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Autore: rora02L    05/06/2015    3 recensioni
Tratto dal testo:
"Belle si assicurò che tutto fosse pronto per il ritorno del suo Signore, in quella giornata speciale nulla doveva essere lasciato al caso. Lei ci teneva a farlo felice, almeno quel giorno. Non sapeva bene il perché, ma era certa che dentro quel mostro si nascondesse un uomo dalle ferite troppo profonde e dal cuore spezzato e che era giusto dargli l’opportunità di essere felice almeno una volta all’anno. In fondo, Tremotino non era poi così malvagio, ne aveva avuto più volte la prova."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Tea Party ...




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Belle si assicurò che tutto fosse pronto per il ritorno del suo Signore, in quella giornata speciale nulla doveva essere lasciato al caso. Lei ci teneva a farlo felice, almeno quel giorno. Non sapeva bene il perché, ma era certa che dentro quel mostro si nascondesse un uomo dalle ferite troppo profonde e dal cuore spezzato e che era giusto dargli l’opportunità di essere felice almeno una volta all’anno. In fondo, Tremotino non era poi così malvagio, ne aveva avuto più volte la prova. Ad esempio aveva un debole per i bambini, probabilmente gli ricordavano il suo figlio perduto.
La ragazza spense il fuoco, dato che il bollitore stava fischiando. Scelse con cura le foglie di tè da abbinare al dolce che aveva da poco sfornato, aveva comprato tutto quella mattina mentre il Signore Oscuro era in giro a compiere chissà quale malefatta o a stipulare un qualche accordo. Ma per quel giorno, Belle non lo avrebbe assillato con le sue domande e la sua curiosità. No, voleva stupirlo e vedere sul suo volto un sorriso sincero come non ne vedeva da tanto. Sperava, in cuor suo, che così facendo lo avrebbe raddolcito, facendolo calmare a magari portandolo di un altro passo verso la strada del bene.
La giovane aveva preparato lei stessa una torta di mele, che ora se ne stava a raffreddarsi sul davanzale della cucina. Non sarà originale, ma sempre meglio delle robacce che a volte mangia quando è chissà dove. Spero solo che apprezzi il mio sforzo …
Aveva letto quella ricetta qualche giorno prima su un libro della libreria che Tremotino le aveva regalato per il suo compleanno. Ma non aveva mai avuto l’occasione di sperimentarla, prima di allora. Guardò la crosta dorata e tastò il dolce per controllare che fosse morbido al punto giusto. L’odore era dolce e speziato, sapeva di mele e miele. Belle si ritenne soddisfatta del lavoro e l’infuso alla malva con limone non le sembrò troppo male, in abbinamento con il dolce. E poi donava all’acqua un piacevole colore rosa chiaro, leggero e dolce, insieme ad un profumo avvolgente e caldo.
Mancavano solo alcuni dettagli, primo fra tutti il servizio da tè. Nella credenza ce n’era uno con una tazza scheggiata, la preferita del suo padrone. Belle la prese delicatamente e sorrise, ripensando alla volta in cui aveva rotto la tazzina per errore ed aveva temuto il peggio, quando invece Tremotino non si era infuriato per nulla. Aveva letto nei suoi libri di una usanza giapponese secondo cui le tazze scheggiate o rotte valgono molto di più di quelle nuove, perché nelle loro crepe c’è una storia. Per renderle ugualmente utilizzabili, ricoprono le imperfezioni con l’oro. Ma a quella tazza non serviva essere ricoperta d’oro per essere utilizzata e per entrambi aveva un significato particolare, anche se non ancora ben chiaro. Quella tazzina le ricordava in qualche modo Tremotino: spezzato, rotto e disprezzato da tutti. Ma non da lei, che vedeva del buono anche in quelle ferite e che credeva che, con la giusta cura, il suo cuore avrebbe ricominciato a colmarsi d’amore, come fa una tazzina quando viene versato dentro di essa il tè pomeridiano. Non era troppo tardi, non ancora almeno. Il Signore Oscuro sapeva ancora amare, ne era certa. Doveva solo ricordarglielo e provarglielo.
