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Autore: denna    06/06/2015    0 recensioni
Una giornata apparentemente normale dei maghi della gilda n°1 di fiore si trasformerà in un’avventura mozzafiato tanto pericolosa quanto inaspettata.Il loro destino si intreccerà con un gruppo di misteriosi stranieri in kimono nero. Due ragazzi con caratteri molto diversi, accomunati da un assurdo colore di capelli, saranno costretti a far squadra. Tra gilde oscure, dei della morte, draghi e fragole umane, riusciranno i nostri eroi a fidarsi gli uni degli altri e salvare il loro mondo e non solo?
Consigliato a chi non è bastata la saga di Edolas. ;)
Prima fan fiction, senza pretese, volta solo a regalarvi una piacevole (spero) lettura.
[Fairy Tail X Bleach]
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Erza Scarlet, Gray Fullbuster, Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 15
Troubles

 
Tutti i presenti si radunarono al centro del salone.
«Il polverone che avete sollevato col vostro arrivo sembra essersi in parte dissolto.» disse il vecchietto, che non sembrava sollevato, nonostante la buona notizia «Suggerisco, comunque, di mantenere un basso profilo: non so quanto tempo ci abbia fatto guadagnare il diversivo di Lucy. Capisco che non è il nostro stile, ma cerchiamo di fare uno sforzo. Dobbiamo essere discreti e non dare nell’occhio.»concluse, ricevendo una serie di cenni e mormorii di assenso da parte dei suoi ragazzi.
«Oi! Prendi!»
Laxus lanciò a Ichigo un pesante zaino da trekking.
«Dentro c’è tutto quello che può servirvi.» gli spiegò Erza, mentre ne passava uno identico ad Uryu e ad un Renji più morto che vivo.
«Li abbiamo presi ieri, quando siamo andate con le altre ragazze a fare shop… Ehm, provviste.» disse Rukia, mentre si metteva in spalla uno zaino bianco al quale erano attaccate un paio orecchie da coniglio che arrivavano quasi a toccare terra.
Discreti e non dare nell’occhio. Come no.- pensò sarcasticamente Ichigo.
Ci vollero venti minuti buoni per convincere Orihime a venire fuori da sotto il tavolo. Recuperata la fullbringer, i gruppi si avviarono verso la stazione ferroviaria di Magnolia.
«Perché prendiamo il treno?» domandò Ichigo, perplesso.
«E’ il mezzo migliore per raggiungere le varie aree da controllare.Veloce e discreto.» rispose Erza, mentre si trascinava dietro il suo bagaglio titanico. Per la seconda volta in quella mattina, il sostituto shinigami si chiese cosa intendessero esattamente i suoi compagni con l’espressione “non dare nell’occhio”.
Si separarono dal gruppo di Laxus e raggiunsero il loro treno in partenza al binario sei. Mostrarono i loro biglietti al controllore per poter salire. Mentre era intento a timbrare, lo sguardo del bigliettaio indugiò per un attimo sul sostituto shinigami, che si tirò nervosamente il cappuccio fin sopra gli occhi. Cercarono una carrozza vuota, per poter discutere i dettagli delle ricerche senza doversi preoccupare di ascoltatori scomodi. Dopo aver sistemato i bagagli, (Erza aveva noleggiato un vagone apposta per i suoi), raggiunsero i loro posti. Erza si mosse sicura, sedendosi accanto al finestrino, poi rivolse agli altri ragazzi, che indugiavano di fronte alle due file di sedili, uno sguardo eloquente, e loro si affrettarono a raggiungerla. Orihime si accomodò accanto alla maga con l’armatura, seguita Rukia. Ichigo optò per mettersi accanto alla dea della morte, ma il posto fu repentinamente occupato da Renji; quindi, si sedette di fronte ad Erza. Il Dragon Slayer guardò titubante prima Lucy, poi Ichigo; infine si mise accanto a quest’ultimo. Lucy si fermò tra le due file di posti, lanciò a Natsu uno sguardo indecifrabile e si sedette all’ultimo posto, accanto allo shinigami dai capelli rossi. Ichigo notò per un istante un’ombra attraversare il volto di Natsu. Gli altri occuparono i posti rimasti.
Il treno iniziò lentamente a muoversi, interrompendo ogni tanto il silenzio con gli sbuffi della locomotiva.
«Allora, la prima tappa è una zona vicino alla città di Oak» esordì la maga con l’armatura, forse anche nella speranza di alleggerire quella strana tensione che aleggiava sul gruppo. «Da lì dovremmo raggiungere una piccola radura in un bosco fuori dalle mura. Se siamo fortunati, la verga dovrebbe trovarsi lì.»
Ishida sgranò gli occhi.
«Come fai ad avere informazioni così precise?»
«Avete detto che l’area dove cercare la verga era molto vasta.» affermò Sado, sorpreso quanto il quincy.
«E lo è» confermò la rossa. «Ma fortunatamente, ieri il Master ha avuto l’idea di mostrare le mappe a Mavis, che è riuscita a restringere il campo delle ricerche.»
«Chi è Mavis?» domandò Renji.
«Era uno dei fondatori di Fairy Tail ed è stata il suo primo Master.» gli spiegò Lucy.
« Mavis era famosa per essere una “maestra delle tattiche” e per le sue straordinarie abilità predittive. Sfruttando le informazioni di Natsu, è stata capace di calcolare tutti i possibili luoghi in cui potrebbe essere atterrato lo Spaccamondo dopo l’esplosione.» disse Erza.
