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Autore: Puffola_Lilla    06/06/2015    3 recensioni
Raccontare di una coppia della quale conosci solo un loro futuro matrimonio, ti permette di viaggiare con la fantasia. Ecco allora come mi sono immaginata un possibile incontro tra Lothíriel e Eomer, Re di Rohan. One shot divertente in cui è presente anche la coppia Faramir/Eowyn.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eomer, Eowyn, Faramir, Lothirìel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una Spia Maldestra

Era una splendida giornata di sole, e le terre attorno a Minas Tirith, seppur ancora fortemente segnate dalla recente guerra, lasciavano intravedere i primi boccioli in fiore. Minas Tirith era una bella città, ma troppo chiusa, per una abituata a vivere in un paese composto per lo più da grandi distese di terra che si spingevano fino al mare. Per tale motivo Lothíriel aveva deciso di prendere un cavallo ed uscire da quelle mura in pietra. Era una brava cavallerizza. Lo era sempre stata, fin da quando era piccola e col passare del tempo, andare a cavallo era diventato il suo modo di evadere dalla solita routine quotidiana. Il problema era che raramente suo padre le permetteva di andarsene in giro da sola, ed era una fortuna che egli al momento, fosse troppo impegnato nel dare una mano, per badare a ciò che la figlia facesse. Mantenendo un’andatura costante, ma pur sempre sostenuta, ella cavalcò fino ad arrivare ad un vicino fiume. Le leggere ondate di vento, mentre cavalcava, le accarezzavano il viso, rinfrescandola. La zona circostante a quel rivolo d’acqua era più verde di quella subito al di là della cittadella. Gli orchi non avevano intaccato quel piccolo angolo di paradiso, fatto di rocce, querce e parecchie varietà di fiori e piante.
Lothíriel scese da cavallo, con l’intenzione di costeggiare il fiume a piedi. Stava per raggiungere l’acqua, quando si accorse di non essere sola. Poco distante, seduti sulla riva del fiume, due giovani l’uno nella braccia dell’altro, ridevano per qualcosa che uno di loro avesse detto. Anche Lothíriel sorrise riconoscendo suo cugino Faramir e la sua promessa sposa Eowyn. Era bello veder sorridere di nuovo suo cugino. Saperlo nuovamente felice, dopo tanto tempo, non poteva non riempire il suo cuore di gioia. Inoltre Eowyn, nonostante le sue iniziali perplessità, le sembrava davvero quella giusta. Cercando di non farsi vedere, ella decise di tornare suoi passi.
Fu allora che Lothíriel notò un’altra figura bionda come Eowyn, non molto distante da ove ella si trovasse. Accucciato dietro una grossa quercia, v’era un uomo dalla corporatura robusta, che Lothíriel riconobbe subito, come il nuovo Re di Rohan.

“Che cosa credete di fare voi qui?” L’uomo sussultò evidentemente sorpreso di essere stato scoperto. Il suo sconcerto sembrò ancora più grande una volta voltatosi ad osservare la fanciulla che l’aveva smascherato, e capendo che fosse niente di meno che la cugina del Sovrintendente.
“Io stavo, stavo…”
“Spiando vostra sorella. Non è forse così?”
“Come vi permettete! Con chi vi credete di parlare? Forse dovrei rammentarvi che è ad un Re a cui vi state rivolgendo.” Il modo con cui aveva pronunciato quelle parole era stato così pomposo, che Lothíriel fece fatica a trattenersi dal ridere, ma c’era una questione molto più importante, che ella era intenzionata a voler chiarire.
“O lo so bene signor Re di Rohan, peccato che al momento non mi sembrate nient’altro se non un fratello impiccione.” Ed ella di fratelli di quel tipo se ne intendeva fin troppo, possedendone ben tre. La faccia di Eomer divenne paonazza, ma la giovane non distolse lo sguardo, continuando a parlare. “Ora ascoltatemi bene. Mio cugino Faramir altro non è che un brav’uomo, che ha già perso troppo e che non ha certo bisogno di patire ulteriori sofferenze. Perciò vedete di mettere da parte le vostre preoccupazioni da fratello protettivo e lasciate che i due vivano questo loro amore come meglio credono o ve la vedrete con me.”
“Mi state forse minacciando?”
“No, vi sto solo avvertendo.” Lothíriel si girò senza più guardare indietro, ma pur non facendolo, sentiva di avere gli occhi di Sire Eomer addosso e la cosa la fece arrossire. Desiderosa di togliere il disturbo, la giovane salì in fretta a cavallo.

