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Autore: galvanix    31/05/2015    2 recensioni
Un'oscura presenza rischierà di mettere in serio pericolo la vita della piccola Bra, soltanto per vendicarsi del Principe dei Saiyan.
Riuscirà Vegeta a proteggere sua figlia?
A volte l'angoscia e la paura possono essere cattive consigliere...
“Ti conviene tornare a casa in fretta Vegeta, altrimenti tua figlia rimarrà davvero male del tuo comportamento, soprattutto nel giorno del suo compleanno” concluse il saiyan voltando le spalle all’amico per andarsene.
Goku riuscì a fare soltanto due passi bloccandosi alla rivelazione dell’altro:
“Ho una strana sensazione Kakaroth, riguardo Bra e non mi piace per niente” disse Vegeta con tono angosciato.
“Di cosa stai parlando, Vegeta?” chiese seriamente Goku.
“Ho come l’impressione che qualcosa stia per accadere…”
Genere: Drammatico, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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                            UNA STRANA SENSAZIONE
                                      
                                       Primo Capitolo
                                      
  

                                          

               
Si preannunciava una splendida giornata nella Città dell’Ovest.
Il sole era già alto in cielo e lentamente, con i suoi raggi, stava risvegliando l’intera città per ricominciare un nuovo giorno.
Piano piano, lungo le strade, si potevano udire il rumore del clacson di alcuni veicoli e il vociferare delle persone che si preparavano per affrontare un’altra giornata di duro lavoro.
Mentre tutti si stavano accingendo a svolgere il proprio dovere, in un’altra dimora c’era ancora qualcuno che dormiva profondamente…
Alla famosa Capsule Corporation una donna sonnecchiava tranquillamente nella propria stanza avvolta tra le braccia del suo possente uomo.
Lei si sentiva al caldo e al sicuro in quella comoda posizione, infatti ogni sera amava addormentarsi proprio in quel modo, soprattutto quando fuori si scatenava il solito temporale.
Per lei era diventato impossibile coricarsi senza di lui, non poteva farne a meno.
Anche l’uomo aveva preso questa abitudine e non sembrava affatto risentirne.
Lui amava osservarla in momenti in cui sembrava così dolce, serena, indifesa ed estremamente…bellissima.
Durante questi attimi, però, qualcosa turbò il sonno ristoratore della donna e il viso si tramutò in una smorfia di profonda irritazione.
Lei aprì di scattò gli occhi e sbuffando si alzò dal letto, lasciando seccata il suo accogliente giaciglio.
Si affacciò alla finestra dove aveva udito il rumore che l’aveva appena disturbata e furiosa urlò:

“Ei tu, ti sembrano modi questi? Non sono neanche le sette del mattino e insisti nel suonare quel dannato clacson…hai finito o devo venire giù a suonartele di santa ragione?”
“Ei bella, con chi credi di parlare? Io faccio quello che voglio, quando voglio e non sarai di certo tu a farmi cambiare idea” rispose un ragazzo scendendo dalla sua auto parcheggiata vicino al viale della villa.
“Forse cambierai idea appena contatterò la polizia anche se prima vorrei scoprire il motivo di tutto questo baccano da parte tua” chiese irritata la donna.
“Ma come signora Brief, ancora non l’ha capito?
Io sono qui per lei…” disse il ragazzo ammiccando.
“Adesso mi dai pure del “lei”, ma come siamo cortesi così all’improvviso. Tuttavia ora preferisco che tu te ne vada e lasci riposare i miei timpani, se non ti dispiace”.
“Aspetti signora Brief, il mio era solo un modo per attirare la sua attenzione…tutto qui”
“Hai attirato l’attenzione sbagliata, pivello” aggiunse duramente Vegeta scagliando, dal terrazzo, uno dei suoi attacchi contro la vettura del giovane, distruggendola.

Il ragazzo rimase come stordito, per un istante, da ciò che aveva visto.
Un secondo dopo ripresosi dallo shock aveva intenzione di replicare, ma l’espressione crucciata del saiyan lo fece correre il più velocemente possibile dal luogo in cui si trovava.

“Forse hai un po’ esagerato tesoro, non credi?” domandò Bulma sorridendo.
“Io non credo proprio. Nessuno deve provarci con la mia donna e sperare di farla franca” rispose rocamente Vegeta attirando a sé la scienziata.
“Ed ora cosa proponi di fare, saiyan?”
“Te lo mostro subito” le sussurrò, baciandola con passione e prendendola in braccio sdraiandosi con lei sul letto.