«Sono parecchi, ma almeno sappiamo esattamente dove cercare.» dichiarò Gray.
«Perché non abbiamo mai visto questa Mavis? Non era nella gilda?» chiese Rukia, perplessa.
«Perché…Ehm» rispose Lucy, in difficoltà. «Lei è un fantasma.»
«FANTASMA?» ripeté Ichigo, incredulo.
Ci risiamo- pensò Natsu. «Adesso mi dirai che non credi nemmeno ai fantasmi.» disse ironico.
«Com’è possibile che non siamo riusciti a vederla?» esclamò il sostituto shinigami, senza badargli, rivolgendosi ai suoi nakama.
«In effetti, è abbastanza strano.» concordò Rukia.
«E’ impossibile.» affermò Ishida «Sicuri che sia un fantasma?» domandò ai maghi.
«Certo.» rispose Lucy, confusa.
Natsu guardò Ichigo.
«Credi ai fantasmi e non ai draghi?» fece basito.
«Ovvio. I fantasmi esistono. » rispose il sostituto shinigami.
«Uno dei compiti principali di un dio della morte è proprio di inviare le anime dei defunti nella Soul Society.» gli spiegò Rukia.
«Lo spirito di Mavis può essere visto solo da chi ha il simbolo di Fairy Tail.» disse Lucy, mostrando ai forestieri il marchio sulla mano. «Forse, è per questo che non l’avete vista.»
«E’ un peccato. Avremmo voluto ringraziarla per l’aiuto.» disse Orihime con rammarico.
Il vagone iniziò a sussultare, man mano che il treno guadagnava velocità.
Natsu si accasciò addosso ad Ichigo.
«Ehi!» protestò quest’ultimo.
«Ma cos’ha?» disse preoccupata Inoue. «Sta male?»
«Soffre di cinetosi, succede sempre.» affermò Erza, guardando il compagno di team lamentarsi.
«Non può almeno rimettersi seduto?» disse Ichigo, palesemente seccato, mentre cercava di levarsi Natsu di dosso.
La maga stellare ostentava una gelida indifferenza. Perfino Gray lo aveva notato. Erza aggrottò le sopracciglia.
«Non c’è nulla che possiamo fare per lui?» domandò il sostituto shinigami, arrendendosi all’idea che il Dragon Slayer non avrebbe abbandonato presto le sue ginocchia.
«L’unica soluzione è tramortirlo e fargli fare l’intero viaggio privo di sensi.» dichiarò la maga con l’armatura.
«Mi sembra un rimedio un  po’ drastico.» commentò incerto lo shinigami.
«Avremmo dovuto portare Wendy.» commentò Happy, fissando dispiaciuto il suo migliore amico che soffriva. «Lei lo avrebbe fatto stare meglio.»
Un suono inquietante proveniente dal Dragon Slayer li fece sobbalzare. Natsu si sollevò da sopra lo shinigami. Il pallore del suo volto metteva i brividi. Il drago ondeggiò un paio di volte, prima di ricadere sopra lo shinigami, emettendo di nuovo quel suono raccapricciante.
«Sta per vomitare!» strillò Ishida.
Tutti si ritrassero terrorizzati. Ichigo li avrebbe imitati, se non si fosse trovato intrappolato tra Natsu e il finestrino.
«Che strano, di solito sta male e basta.» commentò Lucy, che aveva  abbandonato il suo atteggiamento indifferente ed appariva sinceramente preoccupata per il suo compagno di team.
«Scusate!» esclamò Rukia, prima di alzarsi e correre in direzione delle toilettes, premendosi una mano sulla bocca.
«Deve essere colpa dell’alcol.» asserì il quincy, che cercava di aumentare la distanza di sicurezza.
«Allora, anche lui sente i postumi della sbronza.» sogghignò Gray.
«Colpiscilo! Che aspetti?» gridò Erza.
«Scusa.» bisbigliò il sostituto shinigami al rosato. Tuttavia, non poté non provare una sottile gioia vendicativa, mentre gli assestava un rapido colpo di taglio sulla nuca.
***
La prima ricerca si concluse con un nulla di fatto. Avevano raggiunto, pieni di speranza, la radura segnata sulla mappa, ma della verga nessuna traccia.
«E se qualcuno fosse arrivato prima di noi e l’avesse portata via?» aveva domandato Chad, impensierito.
«Non credo» lo rassicurò la maga con l’armatura. «L’esplosione che ha scagliato via lo Spaccamondo era molto potente e una parte dell’energia magica che l’ha provocata è stata assorbita dalla verga. Quindi, se fosse atterrata qui, avrebbe dovuto esserci almeno un cratere di impatto; mentre qui sembra tutto in ordine.» affermò con convinzione.
«Coraggio, rimettiamoci in marcia.  Andrà meglio con il prossimo luogo.» disse con tono incoraggiante.
Ripresero il treno… E Ichigo fu di nuovo costretto a stordire Natsu per evitare spiacevoli incidenti.
Non trovarono nulla nel secondo luogo segnato sulla mappa. E nemmeno nel successivo videro nulla che somigliasse lontanamente allo Spaccamondo.
Nel tardo pomeriggio, al quarto sopralluogo, il gruppo iniziò a perdere la speranza.
«Maledizione! Quanto può essere volato lontano quell’affare?» proruppe Ichigo, dando voce al malcontento generale.
«Neanche il gruppo di Laxus ha trovato nulla.» li informò Lucy, mentre riponeva il Lacrima-comunicatore nella borsa.
«Sicuri che questa Mavis abbia fatto bene i calcoli?» domandò il sostituto shinigami.
