigeva l'incontro, iniziò a parlare.

 

“Allora ragazzi, cominciamo. Prima di tutto voglio darvi il benvenuto. Dedichiamo un minuto a fare un giro di presentazioni.”

Cominciò il primo seduto alla sua destra “Steve.”

“Gordon.”
“Ali.”
“Pam.”

“Susan.”

“Ciao. Io sono Kurt.”

“Blaine. Er-Anderson.”

“Io sono Paul” disse il ragazzo che si occupava dell'incontro prima di girarsi per vedere Artie che disse uno Scusate, perché aveva provocato rumore con la sua borsa posandola su una delle sedie.
“Scusatemi. Ops.”
“E tu sei?...”

“Oh, io non sono... io non ho l'-sono qui con – indicò Kurt e Blaine – con... sono qui solo per – poi prese la cinepresa – Artie. Artie. Sono Artie.”

Tutti lo guardavano e probabilmente sentendosi messo un po' in soggezione diceva un po' di frasi sconnesse “Questa è una bella iniziativa. Per qualcuno è un problema se riprendo tutto per un documentario?”

Tutti fecero un segno di diniego col capo e Paul rispose: “Fai pure, Artie. Chi vuole cominciare?”

“Beh, io – si vide la mano di Gordon alzata mentre parlava – Ieri ho scoperto che le mie cellule T sono basse” e tutti lo guardavano preoccupati, persino Artie che lo vedeva attraverso la cinepresa.

“Qual è stata la tua reazione?” gli chiese Paul

“Paura.”

“E oggi come ti senti? Qui, adesso.”

“Insomma... benino. Beh, bene.”

“Tutto qui?”

“Non mi sentivo così da tanto tempo, da mesi.”

“Allora perché scegliere la paura?”

“Sono Newyorkese. La paura è la mia vita.” si sentirono delle piccole risate, prima che iniziasse a intonare una melodia.

 

"Look, I find some of what you teach suspect
Because I'm used to relying on intellect
But I try to open up to what I don't know"

Because reason says
I should've died three years ago


 

Poi anche tutti gli altri iniziarono a seguirlo e a cantare con lui.


 

There's only us
There's only this

Forget, regret or life is yours to miss

No other road
No other way
No day but today


 



 

 

******

 

 

 

Artie, Blaine e Kurt stavano tornando a casa quando, girato l'angolo e videro la ragazza che abitava nell'appartamento sotto quello dei tre ragazzi, – si chiamava Quinn – che urlava contro Puck il quale era fuori al balcone.

“Non posso controllare il mio destino!”

“Controlla il tuo temperamento!”

“Mi fido della mia anima!”

“Chi dice che c'è un anima?”

“Esiste solo l'adesso. Esiste solo qui.”

“Chi credi di essere ad intrometterti tra me e la mia chitarra?”
“Non c'è nessun altro sentiero.”

“Ehi ragazzina! La porta è da quella parte.”
“Non c'è nessun giorno tranne oggi.”

I tre ragazzi si erano avvicinati alla giovane donna e Kurt l'aveva stretta tra le sue braccia perché tremava dal freddo, facendosi stringere a sua volta da lei.

 

“Ehi tesoro, come ti chiami?”

“S-sono Q-Quinn.”

“Io sono Kurt, adesso tesoro andiamo a casa mia così stai un po' al caldo e domani mattina ti riaccompagno a casa.”

“Ma non ce n'è bisogno. Abito proprio qui.”
“Lo so, ma magari stare vicino a Puck in questo momento non è la cosa migliore. Meglio se vieni con me che cerchiamo pure di farti rilassare.”
“G-grazie, K.”

“Di niente, Q.”

Poi i due ragazzi si sorrisero prima di venire interrotti da Artie: “Ragazzi, se voi andate a casa di Kurt, io vado a vedere come sta Noah.”

“Vengo anche io con te.” disse Blaine.
“Allora ci vediamo tutti domani?” chiese Kurt

“Sì, tra l'altro c'è pure la serata di Brittany, non possiamo mancare.”

“P-posso venire c-con voi?” chiese la ragazza con una voce piccola, timida.

“Certo, tesoro!”

“Allora ci vediamo domani.” disse Artie, poi Blaine si avvicinò a Kurt e gli lasciò un lieve bacio sulle labbra prima di scambiarsi col ragazzo un sorriso che avrebbe illuminato una via. Quando finirono di salutarsi si separarono e ognuno andò per la propria via cercando di andare a riposare il più possibile.

 

 

 

******

 

 

 

“Ed eccoci a casa! So che non è proprio una reggia, ma è casa.”

“Grazie ancora, Kurt. Vedi che hai una casa bellissima rispetto alla mia, dovresti proprio vederla. E poi mi piace molto, è accogliente in qualche modo.” disse la ragazza guardandosi intorno.

“Oh grazie! Che dici se però ora ce ne andiamo a dormire che sarai stanchissima?”

“Mi sembra un' ottima idea” replicò lei con un sorriso “Posso solo chiederti un favore?”

“Certo!”

 

“B-beh... non è che posso dormire nel letto con te? N-non mi piace molto stare da sola...”

“Non dovevi nemmeno chiederlo!”

“Grazie sul serio! Non hai idea di quanto tu stia facendo per me.”

“Non ti preoccupare tesoro, nessun disturbo.”

 

Dopo una ventina di minuti si ritrovarono tutti e due seduti sul letto del ragazzo prima che la bionda dicesse: “Kurt, io volevo ringraziarti per tutto quello che stai facendo per me, nessuno lo avrebbe mai fatto. Da quando sono arrivata qui l'anno scorso con l'intenzione di studiare, non sono mai riuscita a trovare nessun amico. Ho avuto un anno turbolento, e adesso speravo di aver trovato Noah, ma a quanto pare nemmeno lui è disposto a conoscermi un minimo.” e subito dopo scoppiò in lacrime.

 

Il castano la strinse forte a sé lasciandole dei baci sulla testa e accarezzandole la schiena.

“Non ti preoccupare tesoro, ora hai trovato me. E da questo momento ci sarò sempre per te. In ogni momento. E se dobbiamo parlare di Noah penso che sia solo molto insicuro. Se ne renderà conto, dagli un po' di tempo e vedrai che sarà lui a venire da te.”

 

“Ne sei sicuro?” chiese lei guardandolo con gli occhi colmi di speranza e ancora un po' rossi e lucidi.

