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Autore: LaCantastorie    05/06/2015    1 recensioni
Epicedio in onore di uno dei più comuni volatili d'Italia, l'umile passero: l'ispirazione viene dal carme III di Catullo, ma molti grandi poeti dopo di lui (non da ultimo Giacomo Leopardi) hanno eletto a protagonista dei loro componimenti questo minuto uccellino.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL PASSERO
 
Volò il passero un’ultima volta,
battendo le fragili ali:
volò solitario dal nido
lasciando i fratelli sui rami.
 
Sentì l’aria infra le piume
gonfiate dal vento di maggio
e piccolo contro quel cielo
si stagliò con grande coraggio.
 
Quant’è breve, la vita che osa!
S’assapora quand’è già finita...
 
Così, sotto il sole raggiante,
tremarono gli arti aviatori,
d’un  tratto più non sostennero
di quel corpo il peso leggero.
 
La terra accolse due volte
l’uccellin che le altezze bramò:
la mano, pia, d’un passante
le tenere spoglie inumò.
   
 
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