La ragazza appoggiò delicatamente la tazzina sul rispettivo piattino abbinato davanti al posto d’onore riservato al suo padrone, che non mancava mai per il tè delle cinque. Belle sospettava che lo facesse appositamente per lei, era l’unico momento della giornata in cui riuscivano a vedersi sempre, anche quando lui partiva per reami lontani e non tornava per gli altri pasti. Il Signore Oscuro era sempre molto impegnato, ma nonostante tutto tornava ogni giorno a casa alle cinque spaccate, puntuale ogni volta. Posizionò poi al centro tavolo la rosa rossa che Tremotino le aveva regalato, meravigliandosi per la sua resistenza: aveva perso solo un petalo, ma il suo colore rosso vivo restava. Annusò il fiore, notando con piacere che ancora profumava come il primo giorno in cui il suo padrone gliela aveva consegnato con un inchino teatrale. Quello era stato il primo regalo che lui le aveva fatto. Belle guardò fuori dalle alte e lunghe finestre del palazzo in cui era rinchiusa: la neve scendeva lentamente, ricoprendo il giardino, ed il cielo era di un color grigio cupo, ma c’era ugualmente un po’ di sole, in quella particolare giornata di Dicembre. Non c’è niente di meglio di una bella tazza di tè per riscaldarsi d’inverno !
Mise in seguito la torta ed il resto del servizio da tè a posto sulla tavola, insieme a due tovagliolini color crema. Mancava solo un ultimo particolare: il suo regalo. Aveva pensato a lungo a cosa donare al Signore Oscuro, ridacchiando tra sé e sé ogni volta per quella strana idea che le era venuta. Insomma, nessuno aveva mai fatto un regalo a Tremotino, temuto e disprezzato da tutti. Tutti meno che lei.
Non conosceva benissimo i gusti del suo padrone. Sapeva bene che amava ogni tipo di oggetto magico, ma lei non era certo una fattucchiera e nemmeno voleva avere a che fare con la magia. L’aveva portata soltanto nei guai. Si era poi chiesta se al suo signore mancasse qualcosa. Vestiti ne aveva, anche se ne usava pochi. Non le venne in mente nulla, Tremotino possedeva tutto ciò di cui aveva bisogno. Tranne l’amore ed un modo per riconciliarsi con suo figlio. Belle non aveva la minima idea di come attraversare i mondi, ma quando aveva una domanda si rivolgeva sempre ai suoi migliori amici, i più saggi di tutti: i libri. Così una mattina in cui il suo padrone era assente, era entrata in una libreria del villaggio vicino, alla ricerca di qualcosa che potesse tornare utile al suo padrone.
Si accorse ben presto di essere stata molto ingenua: se bastava un libro per sapere come attraversare i mondi, il Signore Oscuro lo possedeva senz’altro. Infatti non trovò nulla, ma la sua attenzione fu colpita da un volumetto dalla copertina color ruggine. Lo aprì delicatamente, scoprendo che si trattava di un libro dalle pagine bianche. Le venne una idea sul momento e ne rimase talmente folgorata che comperò subito il volumetto e corse al palazzo eccitata.
Lei amava i racconti. Quindi perché non regalargli un racconto ? Magari scritto proprio da lei. Racconterà di draghi, eroi e … di una fanciulla. Una fanciulla che si era innamorata del cattivo, della bestia, che tanto orrenda non era in realtà. Lo sembrava, ma era solo per difendersi dal mondo, perché aveva paura. Aveva paura di amare di nuovo e di venire ferito ancora.
La mente della giovane stava già elaborando una storia fantastica, ma le rimaneva sempre un dubbio. Piacerà a Tremotino ?
Si disse che era inutile continuare a pensarci, tanto se lo sarebbe chiesto per qualunque cosa. Ma almeno, il regalo che aveva escogitato sarebbe stato qualcosa di unico al mondo.
Belle ora guardava la copertina del suo volumetto, a cui aveva lavorato durante la notte o quando aveva tempo dopo le faccende ed il suo padrone era via. Doveva essere una sorpresa. Lo accarezzò, quando sentì i passi del suo signore e la sua voce chiamarla: “Belle, sono tornato ! Aspetta … cos’è tutto … - fece un ampio gesto della mano, indicando la tavolata con diffidenza – questo.” La bruna gli sorrise di rimando e lo prese per mano, facendolo sedere. Il Signore Oscuro iniziò a spazientirsi, sentendo che c’era sotto qualcosa: “Cara, pensavo che avessi smesso di cercare di avvelenarmi. Ti ricordo che non funziona con me."
Belle sbuffò seccata e ribatté: “Non sto cercando di avvelenarvi ! Solo che oggi è … ” “Cosa ? Oggi è … ?” la spronò lui, annusando il contenuto della tazza. Belle fece il miglior sorriso del mondo ed esclamò gioiosa: “Il vostro compleanno, padrone !”