«Il Master aveva detto che non sarebbe stata un’impresa facile» gli ricordò Gray.
Ichigo sbuffò. Era stufo di viaggiare continuamente da una parte all’altra collezionando fallimenti. Inoltre, iniziava a fargli male la mano.
Sempre più demotivati, si diressero verso la prateria evidenziata sulla cartina.
«Questa è l’ultima, per oggi.» li avvertì Erza « Ci fermeremo nella città più vicina e riprenderemo le ricerche domani.»
Ichigo fece una smorfia contrariata, ma si astenne dal contestare la maga con l’armatura.
«Quindi, ancora treno?» boccheggiò Natsu, con gli occhi fuori dalle orbite.
 La rossa annuì, e il volto del drago assunse un colorito verdognolo.
Gray ridacchiò sommessamente. Tuttavia, la risata non sfuggì al sensibilissimo udito del Dragon Slayer, che recuperò immediatamente le forze e si avventò sul mago del ghiaccio.
«Guardate!» gridò Rukia, indicando un punto più avanti.
Ad una decina di metri da loro, vi era un cratere grande e profondo che squarciava la distesa verde  come una ferita.
«Ci siamo!» gridò Renji, fuori di sé dalla gioia.
«Non posso crederci.» sussurrò Chad.
«L’abbiamo trovata!» esultò Orihime.
«Finalmente!» disse Ishida.
«Andiamo!» gridò Ichigo, correndo verso la buca.Gli altri, contagiati dal suo entusiasmo, furono subito dietro di lui, seguiti dai maghi di Fairy Tail.
Torniamo a casa!
Si fermò sul bordo della buca e cercò ansiosamente la verga. Ciò che vide gli fermò il respiro.
Cinque persone ammantate di nero si trovavano sul fondo del cratere. Quella al centro stringeva in mano un lungo bastone con una piccola pietra bianca incastonata sulla cima. «Ichigo, qualcosa non va?» domandò il Dragon Slayer, che aveva notato il sotituto shinigami irrigidirsi, mentre lo raggiungeva insieme agli altri.
Gli sconosciuti trasalirono e rivolsero lo sguardo verso di loro.
I due gruppi si fissarono, senza muovere un muscolo, come se uno sconosciuto passato di lì per caso avesse scattato un’istantanea di quel momento.
Il piede di Ichigo mosse un sasso che rotolò nel cratere.
Un fascio di luce scaturì dalla mano guantata della figura più piccola, diretto verso la testa di Inoue. Ishida si lanciò verso la ragazza, spostandola dalla traiettoria del’attacco, ma non riuscì ad evitare il colpo.
«Ishida-kun!» strillò Inoue.
«Non è niente!» la rassicurò il quincy, mostrandole il braccio illeso, sul quale spiccavano numerose vene blu in rilievo. Un secondo raggio uscì dal cratere, ma Uryu lo evitò e contrattaccò con le sue Heiling Pheil. Erza equipaggiò l’armatura del purgatorio, Ichigo sguainò le sue Zangetsu, Renji e Rukia lo imitarono con le loro zanpakuto, Gray e Natsu evocarono la loro magia, Chad attivò il suo fullbring, Lucy mise mano alle chiavi.
Un sibilo acuto risuonò per l’intera radura. I maghi e i forestieri non riuscirono a superare il bordo del cratere, ma caddero in ginocchio, lanciando urla lancinanti. Ichigo si coprì le orecchie, ma il suono non si attenuò, anzi, crebbe d’intensità, rendendogli impossibile anche pensare. Era sicuro che a breve il suo cranio si sarebbe spaccato in due.
Trasalì.
Non è un rumore… non è nelle orecchie, E’…
«La mia testa!» urlò il Dragon Slayer accanto a lui.
«E’ opera sua!» gridò Lucy, con voce rotta dal dolore, indicando la figura ammantata con in mano la verga. Gray puntò verso di lei, ma un nuovo attacco lo costrinse a terra con il capo tra le mani.
Con uno sforzo sovrumano, Erza evocò una pioggia di spade che si abbatté sul cratere I nemici furono costretti ad indietreggiare. Il sibilo cessò, regalando un momento di sollievo ai ragazzi. Ishida e Gray supportarono Erza con i loro attacchi. Gli sconosciuti risalirono la buca, sfuggendo al fuoco nemico.
Con la mente finalmente sgombra, Natsu si scagliò verso il tizio più grosso, ma sbatté contro il Santen Kesshun di Orihime, apparsogli improvvisamente davanti.
«Ma che fai?» urlò il rosato furioso.
Lo scudo vibrò ed andò in frantumi. Un proiettile invisibile colpì il Dragon Slayer alla bocca dello stomaco, scaraventandolo oltre i suoi nakama.
Chad e la maga con l’armatura si lanciarono contro il fautore dell’attacco mentale.
Il mago, continuando a stringere la verga, evitò facilmente il fendente della rossa e il pugno del fullbringer. Erza sentì qualcosa di simile ad una frusta sferzarla dietro gli occhi, ma oltre al dolore, non le sembrò di aver subito danni. Chad, accanto a lei, emise un grugnito di dolore e tentò un nuovo attacco, che mancò l’obiettivo. La figura ammantata arretrò. Il fullbringer la seguì, ma sembrava che qualcosa lo stesse ostacolando, rendendo i suoi movimenti goffi e lenti.
Il tizio più grosso attaccò Yasutora, che parò il colpo con il braccio destro.
