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Autore: Sonrisa_    03/06/2015    7 recensioni
«Se dovessi dirti di no, continueresti a tartassarmi all'infinito ed io non riuscirei a dormire, vero?»
La bionda rise sommessamente, scrollando le spalle.
«Probabile.» disse.
«E va bene. Hai vinto tu.» borbottò l'alieno, stiracchiandosi.
[...]
Un conto era quando lei prendeva l'iniziativa e cercava un contatto, ma era tutta un'altra cosa sentire lui abbracciarla.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kisshu Ikisatashi/Ghish, Pai Ikisatashi, Purin Fon/Paddy, Taruto Ikisatashi/Tart
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L'amour brille sous les étoiles

Penso che ciascuno di noi abbia visto il (bellissimo) film de "Il Re Leone" della Disney almeno una volta, no?
Ecco, vi ricordate la canzone "L'amore è nell'aria stasera"/"Can you fell the love tonight?/L'amour brille sous les étoiles"? <3 *^*
https://www.youtube.com/watch?v=Etp0JUWzFIE  (versione italiana)
https://www.youtube.com/watch?v=25QyCxVkXwQ  (versione inglese)
https://www.youtube.com/watch?v=2isCyeEScoI  (versione francese)
Ecco, ascoltando questa (bellissima) canzone (ed immaginando Pai e Kisshu al posto di Timon e Pumbaa) è nata questa fic! :3
Buona lettura!
 
 
Era una splendida notte nella foresta malese.
Purin, ancora con gli occhi chiusi, tese bene le orecchie, in attesa.
In apparenza sembrava che tutti stessero dormendo.
Alzò leggermente la testa, controllando che l'udito non l'avesse tradita.
Dopo questa manovra, la ragazza si mise in ginocchio e gattonò fino a Taruto.
«Ehi... Taru-Taru?» lo chiamò dolcemente «Stai dormendo?» aggiunse, scuotendolo un po'.
«Ora non più...» bofonchiò quello, con la voce impastata di sonno.
«Oh, meno male. Vieni con me?»
Taruto sbattè le palpebre perplesso.
«Venire con te? Adesso? Non se ne parla! Ho sonno e voglio dormire.» rispose il ragazzo voltandosi dalla parte opposta.
Purin non si lasciò intimidire per niente.
«Ti pregooo!» lo supplicò congiungendo le mani.
Taruto alzò gli occhi al cielo, esasperato.
«Oh, andiamo dai! Per favore! Ti prego! Per favore! Ti prego!» cantilenò la ragazzina, punzecchiandolo.
«Dove?» le chiese Taruto, dimostrando una pazienza che non credeva di possedere, passandosi una mano sul volto.
Purin sorrise sibillina, tendendogli la mano.
Lui la fissò per qualche secondo, poi sbuffò.
«Se dovessi dirti di no, continueresti a tartassarmi all'infinito ed io non riuscirei a dormire, vero?»
La bionda rise sommessamente, scrollando le spalle.
«Probabile.» disse.
«E va bene. Hai vinto tu.» borbottò l'alieno, stiracchiandosi.
«Graziegraziegrazie!»

 

«L'avevo sempre saputo, io!» esclamò, facendo dondolare le gambe.
«Uh?» chiese laconico Pai, scendendo verso il ramo più basso dell'albero.
Kisshu fece un cenno verso Taruto e Purin che camminavano mano nella mano nella foresta.
«Esclusi loro due, che sembra abbiano il prosciutto sugli occhi, non credo che ci fosse qualcuno che non l'avesse capito. Non bisogna essere dei geni per capire che quei due siano pazzi l'uno dell'altro... Il fatto che tu l'abbia capito ne è la prova.» mormorò il maggiore.
«Ah. Ah. Ah.» rise sarcasticamente il mezzano «Cos'è, vuoi fare lo spiritoso ora?»
Pai lo ignorò, corrucciandosi per un paio di secondi quando udì dei rumori.

