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Autore: Naraku_74    07/01/2009    3 recensioni
Kagome non riesce ad addormentarsi, ed inquieta esce nella foresta a fare due passi, ma avrà un incontro inaspettato....
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Naraku
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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UN INCONTRO NELLA NOTTE



Ecco qui una one-shot che ho scritto di getto una sera in cui proprio non riuscivo a prendere sonno. E’ ambientata più o meno alla fine del diciassettesimo albo italiano, quando Kagome ha scagliato la freccia sacra contro Naraku costringendolo a fuggire in braccio a Kohaku, e ancora non sanno che anche lui è un mezzo demone.


Rinuncia Legale: Io NON sono l’autrice di Inuyasha. Inuyasha è scritto e disegnato da Takahashi Rumiko. Non sono né Lei né un membro della Shogakukan, Sunrise o qualunque altra Casa Editrice che ne detenga i diritti. Tutti i diritti sono di: Inuyasha manga © 1997 Takahashi Rumiko, Shogakukan Inuyasha anime © 2000 Takahashi Rumiko, Shogakukan, Sunrise, YTV



Fin da quando li vidi assieme per la prima volta capii che quella ragazzina poteva essere un problema. Pensava Naraku tra le braccia di Kohaku, mentre facevano ritorno a palazzo. Quello che è successo oggi ne è la conferma. Devo separarli, non posso permettergli di ostacolarmi ancora.

Mentre Inuyasha e Kagome andavano alla ricerca del campo di erba medicinale necessaria a curare Kirara, Naraku era giunto al suo palazzo ed il suo corpo si era perfettamente rigenerato.
Stava passeggiando nervosamente per il giardino, soffermandosi di tanto in tanto davanti al punto in cui era stata sepolta Sango, studiando un piano d’azione.
Quando la vidi pensai fosse Kikyo, ma non è così. Evidentemente è la sua reincarnazione ed ha gli stessi poteri, oltre che lo stesso sguardo. Scrollò la testa come per scacciare quell’idea. Ma che diavolo sto pensando? Invece di progettare un sistema per levarmela di torno mi soffermo sui suoi occhi?

Un grosso insetto Saimyosho si posò sulla sua spalla.
-Sei tornato? Dimmi, cosa stanno facendo?
-Bzzz... Bzzz... Bzzz...
Grazie ai suoi insetti infernali ed alla tecnica del burattino, era quasi sempre in grado di sapere cosa stessero facendo i suoi nemici per poterli attaccare al momento giusto: mandando avanti le sue spie, riusciva a tessere indisturbato i suoi inganni senza rischiare inutili combattimenti.
-E così adesso sono soli?
-……
- Parlavano del fatto che ultimamente non succede spesso? Questo mi suggerisce una linea d’azione. Ho capito cosa posso fare. Ci sono già riuscito una volta, perché non tentare ancora?
Diede istruzioni precise al suo fedele servitore e si dispose ad una paziente attesa: dopo aver progettato un piano, non era il tipo capace di rovinare tutto per la fretta di agire.


§§§§§§§



Kagome quella notte non riusciva a dormire. Era appena tornata nell’epoca Sengoku, dopo aver sostenuto l’ennesimo esame, e si erano fermati nella capanna della sacerdotessa Kaede per la notte, prima di riprendere il loro peregrinare.
La ragazza si sentiva stranamente inquieta: tornare nella sua epoca la faceva sempre quell’effetto. All’inizio non sopportava il Giappone feudale, lo trovava orribile, cupo e violento, ma la costante presenza di Inuyasha al suo fianco la faceva ora sentire sicura e protetta, ed aveva iniziato a vedere le cose sotto un altro punto di vista. La maggior parte delle persone era molto più cordiale ed espansiva di quella che viveva nell’odierna Tokyo ed anche se doveva rinunciare a qualche comodità, gli amici che aveva incontrato le rendevano le giornate allegre e piene di gioia.
Però quando rivedeva la sua famiglia, sentiva la mancanza di una vita normale. Quel giorno poi, aveva rivisto Hojo: come sempre il ragazzo, un po’ impacciato, le aveva proposto di uscire, ma lei aveva rifiutato accampando come pretesto una delle ‘provvidenziali’ malattie che le affibbiava sempre suo nonno.
I primi tempi si era sentita lusingata dal fatto che un ragazzo carino come Hojo l’avesse invitata ad uscire, ma da quando aveva capito che i suoi sentimenti per Inuyasha andavano al di là della semplice amicizia, non poteva impedirsi di fare paragoni fra i due, ed il suo compagno di scuola le sembrava sempre così scialbo ed insignificante. Avrebbe voluto che fosse Inuyasha a chiederle di uscire. Quello però che le rodeva di più era l’atteggiamento del mezzo demone: anche se ultimamente avevano avuto qualche occasione per restare soli, lui non aveva fatto niente, a parte lanciarle qualche occhiata in tralice.
Forse pensa ancora a Kikyo, forse non riesce a decidere tra una di noi.
Quel pensiero deprimente le fece passare del tutto il sonno. Decise che un po’ d’aria fresca ed una passeggiata l’avrebbero aiutata a rilassarsi ed uscì furtivamente nella notte. Si voltò per un istante a guardare i suoi compagni d’avventura, ma nessuno si era svegliato.
La luna piena risplendeva nel cielo, illuminandole il cammino: senza volerlo si ritrovò ai piedi del Goshinboku al quale Kikyo aveva sigillato Inuyasha.
Qui è dove ci siamo incontrati per la prima volta. Come sono cambiate le cosa da allora... Ripensò alle dure parole di sprezzo che le aveva gettato addosso Inuyasha:
“Non c’è nessuna donna che emani un odore disgustoso come te!”
“Non tratterò nessuno con riguardo, soprattutto una che ha l’odore della donna che odio!”
Un sorriso le sfuggì risentendo l’eco delle sue parole nella mente:
“Hai davvero un buon odore”
“Vorrei che tu stessi vicino a me”