Entrambi presero a spogliarsi reciprocamente ed una volta nudi, Vegeta depositò una scia di baci sul collo della donna per poi arrivare all’abbondante seno dove si soffermò a lungo.
Il saiyan riprese il suo cammino e continuò a lambire di baci il corpo di Bulma, appagandosi dei suoi gemiti, finché non arrivò nel suo punto più sensibile.
Non riuscendo a trattenersi, l’uomo stuzzicò con le dita la femminilità della scienziata e appurando il desiderio da parte di lei, la fece sua penetrandola all’istante.
Fu come toccare il paradiso, per entrambi… insieme scoprivano sempre nuove emozioni.
Bastava toccarsi e scattava qualcosa impossibile da controllare.
Insieme raggiunsero il godimento assoluto e Vegeta, provato dal momento, si adagiò delicatamente sul seno della scienziata.
Quello per Vegeta era il momento più bello dopo l’amplesso perché si sentiva tremendamente libero e felice.
Bulma, accarezzando come di consueto i suoi folti capelli neri, lo faceva sentire sereno e più leggero, come se il resto del mondo non esistesse grazie al suo delicato tocco.
Tuttavia, per alcuni minuti, si poterono udire soltanto i loro respiri ritornare regolari, così come il battere dei loro cuori.
Qualche istante dopo però il saiyan si alzò, controvoglia, da quella comoda posizione per poi mettersi seduto sul letto, afferrare i boxer e la canottiera per poi indossarli.
La donna lo guardò per un momento sorpresa, ma prima che potesse parlare, l’uomo l’anticipò:

“Sta arrivando Bra”.
Infatti qualche secondo dopo…
“Mamma, papà…posso entrare?”
Bulma prese immediatamente una vestaglia che aveva lasciato su di una sedia e la indossò subito.
Una volta pronta le disse affannata:
“Certo tesoro, entra pure”

Dalla porta sbucò saltellando un piccolo esserino con il suo pigiamino rosa e il suo orsetto di peluche preferito in mano.
Quella mattina Bra era particolarmente euforica ed il motivo non tardò ad arrivare…

“Tesoro, come mai se già sveglia a quest’ora? Oggi è sabato e non hai l’asilo, se vuoi puoi dormire ancora un po’” disse la donna, anche se immaginava il motivo della visita della figlia a quell’ora del mattino.
La bimba, indispettita dalla dimenticanza della madre, corse verso il letto e si fiondò tra i suoi genitori domandando tristemente:
“Mamma, ma davvero non ricordi che giorno è oggi? E tu papà?”
“Bra, ma credi davvero che potevo dimenticare il giorno in cui sei nata? È stato il momento più bello della mia vita, insieme alla nascita di Trunks, ovviamente” rispose tranquillamente la donna.
“E tu papà, ti sei ricordato?” disse la piccola con i suoi soliti occhioni dolci.
“Bra, lo sai che queste cose non mi interessano quindi è inutile che me lo domandi” disse seccato il padre, odiando questo tipo di usanze.
“Ok…però te lo sei ricordato lo stesso, vero papino?” disse la piccola ingenuamente.

Vegeta, guardandola, provò una strana sensazione difficile da spiegare che represse immediatamente alzandosi dal letto e rifugiandosi nel bagno.
Bulma si accorse che qualcosa non andava, ma per il momento decise di sorvolare e cercare di riparare alla frettolosa assenza di Vegeta notando soprattutto l’aria  perplessa della figlia:

“Ascolta tesoro, non preoccuparti lo sai come è fatto tuo padre, non ama questo genere di cose, ma non potrebbe mai dimenticare il giorno del tuo compleanno…
Ora sai cosa facciamo?
Stasera daremo una bella festicciola in tuo onore, cosa ne pensi?”
“Davvero mamma?” disse pimpante la bimba.
“Ma certo Bra, potremmo invitare anche Goku con la sua famiglia e qualche tua amichetta, che ne dici?”
“Si, non vedo l’ora! Però ci sarà anche papà vero?”
“Certo amore, non preoccuparti.
Ora scendiamo così preparo la colazione”.
Madre e figlia scesero verso la cucina ignare di quello che sarebbe accaduto il giorno dopo…


Il pomeriggio trascorse rapidamente per via dei preparativi dovuti alla festa per la piccola Bra.
Tutti erano molto indaffarati, ma a Bulma non sfuggì l’improvvisa sparizione di Vegeta e tale evento la mise subito in guardia.
Aveva intuito che ci fosse qualcosa che lo preoccupasse e così decise di affrontare l’argomento con lui appena rientrato.
Arrivò velocemente la sera e con essa gli ospiti.
La scienziata fece accomodare i piccoli compagni di asilo della figlia e prima che potesse chiudere l’uscio apparve all’improvviso dinanzi a lei l’intera famiglia Son.

