Erano passati un paio d'anni da quel giorno maledetto, eppure nonostante ciò non l'avevo dimenticata. Apparentemente era tornato tutto alla normalità, ma così non era, o almeno per me. Le giornate erano le stesse, l'unica cosa che era cambiata eravamo noi. Lei, per qualche inspiegabile ragione, era diventata meno aggressiva e forse anche più femminile. Io, invece, ero diventato più autonomo e forte, o almeno questo è quello che diceva la gente. Qualche sorriso, qualche battutina, una sberla o un pugno ogni tanto da parte sua, nulla di più, questo era il nostro contatto. Avevamo quasi vergogna a parlarci, ma nonostante ciò ci interessavamo sempre l'uno dell'altra, anche se indirettamente. Se non fosse stato per carly e per lo show, non so che fine avremmo fatto. Vorrei fare qualcosa, prendere in mano la situazione, ma non posso, non riesco, le mie paure non me lo permettono. Paura di cosa, poi, nemmeno lo so. E ora sono qui, a rimpiangere il tempo perduto con lei. Ne ho parlato con Carly, dice che è questione di tempo, che tutto si sistemerà. Non ne sono molto convinto. Comunque sia mancavano poco più di 25 minuti alla diretta del nostro show e Sam non c'era ancora. Cosa le sarà successo? Carly non fa altro che chiamarla al telefono e a fare avanti e indietro per tutto lo studio. La porta si apre all'improvviso, eccola finalmente. A qualcosa di diverso, ma non so cosa, sembra...felice. perché? "Sam, dove ti eri cacciata?" Carly è su tutte le furie. "Scusate ma ero passata a prendere John" rispose lei come se fosse la cosa più normale al mondo. "E chi è questo John?" Carly non sembrava in sé. La porta si spalanca nuovamente e ne entra un ragazzo, forse un anno o due più grande di noi, alto, muscoloso, tatuato con cicatrici ovunque, sembrava appena uscito di galera, e forse era così. "Ehy Sammy!" La strinse a sé. Fitta dolorosa al cuore. Sammy era il soprannome che ero solito usare quando, tempo fa, stavamo ancora insieme. "Piacere, sono John, il suo ragazzo" Carly mi guarda confusa e sa che in questo momento vorrei sparire. Sono paralizzato, non sento nulla e allo stesso tempo mi sento bruciare. Si sorridono, quasi complici con uno di quei sorrisi che una volta erano riservati solo a me. Perché? Solo questo riesco a chiedermi. Perché?