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Autore: thugswearuggs    03/06/2015    3 recensioni
«Carl Gallagher non conosceva il significato del termine amore.»
Carl centrica (?) e breve analisi di varie relazioni [Frank-Monica; Fiona-Steve; Mandy-Lip; Ian-Mickey]
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Carl Gallagher, Fiona Gallagher, Ian Gallagher, Mickey Milkovich, Phillip 'Lip' Gallagher
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Note: non so cosa sia questa cosa qui, ma mi serviva scrivere qualcosa su Carl perché è un piccolo cucciolo di foca che merita tanto amore (also, perché sto scrivendo una roba molto più complicata di questa che mi sta togliendo la vita). Ad ogni modo, è un esperimento e... non so come sentirmi a riguardo. Come sempre, ci sarà qualche errore probabilmente perché sono molto pigra e non perdo tempo ad editare - scusatemi ;__; 
Ah! Dopo i tre asterischi c'è un brusco cambio di tempi verbali. Come ho già detto è un esperimento, ma se cercate ordine FUGGITE ORA. 

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Carl Gallagher non conosceva il significato del termine amore.

All’età di sette anni, aveva assistito con occhi sgranati ad una scena raccapricciante tra Frank e Monica. I suoi genitori erano in salone, l’uno di fronte all’altro, e si stavano urlando addosso. Carl era stato il primo ad alzarsi: abituati com’erano ai rumori forti, escluderli durante la notte era diventata un’abilità necessaria se si voleva mantenere una certa sanità mentale. Il più piccolo di casa Gallagher aveva sceso le scale a piedi nudi e si era seduto perfettamente a metà, abbracciando strette le sbarre di legno graffiate. Non era inusuale vedere Frank e Monica urlare – che fosse notte o giorno, a loro non importava – ma questa volta era diverso. Frank era davvero arrabbiato. Suo padre era ubriaco ventiquattrore al giorno, sette giorni su sette e faceva questi lunghi discorsi di cui Carl non capiva neanche una mezza parola. Ma non si arrabbiava mai così tanto, soprattutto non con Monica. Parole e toni aspri volavano e sua madre piangeva, scuotendo ripetutamente la testa ed un attimo dopo la mano di Frank si era chiusa attorno alla sua gola, lasciandola col respiro bloccato per qualche secondo. Poi, improvvisamente, le loro labbra si erano agganciate e si erano gettati senza alcuna grazia sopra il divano, parlando e respirando affannati e Carl era salito velocemente su per le scale di nuovo. Non aveva bisogno di guardare cosa sarebbe successo in seguito perché, di solito, da quel momento in poi i rumori diventavano orribili.



Ad undici anni, Carl aveva visto la vita di Fiona diventare una favola scritta apposta per lei, per poi finire in un incubo. Sua sorella aveva molto peso sulle sue spalle; lui l’ammirava ed era fermamente convinto che senza di lei non sarebbero mai sopravvissuti. Fiona si prendeva cura di tutti, aveva sempre un sorriso ed una parola rassicurante per ognuno dei suoi fratelli e sorella, ma lei non riceveva mai questo tipo di attenzioni.

Ladro di macchine, ricco sfondato, Steve era entrato d’improvviso nella sua vita e le aveva aperto le porte del brivido. Fiona era una ragazza stressata e piena di responsabilità e Steve aveva il potere di farla sentire leggera. Si prendeva cura di lei, la trattava con rispetto e la riempiva di tocchi amorevoli.

Sembrava nuovo ed eccitante fino a che tutto era andato a rotoli e sua sorella si era chiusa in sé stessa giurando silenziosamente di non lasciare mai più entrare nessuno nella sua vita in quel modo. Carl, intelligente e paziente Carl, un mattino le aveva avvolto le braccia alla vita e l’aveva stretta forte. Lei aveva trattenuto il respiro ed aveva ricambiato incredula l’abbraccio.



Quando aveva dodici anni, Mandy Milkovich aveva iniziato a vivere nella loro casa. A lui non importava molto, non era scandalizzato o arrabbiato a causa della sua presenza come lo era Fiona. In più, Mandy, oltre ad essere una ragazza bellissima, era davvero una dura. Se ne andava in giro con un coltello nello stivale e Carl pensava fosse il tipo di donna con cui avrebbe voluto spendere la sua vita. Una cosa che aveva imparato molto in fretta, era che Lip non era innamorato di lei. Mentre negli occhi di lei leggeva affetto, rispetto e fiducia, negli occhi di lui non vedeva nulla. Carl si chiedeva come suo fratello potesse essere così coglione, come potesse essere così insensibile nei confronti di una persona del genere. Si, era una Milkovich, ma questo non la definiva. Il dodicenne aveva visto più volte il patriarca della famiglia Milkovich in azione – una volta l’aveva beccato a spacciare sotto la stazione, un’altra l’aveva osservato picchiare a sangue un pover’uomo per averlo guardato storto – ed era certo che Mandy era fatta di tutt’altra pasta. Ma Lip continuava la sua recita, portandosela a letto e trattandola come non valesse nulla al punto che lei aveva deciso di allontanarsi per non tornare più. Carl non poteva davvero incolparla per questo.

 

***


Ian è bipolare e Mickey gli resta accanto durante la fase depressiva della malattia. Gli stringe una mano nelle sue – quando suo fratello si lascia toccare – e, semplicemente, lo guarda respirare. Non stacca mai gli occhi dal suo petto e lo osserva inspirare ed espirare, come fosse una specie di miracolo.

Nel momento in cui Ian è di nuovo in equilibrio e sotto un cocktail funzionante di pillole, i due sono sempre insieme. Sembra siano felici anche solamente di esistere in uno stesso spazio, e ciò confonde Carl da morire. Come può una persona condividere così tanto di sé stesso con un’altra? Senza indugi, blocca suo fratello in cima alle scale e glielo chiede. Lui gli risponde che a volte non si tratta di condividere sé stessi, quanto più di condividere insieme i vari aspetti della vita. E quando gli chiede se ama Mickey, lui risponde semplicemente con un sorriso che si riflette negli occhi e lo lascia lì, senza una risposta.

Quella stessa notte scende le scale per andare a bere un bicchiere d’acqua e sente delle voci lievi provenire dal soggiorno. Accostandosi alla parete della cucina, vede le silhouette di due figure che sembrano sfumare di tanto in tanto in una. Ian e Mickey sono sul divano, così vicini da condividere la stessa aria e parlano e ridono sottovoce.

Ora, a tredici anni, Carl sa che aspetto ha l’amore. È un disegno complesso, una equazione matematica di cui solamente le due parti conoscono il risultato.

Quando guarda Ian e Mickey, Carl capisce cosa significhi essere innamorati. È quella stupida sensazione che ti blocca lo stomaco e ti fa mancare l’aria e fa male alle guance perché sorridi così tanto da non poterlo controllare. È quella stessa sensazione che gioca con la tua vita, ti prende a pugni ancora e ancora e spesso ti chiedi se riuscirai ad andare avanti. Ma, guardando a quelle due figure indistinte nel buio di casa Gallagher, Carl sa che la felicità è sempre dietro l’angolo. In cuor suo, spera di trovare un giorno qualcuno che lo guardi con la stessa luce negli occhi che quei due possiedono l’uno per l’altro.



 
   
 
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