Si voltò di scatto sentendo un rumore alle sue spalle.
-Ah, sei tu! Mi hai spaventata a morte! - Gli disse sollevata. -Perché mi stai fissando in quel modo strano?
-Quale modo strano? - Chiese il mezzo demone rivolgendo lo sguardo al suolo.
-Come se mi stessi guardando per la prima volta.
-E’ così infatti. - La sua bocca fu più rapida del suo cervello e gli sfuggì quella frase idiota. Non era preparato a vederla così. Di solito la gente, quando si rivolgeva a lui, aveva un’espressione impaurita e sottomessa, mentre quella della ragazzina che aveva di fronte esprimeva solo fiducia, e questo lo sconcertava.
Stupido! Non sta guardando te, sta vedendo un altro!
-Ma cosa stai dicendo? - Gli chiese perplessa. -Stai ancora dormendo? Sono Kagome! Sono sotto i tuoi occhi quasi ogni giorno ormai da più di 2 mesi!
(1) - Lo punzecchiò come al solito.
-E’ solo che.... che è la prima volta che ti vedo così.... sotto la luce della luna. - Non aveva intenzione di dire quelle fesserie, ma la sua bocca sembrava dotata di volontà propria e se ne fregava di quello che pensava il cervello. Di male in peggio. Si può sapere che mi prende? Sono venuto qui per toglierla di mezzo, non per dirle queste cretinate!
Kagome rimase colpita da quella frase così carina. Certo Inuyasha aveva cambiato atteggiamento nei suoi confronti, ma era la prima volta che le si rivolgeva a quel modo. Le sembrava che ci fosse qualcosa di storto. Non fare la sciocca. Fino ad un minuto fa ti lamentavi di quanto fosse freddo con te ed ora che sembra più gentile del solito trovi da ridire?
-E’ anche la prima volta che fai così il romantico.
Il sorriso che gli rivolse la ragazza gli fece provare una strana sensazione alla bocca dello stomaco, come se avesse inghiottito delle farfalle.
-Davvero? Non ci ho fatto caso. - Naraku a questo punto non seppe cosa aggiungere. Temeva che se avesse aperto ancora bocca ne sarebbe uscito qualcosa che l’avrebbe messo in seri guai. Nessuno l’aveva mai guardato a quel modo, facendolo sentire.... SPECIALE.
-Ti va di fare una passeggiata? - Gli domandò la ragazza.
Ecco, sì, se cammino al suo fianco non sarò costretto a guardarla, così i suoi occhi non mi distrarranno dal mio piano.
Kagome interpretò il suo silenzio come un assenso e si incamminò all’interno del bosco. Uno strano impulso le fece allungare la mano e prendere quella del mezzo demone fra le sue, intrecciandovi le dita.
Naraku era sempre più confuso. Forse non era stata una buona idea quella di assumere l’aspetto di Inuyasha, visto che i due erano così in confidenza. Dove le sue dita si congiungevano a quelle della ragazza sentiva uno strano formicolio, una sensazione di calore che si propagava per tutto il braccio. Non gli piaceva quella sensazione, lo faceva sentire vulnerabile. La ragazza al suo fianco era così minuta e delicata: per un istante, provò il desiderio di tenerla fra le braccia per proteggerla dal resto del mondo.


