Salve di
nuovo! È la seconda volta che ci vediamo, eh? xD Devo dire che non contavo di
tornare con questo “sequel” - messo opportunamente fra virgolette perché non è
proprio definibile tale. Anzi, inizialmente volevo semplicemente darvi la
possibilità di vedere uno squarcio del pensiero di Inuyasha, ma cercando
l’ispirazione fra i testi musicali (come sempre degli Evanescence,
intendiamoci), mi sono resa conta che la storia doveva, in qualche assurda
maniera, proseguire. E quindi, ecco che ho partorito “Going Under”, e un po’, ne
sono orgogliosa, forse felice. È più corta della precedente, ma non meno triste
(a quanto pare è il mio genere migliore, in questo momento :_:), e beh, è sempre
narrata e vista dal punto di vista di Kagome. Spero si capisca - ogni tanto mi
complico la vita - e che vi piaccia.
P.S. Alla fine
ci sono anche i ringraziamenti per i recensori di “Sweet
Sacrifice”.
Buona lettura,
Janelle.
· GOING UNDER ·
Maybe I'll wake up
for once
Not tormented daily, defeated by you
Just when I thought I'd
reached the bottom
I'm dying again
forse mi sveglierò per un'altra volta
non tormentata giornalmente, sconfitta da te
solo che quando ho pensato
che ho raggiunto il fondo
io sto morendo ancora
Crescere? Forse
lei era allergica, a quel verbo. Anche la parola ‘maturare’ le faceva uno strano effetto.
Una sorta di paura cronica, come un tremolio alle membra. Anche perché lei si
riteneva già adulta. Non aveva che
ventuno anni, in fondo.
Eppure, non smettevano di dirglielo. Era come una
tormentata canzone nella sua mente, un’ossessione, una maledizione che si
sfregava sul suo debole animo. E lei, a sentirsi sopraffatta dalle emozioni, ci
era tremendamente
abituata.
Tutto tornava sempre a lui. Perfino l’odore di quella stanza,
se possibile, le ricordava lui.
Oramai era corrotta, si diceva, con un sorriso. Poi sprofondava di fronte alla
sua immagine allo specchio - un confronto troppo pesante e troppo veritiero per
chiunque.
Era
annegata. Finalmente. Aveva raggiunto
il fondo. Sentiva di non poter più scavare, in quel profondo buco nero nel quale
ci si era ficcata da sola. Era senza via di uscita, ma almeno la discesa era
finita.
Il Destino
ride di Noi.
«Me ne vado».
Una
mattina, mentre nell’aria aleggiava ancora odore di sesso, si era acceso la
sigaretta. Aveva tirato leggermente, poi l’aveva guardata ed aveva affondato la
spada, con un colpo secco e profondo.
«Me ne vado».
Non
aveva fatto poi tanto male. Non si era sprecato in parole inutili, come “mi
dispiace, ci ho provato ma non ha funzionato…”, e non aveva nominato altro che
se stesso. Lui se ne andava, punto.
La stava mollando. La stava lasciando.
I'm going under
Drowning in you
I'm falling forever
I've got to break through
I'm going under
sto andando giù
annegando in te
sto cadendo per sempre
ho bisogno di fermare tutto
sto andando
giù
Sarebbe stato quasi divertente, se il suo cuore non si
fosse semplicemente cristallizzato.
Era ghiacciato. Non era riuscita nemmeno a fermarlo, forse non aveva neanche
voluto farlo, all’inizio. Era banalmente rimasta immobile, in attesa, come se
qualcuno le dovesse rendere ancora conto di quello che era
accaduto.
Lui se n’era
andato.
E
poi, c’era stato il colpo peggiore.
Quella spada, affogata nel suo petto, si era rivoltata, ancora, e ancora.
Perfino in quel momento, afflosciata sulla finestra di quella stanza d’hotel,
mentre il sole riscaldava quel mattino di primavera, dal suo cuore uscivano
fiotti di sudicio sangue.
In
quel momento, in quel preciso istante, aveva clamorosamente battuto la testa
contro il fondo del pozzo, mentre il tonfo sordo del suo capo rimbombava per
tutto il cunicolo. Le lacrime erano cadute, soffici, lacrime purificatrici. Aveva invocato
tutti i Kami, sé stessa, qualunque Dio esistente, per riportarlo da lei. Per permetterla ancora di
macchiarla, di affondare in quel peccato.
Ma
quel peccato sembrava aver deciso di non corromperla più, di insidiarsi
nell’anima di qualche altro mortale. E così aveva fatto anche Inuyasha. Inuyasha…
Now I will tell you
what I've done for you
50 thousand tears I've cried
Screaming deceiving
and bleeding for you
and you still won't hear me
Ora ti dirò cosa ho fatto per te
50000
lacrime ho versato
urlando, ingannando e sanguinando per te
tuttavia tu
non mi ascolterai
Lui giaceva abbandonato fra le braccia di sua
moglie, le legittime braccia che avrebbero dovuto toccarlo. Per quanto tempo
aveva osato chiedere ciò che non poteva avere? Per quanto tempo non aveva temuto
la folle rivolta delle sue azioni scellerate, credendo nella redenzione? Si era
stucchevolmente definita sporca,
quando nella realtà sperava di potersi depurare… e mantenere quel peccato con
lei.
Di fronte a lei si era semplicemente
materializzata una doppia uscita; il tunnel si era diviso in due cunicoli. Da
una parte, giaceva il suo peccato, in attesa. Dall’altro vi era lei,
sopita per così tanti mesi, viva.
Lei. Sola. Ma viva.
Il Destino ride di Noi ?
Quella volta sarebbe stata lei a ridere del suo destino, una volta
per tutte.
So go on and scream
Scream at me I"m
so far away
I won't be broken again
I've got to breathe I can't keep
going under
allora vai avanti e urla
urlami sono
tanto distante
non sarò distrutta un'altra volta
ho bisogno di
respirare, non posso andare giù
E noi ridiamo di
lui.
· THE END
·
Per i
recensori di “Sweet Sacrifice”:
ryanforever:
Grazie mille, sono contenta che ti sia piaciuta! Hai ragione, è triste e
malinconica, forse questa un po’ meno. Dimmelo tu. Voleva essere triste, ma allo
stesso tempo dare un’impennata alla situazione di “fallo” in cui si trova
Kagome. In un certo senso volevo redimerla senza farle dimenticare di aver
peccato, che poi è quello che bisogna fare quasi sempre. Fammi sapere se ti è
piaciuta, bacioni.
roro: *-* Ma
che bella recensione! Struggente, addirittura? Mi sembra quasi inutilizzato per
la mia storia! Grazie davvero, da quello che dici mi sembra che il messaggio
della mia storia sia giunto completamente. E hai ragione, a volte i finali
tristi sono i migliori. Quelli troppo felici sono banali, e un po’ troppo
zuccherosi. Spero di non aver rovinato così il mio, anche perché non lo ritengo
affatto un finale felice. Kagome ha sofferto, tanto, troppo, e alla fine ha
dovuto scegliere sé stessa al posto dell’amore della sua vita. E io non lo trovo
affatto felice! xD Spero di ricevere ancora una tua magnifica recensione,
bacioni.
E con questo
chiudo. Grazie anche ai lettori, a chi ha aggiunto la storia ai preferiti
(Chiho_chan) e anche agli Evanescence, dai. In fondo sono loro che mi hanno
ispirato. E beh, grazie anche alla Takahashi, indubbiamente! (Cara donna
contorta…).