“Certo, dolcezza – le rispose sorridendo – ora però andiamo a dormire, domani c'è la protesta di Brittany, per caso vuoi venire?”

“Mi farebbe molto piacere.”

“Anche a me.”

 

Poi si stesero sotto le coperte e Kurt strinse il piccolo corpo di Quinn tra le sue braccia, sembrava così indifesa in quell'istante.

“'Notte, Kurtie” disse lei con un piccolo sorriso sulle labbra.

“'Notte, Quinn” rispose lui prima di lasciarle un bacio sulla fronte.

 

In pochi minuti entrambi furono catturati dal sonno e si addormentarono abbracciati, come se volessero proteggersi a vicenda.

 

 

 

******

 

 

Il giorno dopo Blaine e Kurt, insieme ad Artie, erano tornati all'incontro del Life Support dopo aver lasciato Quinn a casa e con loro grande sorpresa era arrivato anche Puck alla fine dell'incontro.

 

Presero la metropolitana per tornare a casa per prepararsi prima della sera e Artie esordì dicendo: “Sono in ritardo per il soundcheck di Brittany, devo andare” poi prese Puck per un braccio e lo trascinò con sé, dopo aver salutato Kurt e Blaine.

 

I due si erano fermati appena dopo l'uscita della fermata della metro. Calò un lieve imbarazzo tra i due e infatti Blaine disse con le guance un po' rosse: “Che freddo” e si guardò un po' intorno.

 

Kurt lo guardò con un sorriso consapevole e gli disse: “Vieni con me”.

Poi iniziò a cantare

 

Live in my house,
I'll be your shelter
Just pay me back,
With one thousand kisses
Be my lover,
And I'll cover you

 

I due continuarono a camminare vicini guardandosi negli occhi e Blaine rideva e sorrideva tanto, aveva la stessa espressione di un bambino che riceve tanti regali.

Poi si unì anche lui con la sua voce un po' più scura

Open your door,
I'll be your tenant,
Don't got much baggage to lay at your feet
But sweet kisses I've got to spare
I'll be there,
And I'll cover you

 

 

Intrecciarono le loro mani prima di continuare a cantare insieme.


I think they meant it when they said you can't buy love
Now I know you can rent it, a new lease you are my love
On life-be my life

 

 

Ed era vero. Innamorarsi in pochi giorni sarebbe stato strano per chiunque, ma per loro no. Sapevano entrambi di non avere tutto il tempo che volevano, ma sapevano che volevano entrambi che l'altro facesse parte della propria vita per quello che ne rimaneva. Si vedeva già l'amore nei loro occhi e non era qualcosa che si sarebbe mai potuto cancellare.

Iniziarono a ballare insieme e Blaine posò un braccio sul fianco di Kurt.

Non importava che fossero per strada, non importava per niente.



Just slip me on I'll be your blanket
Wherever-whatever-I'll be your coat


Si fermarono vicino ad un venditore ambulante di vestiti, non aveva una bancarella ma più un appendi abiti. Kurt tirò fuori un cappotto per Blaine e glielo fece indossare.

 


You'll be my king,
And I'll be your castle



No you'll be my queen
And I'll be your moat



I think they mean't it
When they say you can't buy love
Now i know you can rent it
A new lease you are my love
On life- all my life
I've longed to discover something as true as this is


Pagarono il cappotto e si ripresero per mano. Insieme corsero fino a fermarsi ad un angolo del marciapiede.

So with a thousand sweet kisses (If you're cold and you're lonely)
I'll cover you
With a thousand sweet kisses (You've got one nickel only)
I'll cover you

With a thousand sweet kisses (When you're worn) I'll cover you
(Out and Tired) With a thousand sweet kisses
When your heart has expired I'll cover you


 

Si tennero per mano guardandosi negli occhi.

Nessuno dei due aveva provato niente di simile, ma volevano provare a capire cosa fosse insieme.

 


Oh lover I'll cover you,
Oh lover I'll cover you

 

Blaine strinse di più le mani sui fianchi dell'altro, si fecero più vicini, fecero un giro ballando e poi il moro prese tra le mani il viso di Kurt e posò sulle labbra del più piccolo un dolce bacio che sapeva d'amore, di promessa, ma soprattutto diceva “Sii il mio amore, io ti proteggerò.”

 

 

 

******

 

 

 

Lo spettacolo di Brittany era andato meravigliosamente.

La ragazza aveva steso tutti con la sua canzone Over The Moon parlando della mucca Elsie e del bulldog Finn, di Cyberland e dell'unico modo possibile per andare via: saltare oltre la luna.

 

 

Si erano ritrovati tutti al Vazak's Bar, il loro punto di bivacco da sempre, dove scoprirono che Artie aveva venduto le sue riprese del concerto di Brittany le quali sarebbero state mandate in onda durante il notiziario notturno come servizio di punta.

 

Poco prima di sedersi Brittany guardò uno dei tavoli che avevano vicini e notando una persona non gradita parlò: “Finn Christopher Hudson. Il nemico della Avenue A.”

Continuò Blaine mentre Finn si alzava dalla sedia su cui era seduto avvicinandosi a loro: “Dopo quello che è successo hai una bella faccia tosta a farti vedere in giro.”

Il gigante cercò di scusarsi senza ovviamente ottenere buoni risultati. Nessuno voleva credere a quello che diceva, finché Puck cambiò discorso.

 

“Perché la contessa-”

“Rachel.”

“-si è persa lo show?”

“C'è stato un grave lutto.”

“Chi è morto?” chiese Kurt innocentemente.

“Il nostro Akita.”

Kurt, cercando di rimanere più impassibile che potesse capendo chi potesse essere il cane, guardò Puck e Artie che a loro volta si erano scambiati un'occhiata sbalordita prima di esclamare insieme “Evita!” e a quel punto Blaine li guardò esasperato. Certo che non sapevano proprio tenere la bocca chiusa quei due.


 

Finn però rispose con voce cantilenante.


You make fun - yet I'm the one
Attempting to do some good
Or do you really want a neighborhood
Where people piss on your
Stoop every night?
Bohemia, Bohemia's
A fallacy in your head
This is Calcutta,
Bohemia is dead


 


 

Artie poi si alzò dalla sua sedia e seguì Finn, che stava tornando al suo tavolo, imitandolo alle sue spalle.