“Ehilà Bulma, tutto bene?” domandò Goku con la sua solita aria scherzosa.
“Ma dico, sei sempre il solito tu, vero? Non ti toglierai mai questo vizio di apparire dal nulla.
Prima o poi ci rimarrò secca” disse infuriata la turchina.
“Scusalo tanto cara, ma purtroppo non cambierà mai” s’intromise Chichi con tono rassegnato.
“E va bene, non importa…ora entriamo altrimenti si raffredderà tutto”.
Mentre stavano per varcare la porta, Goku chiese alla padrona di casa:
“Ehi Bulma, ma Vegeta dov’è? Non percepisco la sua aura”.
“Non ho idea di dove sia. È uscito questa mattina e deve ancora ritornare.
Spero soltanto che faccia in tempo per la torta o altrimenti, giuro che lo sistemo io” s’impose duramente la donna.
Goku, incuriosito dalla sparizione di Vegeta, decise di seguire il suo istinto, così si concentrò per scovare l’aura del principe e una volta trovata disse:

“Bulma, tienimi da parte una decina di portate mi raccomando! Io torno subito”.
Detto ciò posò sulla fronte due dita e sparì lasciando i presenti senza parole.
“Non ci credo è sempre il solito, non cambierà mai” proferì Chichi molto seccata delle repentine scomparse del marito.
“Dai mamma non arrabbiarti, lo sai come è fatto papà” aggiunse Gohan sorreggendo tra le braccia la piccola Pan.
“Gohan ha ragione. Vedrai che tornerà prima del previsto” intonò pacatamente Videl.
“E poi uno come lui non si lascerebbe mai sfuggire la possibilità di mangiare a sproposito” affermò Goten ridacchiando.
Dopo qualche secondo di silenzio tutti i presenti scoppiarono a ridere immaginandosi Goku ingurgitare l’impossibile.
Tra le risate, Bulma concluse sorridendo:
“Sai Goten, credo che tu abbia assolutamente ragione”

Intanto Goku, percepita l’aura di Vegeta, si ritrovò teletrasportato in mezzo alle montagne più alte del paese.
Si guardò intorno per capire dove l’altro saiyan si trovasse con precisione e all’improvviso vide spuntare, nascosto tra le rocce, una capigliatura inconfondibile.
Si avvicinò al soggetto in questione, ma prima che potesse compiere un altro passo il principe, seduto in terra, lo bloccò duramente:

“Kakaroth, non azzardarti ad avvicinarti ancora e vattene nello stesso modo in cui sei venuto”.
“Andiamo Vegeta, perché sei qui tutto solo? A quest’ora dovresti essere insieme alla tua famiglia per festeggiare Bra” domandò Goku curioso.
“Non sono affari che ti riguardano e poi tu ora non dovresti stare a casa mia ad abbuffarti come tuo solito? Mi domando cosa sei venuto a fare qui…” chiese Vegeta seccato.
“Bulma è preoccupata per te, anche se non vuole ammetterlo e non sentendo la tua aura nei dintorni ho deciso di localizzarti per sapere dove ti trovavi”.
“Ora lo sai, quindi puoi anche andartene”
“Sei sempre il solito scontroso Vegeta.
Invece di farla tanto lunga potresti dirmi il motivo della tua sparizione, non ti pare?” esclamò seriamente il più giovane.
Il principe rispose con un lungo silenzio, così Goku decise di giocare la sua carta:
“Ti conviene tornare a casa in fretta Vegeta, altrimenti tua figlia rimarrà davvero male del tuo comportamento, soprattutto nel giorno del suo compleanno” concluse il saiyan voltando le spalle all’amico per andarsene.
Goku riuscì a fare soltanto due passi bloccandosi alla rivelazione dell’altro:
“Ho una strana sensazione Kakaroth, riguardo Bra e non mi piace per niente” disse Vegeta con tono angosciato.
“Di cosa stai parlando, Vegeta?” chiese seriamente Goku.
“Ho come l’impressione che qualcosa stia per accadere…”

Il saiyan più giovane rimase turbato dalla preoccupazione del principe perché rare erano state le volte in cui lo aveva visto così in pensiero ed angosciato.
L’ultima volta che lo vide così preoccupato risalì alla battaglia contro Majin Buu.
Tuttavia decise di sorvolare per non ingigantire l’apprensione dell’altro ed aggiunse:

“Dai Vegeta, non preoccuparti,  Bra sta bene e poi ci siamo qui noi nel caso succeda qualcosa.
Io ti consiglio, ora, di tornare a casa e festeggiare il suo compleanno insieme a lei. Vedrai che non accadrà niente di male…”
Dopo un interminabile minuto il principe sembrò accettare il consiglio del compagno e mantenendo sempre un’aria pensierosa, rispose:
“Forse hai ragione Kakaroth. Tu intanto vai, io vi raggiungerò presto”.
“Va bene amico, ma cerca di non tardare altrimenti non rimarrà niente per te” scherzò il più giovane.
“Questo lo vedremo” concluse con un mezzo sorriso il principe”.

Rimasto solo, Vegeta si alzò in piedi e tornò ad osservare il paesaggio davanti a sé.
Ormai si stava facendo buio e i suoi pensieri erano sempre gli stessi.
Era da quella mattina che si trovava in quel luogo e la sua angoscia non lo aveva mai abbandonato, ma era inutile continuare a rimuginare su ciò che sarebbe potuto accadere.
Così decise di lasciare quel posto per raggiungere la sua famiglia.
Tuttavia Vegeta non poteva sapere quanto le sue paure fossero fondate perché qualcuno, nell’ombra, si stava muovendo per far pagare al principe dei saiyan tutti i torti subiti, colpendolo nel suo punto più debole...


                                                                                                                     CONTINUA…

  
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