L’Oscuro spalancò gli occhi e sibilò: “Con quale razza di sortilegio sei venuta a conoscenza della data del mio …” Non ebbe il tempo di terminare la frase che Belle gli porse una fetta di torta, servita su un piattino a tema floreale e accompagnata dalla forchetta d’argento per dolci. “Mangiate, avanti !” disse la giovane, mettendo nelle ossute mani di lui la posata. Tremotino ancora non sapeva cosa aspettarsi da quella strana ragazza, riusciva a sorprenderlo ogni volta. Era sfacciata, intelligente, coraggiosa … e davvero bellissima. La guardò, tentando di capire se c’era un inganno dietro a questa … specie di festa di compleanno che lei gli aveva organizzato a sua insaputa. Lei se ne accorse e per provargli che non c’era pericolo, prese un boccone della sua fetta. Lo mangiò con gusto, per poi esultare: “Buona ! Meno male, temevo di fare un disastro.” Il Signore Oscuro sgranò nuovamente gli occhi e disse imbarazzato: “L’avete fatta voi ? Per … me ?”
Belle annuì e lo spronò ad assaggiarla: “Ditemi se vi piace, così so se posso rifarvela o meno.” Lui si ricompose e tagliò un pezzo del dolce. Iniziò ad esaminarlo visivamente, per poi annusarlo e toccarlo con l’indice appuntito. “Mmh ..” fece pensieroso, sembrava troppo bello per essere vero. L’ultima volta che aveva mangiato qualcosa cucinato appositamente per lui per il suo compleanno risaliva a moltissimi anni fa, quando era solo un bambino ed era stato lasciato alle cure delle sue care zie.
Belle sbottò: “Insomma, volete decidervi ?! Farete raffreddare il tè e non ho intenzione di rifarlo.” Tremotino roteò gli occhi e fece un gesto con la mano per farle capire quanto non sopportasse i suoi rimproveri. Ma alla fine si decise e mangiò quel boccone. Rimase come pietrificato, riassaporando ancora quel gusto dolce e fruttato sul suo palato. Guardò la fetta di torta e poi la sua governante, che aspettava trepidante il responso.
Il Signore Oscuro schioccò la lingua e commentò, prendendo un altro pezzo: “Non male, per una principiante …” Non poteva certo dirle che era il miglior dolce che gli fosse capitato di mangiare da ormai decenni. No, avrebbe reso la giovane troppo euforica con quel complimento. E lui era il Signore Oscuro, non faceva certo complimenti. Prendeva ciò che voleva e basta, senza dire “grazie” o “per favore”.
Ma Belle conosceva bene il suo padrone e capì che in realtà aveva gradito molto la torta. Si sedette al suo posto e sorseggiarono insieme il loro tè, senza dire altro. Il tempo scorreva e Tremotino notò che di tanto in tanto la ragazza giocherellava con la sua tazzina con fare nervoso. Allora le chiese: “Cosa c’è da essere tanto nervosi ? Il veleno nel tè non ha funzionato o mi devo aspettare qualche altra sorpresa ?” Tagliente come sempre.
Belle sospirò: “Ancora non vi fidate di me ? Siete incorreggibile. Comunque avete ragione … e non riguardo al veleno, ma alla sorpresa. Solo che non so se è il caso di darvela … potrebbe non piacervi.” La risposta di Belle seccò il suo padrone, che detestava essere tenuto all’oscuro di qualcosa, specialmente se riguardava lui. Con un gesto della mano, le disse: “Smettila allora di tergiversare, porta qua la tua sorpresa e vediamo che cosa hai combinato questa volta …” La giovane si alzò educatamente dalla tavola e si diresse nella sua stanza, dove aveva nascosto il libricino. Si chinò e lo recuperò da sotto al letto, il posto più sicuro dove nascondere qualcosa dagli occhi del suo signore. Lo portò in sala, stringendolo al petto per non farglielo vedere subito.
Lui rimase sorpreso e guardava scettico il volume: “Non vorrai farmi credere che mi hai regalato un libro ? Insomma, posso procurarmene quanti ne voglio e non –“ “Non è un libro qualsiasi.” ribatté lei, attirando l’attenzione dell’Oscuro, che fece una faccia sdegnata e gracchiò, alzandosi: “Ah no ? E perché dovrebbe essere diverso dagli altri ?” Si avvicinò alla bruna, guardando con occhi rapaci il volumetto che la giovane stringeva a sé. Notò che le gote di Belle si erano fatte rosse. La giovane, quando ebbe il suo padrone davanti a sé, riuscì a balbettare imbarazzata: “Perché … l’ho … l’ho scritto io. Per voi.” Glielo porse, pregando di non scatenare l’ira del suo signore.