Dearly beloved we gather here to say our goodbyes
(Puck&Blaine:Dies irae - dies illa, Kyrie eleison
Yitgadal v'yitkadash
)
Here she lies, no one knew her worth
The late great daughter of Mother Earth
On these nights when we
Celebrate the birth
In that little town of Bethlehem
We raise our glass - you bet your ass to -
La vie Boheme


 

Artie si era fatto trasportare da tutti sul tavolo prima di alzarsi in piedi alzando un boccale di birra, poi gli altri iniziarono a cantare con lui il loro inno indicando Finn e le altre persone del suo tavolo.


 

(ALL)
La vie Boheme
La vie Boheme
La vie Boheme
La vie Boheme


 

Artie continuava a ballare sul tavolo mentre cantava, seguito dagli altri che giravano attorno ai tavolini.


To days of inspiration
Playing hookey, making
Something out of nothing
The need to express-
To communicate,
To going against the grain,
Going insane, going mad
To loving tension, no pension
To more than one dimension,
To starving for attention,
Hating convention, hating pretension
Not to mention of course,
Hating dear old Mom and Dad
To riding your bike,
Midday past the three-piece suits
To fruits - to no absolutes-
To Absolut - to choice-
To the Village Voice-
To any passing fad
To being an us for once ... instead of a them!


 


La vie Boheme, La vie Boheme


 

Il signor Berry, che stava al tavolo con Finn in quel momento, si trovò un po' a disagio vedendo Brittany e Santava nel momento in cui si stavano scambiando un bacio in una posizione non proprio casta. Subito dopo arrivò il cameriere che presero gli ordini di tutti e i ragazzi, sentendo l'ordine di Blaine lo criticarono un po'.


 


 

Subito dopo Kurt e Quinn si alzarono e si misero sul tavolo, continuando anche loro a cantare


To hand-crafted beers
Made in local breweries
To yoga, to yogurt, to rice and beans and cheese
To leather, to dildos, to curry vindaloo
To Huevos Rancheros and Maya Angelou


(Blaine&Brittany)Emotion, devotion, to causing a commotion
Creation, vacation

Mucho masturbation
Compassion, to fashion, to passion when it's new
(Blaine:)To Sontag
(Kurt:)To Sondheim

(GIRLS)
To anything taboo


 

(ALL)
La vie Boheme


 

Tutti ormai ballavano per la sala, chi a coppia con qualcuno, chi attorno ai tavoli o chi sopra. Brittany e Santana, prese dall'entusiasmo si scambiarono un bacio appassionato stendendosi sul tavolo e Blaine prese il suo ragazzo per mano indicando le due ragazze. Poi si stese anche lui su uno dei tavolini e aspettò che il più piccolo si stendesse sopra di lui e iniziarono anche loro a scambiarsi qualche bacio non proprio casto, ma nemmeno troppo spinto.


 

Quinn poi fece staccare Kurt dal più basso e insieme ad Artie continuarono loro l'esibizione.

(Kurt, Quinn & Artie)Bisexuals, trisexuals, homo sapiens,
Carcinogens, hallucinogens, men,
Pee Wee Herman
German wine, turpentine, Gertrude Stein
Antoniotti, Bertolucci, Kurosawa
Carmina Burana


 

(ALL)
To apathy, to entropy, to empathy, ecstasy
Vaclav Havel - The Sex Pistols, 8BC
To no shame - never playing the Fame Game


 

To marijuana


 

Blaine non era uno di quei ragazzi che si faceva trentamila canne al giorno, ma uno spinello una volta ogni tanto non gli dispiaceva anche solo per rilassarsi durante una giornata abbastanza pesante. Fu lui a continuare il loro “spettacolo ”


 


In honor of the death of Bohemia an impromptu salon
will commence immediately following dinner ...
Brittany S. Pierce, just
back from her spectacular one-night engagement at the eleventh street lot, will perform Native American tribal chants backwards through her vocoder,
while accompanying herself on the electric
cello - which she has never studied.


 

(Puck) And Artie Abrams will preview his new documentary
about his inability to hold an erection
on the high holy days.


 

(Artie)And Quinn Fabray, clad only in bubble wrap,
will perform her famous lawn chair-handcuff dance
to the sounds of iced tea being stirred.

And Noah will attempt to write a bittersweet, evocative song.
That doesn't remind us of "Musetta's Waltz!"


 

Puck stava usando una chitarra elettrica, mica potevano aspettarsi qualcosa di molto dolce e molto romantico...


Kurt Elizabeth Hummel will model the latest fall fashions
from Paris while accompanying herself on the 10 gallon plastic pickle tub.


And Blaine will recount his exploits as anarchist -
including the tale of the successful reprogramming of the M.I.T.
virtual reality equipment to self-destruct, as it broadcasts the words:


"Actual reality - Act Up - Fight AIDS"


 

Continuarono tutti a ballare mentre aspettavano i loro ordini e notarono che sia Puck che Quinn erano andati fuori. Appena qualche minuto dopo erano tornati dentro mano nella mano sorridendo e si scambiarono un dolce bacio davanti a tutti.

La loro serata proseguì tra risate, racconti, battaglie col cibo, e soprattutto tanta felicità.

 

 

 

******

 

 

 

Dopo quella sera, nei mesi successivi il loro gruppo era divenuto più unito che mai. La relazione tra Quinn e Puck andava a gonfie vele, entrambi erano ormai felici e innamorati, anche se facevano fatica ad ammetterlo. Artie aveva iniziato a lavorare da Buzzline e da allora a casa per fortuna non mancavano i soldi. Santana e Brittany avevano deciso di fidanzarsi, ma per via delle tendenze di Brittany a flirtare con ogni essere vivente si erano prese una pausa.

Poi c'erano Kurt e Blaine. Anche tra di loro andava ottimamente, se non per il fatto che la malattia stava distruggendo Kurt quasi definitivamente anche se lui non se ne accorgeva e non mancava molto prima che si sgretolasse del tutto tra le braccia del suo amore.

Ma anche se non tutto andava per il meglio c'erano sempre gli uni per gli altri.

 

 

Without you
The ground thaws
The rain falls
The grass grows

Without you
The seeds root
The flowers bloom
The children play


 

Arrivò un momento in cui ormai la pelle di Kurt era ormai ricoperta di macchie. La sua pelle diafana era piena di chiazze rosse specialmente sul suo bel viso, ormai scarno e più pallido del solito. Combatteva con tutte le sue forze, era debole, c'erano giorni in cui non riusciva ad alzarsi dal letto e altri in cui faceva di tutto pur di stare un po' di tempo alla luce del sole.


