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Autore: Jordan Hemingway    05/06/2015    0 recensioni
“Su, Athena, sai che posso contare solo su di te.” La lusingò Ulysses, tallonandola lungo i corridoi che portavano al Dormitorio Corvonero.
“Non funziona, Lys.” Athena scrollò le spalle, completamente impervia alle moine del compagno. “Ogni cosa ha il suo prezzo: non puoi pagare? Non chiedere.” Concluse.
“Sono o non sono il tuo migliore amico?” L’altro le circondò la vita con un braccio (le spalle sarebbero state difficoltose, dato che Athena era alta una buona spanna più dell’amico).
“Viviamo in tempi duri.”
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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L'inganno del cuore

Storia scritta per l'evento del gruppo fb We are out for prompts, tutti i diritti del prompt al promptatore: Mitologia Greca, Athena/Ulisse, pairing giallo: Athena è una Corvonero sempre in vena di aiutare gli altri, ma solo sotto risarcimento. Ulisse, invece, non fa che chiedere aiuto agli altri, in particolare alla propria compagna di Casa Athena di cui è innamorato.
 
 
“Su, Athena, sai che posso contare solo su di te.” La lusingò Ulysses, tallonandola lungo i corridoi che portavano al Dormitorio Corvonero.
“Non funziona, Lys.” Athena scrollò le spalle, completamente impervia alle moine del compagno. “Ogni cosa ha il suo prezzo: non puoi pagare? Non chiedere.” Concluse.
“Sono o non sono il tuo migliore amico?” L’altro le circondò la vita con un braccio (le spalle sarebbero state difficoltose, dato che Athena era alta una buona spanna più dell’amico).
“Viviamo in tempi duri.”
“Chi ti ha accompagnata nella foresta a cercare quei ragni disgustosi da dare a Hermetes per quello scherzo a Hera? Chi ti ha fatto da palo mentre prendevi quella boccetta di Amortentia dal laboratorio di Pozioni?”
“Mi sembra di averti ricompensato ogni volta.” Gli ricordò Athena.
“E’ solo per una notte.” La supplicò. “Tu riesci a fare il miglior incantesimo di musica di tutta Hogwarts: aiutami a fare quella serenata!”
“Che cosa mi daresti in cambio?”
“Ancora?” Ulysses si arrese. “D’accordo. Compiti di Divinazione fino a fine anno.”
Athena rifletté: non dover compilare i papiri di idiozie su pianeti e congiunzioni l’attirava molto. Allora perché era così restia ad accontentare il suo migliore amico?
Una serenata. A chi poi? Con tutta la sua rete di informatori, Athena non avrebbe saputo dire chi era la nuova fiamma di Ulysses. Di sicuro non la sua ex, Penelope: l’aveva vista scambiarsi effusioni spinte con Antinoo di Serpeverde proprio quella mattina.
Dunque, di chi si trattava? Avrebbe potuto chiedergli il nome della sventurata come pagamento (L’informazione è potere, diceva sua nonna), ma provava come una sensazione di fastidio.
Non che fosse gelosa, sia chiaro.
Non era affatto gelosa che il suo migliore amico avesse una cotta talmente forte da spingerlo a rendersi ridicolo con una serenata sotto la finestra del dormitorio di Corvonero.
Ma quale Corvonero?
Accantonando il pensiero, Athena allungò la mano. “Andata. Divinazione fino a fine anno.”
“Sapevo che non mi avresti abbandonato, ‘Thena.” Ulysses l’abbracciò con foga e corse via. “Vado a preparare tutto. Ci vediamo stasera!”
Forse avrebbe stonato apposta, giusto per.

La sera era arrivata, la notte l’aveva seguita.
Sulla torretta del Dormitorio, esposta ai venti autunnali, Athena si stava domandando se, dopotutto, le lezioni di Divinazione non fossero un prezzo troppo basso per rischiare una polmonite.
Ulyesses invece sembrava ancora in preda all’entusiasmo.
“Quando arriva?” Sbuffò Athena, nascosta dietro a una delle piante che Ulysses era chissà come riuscito a posizionare sulla torre, assieme a una serie di lanterne cinesi, un tavolino a tre gambe che ballava la giga e a un gigantesco pupazzo a forma di cuore, assolutamente disgustoso.
Non si finisce mai di imparare sui gusti degli altri.
“Ancora un momento.” Le assicurò Ulysses, intento a sistemarsi quel ridicolo smoking (Athena non avrebbe mai capito il fascino dell’abbigliamento babbano) e quel papillon.
La ragazza incrociò le braccia, pensando all’incantesimo da lanciare: un’orchestra di archi e pianoforte che avrebbe intonato una musica sdolcinata fino a quando Ulysses non fosse riuscito a far cadere la prescelta tra le sue braccia, il che avrebbe segnato l’uscita di scena di Athena, dato che non ci sarebbe stato più bisogno di musica.
Il pensiero la punse di nuovo come uno spillo.
Non le era mai piaciuto uscire di scena.
Oltretutto, non era una cafonata terribile costringere la propria migliore amica ad assistere a una sceneggiata in cui lei non aveva nessuna parte attiva?
Ti ha pagato, sussurrò una vocina nella sua testa, quindi devi rispettare il contratto.
“Non mi ha ancora pagato.” Replicò Athena ad alta voce. “Posso anche andarmene.” Tanto, se la ragazza di Ulysses fosse salita fin lì, avrebbe significato che era anche disposta ad accollarsi l’onere di sopportarlo per i mesi successivi, nel bene e nel male.
E non è quello che già tu fai? Di nuovo quella vocina irritante. Non era il momento di farsi spuntare una coscienza, si disse Athena. Non voleva tradire la promessa, però non voleva nemmeno assistere alle tecniche di seduzione di Ulysses.
Non voleva, proprio come non aveva mai voluto uscire con lui e Penelope, ai tempi in cui erano assieme.
Non voleva vedere Ulysses, il suo migliore amico, felice con qualcun’altra che non fosse lei.
Il pensiero la colpì come il proverbiale fulmine.
Non poteva assolutamente restare, e all’inferno il patto, pensò mentre si dirigeva verso le scale che portavano giù, al sicuro nel Dormitorio.
“Ferma! Dove stai andando?” La rincorse Ulysses. “E’ il momento!”
“Non mi interessa: il patto è annullato. Arrangiati da solo per queste cose.” Athena cercò di liberare il braccio che l’altro le aveva afferrato. “Non puoi pretendere che io assista a tutto questo.”
A quelle parole, Ulysses la fissò incredulo, poi scoppiò a ridere. “Non ci posso credere. Ce l’ho fatta!”
Athena non capiva. “Che cosa…”
“Ce l’ho fatta. Non ha capito proprio niente, vero?” E con forza inattesa l’attirò a sé. “Non deve arrivare nessuno.”
Cioè, valeva a dire che lui… che lei…
I pensieri di Athena subirono un black-out totale: agguantando quel ridicolo smoking scosse con violenza Ulysses, poi chinò la testa e si lasciò baciare da quell’idiota del suo migliore amico, l’unica persona mai riuscita a ingannarla completamente in sedici anni di vita.
“Come ci si sente a essere ingannati?” Le chiese Ulysses, sogghignando tra un bacio e l’altro.
“Lo vuoi proprio sapere?”
“Qual è il tuo prezzo?”
Athena sorrise, indietreggiando fino a far cadere entrambi sul cuore di pelouche (che ora si rivelava un’idea estremamente sensata). “Tu che cosa mi offri?” Chiese, il suo corpo stretto contro quello di lui.
Non si sarebbe mai stancata di provocarlo, dopotutto.
  
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