Erza scattò, brandendo l’arma contro l’avversario con la verga. Anche stavolta, l’attacco fu facilmente evitato.
Sta usando una specie di telepatia-comprese la maga con l’armatura. -Ecco perché riesce a schivare gli attacchi  così facilmente. Ha lo stesso potere di Warren, ma sembra che riesca ad usarlo anche in maniera offensiva- concluse. Il suo avversario sollevò il pollice in un derisorio gesto di conferma.
E non gli manca il sendo dell’umorismo- pensò sorridendo Erza, mentre una presenza sconosciuta le martellava la base del cranio con potenza crescente, provocandole altro dolore. Tentò di contrastare l’offensiva in qualche modo, ma la figura più piccola apparve dietro di lei. La rossa si voltò, ma il nuovo arrivato fu più rapido.
 Il raggio bianco accecante attraversò Erza da parte a parte, rompendo l’armatura del Purgatorio. Il volto della maga con l’armatura fu attraversato da un’espressione di dolore mista a sorpresa.
I ragazzi trasalirono, dimenticandosi dello scontro, mentre guardavano Titania cadere in ginocchio.
«ERZA!» ruggì Natsu. Fece per avventarsi su chi l’aveva colpita, ma i suoi piedi sprofondarono nel terreno, divenuto d’un tratto fangoso. In pochi secondi si trovò sommerso fino alla cintola.
«Ma che cavolo…?!» esclamò.
Il suo potere magico iniziò ad affievolirsi. Le forze gli vennero meno, le braccia gli ricaddero inerti lungo i fianchi, sprofondando anch’esse nel terreno. La vista si appannò, finché tutto divenne nero.
Il mago che aveva ferito Erza si apprestò a finire la  maga con l’armatura, ma Ichigo si portò con uno shunpo tra lei e la ragazza ferita, deviando il raggio con le due Zangetsu. Chad ne approfittò per prendere Erza e portarla lontano dalla battaglia.
«Apriti, portale della fanciulla! Virgo!»
«Ai suoi ordini, hime!»
«Vai a prendere Natsu!» gridò Lucy.
Lo spiritò stellare percepì l’urgenza nel tono della sua padrona, e svanì sottoterra.
La maga stellare non fece in tempo a tirare un sospiro di sollievo, che il terreno intorno a lei iniziò a ribollire. Uno dei nemici spuntò fuori dalla distesa di terra, trascinando per i capelli Virgo.
«Lasciala!» strillò Lucy, mentre afferrava Fleuve d’etoiles.
 Lo spirito stellare colpì il nemico con una delle catene che aveva i polsi, ma la sferzata non sembrò turbarlo più di tanto. Lucy intervenne con una frustata. Il colpo tagliò di netto il braccio del mago, liberando lo spirito stellare.
Lucy guardò preoccupata il nemico e poi la frusta.
Non avevo intenzione di colpirlo così forte….
Degli schizzi di fango spizzarono dal moncone; il braccio tagliato si trasformò in una chiazza di melma, scivolò, come dotato di vita propria, formando un tentacolo che andò ad attaccarsi al moncherino. Sotto lo sguardo atterrito della maga stellare e del suo spirito, l’arto mozzato tornò al suo posto.
«Spica Hole!» gridò prontamente Virgo. Il mago nemico precipitò nella buca che si aprì sotto i suoi piedi.
«Virgo, presto! Natsu!» gridò Lucy.
«Vado subito, hime!»
Il mago riemerse dal terreno, sbarrandole la strada.Virgo si preparò a fronteggiarlo.
Lucy guardò oltre il mago, analizzando la situazione: Gray e Ishida stavano affrontando l’avversario più grosso, che non sembrava in difficoltà, nonostante fosse in inferiorità numerica. Orihime era dietro di loro, protetta dal suo scudo. Ichigo e Chad, invece, erano occupati a tenere il nemico più piccolo lontano da Erza. La piccola figura in mantello nero era fermamente decisa a finire la maga con l’armatura, e tentava in ogni modo di aggirarli; tuttavia lo shinigami anticipava i suoi movimenti con sorprendente velocità. Lo sguardo della maga stellare si posò infine sulla distesa erbosa. Il sangue le si gelò nelle vene.
«NATSU!»
Incurante dei colpi provenienti da ogni direzione, incurante delle grida di avvertimento del suo spirito stellare, incurante del fatto che anche lei sarebbe potuta sprofondare in quella palude mortale, la maga stellare corse verso il punto dove, qualche secondo prima, aveva visto scomparire la zazzera rosa del Dragon Slayer. Il mago nemico non restò a guardare e la seguì, ma Gray ed Ishida lo ostacolarono scagliandogli contro una raffica di frecce e lance di ghiaccio. La maga stellare affondò le braccia nella fetida fanghiglia, alla disperata ricerca del suo compagno di team.
Nulla.
«Natsu!Natsu!Natsu!»
Frugò spasmodicamente nella melma, immergendo le braccia fino al gomito, ripetendo freneticamente il nome del Dragon Slayer.
 La sua mano sfiorò qualcosa. Repentinamente, afferrò l’oggetto prima che potesse sfuggirle per sempre. Nello stesso istante, sentì una stretta attorno all’altro braccio.
«Natsu!» gridò esultante la maga stellare «Ora ti tiro fuori, resisti!»
Il qualcosa che le aveva afferrato il polso iniziò a trascinarla dentro il pantano.