 


 

The stars gleam
The poets dream
The eagles fly

Without you
The earth turns
The sun burns
But I die without you


 


 

Ormai l'estate era arrivata anche tra le strade dell'Alphabet City e Kurt sentiva solamente tanto caldo. Era a letto, sotto le coperte, aspettava che Blaine tornasse dal supermercato dato che era andato a comprare qualcosa.

Sapeva che il suo fidanzato non stava bene, per niente. Ormai aveva imparato a conoscerlo e nonostante cercasse di sorridergli ogni volta anche solo per rassicurarlo, poteva vedere che ricambiava con difficoltà. Nessuno voleva che finisse in quel modo. Se lo avesse scelto lui di certo non sarebbero stati in quella condizione.

Sapeva di non avere ormai molto tempo. Se lo sentiva. Non avrebbe vissuto a lungo, forse qualche mese, ma non di più. Le forze iniziavano a mancargli, aveva sempre bisogno di aiuto per camminare e nonostante qualche giorno prima lui e Blaine erano riusciti a fare un giro nel parco, tornato a casa era stremato e non si muoveva dal letto da allora.

Sentì la porta di casa aprirsi e la voce di Blaine dire: “Amore! Sono tornato!”

Quando il riccio usciva da solo, ormai il castano aveva notato che impiegava sempre meno tempo e che ogni volta prima di uscire si assicurava di dirgli “Ti amo”. Dopo un po' di tempo aveva collegato le cose. Il moro aveva paura che ogni volta al suo ritorno avrebbe trovato il corpo del suo amore senza vita, per questo ogni volta si premurava anche lui di rispondergli con un flebile “Ti amo anche io”, che per quanto fosse quasi impercettibile per il più grande sentirlo significava un piccolo sorriso sincero che faceva stare meglio entrambi.

Sentì i passi dell'altro ragazzo sempre più vicini a sé, infatti poco dopo avvertì la sensazione di un tenero bacio sulla fronte, ormai perennemente piena di sudore freddo per via della febbre alta costante.


 

“Ehi” sussurrò Kurt accennando ad un sorriso.

“Ehi” rispose l'altro guardandolo con adorazione “come ti senti, amore mio?”

“Potrei stare meglio, ma meglio di ieri.”

“Sono contento.” disse Blaine e poi si stese accanto a lui abbracciandolo stretto.


 


 

Without you
The breeze warms
The girl smiles
The cloud moves

Without you
The tides change
The boys run
The oceans crash

The crowds roar
The days soar
The babies cry

Without you
The moon glows
The river flows
But I die without you

 

 


 

Stavano facendo una passeggiata mano nella mano. Negli ultimi giorni Kurt si era sentito bene, era riuscito a darsi una sistemata e aveva cercato più che poteva di riprendere un po' di colorito. La febbre non era ormai tanto alta e dopo settimane rinchiuso in casa, aveva deciso di andare fuori. Era rimasto debole durante i mesi di Luglio e Agosto, e durante i primi di Settembre si era ripreso. Non faceva ancora freddo per fortuna.

Erano appena arrivati all'angolo dove si erano scambiato il loro primo bacio e Blaine vide Kurt fermarsi, aggrapparsi a lui prima di cadere a terra.

Non sapeva cosa fare, la gente si era accerchiata attorno a lui e tutto quello che riusciva a fare era appoggiarsi al petto del suo fidanzato sussurrando il suo nome, finché qualcuno non lo chiamò e gli disse di aver chiamato un'ambulanza.

Blaine ringraziò con voce tremolante e qualche minuto dopo vide un'ambulanza avvicinarsi al punto in cui erano.


 

Arrivare in ospedale fu un'agonia. Sapeva che avevano impiegato sì e no un quarto d'ora, ma gli sembrò di aspettare delle ore. Il Cabrini Medical Center era un posto enorme. Avevano assegnato loro la camera 216 e dopo che si assicurò che Kurt avesse dei medici che lo stessero controllando andò alla reception e fece chiamare i loro amici per avvertirli della notizia che arrivarono il prima possibile.


 

Essere in ospedale significava solo una cosa, e Blaine lo sapeva. Adesso i tempi si erano ristretti di molto. Sentì delle lacrime scorrere sulle sue guance e la sua vista stava diventando annebbiata. L'unica cosa che doveva fare era rimanere forte. Doveva farlo per loro.


 


 


 

The world revives
(Colors renew)
But I know blue, only blue
Lonely blue
(Within me blue)
Without you

Without you
The hand gropes
The ear hears
The pulse beats

Without you
The eyes gaze
The legs walks
The lungs breathe

The mind churns
(The mind churns)
The heart yearns
(The heart yearns)


 


 


 

Tutti stavano cercando di affrontare la situazione a modo loro. Puck e Quinn nonostante si fossero separati cercavano sempre un appiglio tra di loro. Quinn era la migliore amica di Kurt, aveva una sua foto messa nel suo “camerino” al club dove ballava. Puck cercava di scrivere quella dannata canzone con la sua chitarra. Artie voleva finire il suo film nonostante il lavoro da Buzzline, Santana e Brittany si davano i turni in ospedale e badavano non solo a Kurt, ma anche a Blaine.

Il ragazzo ormai andava a casa il minimo indispensabile, quando i suoi amici lo obbligavano per così dire. Si lavava, prendeva dei vestiti puliti e tornava dal suo amato. Non sopportava il fatto di dover stare lontano da lui. Ormai era in quella stanza da quasi un mese.

Appena tornato in ospedale un giorno, arrivò nella camera e notò Kurt sveglio, con un'espressione pensierosa in viso. Appena si accorse della sua presenza pronunciò una sola parola, ma che cambiò la sua vita: “Sposami.”

Blaine non era riuscito a spiccicare parola subito, sentiva solo di avere gli occhi lucidi. Si avvicinò al fidanzato e lo baciò, prendendo le mani ossute tra le sue e sussurrando più volte che poteva dei “Sì” decisi tra lacrime e sorrisi.


 

Impiegarono solo qualche giorno, il matrimonio omosessuale non era legale ma volevano comunque renderlo il più reale possibile, per far sì che Blaine prendesse dei semplici anelli e per decidere chi dovesse “officiare” la cerimonia.

Di comune accordo vollero che fosse Quinn a farlo, ma volevano che tutti i loro amici fossero con loro nella stanza e volevano la dottoressa Roberts, il medico che seguiva Kurt e che cercava di migliorare la sua condizione per quel che poteva, per rendere il tutto un po' più ufficiale.