Passeggiando silenziosi, mano nella mano, arrivarono nei pressi della grotta di Onigumo. A Naraku parve ancora di vedere Kikyo entrare nella stretta apertura con una ciotola di kayu in mano. Kagome intuì che il ragazzo al suo fianco stava pensando a Kikyo, e non volle il suo ricordo tra di loro, almeno per quella notte.
-Andiamocene via da qui, non mi piace questo posto. - Gli disse fermandosi e trattenendolo per un braccio.
-Qui è dove.... Kikyo nascose Onigumo e nacque Naraku. Dannazione! Stavi quasi per dire TU! Lei non è Kikyo!
-E’ appunto per questo che non mi piace. - Disse Kagome nervosamente cercando di allontanarsi. Naraku studiò la sua espressione: per la prima volta in quella strana nottata riconobbe dei sentimenti che lui capiva. Paura e....
-Non hai solo paura di questo posto. Ti dà fastidio il fatto che io abbia nominato Kikyo. - La provocò.
-Non è vero!
La negazione della ragazza era giunta un po’ troppo in fretta, come lui si era aspettato.
-Come puoi esserne gelosa? Tu sei la sua reincarnazione! - Quella domanda non era stata posta solo per farla indispettire: era davvero curioso di sapere cosa provasse.
-Non fate altro che ripetermi che io sono la sua reincarnazione. Non è vero, sono diversa. - Non riusciva a credere che Inuyasha potesse ancora paragonarla a quella sacerdotessa. -Non dico di essere migliore o peggiore di lei, penso solo che siamo due persone con caratteri diversi. Io non ti avrei mai chiesto di cambiare la tua natura di demone per me. - Cercava di non darlo a vedere, ma la domanda di Inuyasha l’aveva ferita.
Non era quello che si era aspettato. Sperava di vederla arrabbiata, e che la sua rabbia avrebbe spezzato quella malia che gli aveva gettato addosso. Invece Kagome era solo triste. Gli parve che i suoi occhi fossero più brillanti di prima. Si chinò su di lei per studiare quel fenomeno: aveva visto diverse volte una donna piangere, ma non aveva mai capito come funzionasse quello strano meccanismo.
Kagome spalancò gli occhi e trattenne il fiato vedendolo avvicinarsi. Non è possibile, non sta succedendo quello che penso stia succedendo. Quello era il momento che stava attendendo da giorni, eppure non provava gioia. C’era un’ombra scura che la stava sommergendo ed un brivido gelato le serpeggiò sulla schiena.