«Smettila di tirarmi!» sbraitò la biondina, mentre il suo viso si avvicinava pericolosamente alla fanghiglia. Il tanfo della melma le penetrò nelle narici, nauseandola. «Non. Tirare.» ripeté Lucy, digrignando i denti e lottando contro la forza che la trascinava inesorabilmente nel terreno paludoso. Girò la testa da un lato per continuare a respirare, mentre sentiva la fanghiglia gelida a contatto con la guancia. Happy la afferrò per la maglia  e tirò, con scarsi risultati.
«Porca miseria!» esclamò Ichigo, non appena notò la scena. Si mosse per raggiungerli, ma il tizio che aveva colpito Erza iniziò a bombardarlo con i suoi letali raggi luminosi.
Virgo abbrancò Lucy per la vita.
«Non si preoccupi, hime, l’ho presa!»
Lo spirito stellare tirò, mostrando una forza sorprendente che contrastava con il suo aspetto di fragile cameriera. Lentamente, le braccia della maga stellare riemersero dal fango. Una mano stringeva un lembo di stoffa nera e parte di una sciarpa, l’altra aveva una mano stretta attorno al polso in una morsa ferrea.
«SI!» urlò Lucy, fuori di sé dalla gioia, del tutto dimentica dello scontro che imperversava intorno a lei. Renji si precipitò da loro ed afferrò la mano che spuntava dal fango. Finalmente, riuscirono a tirare il Dragon Slayer fuori dalla pozza melmosa.
«Sta bene?» domandò Virgo.
«Respira ancora?» chiese Renji.
 Natsu si sollevò di scatto, tossendo fango. «Si, credo stia bene» disse sorridente la bionda, mentre gli dava delle energiche pacche sulla schiena.
«Virgo, come hai fatto a sconfiggerlo?» domandò curiosa.
«Non l’ho sconfitto. L’ho chiuso nel mio Spica Lock.» rispose il suo spirito stellare.
Lucy sgranò gli occhi.
Uno schianto assordante li avvertì che il mago si era appena liberato dall’incantesimo dello spirito stellare.
«Sono desolata, hime.» si scusò Virgo. «Verrò punita?» chiese con un tono che a Renji sembrò speranzoso.
«Attento!» strillò Lucy.
Il nemico era uscito dal terreno e si era avventato su Renji. Il rosso riuscì ad evitare l’attacco per un soffio. Lucy e Virgo si allontanarono, trascinandosi dietro Natsu.
«Zabimaru!» ruggì lo shinigami, partendo all’attacco. La terra si mosse, animata di vita propria, avvolgendosi intorno alle gambe del dio della morte. Il rosso provò a scrollarsi il fango di dosso, ma si rese conto che era diventato duro come la roccia.
«Merda! Sono bloccato!»
«Cambia la consistenza del terreno a suo piacimento. E’ un mago della terra, piuttosto bravo anche.» affermò Virgo.
Il nemico fece un rapido gesto, e i resti della sua prigione rocciosa partirono a gran velocità verso Renji, Lucy, Virgo e Natsu.
Renji mulinò Zabimaru; la lama estensibile disegnò una spirale attorno a loro, disintegrando i proiettili. Lo shinigami menò un fendente laterale. Zabimaru passò attraverso il nemico, sollevando alcuni schizzi di fango, ma non sembrò danneggiarlo.
Che sia immune agli attacchi fisici?- si chiese Renji, mentre frantumava le pastoie che aveva ai piedi con due energici colpi di zanpakuto. Forse, avrebbe dovuto provare con il kido. Stava pensando a quale incantesimo utilizzare, quando il suo avversario gli spedì contro un’altra raffica di rocce. Il dio della morte riuscì a distruggerne la maggior parte, ma un frammento lo colpì di striscio sulla fronte. Il sangue che colò dal taglio lo accecò momentaneamente. Il mago avversario ne approfittò per evocare una gigantesca mano di terra, che calò sul rosso.
«Tsugi no mae, Hakuren!»
La bufera di neve trasformò l’arto roccioso in una scultura di ghiaccio. Rukia colpì il terreno con la spada: una linea di ghiaccio si propagò dalla punta della lama fino al nemico, che arretrò in fretta.
«Sembra che il ghiaccio lo spaventi, come pensavo.» commentò la dea della morte, soddisfatta. Non le era sfuggito come, poco prima, il mago si fosse preoccupato di schivare unicamente gli attacchi di Gray.
La gamba del nemico fu catturata dal ghiaccio. Il mago tentò disperatamente di liberarsi, ma non ci riuscì.
«Lo ha preso!» esclamò Lucy, colpita.
«La sua magia è debole contro il ghiaccio.» constatò Virgo.
«Sei grande, Rukia!» disse Renji.
«Sei mio.» disse la shinigami, sorridendo. «Ban…»
L’aria tremò. Un silenzio innaturale scese sul campo di battaglia. Il sibilo tornò a tormentarli, più potente di prima. Crollarono a terra, totalmente indifesi. Un vortice li spazzò via con la stessa violenza e  facilità con le quali il vento temporalesco  sposta un mucchio di foglie secche. Ichigo vide i corpi dei suoi amici staccarsi da terra, roteare e roteare, mentre tracciavano un arco nell’aria, per poi colpire il terreno, come lui.
Si rialzò faticosamente, barcollò e cadde su un ginocchio. La testa gli girava e faceva male, come se fosse di nuovo ubriaco. Un’ombra passò sopra di lui. Vide un mezzo che somigliava ad un incrocio tra un dirigibile e un’astronave atterrare vicino al cratere. I maghi incappucciati salirono in fretta sul velivolo. Ichigo notò la verga stretta tra le mani di uno di loro.