 

Era il 26 settembre, tutti erano riuniti nella stanza con le lacrime agli occhi. Si erano vestiti bene per l'occasione e anche Kurt era riuscito a cambiarsi e non aveva addosso quell'orrendo e triste camice.


 

Quinn si avvicinò ai due ragazzi prendendo le loro mani e facendole intrecciare. Aveva la voce tremolante, ma un sorriso sulle labbra “Siamo qui riuniti oggi per celebrare il matrimonio di questi due ragazzi. Vogliono dire qualcosa prima di passare allo scambio degli anelli?”


 

Blaine fu il primo tra i due a parlare: “Kurt, il giorno che ti ho conosciuto ero appena tornato da un'esperienza non molto felice. Ma per quanto mi avessero pestato quel giorno, quando vidi il tuo viso capii che saresti stato qualcosa di importante nella mia vita. Dopo un po' di tempo ho capito che la tua presenza nella mia vita sarebbe stata eterna. Abbiamo imparato ad amarci, a capirci, a condividere i nostri pensieri. Siamo sempre stati onesti tra di noi. E lo sono stato dal primo giorno che ti ho visto fino ad oggi. Ti amo, Kurt. Sei l'amore della mia vita e prometto ti onorarti ed amarti fino al giorno della mia morte e fino alla fine dei tempi, qualunque cosa accada.”


 

Kurt cercò di usare un tono di voce più alto, anche se con un po' più di sforzo “Blaine, sono sempre stato un ragazzo preso in giro per i miei tratti molto delicati e tu, tra tutti, sei stata la prima persona che mi abbia mai fatto sentire un vero uomo. Capii di essere innamorato di te quasi subito, mi credevo pazzo, ma non si può scappare dall'amore e non ho la minima intenzione di farlo adesso tanto quanto ne avevo allora. Sei il mio pezzo di puzzle mancante, la mia vita è completa da quando ti ho trovato. Sei perfetto per me e ogni giorno, ogni volta che mi sorridi, nonostante io sappia quanto ti venga difficile vedendomi conciato così, non faccio altro che innamorarmi di te un po' di più. Prometto anche io di onorarti e amarti fino alla fine dei miei giorni, ma ho bisogno che tu faccia un'ulteriore promessa a me. Quando me ne andrò voglio che tu sia felice, amore mio. Non chiuderti in te stesso. Stai con la nostra famiglia – disse guardando i loro amici che stavano cercando di trattenere le lacrime anche se sia lui che il moro non ci riuscivano per niente – e devi promettermi che farai di tutto per stare bene. Non voglio che tu mi dimentichi, anche tu sei l'amore della mia vita, ma non appenderti solo a me, voglio solo che tu continui ad avere una vita felice, è tutto quello che ti meriti, anche perché un giorno ci rivedremo e non ci separeremo mai più. Me lo puoi promettere?” pronunciò le ultime parole guardando l'altro ragazzo dritto negli occhi, che per quanto fosse sconvolto e stesse piangendo, annuì debolmente e sussurrò “Lo prometto.”


 

La ragazza poi riprese la parola “Bene, dopo questi due discorsi molto emozionanti andiamo alla parte più importante. Vuoi tu, Kurt E. Hummel, prendere in marito il qui presente Blaine Anderson?”
“Lo voglio”

“E vuoi tu, Blaine Anderson, prendere in marito il qui presente Kurt E. Hummel?”

“Lo voglio.”

“Con il potere concessomi dalla dottoressa Roberts, l'ospedale, e tutto l'amore che vi è stato affidato, vi dichiaro marito e marito. Potete baciarvi.”


 

I due avvicinarono i loro visi con le mani ancora strette le une con le altre e si scambiarono un dolce bacio, pieno di amore.


 

Nella stanza subito dopo si sentirono fischi, grida e versi felici, ma soprattutto si vedevano solamente i sorrisi dei due ragazzi che in quel momento si sentivano le persone più potenti del mondo, che niente e nessuno avrebbe potuto fermare.


 

The tears dry without you
Life goes on but I'm gone
'Cause I die without you


 


 

Esattamente un mese dopo il loro matrimonio improvvisato, le condizioni di Kurt iniziarono a peggiorare. Erano passati ormai quattro giorni, era il 30 ottobre e il ragazzo ormai era allo stremo delle sue forze. Sapeva che in poche ore sarebbe tutto finito, ma sentiva dolore dappertutto.

Era ormai arrivata la sera, Blaine era tornato dopo esser andato a mangiare qualcosa alla mensa e si erano fatte le undici e mezza.

Il castano sentiva che mancava molto poco, giusto il tempo di salutare il suo amato.

Appena arrivò in camera gli chiese di venirsi a distendere accanto a lui e di abbracciarlo. Blaine lo guardò. Era una richiesta strana, ma appena vide la faccia del marito, capì cosa significasse. Gli occhi iniziavano già a pizzicare, poteva sentire un pezzo del suo cuore iniziare a sgretolarsi.

Si mise dietro suo marito e lo prese tra le sue braccia.

Rimasero abbracciati circa venti minuti, senza dire niente. Si sentiva solo il rumore della macchina che misurava il battito cardiaco di Kurt e i loro respiri. Volevano solo stare vicini più che potevano. Dovevano prepararsi prima di dover pensare a quella sensazione di calore, di casa che di lì a poco sarebbe diventata solo un ricordo non più raggiungibile.

Mancavano due minuti alla mezzanotte, Kurt si girò verso l'altro ragazzo e rimasero a guardarsi negli occhi per un tempo che parve infinito.

Mancava solo un minuto.

Avvicinarono le loro labbra e si scambiarono dei baci che volevano trasmettere tutto l'amore che si potesse trasmettere.

Trenta secondi.

“Ti amo” soffiò Kurt sulle labbra dell'altro che ormai stavano diventando bagnate per via delle lacrime che scorrevano sul viso del moro.

“Ti amo anche io” rispose Blaine di rimando.

Si staccarono giusto il tempo di sorridersi prima che Blaine si accorse di non sentire più il respiro dell'altro e l'apparecchio smettesse di fare rumore.

Nella stanza era calato un silenzio totale. L'unica cose che si sentiva erano i singhiozzi di Blaine che premeva la sua testa sul petto di Kurt, ormai senza vita, che stava fermo tra le sue braccia.

Era appena scoccata la mezzanotte quando il corpo di Kurt smise di respirare.

