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Autore: Ciuffettina    01/06/2015    6 recensioni
Quando si è geniali, i plagiatori sono inevitabili...
Genere: Comico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Gabriel
Note: Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
- Questa storia fa parte della serie 'Il dietro le quinte della Bibbia'
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Per secoli, verso gli abitanti dell’Olimpo era valsa la regola delle tre “I”: Indifferenza, Insofferenza e Intolleranza, sentimenti peraltro ricambiati, pertanto fu un’autentica sorpresa quando Gabriel scoprì che una di loro, quella che si faceva chiamare “dea della caccia”, aveva ordinato al re di Micene di sacrificarle una figlia, salvo poi sostituirla all’ultimo istante con una cerva. «Ma guarda un po’ che copiona!» esclamò divertito. Il fatto che fosse comparso un animale e non una pentola(1) era spiegabile con il fatto che Abramo, lungi dal restare zitto, aveva raccontato a tutti la sua avventura, variandone il finale; sicuramente aveva trovato un ariete impigliato in un cespuglio e ne aveva dedotto che ce l’avesse messo lì Gabriel per farglielo immolare, decisamente assurdo!

Decise di andare a trovare Artemide, il fatto poi di comparirle davanti proprio nel momento in cui faceva il bagno in un fiume no, non era stato assolutamente preventivato. «Che mirabile visione! Potremmo parlare un attimo?»
«Miserabile mortale! Come osi?» strillò Artemide e fece un gesto stizzito verso di lui.
«Mi dispiace per te ma non sono Atteone(2), per cui non puoi trasformarmi in cervo, a meno che io non voglia. Devo solo chiederti una cosa» disse Gabriel, serafico.
Inferocita, Artemide impugnò l’arco e le frecce che aveva posato su una pietra lì accanto e gliene scagliò una contro… che però, a uno schiocco di dita di Gabriel, divenne un anthurium. «Ma come facevi a sapere che le frecce di Cupido(3) sono i miei fiori preferiti?» le chiese ammiccando e afferrando il fiore al volo «Esci, non mi piace parlare con la gente a mollo, intanto mi giro.»
Mentre lo faceva, lei vide le sue sei ali ripiegate sulla schiena e strillò: «Adesso ho capito che cosa sei! Sei uno di… di quelli! Non vi basta più Israele? Volete anche l’Ellade(4), adesso?»
«Calma! Calma!» rispose l’arcangelo, alzando le mani «Primo non sono una cosa ma un angelo, anzi un arcangelo, e mi chiamo Gabriel, secondo non abbiamo alcuna intenzione di conquistare l’Ellade.» “O almeno, non io” pensò. Era fin troppo consapevole delle mire espansionistiche di alcuni suoi fratelli. «Anche se devo ammettere che mi affascina sia per il clima che per il paesaggio.» e la guardò malizioso al che lei lo fissò furiosa. «E terzo sono qui solo per chiederti una cosa. Dai, esci dall’acqua che ti si stanno raggrinzendo le mani» concluse girandosi.
Rassegnata, Artemide uscì dal fiume e si rivestì: «Sentiamo, poi sparisci!»
Gabriel si rigirò: «Ehi, come siamo nervose! Lo sai che se ti arrabbi ti vengono le rughe? Comunque vorrei sapere se l’idea di ordinare ad Agamennone di sacrificarti la figlia, per poi sostituirla all’ultimo istante con un animale ti è venuta da sola o sei stata ispirata dalla mia genialità.»
«Che cosa? L’idea è solo mia, io non so quello che voi fate, non m'interessa, non me ne sono mai occupata! Non sapevo neanche che tu esistessi» concluse, sprezzante.
«Eppure è così simile a quello che ho fatto io ad Abramo, uguale direi. Pensavi che, poiché son passati quasi 600 anni(5), nessuno si sarebbe accorto che mi hai copiato l’idea?»
«Non è assolutamente vero! Io ho messo una cerva sull’altare, non un ariete in un cespuglio!»
«Ah-ah! Vedi che mi hai copiato? Come fai a sapere che animale era e dov’era? Hai seguito le mie avventure, ovvio. Vorrei saperne il motivo.»
Sospirando, Artemide rispose: «Agamennone prima ha ucciso la mia cerva preferita poi, invece di sacrificarmela, l’ha mangiata coi suoi amici e infine ha osato dire che al tiro dell’arco è più bravo di me. Dovevo punirlo o nessun mortale mi avrebbe più rispettato e il tuo castigo mi era sembrato adeguato.»
«Solo adeguato? Non geniale, sublime o superlativo? So che per voi abitanti dell’Olimpo non c’è niente di meglio del sacrificio di una vergine per far soffiare i venti giusti. Come hai convinto l’inquilino del mare ad accontentarsi di una semplice cerva?»
«Oh, è da un po’ che non pretendiamo più sacrifici umani e comunque non sarebbe servito. Il sacrificio era impuro.»
«Vuoi dire…?»
«Già.»
Gabriel ridacchiò: «Confidenza per confidenza… vuoi sapere com’è andata veramente con Abramo?» Qualche momento dopo stavano ridendo entrambi.
Era un vero peccato che vigesse quella regola delle tre “I”!

 
*****

Racconto del tutto inventato, ispirato solo dalla somiglianza tra i due sacrifici.
1)Vedere il capitolo “Il sacrificio di Isacco
2) Atteone, per aver visto nuda la dea Artemide, fu da questa trasformata in un cervo e divorato dai propri cani.
3) L’anthurium è soprannominato anche “Freccia di Cupido”.
4) Antico nome della Grecia.
5) Il sacrificio di Isacco si colloca intorno al 1820 AC circa, quello di Ifigenia al 1250 AC circa.
   
 
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