Avvicinarsi a lei era stato l’ennesimo sbaglio: il profumo leggero che prima gli era sembrato talmente dolce da risultare quasi stucchevole, ora lo stava inebriando. Voleva sapere se anche il suo sapore era così dolce, voleva sapere se la sua bocca era così morbida come sembrava promettere.
Le loro labbra si sfiorarono, lievi come una piuma, ma non giunsero a toccarsi. Kagome si scostò bruscamente ed ora lo guardò spaventata. Il suo cuore aveva capito quello che i suoi occhi si rifiutavano di vedere.
-Tu non sei Inuyasha. - Lo accusò tremando, un po’ per la paura, un po’ per la rabbia e l’indignazione per essere stata raggirata.
-Ma cosa stai dicendo? - Cercò di calmarla. Non voleva che le sue urla giungessero fino ad Inuyasha. -Non mi vedi?
-Mi sei sembrato strano fin dall’inizio, ma non riuscivo a capire perché. Poi hai commesso un errore imperdonabile ed allora tutto è stato chiaro. Sei strano perché non sei Inuyasha e l’unica persona che io conosca che può assumere l’aspetto di un’altra è Naraku. Cosa vuoi?
Quella ragazzina era una continua fonte di stupore per lui: invece di essere impaurita dalla scoperta della sua vera identità, era arrabbiata e gli stava tenendo testa meglio di un demone.
-Hai indovinato, sono Naraku. - Decise che non valeva la pena negare e che se avessero parlato per un po’, magari Kagome avrebbe abbassato la guardia e lui sarebbe riuscito a colpirla all’improvviso. -Come hai fatto a scoprirlo? Quale errore avrei commesso?
Kagome non voleva stare lì a parlare con lui, voleva fuggire il più lontano possibile, si sentiva sporca e stupida, ma lo conosceva abbastanza bene per sapere che ogni sua mossa l’avrebbe istigato all’attacco. Fece quindi buon viso a cattivo gioco, si predispose a parlare con lui ed intanto si lambiccò il cervello alla ricerca di una via di fuga.
-Inuyasha non mi avrebbe mai baciato. - La tristezza nella sua voce non era simulata.
-Perché no? Quel mezzo demone è proprio uno stupido!
-Non riusciresti a capire. - Sbuffò Kagome.
-Tu comunque prova a spiegarlo ugualmente. - Le ordinò seccamente riprendendo il suo aspetto normale. Non gli piaceva quando sottintendevano che era stupido.
Kagome non pensava che Naraku non potesse capire perché fosse stupido, ma perché senza cuore. Inoltre le faceva troppo male parlare di quelle cose, soprattutto con uno come lui.
-Fin quando Kikyo continuerà a vagare in questo mondo, Inuyasha si sentirà sempre responsabile ed in colpa per la sua morte. Non sono sicura... Dio quanto è difficile dirlo! ...non sono sicura che ne sia ancora innamorato, però non l’ha dimenticata. E’ testardo, orgoglioso ed ha un senso dell’onore fuori misura, per cui fino a quando non avrà risolto le cose con lei, non farà mai nessuna mossa con me. - Le ultime parole erano un lieve sussurro ed a Naraku parve di sentire un singhiozzo smorzato nell’ultima sillaba.
-Non devi essere triste Kagome. - Cercò di consolarla. Desiderava veramente fare qualcosa per lei. Devo andarmene da qui. Questa ragazza non è la reincarnazione di una sacerdotessa, è una strega! E’ l’unica spiegazione possibile, mi ha stregato!
Quelle parole mormorate a mezza voce stupirono Kagome non meno della tenerezza del tono utilizzato.
-Hai detto una cosa giusta prima: tu e lei siete diverse. Io ho conosciuto te ed ho conosciuto Kikyo, e capisco benissimo la differenza. Anche Inuyasha lo sa, e farà la scelta giusta.
-Anche tu hai amato molto Kikyo, vero? - Gli domandò un po’ amareggiata, non avendo afferrato bene il senso della sua ultima frase.
-No. Onigumo aveva dei desideri empi per lei, ma io come demone non provo i sentimenti di voi umani, non so cosa sia l’amore. - Le rispose sprezzante.
Nessuno sapeva che lui era un mezzo demone e se tutto andava come aveva pianificato, nessuno l’avrebbe mai saputo.
Kagome capì che mentiva.
-Levati la pelliccia e scopriti il volto. - Si rendeva conto che lo stava provocando, ma non poteva impedirselo. Voleva sapere su cosa stesse mentendo, sentiva che era importante.
-Non essere assurda! Non vedo perché dovrei farlo. - Le disse bruscamente prendendola per le spalle. Era ora di finirla con quella pagliacciata, si stava rendendo ridicolo ai suoi stessi occhi: doveva ucciderla, invece aveva intavolato con lei un’amabile conversazione da salotto, arrivando quasi a parlarle di sé. Toccarla però fu un altro errore: il tepore della sua pelle che sentiva sotto le dita fece vacillare la sua volontà.
-Ti prego, fatti guardare negli occhi e ripetimi quello che hai detto poco fa. - Lo supplicò gentilmente.
Un soffio di vento le scompigliò i capelli, facendole aderire i vestiti al corpo e spargendo in giro il suo profumo. Naraku chiuse gli occhi a quella vista, mentre gli si inaridiva la bocca.
Impulsivamente scostò da sé la pelliccia del babbuino, la fissò negli occhi e disse:
-Io non ho amato Kikyo, io non so cosa sia l’amore. - In quel momento capì che non era vero. Lo aveva appena scoperto: l’amore era una specie di malattia che ti colpiva quando meno te l’aspettavi. Ti faceva sentire sciocco e debole, causandoti brividi, nausea e forse anche mal di testa, e soprattutto ti privava della tua volontà. Meglio un’influenza, anche se non era certo di ricordarsi bene cosa fosse. Kagome aggrottò le sopracciglia. Forse era sincero, però le sembrava che prima avesse detto qualcos’altro, qualcosa che le aveva fatto scattare un campanello d’allarme.
Fece per parlare, ma la vista del vero Inuyasha alle spalle di Naraku, che arrivava di gran carriera brandendo Tessaiga, la fece ammutolire.
Tutto successe all’improvviso: Naraku aveva visto prima la sorpresa, poi la gioia ed infine il sollievo avvicendarsi sul volto della ragazza, e capì che ormai quell’occasione se n’era andata per sempre. Inuyasha era arrivato e non gli avrebbe permesso di toccarla.
Inuyasha, temendo di arrivare troppo tardi, con un ruggito selvaggio scagliò la sua katana contro Naraku, sapendo che Kagome l’avrebbe vista arrivare e si sarebbe spostata.
Purtroppo anche Naraku aveva capito la mossa di Inuyasha, ma non fu sufficientemente rapido: Tessaiga lo colpì di striscio al braccio, facendone fuoriuscire il miasma velenoso.
Kagome iniziò a tossire convulsamente, mentre tutto attorno a lei si oscurava e sentiva la terra sotto i piedi trasformarsi in una poltiglia gelatinosa. Trattenne il respiro sperando che Inuyasha arrivasse in tempo, prima che i polmoni le esplodessero. Le tempie iniziarono a martellarle e dei lumicini scuri le comparvero davanti agli occhi, quando qualcosa la afferrò per la vita e si sentì trasportare fuori, all’aria pura.
Naraku si stava allontanando all’interno del suo stesso miasma, ma i suoi capelli si erano allungati, l’avevano presa e salvata, deponendola ai piedi di Inuyasha, prima di svanire anche loro nel nulla.