Qualche minuto dopo si sentì Blaine sussurrare “Be my lover and I'll cover you.”


 


 


 

******


 


 


 

La chiesa era bianca, con delle panche circolari molto larghe, che via via si stringevano fino ad arrivare quasi all’altare. Era una chiesa immensa, ma in quel momento Blaine la sentiva solo opprimente, come se lo schiacciasse.

Quella notte non aveva dormito per niente, non riusciva a pensare ad altro. Non si accorse nemmeno che fossero arrivati i suoi amici e gli sembrò che le ore fossero passate in un battito di ciglia. Aveva appena sentito le ultime parole che Kurt gli aveva detto e all’improvviso si ritrovò catapultato in quella chiesa con dei vestiti puliti e le persone cui voleva più bene, la loro famiglia, lì con lui a sostenerlo. Perfino Finn, nonostante tra di loro ci fossero state incomprensioni, in quel momento era quasi grato che fosse lì con loro.

“È giusto che oggi sia Halloween. Era la festa preferita di Kurt. Sapevo che si saremmo piaciuti appena l’ho visto. Una volta c’era uno skinhead che gli stava dando fastidio. Allora lui gli si è piazzato davanti e gli ha detto Sono molto più uomo di quanto sarai mai e molto più donna di quelle che ti farai. Il giorno in cui ci siamo incontrati non ero in buone condizioni, ma nonostante tutto lui mi ha preso con sé e mi ha portata a casa sua, facendomi sentire al sicuro e protetta. In questi mesi è stato il mio migliore amico. Mi ha aiutato dove nessuno riusciva a fare. Ha voluto che officiassi il suo matrimonio con la sua anima gemella. Siamo diventati l’uno la protezione dell’altra. Sapete, ho una sua foto che porto sempre con me. È una di quelle foto fatte per caso, era il giorno del suo compleanno e mentre apriva il mio regalo si mise a ridere. Approfittammo di quel momento per renderlo eterno. Era ancora così spensierato, non era arrivato all’ultimo stato del mostro che lo aveva mangiato da dentro e che piano piano è riuscito a distruggerlo completamente. Sarò sempre grata per averlo conosciuto e porterò il suo ricordo sempre con me. Ti voglio bene, Kurt.” la ragazza era distrutta, gli occhi pieni di lacrime, il corpo ossuto e i capelli biondi le cadevano oltre le spalle. Quando finì di parlare guardò verso l’alto e cercò di sorridere almeno un po’. Poi scese dall’altare lentamente, come se non volesse veramente andare lontano dal corpo del suo migliore amico.

Con sorpresa di tutti, la persona che si alzò subito dopo fu Noah. Guardò la foto di Kurt che avevano posto sopra la bara, prese un respiro profondo e si girò per parlare guardando tutti negli occhi “Non so nemmeno come cominciare. Kurt era un tipo tosto. Sapeva sempre come farci sorridere con le sue battute sarcastiche o i commenti che dovevano sembrare innocenti, ma che tutti sapevamo non lo fossero per niente. Il giorno che ci siamo incontrati era Natale. Grazie a lui ho scoperto un nuovo mondo, ho imparato ad aprirmi di più alla vita e a cercare di apprezzare di più le cose che essa mi offriva – disse le ultime parole fissando Quinn mentre i suoi occhi iniziavano a diventare lucidi – e adesso, immaginare la vita senza Kurt non è più la stessa cosa. È stato un modello per tutti noi, in un modo o in un altro. Non era una persona con molti anni alle spalle, ma la sua maturità era maggiore rispetto a quella di tutti noi messi insieme. È stato uno dei miei migliori amici. Mi mancherai, K.” Anche il più duro e forte di tutti in quei momenti fece cadere la sua maschera e fece sì che delle lacrime scorressero sul suo viso, senza vergognarsene. Poi tornò al suo posto vicino Brittany e Santana, che avevano iniziato a commuoversi.

Subito dopo Artie si alzò, avvicinandosi alla bara. Si sistemò gli occhiali e chiuse gli occhi, come per concentrarsi: “Kurt era un ragazzo speciale. Una delle persone più belle che io abbia mai conosciuto. Sapeva sempre cosa dirti, ti dava i migliori consigli e conosceva molte più cose di quanto ti aspetteresti da un ragazzo di appena vent'anni. Era una persona solare, che con i suoi sorrisi avrebbe potuto curare le malattie peggiori del mondo, anche se non ci è riuscito con la sua. Aveva un animo così buono. C'è stata una volta in cui si è avvicinato a un gruppo di turisti che erano paralizzati perché A – si erano evidentemente persi e B – probabilmente non avevano mai parlato con qualcuno come Kurt. E lui si è offerto di accompagnarli fuori dalla zona calda, si è fatto fare una foto con loro e poi li ha aiutati a trovare Times Square. Sono queste le piccole cose della quotidianità che ti facevano capire quanto fosse speciale e si meritasse il meglio.”


 

“Kurt, eri una persona meravigliosa. Eri molto più originale di tutti noi. Tu trovavi una tovaglia per la strada e ci facevi un vestito e poi l’anno dopo di sicuro lo producevano in massa per GAP – riuscì a dire Brittany tra le lacrime – hai sempre detto che eri fortunato ad avere tanti amici, ma eravamo noi, baby, i veri fortunati.”

Quando la ragazza scese dall’altare andò incontro a Blaine, che per tutto quel tempo aveva cercato di trattenersi per non piangere, ma ogni passo che percorreva lungo la navata prima di arrivare a quella bara – quella bara che non era poi così tanto grande, ma che conteneva il corpo dell’amore della sua vita che non avrebbe mai più rivisto – e quando vide la foto che avevano scelto l’unica cosa che riuscì a pensare fu ricordare il giorno in cui l’avevano scattata, stavano per andare allo spettacolo di Brittany e l’unica cosa che gli veniva in mente erano quelle parole che gli rimbombavano in testa ogni volta che provava a pensare a qualcosa.

Riuscì solo a sussurrare “Con questa canzone abbiamo capito entrambi di essere innamorati…”

Poi iniziò a cantare con un ritmo lento, malinconico, guardando solo quella foto, una di quelle poche cose che gli rimaneva di Kurt.


