Matrimoni, proposte e bouquet di viole

 “ Non vorrei sembrarti scortese” disse la voce di Simon proveniente da sotto la catasta di decorazioni  che Jocelyn stava appendendo tutt'intorno “ ma dalla tua faccia sembra che tu stia appendendo festoni per un funerale più che per il matrimonio di tua figlia”
“ Non dire così! Sono molto felice che Clary si sposi, ma è ancora così giovane…”
“ Ha venticinque anni ” disse Magnus intento a dare gli ultimi ritocchi agli alberi che circondavano la tenuta, magicamente fattisi più rigogliosi e illuminati da piccole lucine azzurre “ non è esattamente una ragazzina” “E poi diciamocelo” la voce di Luke invece proveniva dai tavoli dove l’uomo stava disponendo a regola d’arte le bottiglie di vino “Jace avrebbe dato di matto se avesse dovuto aspettare anche solo un mese di più… Simon, sei sicuro di stare bene?”
“ Maledetti festoni” rispose Simon sputacchiando “continuano a finirmi in bocca. Quando mi sposerò non voglio neppure una decorazione: non mi sembra giusto che un povero tapino, me ad esempio, debba sorbirsi un simile supplizio”
“ Certo, certo, dillo ad Izzy e poi ne riparliamo” disse Magnus, un sorrisetto ironico che gli increspava le labbra. “ comunque ha ragione Simon, Jocelyn, ho visto di rado un fidanzamento così lungo, devi già ritenerti fortunata”
Come se fosse stata chiamata, la voce di Isabelle arrivò loro con prepotenza facendoli sobbalzare o, nel caso di Simon, cadere definitivamente a terra ( a quanto pare i “ superpoteri da Shadowhunter” non facevano molto effetto su di lui)
“ TE LO PROIBISCO JACE! NON VOGLIO NEPPURE SENTIRNE PARLARE!”. Proveniva chiaramente dalla camera adibita alla preparazione dello sposo che si trovava al primo piano, eppure in un batter d’occhio la videro uscire a passo di marcia dalla porta d’ingresso, l’ampia gonna sollevata, i capelli sciolti dietro la schiena e l’espressione di chi sta per uccidere qualcuno, seguita da un Jace apparentemente divertito e da un Alec quantomeno interdetto che cercava di trattenere tra le braccia la figliola sovraeccitata dal gran movimento che la circondava. La piccola sfoggiava un favoloso completino giallo limone scelto appositamente da Magnus per l'occasione. 
“Isabelle” fece Jocelyn timorosa “tu... non stavi aiutando Clary?”
“SI! Ma per qualche minuto può sopportare la mia assenza senza disfare tutto il grande lavoro che ho fatto su di lei. A differenza del mio CARO FRATELLO!” e lanciò a Jace uno sguardo di fuoco “e figurarsi se Alec è in grado di contenerlo! Gli permetterebbe qualunque cosa, ah, ma io non mi farò mettere i piedi in testa!”
“ Non tirarmi in mezzo Iz, sarei stato perfettamente in grado di gestire la situazione” ribatté lui, la figlia sempre più scalmanata ormai appollaiata sulla testa.
“ Lo vedo…”
“ Isabelle, cara, perché non prendi fiato un attimo e non ci spieghi cosa avrebbe fatto il biondino di tanto grave per scatenare la tua ira?” disse Magnus pacato, ignorando la smorfia di Jace all’epiteto il biondino, mentre prelevava la figlia dalla testa del marito per rimetterla dritta, scatenandone gli acuti strilli.
“ Eccome se ve lo spiego! Jace si è impuntato che deve assolutamente offrire di persona a Clary il bouquet di violette che è riuscito ad ottenere per lei con tanta fatica, e tutto questo  prima della cerimonia, quando è universalmente noto che è inammissibile che lo sposo veda la sposa prima della funzione! Non ho forse ragione?” la domanda era chiaramente retorica, chi avesse provato a ribattere si sarebbe sicuramente ritrovato appeso per i per i piedi, eppure…
“ Non glielo voglio offrire, non più per lo meno, dato che qualcuno glielo ha già recapitato…
 Mi sembra il minimo poter almeno apprezzare la sua reazione dopo tutta la fatica che ho fatto per procurarmelo.” Jace incrociò le braccia sul petto, stropicciando ulteriormente la camicia già notevolmente sgualcita. Questo avrebbe probabilmente causato una nuova ondata d’ira della sorella, che fu però interrotta da una nuvola rossa e oro che comparve d’improvviso gettando le braccia al collo del ragazzo lanciando gridolini di gioia. “GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE!” ripeteva, riempendolo di baci.
Superato il primo stupore, e notando Isabelle, rimasta completamente scioccata dallo stato del vestito da sposa, tutti i presenti scoppiarono in una fragorosa risata.
Fortunatamente Simon  ebbe l’accortezza di avvicinarla e di distrarla così dal deplorevole comportamento dei piccioncini.
“ Non credo sia questo il matrimonio più adatto per pensare alle tradizioni, sai?”
“ Il tuo consiglio suonerebbe più saggio senza tutti quei fiori di carta in testa” ribatté Isabelle, scontrosa.
Simon rise “ Al nostro matrimonio sarà tutto perfetto, prometto, e mi preoccuperò personalmente di non avere oggetti imbarazzanti tra i capelli ”
“E' una proposta questa, Lewis?”
“Potremmo definirla tale, sì”
E fu così che una delle peggiori incavolature di Isabelle Lightwood terminò con un appassionato bacio, interrotto solo dalla mini Catarina ( soprannome datole dalla stessa Catarina che trovava buffa la somiglianza) che urlò “ANCH’IO BACIO” tendendo le braccine paffute allo zio Simon che, a suo parere, non le stava dimostrando sufficiente attenzione.

 

Angolo autrice: eccomi di nuovo qui! Ok, questa cosa mi è venuta fuori parecchio pazza, ma mi sono divertita un mondo a scriverla!
Due rapidi appunti prima di iniziare a sproloquiare!
1- Simon è asceso, quindi ha già cambiato cognome, ma per comodità ho mantenuto Lewis
2- So che non si possono fare bouquet di violette, ma, basandomi sulle carte fiori di Cassandra Jean, ho immaginato una Clary fissata con questo fiore e un Jace determinato ad accontentarla!

Sarò strana, ma ai matrimoni io mi immagino sempre Isabelle isterica xD
Poi ditemi se la figlia di Magnus e Alec non è un amore! Ho pensato fosse molto legata a Simon, ma credo che sia anche perché io lo adoro ( da notare infatti il momento Sizzy incluso a tradimento nel matrimonio Clace ;) )
Che dire, spero vi sia piaciuta e vi abbia fatto almeno sorridere, qualsiasi cosa ne pensiate fatemi comunque sapere!
Alla prossima!