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Autore: MarikaHemmings    01/06/2015    0 recensioni
Marika è una ragazza di 18 anni che vedrà realizzare il sogno di suo fratello Michael e i suoi amici: Diventare una band di successo. Durante il cammino però succederà di tutto, nasceranno amori, altri finiranno, le amicizie verranno messe a repentaglio ma alla fine quello che conta è arrivare tutti insieme al traguardo.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 1. “Michael, dammi subito il mio telefono, non sto scherzando!” “Uh, sono Marika, dammi il mio telefono!” Iniziai a prenderlo a pugni e ovviamente, sapendo di non poter reagire contro una donna, lasciò il telefono. Che poi, lui dice così, ma secondo me è per il semplice fatto che gli faccio male. “Sai, come fratello fai schifo.” “Come fratello maggiore devo sapere cosa ti dice quel Joe.” “A parte il fatto che sei più grande solo di un anno e questo non significa che puoi farti i cavoli miei!” “Chi decide?” “IO!” “No sorellina, in questa casa decido io.” “Dicevi scusa?” Disse la mamma tirandoci uno straccio addosso. “Wow, ha le orecchie ovunque.” Sussurrai. “No, io? Che dicevo? Niente, assolutamente niente mammina mia.” “Qui comando io caro Michael! E se non la finite di litigare tolgo a te il telefono signorina e a te il garage, così voglio vedere dove fai le prove coi ragazzi!” “No! Scusa mamma” Esordimmo all’unisono. Il campanello interruppe il rimprovero di mamma. “Saranno i ragazzi.” Disse Michael. Corse ad aprire. Io stavo aspettando le ragazza che ovviamente erano in ritardo, così scesi a farmi un panino con la nutella. Neanche aperta la porta e iniziarono ad insultarsi, amichevolmente eh, però capirete che era una cosa veramente incomprensibile il loro rapporto. Si volevano bene, tanto, ma non credo se lo fossero mai detti, ma andiamo, sono una band punk rock, che ci si può aspettare da dei tipi con solo ed esclusivamente jeans skinny neri nell’armadio. “Ciao ragazzi” e mi salutarono con un sorriso a loro volta. Ma io stavo aspettando l’abbraccio di Luke. Era un po’ la nostra abitudine , da quando ci conosciamo non c’è mai stata una volta in cui non ci siamo abbracciati per salutarci. E lui è il migliore insomma, abbiamo un rapporto veramente bello, per spiegarvi meglio, lui è una sorta di Michael II, super protettivo e cose così, unica differenza è che le nostre litigate sono veramente una cosa rara, mentre con Michael le litigate sono all’ordine del giorno. Poi c’è sempre stato per me, sempre, mi bastava un messaggio diverso dal solito e lui correva a casa mia con una vaschetta di gelato e un fiore strappato dal mio giardino. E una cosa che amo di lui è che sà come farmi ridere, il tempo con lui passa sempre troppo veloce. E inevitabilmente, all’età di 16 anni, ero stata innamorata di lui, ma le cose non andarono come mi aspettavo ed ora eccoci qui, migliori amici senza problemi e forse è meglio così. Arrivarono le ragazze finalmente. Michael, che si stava recando al garage, tornò indietro correndo per salutare la sua ragazza, nonché mia migliore amica, Chiara. Che dire su di lei? Un metro e cinquanta di uragano, la felicità portatile mi piace chiamarla. Dove c’è lei, c’e il sole. La conosco da quando eravamo piccole e disgrazia voleva che si innamorò di mio fratello e per vederli felici dovetti intervenire personalmente, quindi potete chiamarmi cupido. E insomma, eccoli qui, dopo un anno ancora innamorati come quei ragazzini che erano all’ora . E poi c’e Fabiana, detta Fabi, il maschiaccio della combriccola insomma. Follemente innamorata di Calum, ma su di loro devo ancora lavorarci. Fabi gioca a calcio da quando aveva 8 anni e questo ha ovviamente influito sul suo essere. Mai vista con un vestito, mai. Ma è forte, è un po’ la mamma del gruppo, se non ci fosse lei probabilmente ora saremmo in prigione. E poi ci sono io, Marika. Quando mi chiedono di parlare di me sinceramente non so mai che dire. È solo che non mi ritengo una ragazza poi così interessante, sono solo io, una normalissima 18enne. Ultimamente mi sto sentendo con un ragazzo, Joe, e lui è veramente dolcissimo, ai ragazzi non piace molto, a parte Calum, lui dice che è forte, e ovviamene le ragazze mi appoggiano, come sempre. Fatto sta che è ormai un mese che usciamo e insomma, vedremo come va a finire, non mi faccio idee o piani in testa. E insomma, questo era il nostro gruppo, un po’ disagiati e strani, ma ci divertivamo e ci volevamo un bene dell’anima e quindi coi commenti degli altri vi lascio immaginare cosa ci pulivamo. “Ragazzi, volete un panino?” “Nutella?” Chiese Luke. “Ovviamente.” “Andata.” Ovviamente anche gli altri non si tirarono certo indietro e mi ritrovai a fare panini per un esercito, perché ovviamente ai ragazzi non ne sarebbe bastato uno, razza di ingordi che non ingrassano. Una chiamata mi interruppe dal mio farci mento di panini e passai il testimone a Fabi, che riprese la catena di montaggio. Mi allontanai per rispondere. “Hei, Joe.” “Hei tesoro, hai voglia di vederci o sei impegnata?” “Vederci?” Dissi voltandomi verso Michael e Luke che presero a farmi no con la testa e con ogni altra parte del corpo che permetteva quel movimento. “Ovviamente.” continuai, trattenendo le risate. “ Perfetto, ci vediamo dopo.” “A dopo.” Riattaccai e Michael partì all’attacco, seguito da Luke. “Viene a casa?” “No Michael, vado io a casa sua.” “COSA?” Urlò Luke. “Sogna carina, sogna, tu non ti muovi da qui.” Continuò Michael. Quei ragazzi rendevano la mia vita un'inferno.
   
 
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