“Vostro padre lo sa che ve ne andate in giro da sola al di fuori delle mura della città?”
“Non è una cosa che vi deve riguardare.”
“O io credo proprio di sì. Voi vedete di non raccontare in giro ciò che mi avete appena veduto fare e io farò finta di non avervi mai incontrata in questo luogo.”
“State forse cercando di ricambiare la mia minaccia?” Disse ella tornando a guardarlo.
“Minaccia? Non so di che cosa stiate parlando il mio altro non è che un semplice avvertimento.” Il ghigno stampato sulla sua faccia, le fece venir voglia di prenderlo a schiaffi, Re o non Re.
“Mi promette che lascerete in pace mio cugino?”
“Ve lo prometto.” Rispose egli a denti stretti. “Se voi promettete di non raccontare questo spiacevole accaduto, specie con il Sovrintendente.”
“Faramir, il suo nome è Faramir, ed egli non è più Sovrintendente da un bel pezzo.”
“Quello che è. Me lo dovete promettere.” Che uomo impertinente, anche se forse è proprio così che anche egli l’ha veduta.
“Ve lo prometto. Nessuno verrà mai a sapere niente.” Il Re sembrò soddisfatto della sua risposta, così anch’egli salì a cavallo.
“Bene. Ora che abbiamo raggiunto un accordo, se volete posso riaccompagnarvi in città.”
“Conosco la strada grazie.”
“Insisto.” Lothíriel sbuffò, cercando di nascondere il fatto che, per un istante, lo sguardo intenso con cui l’aveva guardata, le aveva provocato un brivido lungo la schiena. Come poteva un uomo farle provare così tante sensazioni diverse in così poco tempo? Nessun uomo v’era mai riuscito prima. Doveva sbarazzarsi di lui, ma anche galoppando il più veloce possibile, qualcosa le diceva, che egli sarebbe comunque riuscito a raggiungerla. Le era stato evidente fin dal modo in cui era montato a cavallo, che Eomer non fosse uno sprovveduto in materia.
“D’accordo.” E senza più parlare, ma osservandosi vicendevolmente di nascosto durante tutto il tragitto, Eomer e Lothíriel se ne tornarono verso la città, lasciando gli altri due giovani ancora al fiume, finalmente da soli.

“Credo che vostro fratello se ne sia finalmente andato.” Eowyn alzò la testa e diede uno sguardo alla grande quercia alle loro spalle.
“Lo credo anch’io. Ricordatemi di ringraziare vostra cugina per questo.” Faramir sorrise. “Certo che a voi non vi sfugge niente. Come avete fatto a capite che mio fratello ci avesse seguiti?”
“E' il mio mestiere. Sono stato capo dei Raminghi per molto tempo e sapete una cosa?”
“Cosa?”
“Vostro fratello sarà pure un bravo guerriero, ma come Ramingo, almeno qui a Gondor, sarebbe stato davvero pessimo.” E entrambi scoppiarono a ridere così come già in precedenza, avevano fatto nell’accorgersi che Eomer li avesse seguiti. Questa volta però finito di ridere, Faramir poggio le sue labbra a quelle di Eowyn, che socchiudendo gli occhi, rispose al bacio con ardore, sicura che ormai fossero davvero soli.


Note autore: Finalmente dopo tanto tempo ecco che ritorno a scrivere su uno dei miei topic preferiti. Spero che la storia si piacuta che Lothiriel sia come ve la immaginavate. Qualsiasi pare è ben accetto.
  
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