Dopo aver passato la giornata a liberare il terreno per ricostruire la gilda, Lucy si incamminò stanca ma sollevata  verso il suo vecchio appartamento. Fortunatamente la proprietaria non aveva ancora venduto il condominio ed era stata ben lieta, richiedendo l’anticipo di quel mese, di restituirle l’alloggio. Sembrava il destino a volerla tenere ancorata a quella prima casa che si era 'costruita' da sola dopo la fuga da suo padre. La ragazza non vedeva l'ora di riempire la vasca con l'acqua calda e immergersi fino al mento nella schiuma profumata per eliminare tutte quelle emozioni che le si erano attaccate alla pelle come il sudore.
Riprendere in mano quelle chiavi piccoline e ripercorrere il fiume stando in equilibrio sul bordo del marciapiede la fece sorridere felice, non tutto era cambiato da quando se ne era andata. Anche se fino a poche settimane fa le sembrava impossibile, ora la speranza di rivedere Fairy Tail era diventata tangibile. Scese con un balzo dal muretto subito imitata da Plue e canticchiando risalì le scale per arrivare alla porta del suo vecchio appartamento.
Nonostante la fatica di quelle giornate e lo scombussolamento emotivo, Lucy si sentiva finalmente leggera, senza paure quasi. Ma ogni tranquillità andò persa quando inserendo la chiave nella serratura si accorse che la porta era già aperta. Una mano corse automaticamente alla cinta finendo sull’impugnatura della sua frusta, se all’interno ci fosse stato un ladro sarebbe stata pronta a combattere. Spinse la porta con un dito e s'infilò nell'appartamento con il cuore in subbuglio per l'agitazione.
Neppure se glielo avessero detto ci avrebbe creduto o si sarebbe trovata pronta a quella vista.
Natsu se ne stava in panciolle sopra alle poltrone del suo salotto mostrandole il suo sorriso sicuro e allegro in mezzo al disastro di cuscini e coperte che regnava attorno a lui.
Lucy non riuscì a reagire, ritrovandosi per l'ennesima volta in quell'ultimo periodo a sorprendersi della piega che stava avendo la sua vita.
<< Yo, Lucy! >> Natsu la salutò alzando una mano nella sua direzione e socchiudendo gli occhi nell'allargare il suo sorriso.
La maga sbatté le palpebre nel sentire quella strana quanto piacevole sensazione di déjà vu prendere il sopravvento della sua mente. Ad interrompere quel momentaneo silenzio sopraggiunse dalla cucina Happy che con sguardo sconsolato posò i suoi occhi sulla figura immobile di Lucy. << Non ci sono pasci nel frigo, come faremo a vivere? >>
A quel punto, ignorando l'impulso di cacciarli fuori dal suo appartamento per il caos che gli avevano causato, scoppiò inspiegabilmente a ridere. Rise così tanto che dovette inginocchiarsi sull'uscio della porta trattenendosi lo stomaco con entrambe le mani per fermare i tremori. Rise così tanto da sembrare pazza. Rise così tanto da trasformare quel suono cristallino in un dolce e inspiegabile pianto.
<< Lu-lucy >> Natsu si sporse verso l'amica senza però trovare il coraggio di alzarsi pensando di aver sbagliato ancora con lei, da quando era tornato dal suo allenamento gli sembrava di non fare una giusta con la ragazza << Perché stai piangendo? >>
Lei in risposta scosse la mano davanti al viso asciugandosi dalle guance le lacrime salate che erano scese a smorzare quella misteriosa ilarità.
<< Sono... solo felice, Natsu. >> Gli sorrise venendo ricambiata dal ragazzo e dal piccolo gatto svolazzante.
“Perché siamo di nuovo insieme” pensò senza però dirlo.