-Si può sapere perché te ne vai in giro da sola nel bel mezzo della notte? Non ti bastano i nemici che affrontiamo di giorno? - Sbraitò non appena fu sicuro che non fosse ferita. -Come mai eri con Naraku? Cos’è successo? - Era veramente furioso. Si era spaventato da morire quando si era svegliato e non l’aveva vista nel suo futon.
-Sono uscita a prendere una boccata d’aria ed ho incontrato Naraku con le tue sembianze.
Inuyasha impallidì ricordando cosa fosse successo 50 anni prima, quando con le sue sembianze aggredì Kikyo.
-Ha cercato di farti del male? - Tutta la sua rabbia era sparita per far posto alla preoccupazione. -Voleva ucciderti?
-Forse sì, ma non ne sono sicura, abbiamo solo parlato.
-Parlato? E di cosa? - Si vedeva chiaramente che non capiva. Gli mancavano solo dei punti interrogativi sulla fronte per completare la sua espressione perplessa.
-Dell’amore. Credo. Sembrava curioso di sapere cosa fosse e penso che l’abbia capito. - Spiegò fissando la buca rimasta nel luogo in cui poco prima si trovava lei.
-Non capisco perché ti ha salvata, se la sua intenzione era quella di ucciderti. Non è un comportamento da demone.
-Ma certo! - Quel commento la folgorò. -Ecco dove ha mentito! Mentre stavamo parlando, ha detto che lui come demone non ha i sentimenti degli umani, e che non sapeva cosa fosse l’amore. Ho intuito che mentiva, ma pensavo che si riferisse all’amore, perché credevo che amasse Kikyo. - Spiegò concitata.
-E allora? - Inuyasha continuava a non capire.
-Baka! Lui ha sentimenti umani, perché non è un demone completo, è un mezzo demone come te! - Gli spiegò infastidita dal fatto che non riuscisse a capire una cosa così evidente!
-Un mezzo demone? Sei sicura di stare bene? Forse il suo miasma ha danneggiato qualcosa. - Le disse appoggiandole la mano sulla fronte come per testarne la febbre.
-Non dire idiozie! Ho ragione, ti dico. Lui è un mezzo demone e lo dimostra proprio il fatto che mi abbia salvata!
L’aurora si alzò ad est a rischiarare il cielo, mentre i due, sempre discutendo, si avviarono al villaggio.



§§§§§§§



All’interno del suo palazzo, Naraku era tornato completamente in sé.
Non posso credere di essermi comportato così da imbecille. Ci mancava così poco ed invece di ucciderla l’ho salvata! Un brivido di orrore e repulsione lo scosse ricordando il lieve tepore dell’alito della ragazza mescolato al suo, quando le loro labbra si erano incontrate per un secondo. Ho sempre mandato qualcun altro al mio posto, per non correre rischi e questa volta, pensando che l’umana fosse innocua, mi sono esposto in prima persona, correndo un pericolo gravissimo. Per fortuna nessuno ha assistito alla scena, altrimenti sarei morto di vergogna.
Percorrendo il lungo corridoio che portava alle sue stanze, stava già pensando a come fare per fermarli, a chi poteva affidare quell’incarico.
Gli tornò in mente l’espressione sconsolata di Kagome, quando parlava del rapporto tra Inuyasha e Kikyo, ed ebbe la risposta: avrebbe mandato Kikyo a fare quel lavoro!


- FINE -

(1) Non ho idea di quanto tempo sia passato da quando Inuyasha e Kagome si siano conosciuti, però a questo punto del manga Inuyasha è diventato umano per due volte, quindi ho pensato che potessero essere passati circa 2 mesi

  
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