No
Il mezzo iniziò a sollevarsi da terra.
No
Il veicolo si librò ulteriormente e partì.
«NO!» gridò Ichigo con quanto fiato aveva in gola. Scattò con lo shunpo e spiccò il volo, inseguendo il mezzo di trasporto. La navetta guadagnò velocità, ma lo shinigami le rimase alle calcagna, deciso a non farsela scappare.
Ancora qualche metro
Vide una scaletta, che dovevano aver usato per salire a bordo, sempre più vicina.
Ancora un po’
Allungò la mano che reggeva la Zangetsu più corta.
Ci sono
Lo shinigami si bloccò a mezz’aria. Sentì come se un gancio invisibile lo stesse strattonando all’altezza dell’ombelico, impedendogli di avanzare. Poi iniziò a perdere quota.
No
No. No. No.No.No.NO.NO!
«GETSUGA TENSHO!» gridò con un misto di rabbia e disperazione, brandendo l’arma più piccola.
Il colpo andò parzialmente a segno, tagliando la porzione inferiore del veicolo, che perse quota, ma non precipitò. Davanti agli occhi increduli del sostituto shinigami, il mezzo riuscì miracolosamente a risollevarsi.
Ichigo tentò di riguadagnare quota, ma il terreno continuava ad  avvicinarsi a velocità impressionante, intanto che la navetta si faceva più distante, divenendo un puntino sempre più piccolo, fino a svanire. Per quanto si sforzasse, il sostituto shinigami continuava a precipitare. Si sentì sempre più spossato. Impiegò le ultime energie per rallentare la caduta e non morire sfracellato. Atterrò con malagrazia, scavando un solco di una decina di metri nel terreno e rotolando a terra. Respirò affannosamente, i polmoni affamati d’aria. Era madido di sudore e si sentiva a pezzi.
«Ichigo! Ichigo! come stai? Sei ferito?» gridò Happy, planandogli davanti.
«No» rispose il ragazzo. «Ma sto uno schifo lo stesso.» ammise ansimando.
«Vieni,  dobbiamo tornare subito dagli altri.»  disse il micio. Ichigo non l’aveva mai visto così serio. Con uno sforzo che gli parve immane, si rialzò.
«Non credo di poterti seguire, e a piedi ci metterò un po’.» disse, grattandosi la nuca.
L’Exceed gli volò alle spalle e lo afferrò per i vestiti. Ichigo sussultò, mentre il gatto lo sollevava come se fosse privo di peso. Happy battè energicamente le ali e si diresse verso la voragine.
«Come stanno gli altri?» domandò Ichigo, dopo qualche attimo di esitazione.«Sono feriti?»
«Aye» affermò il micio.«Erza sta molto male e Gray non riesce a muovere una gamba. Anche Chad è ferito.»
Lo shinigami si morse il labbro.
Maledizione
Raggiunsero il cratere. Lo shinigami riconobbe le sagome di Erza e Gray stese a terra; Chad invece era seduto. Gli altri non sembravano feriti gravemente. Si sentì un pochino sollevato.
Appena atterrati, Inoue gli corse incontro.
«Kurosaki-kun! Stai bene?»
«Si, sto…» disse Ichigo.
«Ma cosa pensavi di fare?» gridò Rukia, raggiungendolo. «Inseguirli da solo! Sei impazzito, per caso?» continuò a gridare. Ichigo evitò il ceffone della dea della morte, approfittando del fatto che fosse molto più bassa di lui.
«Stavo solo cercando di recuperare la verga!» ribatté, risentito.
«E credevi che te l’avrebbero data amichevolmente, se fossi riuscito a raggiungerli?» disse Ishida, sarcastico. «Guarda che cosa hanno fatto!» urlò, indicando il campo di battaglia e i compagni feriti. «Non avresti avuto possibilità contro di loro!»
«Io almeno ho provato a fare qualcosa.» ringhiò il sostituto shinigami. «Tu non fai altro che lamentarti!»
«Non ha tutti i torti…» osservò Renji.
«Nessuno ti ha eletto eroe di turno» sbottò il quincy, mentre lanciava un’occhiataccia al rosso. «Smettila di comportarti come se il destino del mondo dipendesse da te, Kurosaki!»
«Ragazzi, non fate così.» intervenne Lucy.
«Statene fuori!» disse Ichigo. «Voi non c’entrate nulla!»
«Già, ma stiamo comunque cercando di aiutarvi!» ribatté Natsu, che aveva raggiunto la maga stellare. «Potresti essere più gentile! E’ da quando sei arrivato che non fai che lamentarti!»
«Io non mi lamento!» sbottò il sostituto shinigami, punto sul vivo.
«Come no…» disse ironico Gray, che si era messo a sedere.
«Hanno ragione…» commentò Renji.
«Abarai, ma da che parte stai?» lo rimbrottò Uryu.
«Per favore, non litigate…» piagnucolò Inoue.
«Ragazzi, non mi sembra il momento adatto per questo.» disse Rukia, tentando di placare gli animi.
«Non dovrei lamentarmi?» sbottò Ichigo .« Abbiamo appena perso l’unica possibilità di tornare a casa! Sono forse l’unico che ha capito la gravità della situazione?»
«Che vuoi dire? Certo che capiamo!» disse Natsu, perplesso.
«A me non sembra.» ribatté il dio della morte.
«Ichigo.» lo ammonì Rukia.
«Fino ad ora vi siete comportati come se steste facendo una scampagnata!» continuò il dio della morte, ignorandola. «Come se per voi fosse solo l’ennesima missione, o un semplice gioco!»
