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Autore: Liberty89    07/06/2015    3 recensioni
Giunti in quel momento nel centro di quella baraonda, Gokudera e gli altri Guardiani osservarono la scena con orrore e preoccupazione più o meno evidente, per essere sostituita l'attimo dopo da un moto d'impazienza e curiosità, mentre un'inconscia domanda si faceva largo nella mente di ogni membro della Famiglia Vongola: come sarebbe stato il loro Boss più vecchio di dieci anni?
Dal capitolo I
Tsuna si scambia con il se stesso del futuro a causa del Bazooka di Lambo e il venticinquenne porta con sé notizie sulla nuova difficoltà che i Vongola dovranno affrontare. Che esperienza si cela dietro lo scioglimento del sigillo sulla Fiamma del Cielo?
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Pensavate che fossi finita chissà dove e che mi fossi dimenticata di questa fic, vero? Invece no! A qualcuno avevo detto che avrei postato a fine marzo e a qualcun altro a fine aprile... ed eccomi qua a metà giugno xD Dunque, il problema fu questo: non sapevo bene come proseguire con lo scontro tra Tsuna e la Fiamma del Cielo, e dopo aver scritto un intero capitolo di battaglia con l'altra long-fic ho voluto prendermi una pausa da questa overdose. Mi sono sbizzarrita con le peggio cose~ Ma finalmente eccomi qua con il penultimo capitolo della vicenda. Già, il prossimo probabilmente sarà l'ultimo se non ho sbagliato a fare i conti, ma dopo quello potrebbe esserci un extra che spero di finire il prima possibile, così da non farvi aspettare troppo :3
Ora veniamo a noi. Tanto tempo fa (?), avevamo lasciato Tsuna a una svolta nella sua battaglia contro la Fiamma del Cielo. A voi la lettura di com'è proseguita ù.ù Buona lettura!




Capitolo XI - L’unione dei due Cieli


Final Fantasy VIII - Maybe I’m a Lion

La Fiamma del Cielo scosse la testa per liberarsi dal torpore confuso che la pervadeva, quindi rialzò lo sguardo arancione sul vero padrone di quella mente. Tsunayoshi si trovava in piedi al centro esatto di quella stanza, volgendo le spalle alla finestra che dava sul mondo esterno, e ferma come lui era la sua espressione. L’elemento deglutì a vuoto, sentendosi trafitto da quello sguardo calmo solo in apparenza, perché era certo che dietro a esso dovevano esserci la rabbia e la forza di volontà che gli avevano permesso di ribellarsi e riprendere il controllo del suo territorio.
Si alzò in piedi, puntando gli occhi in quelli identici che aveva di fronte e ghignò. -Cosa vorresti fare adesso, Tsunayoshi?- domandò sprezzante. -Vorresti forse distruggermi? Non puoi farlo, siamo legati, ricordi?-
-Lo so perfettamente.- rispose tranquillo Vongola Decimo. -Ma non posso permetterti di prendere il sopravvento su di me. Ti ho concesso anche troppo tempo per fare ciò che volevi, è venuta l’ora di sistemare le cose.-
-Ah sì? E come vorresti- la Fiamma s’interruppe, restando a bocca aperta e piegandosi in due, a causa del violento pugno che era affondato nel suo stomaco.
Sgranò gli occhi tremanti e rivolse un’occhiata incredula al quindicenne che in meno di un battito di ciglia aveva percorso la distanza che li separava e l’aveva colpito con precisione. Tossendo, lo spinse lontano da sé, ma non riuscì a tornare eretto.
-Intendo indebolirti e imporre la mia volontà sulla tua.- disse Tsuna, rispondendo alla domanda incompiuta del suo alter ego. -A meno che tu non voglia arrenderti adesso.-
La Fiamma del Cielo rimase interdetta per un istante, poi scoppiò a ridere. Liberò una risata sommessa, a causa dei muscoli doloranti, ma assolutamente divertita da quanto il ragazzo aveva affermato con assoluta convinzione.
-Tu… non hai la minima idea… di quello che stai dicendo…- mormorò col fiato corto. -Se prendessi il controllo sulla mia volontà così all’improvviso… non saresti più lo stesso. Lo sai questo?-
-Lo so perfettamente.- rispose con voce neutra, sorprendendolo. -Ma se questo è il prezzo da pagare per impedirti di fare del male alla mia Famiglia e al Nono, allora lo pagherò.-
-Tu sei pazzo…-
-Forse.- ammise Sawada, portando le braccia dietro di sé per produrre le sue fiamme e darsi la spinta in avanti per raggiungere la sua nemesi. -Ma tu lo sei ancora di più per aver osato alzare le mani sulla mia Famiglia.- sibilò a pochi centimetri dal viso dell’altro, che atterrito non riuscì a schivare l’attacco.
Il pugno che lo colpì sulla guancia destra ebbe la forza di spedirlo a parecchi metri di distanza, fermandosi solamente quando impattò contro la parete rovente della stanza. Sputando a terra, la Fiamma del Cielo si alzò in piedi e con un grido di rabbia partì al contrattacco. Seguì un duro e feroce scambio di pugni avvolti da lingue di fuoco color arancio, in cui nessuno dei due contendenti sembrava avere la meglio sull’altro. Se uno subiva un colpo, questo veniva immediatamente restituito, riportando lo scontro a una situazione di stallo.
Tsuna, però, sapeva di dover vincere a ogni costo.

