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Autore: drunk_hotstepper    06/06/2015    2 recensioni
Nagisa in seguito ad un incidente stradale finisce in coma e Rei va a trovarlo ogni giorno con la stessa speranza.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nagisa Hazuki, Rei Ryugazaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TI ASPETTO

Erano ormai passate tre settimane da quel giorno, eppure Rei se lo ricordava come fosse ieri. 
Quella giornata piovosa che aveva reso fine ad una felicità da poco iniziata. 
L'annuncio della sua fermata lo risvegliò dai suoi pensieri e lo fece scendere dal treno. Strano, non si era accorto dello scorrere del tempo nonostante calcolasse sempre ogni istante. Anche oggi era una giornata grigia. S'incamminò per la strada che ormai percorreva ogni giorno, da tre settimane. Era solo anche oggi; i suoi senpai avevano a breve gli esami e Makoto aveva insistito affinché pure Haruka studiasse. Questa solitudine non gli faceva bene. Gli mancava la carica. Un tempo non gli avrebbe pesato minimamente passeggiare solo sotto il sole primaverile, ma nell'ultimo anno si era abituato ad avere attorno una luce particolare. La luce del sorriso di Nagisa.
Si fermò davanti all'entrata dell'ospedale. In attesa di rivedere l'amico uscire gridando e correndo verso di lui.
Un'attesa vana.
Varcata la porta principale si diresse verso l'ascensore e premette il tasto per portarlo al solito piano.
Un'infermiera lo fece entrare nella stanza e lo lasciò poi solo. 
La camera non era cambiata. Bianca, pulita e con una luminosa finestra sul mare, come al solito. L'aria però era pesante, come se non si aprissero le tende e la finestra per evitare di svegliarlo.
Nagisa dormiva sotto le lenzuola, come ogni giorno. Un sonno lungo e insolito per un ragazzo così vivace.
Rei si sedette sulla sedia affianco al letto e lo guardò con aria triste. 
Il volto era pallido, coperto dalla maschera per farlo respirare e aveva ancora il segno di qualche ferita dovuta all'urto con quel Mercedes.
I ricordi tornarono indesiderati nella sua testa.

Lui e Nagisa stavano andando verso casa Ryugazaki per studiare in vista dell'ennesima verifica, Nagisa gli rubò la borsa e iniziò a correre ridendo mentre attraversava la strada che appareva libera, ma che purtroppo non era. 
Fu una questione di attimi.
Il suono stridente dei freni, un rumore confuso e l'altro ragazzo a terra, prima ancora che lui potesse reagire l'auto era pure ripartita ed era rimasto soltanto lui, a chiamare Nagisa sperando in almeno una risposta. L'ambulanza arrivò presto e gli dissero che forse il suo amico non si sarebbe più svegliato.

Rei non ci credeva, non credeva che un sole di tale splendore si potesse spegnere così, da un giorno all'altro. Ed era proprio per quello che ogni giorno lo andava a trovare, sperando che l'altro si risvegliasse e ritornasse ad illuminare le sue giornate. Ne era sicuro, convinto. Anche se nel profondo del cuore sapeva che questo sarebbe potuto non succedere e rimanere una semplice speranza. 
Solitamente Rei rimaneva lì in silenzio ad osservare l'altro, però quel giorno non se la sentiva di tenere tutto dentro, era troppo pure per lui.
"Sai... mi manchi. Non mi è mai capitato di affezionarmi a qualcuno come a te. È vero, sei invadente e casinista..." 
Si fece scappare un sorriso a labbra serrate; "però questo tuo entusiasmo mi ha portato ad apprezzare tante cose che non credevo potessero mai piacermi a tal punto. Nuotare ad esempio, mi ci hai praticamente costretto, ma nonostante tutto non posso che essertene grato. Mi hai fatto apprezzare la tua compagnia, che all'inizio, devo ammettere, non sopportavo. Eppure ora non riesco a farne a meno, queste tre settimane sono state un incubo senza di te, è tutto vuoto... non è 'bello'."
Tirò un sospiro guardando fuori dal vetro verso la grande distesa d'acqua.
"E hai fatto si che pure io stesso mi piaccia... " 
Con una mano accarezzò con estrema leggerezza la guancia del ragazzo.
"Grazie mille, Nagisa. Ti aspetterò. Non importa quanto tu ci metta a svegliarti."
Si alzò per andarsene e con un'ultima occhiata all'amico gli sfuggì in un sussurro 'ti amo'.

Davanti alla porta sentì un respiro strano provenire da dietro, come se il vento avesse chiamato il suo nome. Si voltò speranzoso che non fosse solo un'allucinazione. 
Non lo era. Nagisa aveva un occhio aperto e lo guardava con la testa leggermente voltata verso di lui. 
"Rei..." 
Ripeté più forte. E Rei reagì di scatto; si scagliò al suo capezzale e premette il tasto di chiamata per il personale. Aveva poco tempo prima che arrivasse qualcuno a portarlo fuori.
"Nagisa!!! Io..."
"Sshhht. .." Lo interruppe l'altro poggiandogli un dito sulla bocca.
"Anche per me è così, Rei"
Vide gli occhi di Nagisa diventare lucidi poco prima di sparire sbiaditi tra le sue di lacrime. Non sapeva neppure cosa fare o dire per la troppa felicità, gli tremavano troppo le gambe, ma tutto ciò non importava. Era tornato. 

   
 
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