«Ci sei?» chiese in un sussurro Minto, tenendo ben strette le mani dell'amica fra le proprie.
«Quasi...» mormorò Retasu «Solo un secondo.»
La giovane ballerina, con un ultimo sforzo, tirò verso di sé l'amica.
Purtroppo si sbilanciò troppo e, messo un piede in fallo, cadde all'indietro.
Si ritrovarono, così, a penzoloni nel vuoto, con le mani ancora intrecciate che permettevano loro di non cadere.
«Oddio! Scusami, mi dispiace!» balbettò Retasu mortificata, stringendo ancora più forte le mani dell'amica.
«Tranquilla, non preoccuparti. Mi sono sbilanciata troppo, non è colpa tua.» disse Minto, visibilmente sotto sforzo, rivolgendole un sorriso tirato.
«Ehi, serve aiuto?» domandò all'improvviso una voce maschile.
Le due ragazze sussultarono, reprimendo a stento un grido di sorpresa e paura.
«Kisshu! Ma sei stupido?!»esclamò la ballerina, mordendosi la lingua per evitare di aggiungere qualche altro aggettivo poco carino che, sicuramente, sarebbe stato poco indicato per una ragazza raffinata ed elegante come lei.
L'alieno ridacchiò divertito.
«Cosa sarebbe questo? Un gioco terrestre?» le canzonò.
Minto, per tutta risposta, cercò di rifilargli un calcio che il verde schivò con facilità.
«Kisshu-san, potresti aiutarci?» mormorò Retasu, sentendo che la presa alle mani di Minto si stava indebolendo.
«Non chiamarlo così, Retasu. Questo cretino non se lo merita!» si infervorò Minto.
«Concordo...» sbuffò infastidito Pai, sbucando all'improvviso dietro al mezzano.
«Ma vi divertite a comparire alle nostre spalle per farci prendere un colpo?!» esclamò Minto, visibilmente alterata.
«Potreste aiutarci, per favore?» chiese invece Retasu, al limite della sopportazione.
Era in quei momenti, fortunatamente rari, che sentiva la mancanza dei suoi poteri da Mew Mew.
Un tempo bastava un salto per raggiungere altezze incredibili...
Pai le circondò immediatamente la vita fra le  braccia facendola arrossire, nonostante, ormai, non fosse così inusuale un contatto del genere; scoccò poi un'occhiataccia a Kisshu prima che potesse fare una delle sue solite battutine.
Il mezzano si limitò a ridacchiare, per poi avvicinarsi a Minto e prenderla in braccio a mo' di sposa.
«Allora, come si dice?» la schernì Kisshu, dopo averla posata sul ramo dell'albero.
«Sei uno str...» iniziò Minto ancora infastidita per prima, ma si bloccò immediatamente, mordendosi la lingua.
Non poteva certo cedere davanti a quelle provocazioni! Era una ragazza di classe, lei!
«Ehi ehi ehi! Cos'hanno udito le mie orecchie?» la prese in giro.
«Stupido! Sei l'unica persona capace di farmi alterare come niente fosse!» esclamò la ballerina, tirandogli uno schiaffo sul braccio.
«Questo perché tu hai uno strano modo di dimostrare affetto e, dato che mi ami, usi un modo "alternativo" per esternare questo sentimento.» disse il ragazzo come se fosse la cosa più ovvia del mondo, unendo per un breve istante le proprie labbra con quelle della ragazza.
«Avete finito di dare spettacolo?» domandò Pai esasperato mentre teneva le braccia intorno alla vita della sua fidanzata, per assicurarsi che non potesse cadere.
«Guarda che potete farlo anche voi, tanto non ci scandalizziamo.» lo provocò il mezzano.
Pai fece appello a tutta la sua calma per riuscire ad ignorare il commento del fratello, ma quando Retasu, completamente rossa, nascose il volto nel suo petto imbarazzata, non resistette e gli diede un pugno sulla testa.
«Tanto hai la testa dura, non ti fai nulla...» commentò.