«Sempre meglio che starsene a brontolare e contraddire ogni cosa che facciamo!» ruggì Natsu, indignato. Si avvicinò ringhiando allo shinigami, che gli lanciò un’occhiata truce.
«Anche se non ci credi, stiamo cercando davvero di aiutarvi!» sbraitò il Dragon Slayer.
«Beh, fino ad ora avete fatto un ottimo lavoro!» disse Ichigo, con voce pervasa da un velenoso sarcasmo. «Soprattutto tu
Un’espressione di disagio cancellò la rabbia dal volto del Dragon Slayer.
«BASTA!» urlò Lucy con tutto il fiato che aveva in gola. I ragazzi ammutolirono. Tutti fissarono la maga stellare che ansimava.
«Smettetela di litigare!» gridò di nuovo, una volta ripreso fiato. «Litigare non serve a nulla, litigare non ci aiuterà a trovare la verga!»
Le lacrime iniziarono a scenderle copiose lungo le guance.
«Siamo una squadra, dovremmo andare tutti d’accordo; altrimenti, come potremo andare avanti?» domandò, guardando uno per uno non solo i suoi nakama, ma anche i viandanti dimensionali. I ragazzi non risposero. Lucy si fece sfuggire un piccolo singhiozzo.
« Posso immaginare quanto vi manchi casa vostra, e vogliamo trovare la verga tanto quanto voi.» affermò.
«Anche tu sei finita in un altro mondo?» chiese Ichigo con una punta di scetticismo.
«Si.» disse la maga stellare, con un tono di sfida.«Edolas. E non è stata una bella esperienza.»
Il sostituto shinigami e i suoi compagni sgranarono gli occhi.
«So esattamente come vi sentite.» affermò la biondina, con tono triste. «Tutti noi lo sappiamo.» disse, indicando il Dragon Slayer vicino a lei. «E, credetemi, vogliamo davvero aiutarvi. E ci dispiace per non essere riusciti a fermare quei maghi…»  disse, abbassando lo sguardo.
Ichigo sentì una stretta allo stomaco.
«No.» la interruppe, alzando una mano. «Sono io che devo scusarmi.»
I suoi amici e i due maghi lo guardarono sorpresi. Il sostituto shinigami sospirò.
«Mi dispiace per essermi comportato così. Ho esagerato.» mormorò pentito.
«Siamo tutti frustrati, Ichigo. » disse Rukia. «Tu sei stato solo il primo a cedere.»
«Si, ma questo non giustifica quello che ho detto.» ribatté serio Ichigo.
«Lucy, Natsu, e anche Renji e Ishida, perdonatemi.» disse, chinando il capo.
«Scuse accettate!» disse sorridente il Dragon Slayer.
«Lascia stare, Kurosaki.»
 «Ormai abbiamo imparato a sopportarti!» sghignazzò Renji.
«Ehi!» esclamò Ichigo.
I ragazzi si abbandonarono ad una breve risata, quando Rukia li riportò alla realtà.
«Ora che cosa facciamo?»
«Dobbiamo tornare indietro.» rispose la maga stellare. «Ed andare subito da Prorlyusica: le ferite di Erza sono serie e anche Gray non sta benissimo.»
«Io sto bene!» ribatté il mago del ghiaccio, cercando stoicamente di alzarsi. Ricadde a terra un secondo dopo, il viso contratto in una smorfia di dolore.
«Piantala, ghiacciolo!» lo rimproverò Natsu.
«Fossi in te non mi muoverei» dichiarò Ishida. « La tua gamba è rotta.»
«Meglio sbrigarsi: sono preoccupata per Erza.» li incalzò Lucy. Non aveva tutti i torti: la maga era pallida e respirava a fatica. Il sangue, nonostante il bendaggio di fortuna, continuava ad uscire dalla ferita, macchiando la camicia bianca della ragazza.
«Non è nulla, non preoccupatevi.» disse Titania, con un filo di voce. Tentò di sorridere per rassicurarli, ma perse i sensi.
«ERZA!» strillarono allarmati i maghi.
«Avremmo dovuto portare anche Wendy!» disse Natsu.
«Non c’è problema.» affermò tranquillamente Ichigo. «Non c’è bisogno di tornare indietro.»
«Che cosa?» esclamarono all’unisono Natsu e Gray.
«Sei impazzito? Non possiamo mica andare avanti così! Erza sta troppo male!» strillò quest’ultimo.
«Non ti seguo, Ichigo.» disse Lucy, con un atteggiamento più pacato.
«Non so che poteri abbia Wendy, ma le ferite non sono un problema, finché abbiamo lei.» affermò il sostituto shinigami, indicando Orihime.
«Inoue…» disse ichigo.
La fullbringer annuì e si avvicinò ad Erza.
«Soten Kisshun» sussurrò. «Io rifiuto.»
Uno dei suoi fermagli azzurri brillò di un bagliore arancione. Due delle fatine che Lucy aveva visto volarle attorno il giorno del loro incontro, uscirono dal fermacapelli e circondarono il corpo della maga con una barriera arancione.
«E adesso?» domandò Natsu, mentre guardava la rossa con un misto di curiosità e apprensione.
«Aspetta.» disse Ishida.
Le ferite, anche la più grave, iniziarono a rimarginarsi, una dopo l’altra, fino a scomparire. L’espressione tesa e sofferente abbandonò pian piano il volto di Erza.
