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Autore: JdeWincestPadackles    01/06/2015    3 recensioni
“ Ma che problema hai Dean? Non ti senti bene? E' il marchio?”
No. Era qualcosa di decisamente peggio.
Gelosia.
“ Dove l'hai conosciuta? Hai investito un altro cane??”
Li l'espressione di Sam mutò radicalmente.
“Woh. Credi che abbia una donna??”
“ E' l'unica spiegazione che riesco a darmi.”
[ Warning: Wincest - Contesto: Decima Stagione ]
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
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Erano giorni che Sam continuava a comportarsi in quella maniera, giorni in cui le parole erano tutte sfuggenti, messe male l'una dietro l'altra, senza un nesso logico e spinte fuori dalla sua ugola con un certo senso di bugia che ormai riconoscevo anche ad occhi chiusi. Mi stava mentendo. Sapevo che si stava dando da fare per liberarmi del Marchio e conoscendolo, conoscendo il gene del sacrificio della nostra famiglia, ero più che certo che stesse facendo qualcosa che andava fermata.

Nessun caso, neanche quel giorno. Solitamente io e Sam, nei giorni di riposo o di svago, decidavamo di sbronzarci senza parlare neanche il giorno dopo di tutto quello che sarebbe successo tra l'alcool e le risate.
Quella notte alla mia proposta, rispose con un semplice cambio di programma : il cinema. Pensai che poteva essere davvero una bell'idea...i pop corn, il buio, l'atmosfera di un film qualunque e le sue iridi che con la luce dello schermo assumevano una tonalità di verde acqua che non gli vedevo mai da nessun altra parte. L'ultima volta che avevamo visto un film, era stata quando Sam aveva dodici anni ed io sedici, papà ci aveva lasciato in un motel sperduto da ormai una settimana ed ero stanco di fare quella vita da relitto. Proposi il cinema a Sam, un film horror che decisamente lo avrebbe spinto tra le mie braccia. Non ero molto a mio agio con quei sentimenti che continuavano a tormentarmi, ma stare da solo con lui mi faceva sentire più che bene. Fu in quell'occasione che compresi quanto speciale fosse la luce dello schermo piatto del cinema, quanto speciale fossero i suoi occhi. Ed ora..con molti anni in più sulle spalle, ero comunque entusiasta di vedere di nuovo quella tonalità.
Avrei visto qualsiasi cosa pur di rivedere quella luce.. qualsiasi cosa, qualunque..meno quel film orribile che Sam aveva preso in considerazione.
“ Uno scarafaggio? Ma che cavolo di gusti hai? “ Lo chiesi, incapace di trattenere quella smorfia schifata e decisamente di disapprovazione.
“ Dean, lo hanno giudicato uno dei migliori film del..”
Lo interruppi, sollevando solo un dito. “ Penso proprio che passerò Sammy.. e poi ho bisogno di stare un po di tempo solo con...me stesso.” Feci seguire un occhiolino a quella frase sconnessa e decisamente ambigua. Sorrisi quando Sam scosse il capo.
“ D'accordo, allora non aspettarmi sveglio. Il cinema che trasmette il film è dall'altra parte della città.” Annuii e lo vidi sollevarsi in piedi, il suo fedele laptop sotto il braccio e quei pantaloni che, decisamente erano i miei preferiti,disegnavano perfettamente la forma del suo sedere. Quando si volse verso di me, il mio sguardo si spostò immediatamente.
“ Sta lontano dalla mia stanza , Dean.” feci uno sguardo da promessa, ma una di quelle che non si possono proprio mantenere.

Quando rimasi solo, la sua stanza fu la prima cosa che visitai. Non potevo essere cosi palesemente sentimentale davanti a lui, ma quando ero da solo con me stesso e la mia coscienza, tutto mi era concesso. Sistemai lo scotch sul telefono, posai il sedere sul suo cuscino e passai il suo spazzolino sotto il mio braccio, feci per andarmene..ma lo notai solo in quel momento il modo in cui le sue camicie erano piegate sulla sedia in maniera ordinata. Sorrisi, pensando a quanto precisino fosse e ne afferrai una. La portai contro le mie labbra ed inspirai il suo profumo, mi faceva un effetto strano sentire quell'odore senza esser guardato in maniera strana da Sam. Era capitata un'occasione in cui mi era sfuggito, in un abbraccio, un istante in cui il mio cuore si era deliziato del suo profumo e ovviamente, la reazione di Sam fu quella di allibirsi per una dolcezza cosi tale che non gli avevo mai dimostrato.
Sospirai pesantemente, indossando la sua camicia. Per quanto più alto, le sue camicie mi calzavano perfettamente, mi guardai allo specchio ed inspirai quando notai sul mio braccio quel marchio che lo stava allontanando da me. Lo avrei perso? Avrei perso tutto quello che per anni avevo tenuto nascosto e seppellito nel mio cuore? Dio... quale enorme peso portavo silenziosamente nel mio cuore da secoli. Mi lasciai cadere sul letto di Sam, stringendo quel cuscino che io stesso avevo sgualcito per fargli un dispetto e lo sentii di nuovo. Il profumo. Socchiusi gli occhi, lasciandomi andare alle mie paure. Sentii quella lacrima calda rigare il mio volto e crollare sul suo cuscino. Non riuscii a rendermene conto, la stanchezza ed il pianto che durò tutta la notte mi aiutarono a crollare nella sua stanza. Il mattino successivo, non appena sveglio, levai la sua camicia rimettendola a posto e mi avviai nella cucina del bunker per prendere il caffè e tornare a quella realtà in cui Dean indossava una forza che in realtà non gli apparteneva.
Sam rientrò in quel momento, io sorrisi prendendolo in giro come al solito e lo vidi andare via..
“ Vado a darmi una ripulita okay? “ Sei parole. Mi era mancata cosi tanto la sua voce, eppure era stato via solo una notte.