 

 
«Se ne sono andati?» bisbigliò Purin, acquattata dietro ai cespugli.
Taruto scosse la testa in segno di diniego.
«Guarda che figure mi fai fare, stupida scimmia!» borbottò «Se mi prenderanno in giro sarà solo colpa tua! Ma non possiamo teletrasportarci? Sarebbe tutto più semplice...!»
«E rovinare la sorpresa? Non se parla, Taru-Taru.» disse solennemente Purin, incrociando le braccia.
L'alieno sospirò, non si preoccupò nemmeno di rimproverare l'amica per quel nomignolo affettuoso: sapeva che sarebbero state parole al vento.
Rimasero in silenzio per un paio di secondi, mentre le loro dita si sfioravano.
 
«Ma dove sono finiti?» domandò Minto, guardandosi attorno.
Retasu si sporse in avanti per cercare i due ragazzi e si ritrovò a sorridere quando sentì la presa di Pai farsi leggermente più forte.
«Voi li vedete?» domandò la ballerina.
Kisshu aguzzò la vista, osservando con attenzione il paesaggio attorno a sé.
Sorrise leggermente, per poi lanciare uno sguardo d'intesa al fratello che si limitò ad annuire impercettibilmente.
«Si saranno teletrasportati via.» sentenziò Pai «Ormai è inutile rimanere qui.» aggiunse, porgendo la mano a Retasu, per poi scomparire.
Minto si diede un'ultima occhiata attorno, poi, arresasi, si rivolse a Kisshu : «Sarà meglio andare...»
«Concordo.» mormorò il ragazzo, per poi sorriderle e teletrasportarsi via.
Da solo.
Minto impiegò qualche secondo per metabolizzare ciò che era appena accaduto, sbattendo le palpebre perplessa.
«Kisshu!!!» urlò, nera di rabbia, battendo nervosamente il piede sul ramo dell'albero.
«Calmati, rondinella! Era uno scherzo!» sghignazzò l'alieno, comparendo davanti la ragazza.
«Non ti azzardare a farlo un'altra volta!» sbraitò, puntandogli il dito contro.
Kisshu rise, poi la strinse tra le braccia e scomparvero insieme. 
 
 
Purin sospirò, chiudendo gli occhi ed abbandonandosi contro il tronco dell'albero vicino.
Taruto le lanciò un occhiata di sottecchi, osservandola trattenendo il respiro.
Era davvero bella.
Si ritrovò ad arrossire. Perché pensava queste cose?
Lui e Purin erano... amici... giusto?
Lo erano stati al tempo della guerra, nonostante fossero nemici e lottassero per interessi diversi.
Ma allora perché sembrava così difficile ora, se erano dalla stessa parte?
Perché ogni volta che la guardava sentiva quella strana sensazione?
Aveva la risposta, non era stupido, eppure... Gli pareva impossibile.
Okay, lui l'amava, ma lei?
Lei era gentile e socievole con tutti, quando erano tornati sulla Terra aveva avuto il coraggio di stringere anche Pai in uno di quei suoi soliti abbracci che a Taruto piacevano tanto -anche se non l'avrebbe mai ammesso.
Non capiva se per lei lui fosse solo un amico o se vi era la possibilità che potesse esserci qualcosa in più... 
Sospirò, alzando gli occhi al cielo.
"Cosa devo fare?" si chiese.
Diede una rapida occhiata dietro di sé: non c'era traccia dei suoi fratelli.
«Su, possiamo andare, Purin.» borbottò alzandosi.
La ragazza aprì gli occhi, poi sorrise birichina.
Taruto ebbe a malapena il tempo di rendersene conto, che si ritrovo la bionda sulle spalle.
«Ehi! Ma che fai?! Sei pazza?» esclamò cercando di togliersela di dosso, con il risultato di girare in tondo inutilmente.
Purin iniziò a ridere divertita.
«Non essere cattivo! Io ti voglio bene!» gli disse, mettendo su un finto broncio, per poi dargli un bacio sulla guancia che gli fece aumentare notevolmente il battito cardiaco.
Purin era l'unica in grado di fargli questo effetto.
 