«Pazzesco! Non ho mai visto una magia di guarigione simile! E’ velocissima!» esclamò Gray, stupefatto.
«Voi non avete maghi in grado di curare?» domandò Chad.
«La magia curativa è andata perduta molto tempo fa. Conosciamo solo due persone in grado di usarla.» rispose Erza, mentre si metteva seduta.
«Sta già bene!?» esclamarono Gray, Natsu, Happy e Lucy, con gli occhi fuori dalle orbite.
«Ma il tuo è un potere davvero notevole.» affermò Titania, guardando la fullbringer, che arrossì. «Grazie, Orihime.» disse sorridendo, appena la barriera arancione svanì.
«P-prego.» balbettò Orihime, prima di andare ad occuparsi delle ferite di Gray.
«Ora capisco cosa volevi dire.» affermò Natsu, rivolto ad Ichigo, mentre guardava Orihime risanare in pochi minuti la gamba spezzata del mago del ghiaccio.
Ichigo non rispose.
«Quindi… da quando in qua voli?»  domandò scherzosamente il drago, abbozzando un sorriso. Il sostituto shinigami lo guardò brevemente, ma rimase in silenzio. Il sorriso svanì dal volto del Dragon Slayer, che si mise a guardare i fili d’erba con sguardo afflitto.
«Tutti gli dei della morte…» esordì Ichigo.
«E i quincy!» aggiunse Ishida.
«… E i quincy sanno volare.» continuò il ragazzo, sorridendo lievemente. Natsu ricambiò il sorriso. «In realtà, non è che voliamo; si tratta più di creare delle piattaforme o scalini usando il…» aggiunse, tentando di spiegarsi meglio.
«Ma sembra che prima tu abbia avuto qualche problema, o sbaglio?» si intromise Rukia, che aveva ascoltato la loro conversazione.
«Hai ragione. Li avevo quasi raggiunti, ma ad un certo punto non sono più riuscito a continuare e ho perso le forze.» rispose Ichigo, tornando serio.
«Sembra che volare fiacchi enormemente la mia reiatsu e prima ho fatto fatica anche ad usare lo shunpo.» dichiarò.
La dea della morte aggrottò le sopracciglia, pensierosa.
«Non berrò mai più!» affermò il sostituto shinigami con decisione. «E’ tutta colpa dell’alcol!»
«E’ strano» commentò Renji, avvicinandosi. «Ieri sera, non ho avuto problemi quando sono volato sul tetto per raggiungere Ru..»
Rukia gli pestò violentemente un piede.
«Ouch! Ma che fai?» strillò il rosso.
«Tu hai fatto cosa?» domandò Ichigo, aggrottando le sopracciglia.
«Non credo sia solo colpa dei postumi della sbronza di ieri.» intervenne Erza, salvando lo shinigami dalla spinosa situazione.
«Allora, che cosa può essere?» chiese Renji, ignorando Ichigo che continuava a fissarlo.
«Come vi abbiamo già raccontato, voi non siete le prime persone di un altro mondo che abbiamo incontrato.» spiegò la maga con l’armatura.
«La storia di Edolas.» disse Rukia.
La rossa annuì.
«In quel caso, siamo stati noi i… viandanti dimensionali: la gente di Edolas ci portò nel loro mondo con l’Anima.»
«E quando siamo arrivati lì, abbiamo scoperto di non poter più usare la magia.» continuò per lei Lucy. Natsu sbuffò, ripensando a quanti problemi gli aveva causato non poter fare affidamento sui suoi poteri.
«Stai dicendo che i nostri poteri scompariranno?» esclamò Ichigo, allarmato, avvicinandosi alla maga con l’armatura.
«Sto solo dicendo che forse i vostri poteri stanno iniziando a risentire della permanenza nel nostro mondo. Ecco perché non riuscite ad usarli correttamente.» rispose la rossa.
«Ma andranno via?» disse il sostituto shinigami, afferrando la maga per le spalle. Anche i suoi amici sembravano tesi.
«Non lo so.» ammise la maga con l’armatura.
«Io non credo.» disse il Dragon Slayer.
Tutti lo guardarono sorpresi.
«Quando sono arrivato ad Edolas, i miei poteri sono spariti subito, mentre voi siete stati capaci di combattere fin dal vostro arrivo.» affermò Natsu.
I ragazzi trasalirono impercettibilmente.
«E’ vero.» disse Erza.
«Vi è sembrato di essere meno forti quando avete combattuto con noi?» domandò il Dragon Slayer.
«Meno forti, no.» rispose Rukia. «Ma mentirei se non dicessi che, da quando sono qui, ho faticato molto di più durante i combattimenti.»
«Oltre al fatto che siamo più lenti e non riusciamo a volare.» affermò Ishida.
Natsu sorrise soddisfatto.
«Visto? I vostri poteri non sono scomparsi, ma solo diminuiti per certe cose. »
Lucy annuì, capendo cosa volesse dire il rosato.
« Magari, è solo un effetto passeggero e ritorneranno normali appena vi sarete abituati al nostro mondo.»
«Potrebbe aver ragione.» asserì Erza, guardando il rosato con ammirazione.
«Wow, fiammifero, è la prima volta che ti sento dire una cosa intelligente.» commentò Gray, incredulo. Natsu lo ringraziò per il complimento con un pugno in faccia.
I forestieri sembrarono molto più sollevati. Anche i maghi sorrisero.
«Domani ci rimetteremo in viaggio» affermò Erza, sollevando il pugno. « Troveremo quei tizi e ci riprenderemo la verga. E’ una promessa!»
  
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