***

Per quanto strepitasse e si dimenasse, Lambo non riuscì a sfuggire dalle braccia del Guardiano della Pioggia, che lo stringevano con forza, senza però fargli del male. Il suo fratellone era lì a terra immobile da troppo tempo per i suoi gusti e nessuno stava facendo nulla per aiutarlo.
-Tsuna-nii!- chiamò il Bovino ancora una volta, spingendo le manine sugli avambracci dello spadaccino.
-Lambo, calmati.- disse Takeshi con gentilezza, richiamando le proprie Fiamme per avvolgervi il bambino. -Non puoi avvicinarti a Tsuna adesso.-
-P-Perché?- singhiozzò il Fulmine, abbandonandosi contro il petto caldo del giocatore di baseball. -Perché non posso aiutare Tsuna-nii?-
-Perché ora è il suo turno di lottare.- affermò serio Gokudera, seduto con la schiena appoggiata alla parete di quella grande stanza e gli occhi verdi fissi sul suo Boss.
Si stava ripetendo quelle stesse parole nella testa da quando Chrome aveva osservato il Guardiano del Cielo con la sua Box Arma, per impedirsi di alzarsi e andare a verificare le condizioni del Decimo Vongola. Da dove si trovava non poteva vederlo, ma sapeva che sul fianco del castano, che era stato colpito da vicino dalla sua dinamite, si era sicuramente allargata una bruciatura. Una bruciatura che avrebbe lasciato una cicatrice circolare, dai bordi frastagliati, che lui aveva già visto. Strinse il pugno destro appoggiato sul ginocchio piegato e le sue labbra si stirarono in una linea dritta e dura, imponendosi di non liberare sproloqui che non avrebbero fatto bene a nessuno dei presenti.
Sapeva che il suo Cielo stava dando tutto se stesso, ma nonostante ne avesse avute le prove direttamente nella propria testa non riusciva a essere del tutto tranquillo. Forse lo sarebbe stato una volta che quella storia sarebbe finita, ma finché si trovava lì, in quella stanza enorme, tre piani sottoterra, con una Fiamma del Cielo impazzita non poteva fare a meno di essere in ansia.
-Uomo della Tempesta?- chiamò la Nebbia, accovacciandosi accanto a Gokudera, che si voltò sorpreso a guardarla. -Sei preoccupato per il Boss?- chiese, fissandolo con l’occhio viola. -Non devi.- disse subito dopo, senza dargli tempo di rispondere. -Io l’ho visto, il Boss sta combattendo e tornerà da noi. E tu l’hai sentito, giusto?-
Hayato sgranò gli occhi a quella domanda, restando interdetto. -Come fai a saperlo?-
Non negò l’evidenza alla compagna: aveva udito distintamente la voce di Tsunayoshi più volte negli ultimi movimentati minuti. Quando gli aveva chiesto di intervenire per proteggere Lambo e poi quando aveva pronunciato quel giuramento solenne, scatenando il risveglio della Fiamma dell’Ultimo Desiderio. Era quella la frase che l’aveva convinto a non intervenire, che gli aveva assicurato che Sawada alla fine sarebbe sicuramente diventato il Decimo Boss della Famiglia Vongola.
-Perché la tua Fiamma era lì, anche se nelle mani di un altro, sempre fedele al vero Boss.- rispose Chrome, ottenendo un’occhiata stupita e poi una imbarazzata, che la fece sorridere.