 
Si accoccolò meglio contro la schiena di Taruto, cingendogli leggermente più forte il petto con le braccia.
Alla fine il ragazzo le aveva permesso di mettersi sulle sue spalle e stavano sorvolando insieme il fiume Sungai Selangor.
La bionda lanciò una fugace occhiata all'amico.
«Tutto bene?» domandò in un flebile sussurro.
L'altro annuì, senza dire nemmeno una parola.
Purin si morse il labbro inferiore, confusa.
Non capiva più nulla.
Era da un paio di settimane che Taruto assumeva strani atteggiamenti. Perché? Che lei avesse fatto qualcosa di sbagliato?
Ci rimuginò su, cercando di comprendere cosa avesse potuto fare di male.
Pensierosa, si sporse un po' ed allungò la mano per sfiorare l'acqua.
All'improvviso le balenò un'idea, quindi sorrise e si tuffò nel fiume sotto gli occhi di un esterrefatto Taruto.
«Ma sei stupida?!» urlò il ragazzo «Se pensi che adesso io ti ripeschi, sbagli, sappilo.» disse, incrociando le braccia al petto.
Rimase così per un paio di secondi, gli occhi chiusi, ben attento ad ogni singolo rumore.
Niente.
Perché Purin non riemergeva?
Che le fosse successo qualcosa?
Magari si era ferita, non riusciva più ad uscire dal fiume o, peggio ancora, un animale l'aveva catturata.
«Ma guarda tu cosa mi tocca fare!» sbottò preoccupato, avvicinandosi all'acqua.
«Dove sei? Dove sei?» ripeté mentre la cercava terrorizzato.
Improvvisamente sentì qualcosa artigliargli la gamba e trascinarlo giù.
L'impatto con l'acqua non fu dei migliori e, nonostante riuscisse a respirare perfettamente, preferì riemergere immediatamente, seguito a ruota da Purin che rideva divertita.
«Ma sei impazzita?! Quando sei scomparsa mi hai fatto morire di paura!» esclamò Taruto fradicio «Non azzardarti a farlo un'altra volta!» l'ammonì.
«Ma allora ti preoccupi per me!» sorrise la ragazza, portandosi verso dietro i capelli che le si erano attaccati sul volto.
«Oh... Be'... Sì, è... Normale, no?» farfugliò lui imbarazzato, ringraziando il fatto che Purin non potesse vedere le sue guance rosse.
La ragazzina sorrise, poi, attirata da qualcosa, i suoi occhi parvero illuminarsi.
«Sta' fermo e chiudi gli occhi!» gli ordinò all'improvviso.
Taruto sbatté le palpebre perplesso.
«Ma che stai dicendo? L'acqua ti ha dato alla testa?» domandò.
«Tu fallo e basta!» replicò lei.
Taruto sbuffò, ma ubbidì.
Purin gli si avvicinò e l'alieno avvertì qualcosa di bagnato sui suoi occhi: una benda.
«Voglio essere sicura che tu non possa guardare.» gli disse, anticipando la possibile domanda del bruno, poi si guardò attorno e sorrise soddisfatta.
Sarebbe stato perfetto.
«Ora dammi la mano.» disse, iniziando a nuotare trascinando Taruto con sé.
Avanzarono per un paio di minuti, fino a quando non si scontrarono contro qualcosa.
«Trovata!» esclamò la ragazza, lasciandosi scappare un urletto di gioia.
«"Trovata" cosa?» domandò Taruto sempre più confuso.
Purin ignorò la domanda dell'amico.
«Aspetta un attimo! Salgo prima io e poi tu, d'accordo?»
«Ma salire dove?! O mi dai una spiegazione oppure me ne vado.»
Non era vero, non avrebbe avuto il coraggio di lasciarla lì da sola, ma aveva bisogno di capire cosa stava accadendo.
«No! Ti prego!» esclamò la ragazza con una nota di panico nella voce «Fa tutto parte della sorpresa, non rovinare tutto. Avvicinati, ti aiuto a salire.» disse, allungandogli la mano.
Taruto la assecondò per l'ennesima volta durante quella serata.
Non riusciva proprio a dirle di no.
