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Autore: _Will_    02/06/2015    6 recensioni
Salve gente questo è un mio piccolo esperimento : una song fic a più capitoli su un ipotetico futuro nell'Universo delle tmnt con delle canzoni scelte da voi! Nella bella New York le tmnt sono diventati dei normali cittadini : dopo aver sconfitto Shredder e i Kraang, le persone hanno accettato i mutanti ed ora le quattro tartarughe ormai 20enni hanno preso strade diverse...
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Leonardo fissava da dietro la finestra il magnifico giardino della sua villa. “Te lo sei guadagnato” ripeteva sempre nella sua mente ma anche lui sapeva che non era così. Era un mostro, questa era l’unica cosa che sapeva ripensando ad un anno prima: interviste e dimostrazioni in tutto il mondo gli avevano regalato più di un milione di dollari, ma gli avevano sottratto ciò che facevano di lui un leader: i suoi fratelli. Aveva sbagliato come tutti, ma perché allora tutti erano stati perdonati e lui no? perché dopo un errore tutti trovavano qualcuno che li aiutasse e lui no? I suoi pensieri furono interrotti, però, dal suono di un clackson. Si affacciò e vide parcheggiare nel suo viale una limousine nera dalla quale scese una ragazza di una ventina d’anni.

Nice to meet you, where you been?
I could show you incredible things


-Benvenuta!- disse Leo mentre scendeva le scale con un tono tenero ed un dolce sorriso. –Grazie- rispose la ragazza ricambiando un sorriso al mutante.

Magic, madness, heaven, sin
Saw you there and I thought
Oh my God, look at that face
You look like my next mistake

“Occhi azzurri, capelli neri, sorriso gioioso: neanche la conosco e mi viene da dire che è bellissima!” pensò il mutante mentre le si avvicinava: - Hai dei bellissimi occhi!-, esclamò dandogli un bacio sulla mano con un lieve inchino. -Non ti ho detto neanche detto il mio nome!- disse ridendo leggermente la ragazza; - Il nome è solo un insieme di lettere senza valore. Gli occhi, invece, sono lo specchio dell’anima!- continuò il ragazzo prendendole la mano sussurrandogli vicino all’orecchio,: -Seguimi…-

Love’s a game, want to play?

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Michelangelo si avvicinò agli abiti che il suo capo gli aveva ordinato di indossare: un pantalone al ginocchio arancione ed un gilé del medesimo colore; sospirò e si vesti rapidamente. Non appena pronto si specchio per vedere il suo aspetto: il riflesso che vide era quello di un mostro, non il genere che fa paura ma quello che fa ridere. Ridere perché con una dignità minima ed a quel mostro nello specchio la gente aveva strappato quella briciola di umanità e dignità. La musica era, ormai, iniziata e con le lacrime agli occhi ed un falso sorriso sulla faccia sussurrò – Si comincia!-

Ma-i-a hi
Ma-i-a hu
Ma-i-a ha
Ma-i-a ha-ha


Il ragazzo salì sul cubo ed iniziò a ballare, a cantare ,a rendersi ridicolo: a lavorare. Lavorare come ogni sera nella confusione più totale; ma era tutto normale per un cubista…

Alo, salut... sunt eu... un haiduc,
Si te rog, iubirea mea primeste fericirea.

Tutti lo guardavano e ridevano sentendo la voce che era costretto a fare per lavorare. Per guadagnare. Per continuare. Per vivere…

Alo, alo, sunt eu... Picasso,
Ti-am dat beep si sunt voinic,
Dar sa stii, nu-ti cer nimic.


Pian piano, tutte le ragazze si misero a cantare a squarciagola quella stupida, secondo l’interprete canzone. Il 20enne ormai aveva lasciato cadere sul viso due gocce di tristezza mentre continuava a sorridere e cantare tanto con gli effetti delle luci nessuno avrebbe notato la disperazione di quel volto o perlomeno non sarebbe interessato…

Vrei sa pleci dar nu ma, nu ma iei,
Nu ma, nu ma iei, nu ma, nu ma, nu ma iei.
Chipul tau si dragostea din tei,

Poi vide tra i tanti volti sfocati che lo circondavano due occhi marroni anch’essi pieni di tristezza. Per un attimo il sorriso scomparve dalla sua faccia: si ricordava quegli occhi ed anche la loro proprietaria e mentre continuava a riempire di parole la musica, ormai nella sua testa secondaria, un pensiero si fece strada nella sua mente: “Zoey”

Mi-amintesc de ochii tai.
(And I remember your eyes)

                                                                           
                                                                                                                                    ----

Raffaello ripensava al Natale prima: aveva detto alla sua famiglia che era stato preso per lavorare grazie alla buona parola di alcuni suoi buoni amici e adesso lavorava 24 su 24 con le moto. Le moto di cui parlava le aveva rubate insieme a quei suoi “buoni” amici che l’avevano portato a diventare questo: un ladro, un delinquente, un mostro...

