Non avrei
scommesso due lire su Love Me Right,
e invece il video (oltre a deliziarmi con tutta
quell’eterosessualità e SeKai!feels
a manetta) mi ha ispirato il seguito del mio precedente delirio
straripante
crack e demenzialità. Siete avvisati.
XiuChen
La terra
ricoperta di soffice erbetta è spugnosa, vagamente cedevole
sotto i loro passi.
Le fronde degli alberi tutt’intorno sono tanto fitte da non
lasciar filtrare
che qualche sparuto raggio di luce solare.
“Dove
cazzo
siamo?”
Minseok
rallenta appena. Lo sguardo che rivolge all’amico la dice
lunga sul suo attuale
stato d’animo.
“Jongdae,
modera i termini”.
“Scusa,
mammina. Riformulo: dove acciderbolina ci troviamo?”
Anche
Minseok vorrebbe saperlo.
“Continuiamo
a camminare, da qualche parte arriveremo”.
Jongdae si
acciglia, ma non è che abbiano alternative.
Sennonché, percorsi alcuni metri,
un grido giunge improvviso a turbare la quiete rarefatta del bosco.
“Sono fuori dal tunnelelelelel del
divertimentooooooooh!”
I ragazzi si
arrestano, sorpresi e un filino spaventati.
“L’hai
sentito anche tu?”
Jongdae
annuisce. “Ti dirò, la voce mi è
sembrata persino familiare…”
Scalpiccio
di zoccoli, nitriti festosi, rumore di rami spezzati: spuntato da un
rigoglioso
cespuglio di rose, davanti ai due malcapitati fa la sua comparsa uno
splendido esemplare
di unicorno dal manto niveo.
Jongdae
è
troppo perplesso per sconvolgersi. Gli unicorni non dovrebbero
mostrarsi solo
ai puri di cuore? Alle pulzelle caritatevoli? Lui ha perso da tempo
purezza e
verginità (colpa di Zitao, mica sua!). A voler essere del
tutto sincero, dubita
anche dell’integrità morale e fisica di Minseok;
sicché tutto ciò non ha senso.
A meno che-
“…Yixing,
brutto fattone!” esclama, colto da epifania.
L’equino
sorride. “Ciao, Geronimo”.
SeKai
Lo sguardo
di Sehun è fisso su Jongin.
Gli piace il
suo nuovo look: i jeans scuri arrotolati alla caviglia e attillati al
punto
giusto, i piccoli cerchi d’argento all’orecchio
sinistro, i capelli. Gli stanno
bene, così scalati e tinti di porpora. Ma è
soprattutto dalla t-shirt che ha
indosso, striminzita come piace a lui e di un bel giallo primula, che
non
riesce a staccare gli occhi di dosso. E Jongin lo nota.
“Uhm,
Sehun?”
china la testa di lato, segno che è imbarazzato.
“Mi
piace la
tua maglietta” risponde, e ne traccia la scritta Awesome con l’indice.
“Dovresti farti tatuare questa parola, sai?”
suggerisce allusivo.
Un capezzolo
di Jongin viene sfiorato -non proprio casualmente- dalla mano briccona
dell’altro.
“E
dove?” il
respiro si fa corto.
“Sul
tuo bel
culetto, no?” ghigna, facendo scivolare la Mano Briccona
numero 2 sul suddetto
deretano.
Il povero
Jongin avvampa di umiliazione e, quasi estraniandosi da sé,
osserva il proprio
palmo schiaffeggiare la guancia sinistra di Sehun.
“Figlio
di
donna manchevole di castità! [1]” gli
urla contro, prima di dargli le spalle e
allontanarsi a grandi passi.
KrisYeol
Seduti sul
letto, faccia a faccia. Chanyeol è in slip. Yifan invece
sfoggia dei parigamba
strettissimi perché si ritiene troppo cool e stiloso per
usare dei miseri
slippini come mutande. Yifan Junior merita di meglio.
“Ne
sei
proprio sicuro?” Chanyeol si esibisce nella sua miglior
espressione da cucciolo
bisognoso di coccole, nel tentativo di muoverlo a pietà.
“Non vuoi nemmeno
provare?”
“Ne
abbiamo
già discusso” il tono di Yifan è fermo.
“Io sopra non ci sto: punto”.
“Ma-”
“Niente
ma” scuote il capo.
“Non puoi chiedermi
una cosa del genere. C’è chi nasce passiva sfranta
[2] e chi no. Io
appartengo alla prima
categoria, tutto qui”.
“Mai
sentito
parlare di reverse, amore?”
“Allora
perché
non ci provi tu, a fare l’attivo?”
Chanyeol spende
qualche secondo a riflettere sulla possibilità.
“Nah,
troppa
fatica” sentenzia infine.
“Ok”
sospira
Yifan, abbracciando un cuscino (ha dimenticato Ace a casa della madre,
accidenti).
“Ok”.
Si guardano.
Ancora e ancora.
“…Ce
la
giochiamo ai dadi?” propone Chanyeol.
“Vada
per i
dadi”.
SuHan
Joonmyun si
attarda nello spogliatoio al termine dell’allenamento. Ripone
il casco nell’armadietto
personale, prende il borsone con il cambio di vestiti e
l’asciugamano. Vorrebbe
farsi una doccia, ma per qualche motivo a lui sconosciuto non si
è ancora
liberato della divisa, benché scomodissima e intrisa di
sudore.
“Il
sospensorio ti dona”.
Joonmyun si
volta di scatto nella direzione da cui proviene la voce, già
con un mezzo
infarto in corso. Quando i suoi occhi si posano su una figura maschile
a lui
ben nota, il cuore gli cede di schianto –o almeno
così gli pare.
“Lu Han?” squittisce poco
decorosamente.
“Elementare,
Watson” annuisce l’altro, le braccia conserte e
l’aria da fighetto, appoggiato
mollemente allo stipite della porta. Poi scoppia a ridere.
“Non sono un’allucinazione,
stai tranquillo”.
“Tu…”
Joonmyun
inspira, riprende fiato. “Tu non dovresti essere
qui”. Perché il suo stupido
muscolo cardiaco non si dà una calmata?
“New
York
era noiosa senza di te” dice semplicemente mentre gli si
avvicina.
“Ti ho
lasciato
libero di andare, Lu. E’ finita” indietreggia,
l’istinto che gli urla di
tagliare la corda quanto prima.
“Questo
lo
credi tu. Mi conosci: eri davvero convinto che avrei rinunciato al mio
quarterback preferito?” e lo agguanta per un gomito,
trascinandolo verso le docce.
L’istinto
di
Joonmyun aveva ragione da vendere.
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[1] Cit. Maurizio
Crozza. Chiedo perdono alla signora Oh.
[2] In romanesco
vuol dire ‘sfondata’.
Porgo
nuovamente le mie scuse al signor Guccini per aver storpiato
impunemente il
titolo di una sua canzone, Piccola storia
ignobile.
Ne dubito
fortemente, ma in caso abbiate apprezzato questa one shot e vi
incuriosisse
seguire in diretta i miei scleri vi lascio il link della mia
pagina
Facebook (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).
Non
vogliatemene.