Tremotino prese con uno scatto dalle mani tremanti della giovane il tomo e si mise a sfogliarlo quasi con furia, tanto che Belle esclamò: “Fate piano, è delicato ! Ci ho lavorato allungo …” Lui roteò nuovamente gli occhi spazientito e riprese la lettura. Riconobbe subito la grafia della ragazza, non sapeva però che sapesse anche disegnare così bene. Alla fine del volume, nell’ultima pagina, c’era una dedica per lui.
“Auguro un buon compleanno a voi, signor Tremotino. Ho scritto questo libro affinché possiate continuare a sperare di trovare presto il vostro lieto fine. Buon compleanno,
La vostra Belle.”
Quella parole colpirono molto l’Oscuro Signore, tanto da rimanerne incantato. Passò uno squamoso dito sulla parola “vostra” ed in cuor suo seppe che voleva davvero che Belle fosse sua. Ma non sua prigioniera o sua schiava. No, voleva che lei diventasse qualcosa di più: la sua spalla, la sua luce …ed il suo amore. Sorrise per la stupidità di quel pensiero: lui era il Signore Oscuro, un mostro con delle sembianze quasi umane e l’essere più temuto di tutti i reami. Come avrebbe mai potuto Belle, una fanciulla pura e bellissima, amare una bestia come lui ? Non poteva, non avrebbe mai potuto. Non succederà mai, nessuno può amare un mostro come me.
Ma lui, nel suo egoismo, la voleva ancora con sé. Finché poteva godere della sua compagnia e delle sue attenzioni, questo gli bastava per essere felice. Almeno in parte. Ridacchiò compiaciuto e divertito dalla situazione: “Ho tra le mani il tuo primo romanzo … ne sono lusingato.” Le fece un sorriso, uno di quelli rari e sinceri che faceva solamente a lei. La ragazza si illuminò e chiese: “Lo leggerete allora ?”
Lui rispose, portando il libro con sé verso l’uscita e dandole le spalle: “Nonostante non ami molto leggere, mi sembra di avertelo già detto in passato, troverò il tempo per finire questo tuo romanzetto.” Lo custodirò come il più prezioso dei tesori. Non sai nemmeno quanto questo conti per me, dolce Belle.
La ragazza esclamò allora: “Mi fa davvero piacere che vi piaccia il mio dono. Buon compleanno, signor Tremotino.” Lui sorrise senza farsi vedere da lei, pensando che Belle era probabilmente l’unica persona che trovava qualcosa da festeggiare nel giorno in cui lui, il Signore Oscuro, era nato. Lei era l’unica ad essere grata per la sua nascita e per la sua presenza nel mondo. Si bloccò prima di varcare la soglia dell’uscita del palazzo e si voltò per tornare nella sala da pranzo, maledicendosi per la stupidità di questa sua azione e chiedendosi perché mai stava tornando indietro, con tutto il lavoro che aveva da fare. Smise di domandarsi il perché di questo suo comportamento strano e seguì l’istinto, che lo riportava dalla giovane dai lunghi capelli bruni a boccoli e dagli splendenti occhi azzurri.
Rimase sullo stipite della porta, guardando Belle che canticchiava e rimetteva tutto a posto. La vide felice e ne fu compiaciuto, perché sapeva che era lui il motivo della sua felicità. Le si avvicinò di soppiatto e, mentre la ragazza gli dava le spalle, le diede un bacio sul capo, come si fa con i bambini, in modo dolce e delicato. Una lacrima di commozione scese dal suo volto, mentre sussurrava a bassissima voce, temendo di essere sentito dalla giovane: “Grazie, Belle.” Poi se ne andò il più velocemente possibile, per non far vedere a Belle quella lacrima di pura gioia e per non dare il tempo a sé stesso di chiedersi “Perché diamine l’ho fatto ?”
Sapeva fin troppo bene la risposta. E non voleva sentirla, voleva ignorarla il più possibile. Anche se sapeva che, prima o poi, avrebbe ceduto e Belle sarebbe diventata l’unica padrona del suo cuore oscuro.


Davvero un bel tea paty. Per essere solo una governante ...

 


Angolo autrice:
Con questa one shot, mi sono tolta lo sfizio di scrivere di ques'altra coppia molto intrigante e complicata. Spero di aver fatto un lavoro decente, devo dire che scrivere di Tremotino è divertente: tagliente e vanesio all'apparenza, solo e spaventato in realtà.
Fatemi sapere che ne pensate, la vostra opinione è per me molto importante ! A presto, spero !
Saluti,
la vostra Rora-chan

 
  
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