Quel mistero, quel tono bugiardo continò per giorni, finchè non decisi di fermarlo. Mi ritrovai di nuovo dinnanzi a quelle sei parole, solo che in quell'occasione non riuscii a trattenermi.
“ Sammy”. Serrò i suoi passi e mi guardò, si passò una mano nei capelli e mi ammorbidì.
“ Se c'è qualcosa che vuoi dirmi, puoi farlo.”
“ A che ti riferisci?”
“ Al modo in cui te ne vai senza guardarmi negli occhi. O al modo in cui torni sbattendo le palpebre più volte quando descrivi le bugie che usi.”
“ Dean, non so di cosa tu stia parlando.”
“ No, Sammy. Lo sai benissimo.” Mi alzai in piedi, minacciandolo con le braccia conserte ed il sedere posato al tavolo.
“ Dean, non.. sul serio. Non c'è nessun problema.”
“ Come si chiama?” “ Come si chiama cosa?”
“ La tua distrazione.” Sam sollevò lo sguardo al cielo.. ed imprecò passando la lingua sulle labbra. La mia pazienza stava esaurendo e lui usava anche tutti quei gesti che mi facevano impazzire.
“ Non alzare gli occhi al cielo.”
“ Dean.. avanti, sta diventando ridicola questa situazione.”
“ Ridicola?” Avanzai, minaccioso. Lo afferrai dal bavero della camicia e lo sbattei contro la parete. La mia gamba si era infilata tra le sue per tenerlo più fermo.
“ Ma che problema hai, Dean? Non ti senti bene? E' il marchio?”
No. Era qualcosa di decisamente peggio. Gelosia.
“ Dove l'hai conosciuta? Hai investito un altro cane??”
Lì l'espressione di Sam mutò radicalmente.
“Woh. Credi che abbia una donna??”
“ E' l'unica spiegazione che riesco a darmi.” Le mani di Sam si infilarono tra le mie braccia per liberarsi dalla presa, mi passò accanto quasi indignato, quasi come se l'avessi insultato.
“ Dove vai?”
“ A darmi una ripulita.” Era infastidito sul serio. La mia mano possessiva si fiondò sul suo polso, lo voltai e fummo davvero vicini. Il mio sguardo cadde sulle sue labbra, continuava a mordersi quello inferiore per trattenere le lacrime. Sollevai lentamente le palpebre e lo minacciai con lo sguardo più dolce che possedevo.
“ Non morderti il labbro.”
“ Questa è una nuova regola? Sei diventato il mio Christian Grey?”
Lo guardai confuso. “ Chi?”
“ Lascia perdere, Dean. Perchè non dovrei?” Lo spinsi di nuovo contro la parete, questa volta con un sorriso sornione sulle labbra.
“ Chiedimelo adesso.” Vidi la gola di Sam muoversi, aveva deglutito a fatica.
“ P..perchè non dovrei mordermi il labbro?” Sorrisi e spostai le mani sui suoi fianchi, sollevandogli di poco la camicia.
“ Che..che stai facendo Dean?”
“ Non devi morderti il labbro... perchè...” le mie mani giocherellavano già con la pelle dei suoi fianchi. “ ..perchè mi fai venire voglia di farlo.”
Lo sguardo di Sam si colmò di lucidità e di imbarazzo. Tentò di spostarsi, ma glielo impedii.
“ Che c'è Sammy? Ti metto a disagio?” Non rispose. Stringeva solo le dita intorno ai miei polsi per tenermi fermo.
“ Guardami.” Non aveva neanche il coraggio di fare quello.
“ Sammy.” Le sue iridi scontravano le mie. Quella luce la vidi anche in quel momento.
“ Hai paura in questo momento?”
“ Stranamente no.”
“ Sei felice in questo momento?”
“ Stranamente...si.”
“ Vuoi che mi fermi?” Ingoiò di nuovo a fatica, allentando la presa sulle mie mani.
“ Assolutamente...no.” Mi bastò quello. Lo sollevai di scatto, tenendolo saldamente. Le sue gambe si avvinghiarono ai miei fianchi, le mie mani risiedevano sul termine delle sue gambe, tra fondoschiena e gambe. Lo spinsi sul tavolo e gli salii addosso, bloccandogli i polsi. Mi chinai su di lui e inziai a baciargli il collo. Quel profumo era tornato, era intenso ed era palesemente li per me.
“ Dean..” Quel tono di voce, mi pareva quel tono di qualcuno che stava per rovinare uno dei momenti migliori della vita di qualcun altro. Titubai prima di fermarmi. I miei occhi si scontrarono con i suoi, questa volta fui io a deglutire a fatica. Sentivo solo il battito del mio cuore, spaventato dalle sue future parole. Sollevò una mano e afferrò la mia gota.
“ E' tutta la vita.. tutta la mia intera esistenza che aspetto questo momento. “ Sorrisi e mi chinai su di lui, questa volta le labbra sfiorarono le sue, le schiusi con le dita e feci strada alla mia lingua per trovare la sua. Il vortice che crearono, mi spaventò quasi. Era intenso, passionale. Il miglior bacio mai scambiatomi con qualcuno. E compresi solo in quel momento che tutto l'amore che avevo sempre cercato e sperato di trovare e che mai avevo scorto, era li accanto a me. Non esisteva donna per me, non esisteva normalità perchè tutto quello che volevo, tutto ciò a cui appartenevo, era tutto ciò che avevo sempre avuto : il mio piccolo Sammy.
   
 
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