 

Live in my house, I'll be your shelter
Just pay me back
With one thousand kisses
Be my lover and I'll cover you, yeah

 

Erano appena tornati da casa di Brittany e Santana, un po’ ubriachi, ma non troppo. Entrambi avevano un attacco di ridarella e dopo aver passato la serata con i loro amici, a ridere e a scherzare, non potevano che fare altro. Stavano insieme da poco più di un mese, ma erano più felici che mai. Passavano sempre le loro sere con gli altri e in così poco tempo avevano costruito tra di loro un rapporto meraviglioso. Entrambi provavano dei sentimenti molto forti, ma non sapevano se fosse troppo presto per ammetterlo a voce alta, avevano paura. Quando riuscirono ad aprire la porta di casa erano un po’ barcollanti, ma per fortuna le loro teste non giravano troppo tanto da farli cadere sul pavimento. Arrivarono alla camera da letto e iniziarono a cambiarsi. Quando furono entrambi vestiti, Blaine si girò verso il suo ragazzo e vide che sulle labbra aveva un sorrisetto malefico, che aveva imparato a riconoscere e significava solo una cosa. Infatti nemmeno tre secondi dopo si trovò catapultato sul letto con Kurt sopra di sé che lo solleticava dappertutto.

Kurt, ti prego! Smettila!”

Lo sai che non lo farò.” Disse il più piccolo solleticandogli specialmente i fianchi, il suo punto debole.

Ti prego! Smettila!” chiese il moro sfoderando la sua migliore espressione da cucciolo bastonato.

Lo sai che non posso resistere a quella faccia” borbottò Kurt “Ti odio.”

Non è vero! Mi ami e lo sai.”

Per quanto avessero la mente annebbiata dall’alcool, riuscivano bene a comprendere quello di cui si parlava. Infatti entrambi smisero di respirare alle parole del riccio fino a quando sulle labbra del castano non spuntò un sorriso timido, dolce e rispose “Si, hai ragione. Ti amo” e poi lasciò un leggero bacio sulle labbra dell’altro che lo guardava con occhi adoranti e l’unica cosa che riuscì a dire fu “Ti amo anche io.”

 

 

Open your door, I'll be your tenant
Don't got much baggage, to lay at your feet
But sweet kisses, I've got to spare
I'll be there and I'll cover you, Oh woah

I think they meant it
When they said you can't buy love
Now I know you can rent it
A new lease you are my love
On life, all my life

 

Erano passati poco più di dieci giorni da qual giorno in cui avevano aperto il cuore definitivamente l’uno all’altro e le cose andavano ottimamente.

Era ormai arrivato il compleanno di Blaine, quell’anno avrebbe compiuto 26 anni e Kurt voleva fare qualcosa solo per loro due.

Dopo un paio d’ore piene di coccole mattutine, il castano buttò il suo fidanzato fuori di casa e lo fece uscire con i suoi amici affinché passasse la giornata con loro prima di tornare a casa la sera per festeggiare con lui, a modo loro.

Aveva preparato una cena romantica per loro a lume di candela a base di carne. Aveva fatto degli involtini di carne come secondo, ma la cosa che gli aveva procurato divertimento era il piatto di spaghetti col sugo e le polpette, che gli ricordava tanto Lilli & Il Vagabondo.

Erano da poco passate le otto di sera quando senti le chiavi farsi strada nella serratura della porta di casa e dei passi di qualcuno che man mano si avvicinava alla cucina.

Quando Kurt si girò, ancora con il grembiule addosso, trovò Blaine con la bocca spalancata e gli occhi lucidi. Si avvicinò al più basso e lo baciò sulle labbra come a dargli il bentornato a casa. Il moro non esitò a rispondere al bacio con forza, ma con tanto amore e dolcezza. Era un bacio pieno di passione, ma non era affamato come invece sarebbe potuto sembrare. Quando si staccarono, Kurt, con un sorriso che dedicava solo e soltanto a Blaine, disse: “Buon compleanno, amore mio.”

Grazie amore, ma non dovevi. Tutto questo è… è… è semplicemente troppo.”

Non è troppo, anzi è il minimo indispensabile. Ti meriti sempre il meglio, dolcezza. Ricordalo.”

Il moro non si accorse della lacrima che scese silenziosa sulla sua guancia, che venne prontamente asciugata dal più piccolo, e lasciò sulle labbra dell’altro un altro tenero bacio.

Quando si sedettero Blaine iniziò subito dal piatto di pasta. Dopo qualche minuto Kurt vide uno spaghetto lunghissimo uscire dalla bocca dell’altro e l’espressione implorante che gli stava rivolgendo. Quella situazione era abbastanza ridicola, ma cosa non si fa per amore. Prese l’altra estremità dello spaghetto tra le labbra e guardò il suo ragazzo. Insieme iniziarono a mangiarlo, fino a quando le loro labbra si ritrovarono a un soffio di distanza. Il moro con quel luccichio che aveva negli occhi da quando era entrato a casa, poggiò lievemente le sue labbra su quelle del castano per qualche secondo e poi si staccarono entrambi.

La loro serata continuò così, tra scherzi e risate, ma sempre tanti sguardi e dimostrazioni d’amore.

 

 

I've longed to discover
(
Santana: Oooooo)
Something as true as this is, Yeah
(
Santana&Company: So with a thousand sweet kisses, I'll cover you)

If you're cold and you're lonely
(
Santana&Company: With a thousand sweet kisses, I'll cover you)
You've got one nickel only

 

Maggio stava per finire ed invece era arrivato il compleanno di Kurt. Avevano deciso di stare tutti insieme quel giorno, i ragazzi insieme a Quinn avevano organizzato una festa a sorpresa ed erano andati tutti insieme a Central Park per fare un pic-nic.

Era una bella giornata di sole, ormai faceva abbastanza caldo anche a New York da non essere obbligati ad indossare un cappotto pesante, ma anche qualcosa di più leggero.

Kurt e Blaine la mattina avevano passato, come avevano fatto per il compleanno del più grande, un paio d’ore a letto, festeggiando solo tra di loro.

Il ragazzo quel giorno festeggiava i suoi vent’anni e non poteva essere più che felice di passarlo con coloro che considerava la sua famiglia.

Arrivarono tutti insieme e trovarono uno spazio d’era libero su cui misero la loro grande tovaglia su cui sedersi e il cestino pieno di piatti preparati dalle ragazze.

Passarono il pranzo ridendo e scherzando, e quando arrivò il momento della torta accesero esattamente venti candeline sullo strato superiore di cioccolato della torta.

Kurt espresse il suo desiderio e dopo che tutti gli ebbero cantato i loro auguri, soffiò e spense le candeline in una sola volta.