Capì di trovarsi su una barca, una di quelle strane e lunghe imbarcazioni che aveva visto nei giorni passati, usata dalle popolazioni locali della Malesia.
Finalmente Purin gli permise di riaprire gli occhi, sciogliendo la benda.
Taruto rimase a bocca aperta davanti allo spettacolo che gli si propose.
Sugli alberi che costeggiavano le rive del fiume vi era una moltitudine di luci che brillavano ad intermittenza.
«Wow..» sussurrò.
«Stupendo, vero?» disse Purin «È per questo che ho insinstito tanto per venire in Malesia, ci tenevo tanto a vederlo con te.» gli confidò.
Taruto abbassò la testa, imbarazzato ma felice del pensiero che la bionda aveva avuto.
«Ma cosa sono? Stelle?» chiese.
«No, però hai ragione, lo sembrano. Si vedono solo nelle serate particolarmente buie, sembra quasi che lo facciano per sostituire le "vere" stelle. Sono le lucciole, degli insetti.»
Taruto continuò ad ammirare quel particolare spettacolo, poi si voltò verso Purin per sapene di più e la ritrovò rannicchiata e tremante.
«Ma tu stai morendo di freddo!»
La biondina ridacchiò, cercando di sminuire l'accaduto.
«Colpa di quel tuffo non programmato, ma non preoccupar...»
Si interruppe quando lo sentì avvicinarsi e prenderla tra le braccia, facendola poggiare sul proprio petto.
Purin, stretta a Taruto, si ritrovò ad arrossire e trattenere il respiro.
Un conto era quando lei prendeva l'iniziativa e cercava un contatto, ma era tutta un'altra cosa sentire lui abbracciarla.
Non si era mai lasciato andare ad una tale dimostrazione d'affetto da quando erano tornati...
Purin decise di ignorare le varie motivazioni che potevano averlo spinto a compiere quel gesto, focalizzando tutta la sua attenzione sull'essere stretta tra quelle braccia.
Rimasero in silenzio, godendosi quel momento, mentre l'imbarcazione dondolava dolcemente sull'acqua e le lucciole svolazzavano .
Dopo un paio di minuti fu Purin a parlare:
«Sai, penso che nella vita possa bastarmi questo per essere felice, veramente felice.»
Taruto aggrottò le sopracciglia.
«...Una barca malese? O ti riferisci alle lucciole?» chiese, non capendo.
Purin si lasciò scappare una risatina divertita, scuotendo la testa.
«Mi riferivo a te...» sussurrò, sfregando le mani sulle braccia, per combattere quel senso di imbarazzo «Mi basterebbe stare tra le tue braccia per essere felice... O almeno che tu me lo permettessi.» disse.
Sentì Taruto deglutire a vuoto e per un attimo lei credette di aver fatto una grandissima stupidaggine.
Ma cosa le era saltato in mente?!
Lo sentì prendere un bel respiro e si preparò ad essere respinta.
Di nuovo.
«Non mi sembra una cattiva idea... Sai?» mormorò il castano, cogliendo di sorpresa la ragazza «Mi piace abbracciarti. Dovrei farlo più spesso.»


*fuochi d'artificio*
Okay, ci sono riuscita! *^*
Ci lavoro da mesi (dalla fine di dicembre per essere precisi u.u) e, finalmente, (dopo tante modifiche e ripensamenti) l'ho finita.
Che ve ne pare? :3
Io li adoro. Sono troppo dolci!
Credo che sia l'unica coppia che metta d'accordo tutti, insomma, credo che a tutti piacciano, no? ;)
Qui c'è il link che vi permette di vedere il video delle lucciole (è uno spettacolo meraviglioso, prima o poi lo vedrò dal vivo u.u).
 

Non mi resta che sperare che la shot (circa 2176 parole) vi sia piaciuta! :) Fatemi sapere cosa ne pensate, per favore! :)
ps: il prossimo capitolo della long arriverà presto, non preoccupatevi.
Marty

  
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