***
Final Fantasy VIII - The Salt Flats

Per la prima volta nella sua intera esistenza, la Fiamma del Cielo ebbe paura. Fu pervasa da una paura gelida e silenziosa che quasi lo paralizzò. Indietreggiò con un lungo salto e puntò gli occhi arancioni sulla magra figura di Tsunayoshi, che ad essi però, appariva imponente e indistruttibile come una montagna. Lo osservò alzare il braccio destro e con orrore vide il globo color magenta andare a posarsi sul suo palmo aperto. La Fiamma della Tempesta vi si accomodò, docile come un gattino che ha trovato il cuscino perfetto su cui dormire, fedele come può esserlo un vassallo nei confronti del suo unico re.
-Questa Tempesta appartiene al mio braccio destro.- affermò Tsuna con voce perentoria. -Non avresti dovuto strapparla al mio Guardiano.-
L’attimo dopo, la Fiamma del Cielo venne travolta da una vampa inarrestabile. Un vortice di fuoco in cui l’arancione e il magenta correvano insieme, assolutamente all’unisono, e mentre la trascinava lontano fino a sbatterla contro una parete, non riuscì a non pensare di non aver mai visto niente di più bello e meraviglioso. E lo voleva.
Voleva quella straordinaria potenza e quella bellissima unione nelle proprie mani, con essa sarebbe stata invincibile e avrebbe potuto uccidere quel vecchio mafioso che aveva avuto l’ardire d’imporgli un sigillo. Con questa rinnovata determinazione, il fuoco che bruciava sulla sua fronte crebbe e divampò, mentre la Fiamma scoppiava in una risata e tornava in piedi per riprendere lo scontro.
-Tsunayoshi! Non mi arrenderò tanto facilmente!- esclamò, stringendo i pugni. -Mi riprenderò i miei elementi e grazie alla nostra unione distruggerò quel bastardo di Timoteo!- continuò, prima di lanciarsi verso l’avversario.
Vongola Decimo non mutò minimamente la sua espressione, si limitò a sollevare la mano sinistra, inviando un richiamo silenzioso a cui la violacea Fiamma della Nuvola rispose con prontezza. Uno scudo sferico si parò di fronte al quindicenne, espandendosi sempre di più come una nuvola di temporale che cresce a dismisura, celando il cielo limpido sopra di sé.
La Fiamma del Cielo ringhiò e vi si scagliò contro con tutte le proprie forze. Sferrò pugni e calci, sfoderò letali lingue di fuoco, ma nulla riuscì a scalfire quel tenace baluardo, dietro il quale Tsuna la osservava con occhi fermi, intenti a studiarla. Quello sguardo non fece altro che alimentare la sua rabbia, quindi proseguì nella sua offensiva, attaccando senza sosta e senza logica un colpo dietro l’altro. Mossa unicamente dalla collera e dall’ostinazione, la Fiamma non si accorse della perdita di forza dei suoi pugni.
-Non farai del male a nessuno.- mormorò il castano, muovendo appena le dita della mancina. -Nemmeno al Nono torcerai un capello.-
La Fiamma della Nuvola reagì in un attimo, rivoltandosi verso il nemico del vero Cielo e avvolgendo in una sfera quello falso, che non fu in grado di sfuggire alla cattura. Come un animale braccato finito nella trappola del cacciatore, la Fiamma del Cielo girò su se stessa più e più volte, ringhiando e strepitando, battendo i pugni sulla parete curva, ma niente poteva smuoverla. Niente poteva contrastare quella solida volontà.
-Maledetto Tsunayoshi!- gridò, sbattendo i palmi di fronte al viso del suo nemico. -Vorresti sigillarmi un’altra volta?! Non funzionerà! Mi libererei da sola e senza che tu te ne accorga!- urlò ancora, avvicinando il viso allo scudo per puntare gli occhi in quelli dell’altro. -Prenderò possesso del tuo corpo e non mi farò scrupoli a distruggere la tua mente. Non mi servi! Non potrai fermarmi!-
-Non è quella la mia intenzione.- rispose Sawada con calma, mentre il fuoco viola prendeva la forma di una corda per avvolgersi attorno al suo braccio. -Takeshi.- chiamò poi, senza voltarsi verso la finestra che ancora mostrava la situazione esterna. -Takeshi, ho bisogno di te.-