Passarono ai regali e ricevette un paio di bacchette nuove, con una K incisa sopra ognuna di esse da Puck e Artie, Brittany e Santana gli regalarono delle stoffe molto stravaganti con cui creare dei nuovi vestiti e Quinn gli regalò un album pieno di foto di loro due. Era così contento di avere degli amici così speciali come loro. Lo facevano sentire così fortunato.

Per ultimo arrivò il momento di Blaine. Si avvicinò a lui con un’espressione timida sul viso e gli porse una piccola scatolina. Sembrava voler indicare tutt’altra cosa, ma quando il moro notò lo sguardo troppo sorpreso del più piccolo si inginocchiò subito davanti a lui e gli disse con un piccolo sorriso: “Non è quello che pensi. Solo… apri.”

Aprì il ciondolo con mani tremanti e quello che trovò dentro lo fece subito commuovere e gli fece scendere qualche lacrima. Dentro di essa vi era una catenina con come ciondolo le lettere K&B. L’unica cosa che riuscì a dire fu solo “Ti amo” seguito subito dopo dalla risposta dell’altro con un “Ti amo anch’io” e un dolce bacio per suggellare il tutto.

 

 

(Santana&Company: With a thousand sweet kisses, I'll cover you)
When you're worn out and tired
(Santana&Company: With a thousand sweet kisses, I'll cover you)
When your heart has expired

 

Erano passate solo un paio d’ore da quando tutti erano usciti dalla stanza dell’ospedale e Blaine e Kurt stavano passando la loro prima notte da “sposati” abbracciati sul letto di Kurt.

Quando il castano poggiò la sua mano sulla coscia del moro, sentì qualcosa di duro sotto la stoffa dei pantaloni ed era piuttosto sicuro che non fosse QUEL qualcosa, anche perché aveva una forma quadrata.

Blaine, amore, ma che hai nella tasca?”

Nella tasca? Ma cos-OH! Ecco cosa mancava.”

Cosa?”

Tesoro, penso ci siamo scordati lo scambio delle fedi…”

Ti prego, dimmi che stai scherzando…”

Il moro mise la mano nella tasca e uscì da essa una scatolina quadrata di una gioielleria. La aprì e conteneva due semplici fedi argentate, non molto spesse, ma perfette per loro.

Si misero entrambi a ridere. Erano così presi da tutto che avevano quasi dimenticato la cosa più importante di tutte. Blaine prese la fede più sottile e la mano sinistra di Kurt. Era un po’ nervoso, ma dopo qualche secondo riuscì a farla passare correttamente.

Anche Kurt ripeté le stesse azioni, prese la mano sinistra di Blaine e quando riuscì ad infilare correttamente la fede, buttò via tutta l’aria che non si era nemmeno accorto di trattenere.

Si guardarono e scoppiarono a ridere. Il loro amore non era perfetto, non era facile, ma c’era ed era più forte che mai, lo si poteva sentire anche in quella risata e nel dolce bacio che si scambiarono subito dopo. La loro vita non stava andando esattamente come volevano, ma ad un certo punto si erano trovati e finché il destino lo permettesse loro, avrebbero continuato a percorrere il loro cammino insieme. Ecco cos’era il loro amore. Era qualcosa che pensi di vedere solo nei film, ma loro combattevano ogni giorno per renderlo sempre più forte e anche in questi momenti se ne accorgevano.

 

 

(All: Oh lover, I'll cover you,)
Oh Lover, yeah, yeah, yeah, yeah, yeah, yeah
Oh lover, I'll cover you

(All: Five hundred twenty-five thousand six hundred minutes)
(All: Five hundred twenty-five thousand seasons of... Love)

I'll cover you

 

 

 

Quando la canzone finì, Blaine si abbassò al livello della bara e mise le mani attorno ad essa, come a voler abbracciare colui che stava dentro e sussurrò un “Ti amo, Kurt” quasi impercettibile, ma che sentiva sin dal profondo del suo cuore.

Tutti i suoi amici si misero attorno a lui quando scese dall’altare e ognuno di loro lo abbracciò stretto.

Quando si asciugò le lacrime copiose che uscivano dai suoi occhi, che avevano bagnato tutto il suo viso e la sua barba incolta, dato che non si radeva da un bel po’ di tempo.

Poi si guardò intorno e non vide più nessuno. Tutto era diventato buio, tranne una luce che si intravedeva alla fine della navata. Vedeva una figura familiare. Era troppo familiare. Gli sembrava Kurt, ma era impossibile perché-

“Amore mio, so che non ci credi ma sono proprio io. Non ti preoccupare per me, sto bene e aspetto solo che tu arrivi qui da me, con tutto il tempo che ti servirà per arrivare. Ma pensa alla tua vita, goditela. Trova un altro bel lavoro, crea qualcosa di bello, ma soprattutto sii felice, amore mio. Io starò sempre accanto a te e non ti lascerò mai. Ti amo, amore mio. Ricordalo sempre.”

Poi come se si fosse svegliato da una trance, si ritrovò tra le braccia di Quinn che lo guardava con occhi lucidi e quando guardò la porta della chiesa ovviamente non trovò più nessuno, ma poteva giurare che proprio mentre stava varcando l’uscita sentì la voce di Kurt – non sapeva se fosse solo nella sua testa o la sentisse davvero – che cantava dicendo Be my lover e lui, con un sorriso sulle labbra, si sentì obbligato nel continuare quella frase sospesa, lasciata a metà e infatti la concluse, canticchiando pure lui …I’ll cover you.









***
Nello scrivere queste ultime frasi l'unica cosa che penso è che tutti voi vogliate uccidermi.
Ammetto di aver pensato precedentemente ad un finale diverso, ma in quel caso sarebbe stato un buttare al vento tutto il mio lavoro. //ah ovviamente la parte dello scambio degli anelli è ispirata da The Normal Heart//
Vi giuro che questa è la cosa di cui sono più fiera in tutta la mia vita, non ne avete idea.
Se volete commentare, siete ben accetti.
Detto questo, dalla prossima settimana proverò a continuare con il resto, mi dispiace essere sparita tutto questo tempo.
Spero di tornare presto!
Gaybye
Manu 



p.s. so che non sono delle note particolarmente lunghe o che abbiano senso ma non sapevo proprio che dire, sono stanca e sconvolta dal fatto che stia pubblicando.
Grazie ancora (pps se volete trovarmi su twitter per qualunque cosa sono @darrenschriss)

   
 
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