The secret side of me I never let you see
I keep it caged, but I can't control it
So stay away from me, the beast is ugly
I feel the rage and I just can't hold it

La corrente dei furti ormai lo aveva travolto e quel giorno avrebbe fatto una scelta importante: lasciare la corrente prendere possesso del suo corpo e del suo cervello o continuare nella speranza di un aiuto. Ma la realtà con cui ormai viveva era questa: nessuno ti aiuta e nella vita e meglio fare cose che aiutino te e non gli altri; anche se a quest’idea non aveva mai creduto fino ad allora.

It's scratching on the walls, in the closet, in the halls
It comes awake, and I can't control it
Hiding under the bed, in my body, in my head
Why won't somebody come and save me from this, make it end?

-Raph è ora che ci mostri che sai fare!-; -Sai bene cosa so fare Rick: perché devo mostrartelo di nuovo?- chiese trattenendo la rabbia sentendo la voce del suo amico, o meglio nemico. –Dai:lo sai che devi far vedere a tutti che sai fare se vuoi entrare a far parte dei dragoni purpurei-,-Ma perché uccidendo un altro membro!- gli urlò contro il mutante. –Bravo Raph! Trasformati nel mostro di cui tutti hanno paura; è il mostro che hai dentro che serve a i dragoni purpurei- disse battendo lentamente le mani Rick, mentre il “mostro” si rendeva conto che l’ira aveva di nuovo avuto la meglio su di lui. -Sarai perfetto!- esclamò infine uscendo dalla stanza con un ghigno sul volto il ragazzo. -Volete un mostro…- disse avviandosi alla porta-Bhe ne avete appena svegliato uno…-

I feel it deep within, it's just beneath the skin
I must confess that I feel like a monster
I hate what I've become, the nightmare's just begun
I must confess that I feel like a monster
I, I feel like a monster
I, I feel like a monster

 

----


Donatello stava piangendo a dirotto e tra un singhiozzo e l’altro urlava -Sono solo non c’è più nessuno che possa aiutarmi!-. Allungò il braccio distrattamente sulla sua vecchia scrivania e pensando di prendere i fazzoletti afferrò un pacchetto di sigarette. -Al diavolo!- urlò mettendosi una sigaretta in bocca. -Io ero il genio, Io dovevo farmi una vita dopo esserci separati, Io dovevo essere felice…-. Si tolse da bocca la sigaretta e prese dal cassetto una scatolina piena di droga ed iniziò ad ispirare la polverina. Doveva farlo per dimenticare la sua adolescenza da eroe, i suoi fratelli, il suo passato…

When I was young
I never needed anyone
and making love was just for fun.                                                                                                          
Those days are gone


-Risponde la segreteria di Leonardo Hamato al momento non sono raggiungibile oppure sto con una ragazza stupenda. Vi consiglio di richiamare più tardi. Ciao!-
- Risponde la segreteria di Raffaello Hamato al momento non sono raggiungibile. Non richiamatemi più.
- Risponde la segreteria di Michelangelo Hamato adesso non posso proprio rispondervi ma vi richiamo io più tardi. Ciaooo!
Donnie chiuse il telefono. Non parlava con i suoi fratelli da così tanto tempo ed ogni volta che chiamava sentiva solo la voce registrata delle loro segreterie telefoniche .- Leo. Raph. Mikey. Questo posto non è più lo stesso senza voi tre…-

Livin' alone,
I think of all the friends I've known.
When I dial the telephone                                                                                                                  
nobody's home.


Per Donatello era strano vivere un venerdì sera senza i suoi fratelli ed ormai la routine era diventata un alternarsi di fumo, alchool e droga: erano le uniche cose che lo facevano stare bene nonostante esse lo trasformassero in un mostro. e sere migliori invece erano fatte di pizza, film strappalacrime visto col pigiama dal divano e gelato; se non era in vena di film l’alternativa era sentire musiche classiche come Moonlight. Quella era una delle sere Moonlight e gelato. Donatello sentiva in silenzio la musica ma non appena questa finì gli scappò da sussurrare con le lacrime agli occhi:  - Mi mancate ragazzi…-

All by myself
Don't wanna be
All by myself                                                                                                                                                                                                  
Anymore

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE:
Salve popolo di efp! ^^
Com’è venuto il primo chappy? Spero bene! Il primo e(in seguito) il secondo capitolo vedono le situazioni di tutti e 4 i fratelli in questo primo caso con musiche:
Leo: Blank space
Mikey: Dragostea din tei
Raph: Monster (Skillet)
Donnie: All by myself
Spero che mi consiglierete altre musiche per le tmnt da usare nel prossimo capitolo.
Baci Blue Dreamer/ Marty! ;*
Ps. Chiedo scusa ad HB ma non sono riuscita a usare Moonlight ma ho provato a inserirla comunque nella storia.
Ciaoooo

   
 
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