***

Final Fantasy X - To Zanarkand

Con un sussulto, il presidente del Comitato Disciplinare si voltò verso il corpo steso a terra. La sua sorpresa durò troppo poco perché chiunque potesse accorgersene, e sul suo viso tornò la sua consueta espressione, ma non smise di fissare l’erbivoro che all’improvviso venne avvolto da uno strato di fiamme violacee.
-Chrome, cosa sta succedendo?- domandò Smoking Bomb, alzandosi in piedi.
Di nuovo, la Guardiana della Nebbia usò le Lenti Demoniache per osservare più in profondità ciò che stava accadendo. -Il Boss sta usando le Fiamme della Nuvola.- spiegò. -Però…-
-Yamamoto…? Che ti prende?- la voce del boxeur fece voltare tutti, che rimasero attoniti.
Il giocatore di baseball aveva lo sguardo fisso in avanti, perso nella visione di qualcosa che solo lui poteva scorgere. Nemmeno le mani di Sasagawa che lo scuotevano appena erano in grado di destarlo da quella sorta di trance in cui era caduto. A un tratto, lo spadaccino rilassò le braccia e Lambo balzò tra quelle del Guardiano del Sole, che lo prese al volo senza sforzo.
-Che cos’ha?- mormorò Ryohei, mentre il moro si muoveva verso il corpo di Sawada.
-È Tsuna-nii.- rispose il giovane Bovino, attirando l’attenzione generale. -Tsuna-nii sta chiamando Takeshi-nii.-
-Il Decimo…?- Gokudera si girò immediatamente col fiato sospeso.
Lo spadaccino richiamò le proprie Fiamme e s’inginocchiò accanto al fianco sinistro del suo Cielo per stringergli la mano tra le proprie. Docilmente, la Pioggia passò da un corpo all’altro, unendosi alla Nuvola per obbedire all’altro Guardiano.
Privo del suo elemento, Takeshi si ritrovò col respiro affannoso e con la testa ondeggiante, che presto lo trascinò all’indietro. L’impatto col pavimento, però, non avvenne grazie a una presa salda alle sue spalle.
-Oi, idiota del baseball, mi senti?-
Confuso, Yamamoto sbatté rapidamente le palpebre per poi guardare sopra di sé, dove incrociò il proprio sguardo con quello verde di Smoking Bomb. -Gokudera?-
L’italiano sospirò di sollievo per poi aiutare l’amico ad alzarsi per allontanarlo dal corpo del loro Boss. Per quanto lui stesso volesse stargli accanto, ancora non era sicuro farlo.
-Allora? Cos’è successo?- chiese poi, continuando a sostenere il samurai mentre si sedeva con la schiena appoggiata alla parete. -La Scemucca ha detto che il Decimo ti ha chiamato.-
Portandosi una mano al petto, Takeshi prese un profondo respiro. Nonostante l’avesse fatto volontariamente, il vuoto lasciato dal suo elemento era gravoso e gli stava dando una profonda sensazione d’incompletezza.
-Già, Tsuna… aveva bisogno di me.- confermò, chiudendo gli occhi e sentendosi stanco all’improvviso. -Ma ora… possiamo stare tranquilli.-
-Che vuoi dire?- domandò il boxeur.
-Tsuna ha tutto sotto controllo.- rispose semplicemente con un morbido sorriso ad allungargli le labbra.
-L’uomo della Pioggia ha ragione.- intervenne Chrome, guardando il corpo di Sawada attraverso la sua Box Arma. -Il Boss sta usando le vostre Fiamme.-

