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Autore: doctorsmadness    02/06/2015    3 recensioni
[DAL TESTO]:
Erano passati già un po’ di minuti da quando i due avevano spento la luce, ma nessuno dei due voleva cedere il passo al sonno, così il cavaliere dell’Acquario decise di rompere il silenzio: - Senti, stai dormendo? -. L’altro gli rispose di no. Poi Camus riprese: -Sai che mi manca molto la Siberia? Ci vorrei tanto tornare e vorrei anche che tu venissi con me. -.
Milo si tirò le coperte fin sopra la faccia e un colore rossastro balenò all’improvviso sul suo volto.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aquarius Camus, Scorpion Milo
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Amore perenne'
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Partenza

 

Stava calando la notte e con essa il buio illuminato da migliaia di stelle che splendevano alte e sicure nel cielo. In Grecia era da poco arrivato l’inverno ma per Camus non era altro che un po’ d’aria fresca, dato che era abituato a temperature ben più basse.

Intanto, Milo si stava infilando nel suo amato e caldo pigiama; il cavaliere dell’Acquario era già pronto per andare a dormire ma decise di restare sveglio per aspettare il suo amato scorpioncino. Mentre attendeva, si mise a leggere qualche pagina del suo libro che fino a qualche istante prima era posato sul comodino.

Il cavaliere dello scorpione ci metteva sempre tanto. All’improvviso dal bagno si sentì la sua voce: -Non ridere! Okay? Lo so che è un pigiama orribile, ma è l’unico decente tra tutti quelli che ho portato! -. Milo uscì dal bagno e Camus, che prima era intento a leggere un libro, alzò lo sguardo verso il suo amato e scoppiò in una fragorosa risata.  All’inizio Milo gli lanciò un’occhiataccia ma poi si rese conto che era bello vedere Camus ridere così di gusto. Era una risata spontanea e sincera, a tal punto da farlo sembrare un'altra persona. Il cavaliere dello scorpione era abituato a vederlo sempre serio ed ora sembrava più umano, quasi non pareva lo stesso.

Gli occhi blu e taglienti del francese erano colmi di felicità; il cavaliere dello Scorpione gli si accoccolò vicino nel letto. Si tirò su le calde coperte del letto, prese per mano Camus e gli disse: -Chiudiamo occhio dato che domani ci aspetta una giornata davvero faticosa. -.

Erano passati già un po’ di minuti da quando i due avevano spento la luce, ma nessuno dei due voleva cedere il passo al sonno, così il cavaliere dell’Acquario decise di rompere il silenzio: - Senti, stai dormendo? -. L’altro gli rispose di no. Poi Camus riprese: -Sai che mi manca molto la Siberia? Ci vorrei tanto tornare e vorrei anche che tu venissi con me. -.

Milo si tirò le coperte fin sopra la faccia e un colore rossastro balenò all’improvviso sul suo volto. Quella sarebbe stata la prima volta in cui i due avrebbero passato una vacanza insieme. Fortuna che Camus non poteva vedere il volto dello Scorpione: era tutto rosso, quasi quanto i capelli del francese, e aveva un sorriso da ebete che gli solcava la faccia.

Dopo qualche attimo di silenzio, Camus disse: -Allora, che ne pensi? Saremo solo io e te. I miei allievi ormai hanno preso strade diverse e si sono distaccati un po’ da quelle fredde terre, quindi che te ne pare? Sarà divertente e poi una vacanza ce la meritiamo, specialmente ora che il mondo è in pace. -. Milo non riusciva a dire una parola e dalla sua voce uscì solo un piccolo e flebile: -Si, okay… ehm… per me… va bene...-. Nascose il viso tra le coperte e poi riprese: -Ma quando avresti intenzione di partire? Insomma, dobbiamo anche chiedere ad Atena e…-. Camus prese per mano il suo amato e gli disse che ci avrebbe pensato lui. Il cavaliere dell’Acquario ci teneva tanto a mostrare le terre della sua gioventù a quello Scorpione che è stato troppo tempo nelle terre temperate della Grecia.

 

Dopo ciò i due si addormentarono. La notte trascorse tranquilla e il giorno arrivò presto. Camus, come sempre, si alzò per primo e decise di andare dalla Dea Atena per parlarle. Come al solito sul suo volto, ma anche nell’animo, si poteva notare una notevole freddezza che gli permetteva di affrontare qualsiasi situazione in modo tranquillo e diplomatico. Infatti andò dalla ragazza e le chiese il permesso di partire; lei gli rispose: -Vi lascio partire, ma potrete stare via solo dieci giorni. Non si sa mai che scoppi una nuova guerra, ma speriamo in bene. Potete andare ma ricorda: solo dieci giorni. -. Quella nanerottola gli aveva dato solo dieci giorni per far apprezzare a Milo le terre della Siberia, ma al cavaliere andavano più che bene, gli sarebbero bastati.

Lungo il ritorno si trovò a pensare che quel falso inverno non gli sarebbe mancato per niente e ne era felice; arrivò a casa e trovò Milo ancora nel letto a dormire. Aveva il volto rilassato e sembrava un cherubino ed al pensiero gli scappò un sorriso. Tra quelle quattro mura, in compagnia di quello scorpioncino sognante e dormiente, poteva essere sé stesso scoprendo il suo volto e il suo cuore da quella maschera di ghiaccio che per troppo tempo aveva celato il suo vero spirito.

 

 

 

Note dell'autrice: Ed eccomi qua con una nuova fan fiction su questa coppia che io ritengo davvero fantastica e meravigliosa :) Tornando al testo, questo sarebbe un prequiel, chiamiamolo così, e spero anche che vi possa piacere. Mi sa che sto scrivendo troppo, quindi ci si sente alla prossima storia che non so quando pubblicherò :)

doctorsmadness

  
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