Si rialzò portando con sé le due borse cariche degli acquisti appena fatti alla bottega alimentare di Magnolia. Da quando era entrata nel negozio era stato un continuo rituffarsi nel passato, i ricordi si sovrapponevano alla visione del presente facendola sentire di nuovo a casa dopo un anno intero. Fischiettando si apprestò a tirare fuori qualcosa di veloce per cenare, era troppo di buon umore per sgridare Natsu e Happy per il disordine e le impronte di terriccio che avevano lasciato ovunque ed era troppo stanca per mettersi a cucinare.
Ordinò sul tavolo tre filoni di pane già tagliati a fette, una busta di pomodori freschi, una lattuga e del prosciutto cotto. Non riuscì però a finire la sua opera che i due amici si erano già fiondati sul cibo trangugiando tutto senza quasi masticare. Inorridita Lucy strinse i pugni lungo i fianchi cercando di trattenere il moto di rabbia, niente, quel ragazzo continuava a farle nascere istinti omicidi ogni cosa facesse. Colpì quasi seguendo un riflesso abitudinario la nuca di Natsu e il capo di Happy borbottando a mezza bocca che avrebbero almeno potuto masticare.
<< Scusa. >> dissero in coro i due massaggiandosi la testa.
Con un sospiro Lucy morsicchiò il suo panino, unico superstite a quell’assalto. Finito di mangiare si voltò per lavarsi le mani e le stoviglie sporche rimanendo inorridita nel scoprire che era finita l’acqua calda.
<< Strano, la proprietaria mi aveva assicurato che ce n’era. >>
<< L’abbiamo finita noi, aye! >>  l’ammissione sincera e ingenua da parte di Happy fece velocemente perdere le staffe alla bionda che rossa in viso dalla rabbia tentò di cacciarli fuori dall’appartamento a calci.
<< Certo che sei proprio cattiva Lucy! >> continuò a lamentarsi il gatto osservandola con lo sguardo ferito di un cucciolo a cui erano state rifiutate le coccole.
<< Io? Voi! Avete finito tutta l’acqua calda. Io volevo farmi un bagno. Ne ho bisogno dopo questa giornata! >> si difese indignata la maga degli spiriti gonfiando le guance e puntando l’indice contro la pancia dell’Exceed.
<< Ma noi non abbiamo dove stare... >>
<< Come? Che vuoi dire? >>
Per la prima volta dall’inizio della discussione Natsu intervenne guardando dispiaciuto gli occhi di Lucy: << La nostra casa è andata distrutta nella battaglia di Tartaros e abbiamo pensato di venire qui.. >>
La ragazza si sentì terribilmente in colpa per come aveva trattato i due maghi quando entrambi l’avevano aiutata a non perdere le speranze e ritornare alla sua vera vita.
<< Va bene, potete restare. >> il sorriso dolce di una madre verso i suoi figli le si dipinse in viso mentre osservava i due amici gioire e ringraziarla calorosamente per la sua beneficenza, poco ci mancava che si mettessero ad adorarla come quel giorno nella capitale quando gli aveva invitati a stare da lei.
Nemmeno due secondi dopo erano entrambi spaparanzati nel suo letto lei li seguì con un diavolo per capello mentre la stanchezza della giornata le appesantiva i muscoli.
“Fantastico, non ditemi che mi toccherà dormire nel salotto.”
Si preparò mentalmente a raggruppare tutte le sue energie per scacciarli fuori dalla sua camera quando Natsu la sorprese ancora una volta.
<< Che aspetti? Non eri stanca? >> il sorriso del Dragon Slayer si allagò a dismisura mentre la osservava con una tranquillità disarmante.
<< S-si. >> Certo che era stanca, gli occhi quasi le si chiudevano da soli e le gambe protestavano ogni secondo di più che rimaneva in piedi.
<< Vieni. >> battendo la mano vicino a lui Natsu la invitò a stendersi al suo fianco come se fosse la cosa più normale e scontata sulla faccia della terra.
Un sorriso stupido le nacque in viso mentre un pensiero si faceva strada attraverso il suo mal celato imbarazzo: “Non sarò mai più sola.”
 
*Nda*
Sono in ritardo, ma quanto posso amare questo Natsu?
Voi come pensate che finirà il cap. di lunedì?
Cri