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Autore: Billie Edith Sebster    02/06/2015    3 recensioni
Le ali degli angeli sono un mistero che gli uomini, per quanto pochi di loro puri e degni di tale visione, non hanno la possibilità di studiare. Nascondono in esse l'animo della creatura celeste, la grazia frammentata in un cielo trapunto di stelle profondo come il vero universo, la cui bellezza
fa impazzire gli stolti, innamorare i sapienti ed amare gli amanti più lontani.
DESTIELLISSIMA
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dean era nel dungeon del bunker. Stava lucidando il macete, affilando la sua lama con delicati movimenti del braccio, mettendola contro luce per saggiarne la lucentezza ed il taglio letale, per controllare di star facendo un buon lavoro. Per una volta, era in uno stato rilassato, sentiva il suo cuore battere regolarmente libero dalla soggiogazione della solita sottile e bastardissima angoscia; nella casa non volava una mosca perchè Sam era andato a prendere da mangiare, o almeno così aveva detto. Perchè il suo fratellino lo sapeva... sapeva che stava aspettando Castiel, e che voleva essere solo con lui quando ciò sarebbe accaduto.
Ragion per cui cercava di lasciare Dean da solo la maggior parte del tempo.
In quel periodo l'angelo si era fatto vedere poco spesso, la sua mancanza aveva reso teso ed inquieto il cacciatore, il quale si rinchiudeva nel dungeon con la scusa di voler sistemare l'arsenale per passare metà del tempo cercando di mettersi in contatto con lui.
Stava terminando il suo lavoro quando un baccano tuonante raggiunse i sotterranei e lo fece scattare in piedi rovesciando la sedia. Si precipitò brandendo il macete e col cuore in gola su per le scale, attraversando una dopo l'altra le sale del bunker con occhio vigile. Giunto nella biblioteca, si rese conto di non essere per niente preparato a quello che aveva davanti.
La prima cosa che distinse fu un enorme involucro color cenere appallottolato sopra uno scaffale ribaltato e distrutto, circondato dai libri che si erano sparsi ovunque. Si avvicinò con cautela, notando i piccoli movimenti della coltre superficiale che rendevano l'intera massa una serie di onde iridescenti che passavano dal nero al bianco in lucenti riflessi. Man mano che accorciava la distanza, distingueva sempre di più i singoli elementi, lunghe e morbide piume, che componevano quel fluido mosaico di cangianti sfumature. 
Fu solo a pochi passi dall'enorme fagotto che quelle che senza ombra di dubbio erano ali si spalancarono con un brusco movimento, abbattendo senza difficoltà un altro scaffale e mancando Dean di un soffio.
Castiel emise un gemito di stizza e rotolò per terra.
-Ciao, Dean. - mugolò, inginocchiandosi con poca convinzione, cercando di prendere le misure giuste per far stare le enormi ali nello spazio ristretto.
-Cas... - il cacciatore era senza parole. Fece vagare lo sguardo su tutta la loro lunghezza ed il profilo frastagliato, fino a giungere a Castiel. Questi ripose le ali sulle spalle e piegando le piume primarie sul suo grembo cominciò a lisciarle con fare nervoso, nella stessa maniera con cui una persona di solito si tortura le mani.
-V..volevo farti una sorpresa... Sam mi ha detto che mi stavi aspettando e ho pensato ti avrebbe fatto piacere, ma devo aver sbagliato qualche calcolo e... Umpf!- Dean gli chiuse la bocca baciandolo con trasporto, prendendogli la testa fra le mani e mordendogli il labbro inferiore. Castiel mugolò soddisfatto rispondendo lasciandogli accesso alla sua bocca per assaporarlo con la lingua.
Il biondo si ritrasse quasi un minuto dopo. 
-Sei il solito scemo, ma ti pare il caso di sparire così e ricomparire dopo settimane, per giunta demolendo la biblioteca?- si lagnò contro il suo collo. Sentì la gola dell'angelo vibrare roca in una risata gentile, mentre le sue braccia lo avvolgevano e la notte calava su di loro portata dalle ali che si chiudevano a cupola.
-Chiedo scusa. - pigolò colpevole. 
-Perchè prima potevo vedere solo l'ombra?- chiese Dean schiacciandosi contro il petto di Castiel nel loro piccolo spazio. 
-Questa volta ho lasciato libera un po' della mia grazia. Devo stare attendto a non emetterne troppa o potrei accecarti... Come quella volta che hai sentito la mia voce e sei quasi diventato sordo.- disse. Visto che aveva gli occhi chiusi, Dean non lo notò subito. Ma quando tolse la fronte dalla spalla dell'angelo e vide cosa lo circondava, smise di respirare.
I suoi occhi erano fari azzurri nella penombra, gettavano luce pura e celeste come se stesse guardando il cielo da due piccole finestrelle. Scontrandosi con la superficie liscia delle piune, queste catturavano il riflesso sprigionando in una pioggia di lumi e stelle cadenti le profondità dell'universo, galassie in onde di albedo si spiralizzavano in cascate diamantine e migliaia di soli che brillavano in lontananza si irradiavano dalle iridi dell'angelo. 
Quello che era uno spazio piccolo ed intimo divenne una totalità assoluta propria di Castiel, e che stava condividendo con lui e lui solo.
-Cas... Dio santo, è la cosa più bella che io abbia mai visto.- disse.
-Questo sono io, Dean. Nella mia forma vera, filtrata in modo che tu possa vederla senza farti del male.- gli fu spiegato. Il biondo si accoccolò contro il petto del suo angelo, strofinando la testa contro il suo mento.
-Allora sei tu... Sei tu ad essere bellissimo.- mormorò.
Castiel lo strinse a sè, baciandogli la tempia. -Mi sei mancato, Dean.
E Dean lo baciò di nuovo, testimoniato dalle stelle e dalla profondità dell'animo dell'angelo caduto, dell'angelo ribelle e dell'angelo che amava.
 
 
 
 
Ciao a tutti.
Lo so, cominciate ad averne abbastanza di me, ma non vi libererete della sottoscritta tanto facilmente.
A me basta che queste sclerate da astienenza di fluff piacciano anche a voi, quindi 'kay.
Notte a tutti i miei nargilli... 
Ps: non ho contato le parole, quindi non sono del tutto sicurs che sia una one shot masssssh
 
   
 
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