***
NieR Soundtrack - Song of The Ancient Popola

-Cosa stai facendo bastardo?!- gridò con rabbia la Fiamma del Cielo, fissando il flusso di fuoco azzurro che stava avvolgendo la sua sferica prigione per poi penetrare al suo interno.
Tsunayoshi non rispose, limitandosi a proseguire nel proprio intento. Indirizzò la Fiamma della Pioggia verso il suo alter ego, sicuro che l’attributo Tranquillità avrebbe sortito il suo effetto in poco tempo. Sapeva benissimo che ricorrere nuovamente a un sigillo sarebbe stato inutile e nulla di più che un modo come un altro per riaccendere la miccia a quella bomba dall’orologio guasto, avrebbe solo rimandato l’inevitabile. Se avesse rinchiuso un’altra volta quella forte volontà, probabilmente non avrebbe potuto affrontarla ancora, anzi sicuramente ne sarebbe rimasto sopraffatto nell’istante in cui si sarebbe liberata. Gli restava un’unica cosa da fare senza doversi imporre.
La Fiamma del Cielo ben presto fu avvolta dall’abbraccio fresco della Pioggia, che lavò via il suo rancore e la sua rabbia, lasciandola in uno stato di vuota calma che la aiutò a rilassarsi. Tanto che non fece una piega quando il castano entrò nella sfera viola. Si ritrovò, però, con gli occhi sgranati e pieni di sorpresa quando le braccia dell’altro gli si strinsero attorno al busto per abbracciarlo. Neanche per un momento pensò che il ragazzo volesse fargli del male, anzi e questo sviluppo lo lasciò interdetto per qualche istante.
-Cosa…? Cosa fai?- balbettò confuso.
-Non posso sigillarti, ma non posso neanche distruggerti, né impormi su di te come avevo detto all’inizio.- affermò Tsuna. -Non posso nemmeno mandarti via, sei una parte di me, della mia eredità.-
-Cosa proponi allora?- domandò la Fiamma, appoggiandosi all’altro e godendo del tepore di quella stretta, così diverso dal calore del suo fuoco interiore ma altrettanto rassicurante.
Come aveva potuto non accorgersi di quanto fosse dolce e confortante? Si diede dello sciocco per essersi fatto accecare dall’ira e per aver cercato di distruggere questa parte di sé.
-Unisciti a me.- disse serio il ragazzo, puntando gli occhi arancioni nel paio identico che aveva di fronte. -Torniamo a essere ciò che eravamo un tempo, prima che il Nono ti sigillasse.-
Sbalordita, la Fiamma sbatté le palpebre. -Vuoi… vuoi davvero che…? Nonostante tutto ciò che ho fatto?-
-Il Nono ha sbagliato, ma mi ha imposto quel sigillo in buona fede, per proteggermi. Per proteggere entrambi.- continuò. -La tua rabbia è comprensibile, sei stato rinchiuso nel debole corpo di un incompetente per tanto tempo e per un motivo che non potevi comprendere… Come ho accettato le sue scelte, perdono te e ciò che hai commesso.- dichiarò Vongola Decimo, mostrando un sorriso incoraggiante.
La rabbia che l’aveva mosso per tanto tempo svanì del tutto con quello stesso sorriso. Forse, se avesse fatto più caso al carattere del suo ospite, se si fosse interessato maggiormente al suo modo di essere, non avrebbe mai nemmeno pensato di fargli del male né di causargli dolore attaccando i suoi Guardiani. Forse, se non avesse passato dieci lunghi anni a meditare sulla propria vendetta, il sigillo si sarebbe sciolto da solo quando Tsunayoshi avrebbe raggiunto la maturità giusta per fare uso del suo completo potere e per riunire le loro volontà, proprio come intendeva fare adesso.
-Ma… in questo modo tu…- balbettò la Fiamma. -Anche così, senza importi su di me… tu-
-Cambierò, lo so.- riprese Sawada. -Ma non importa, perché diventerò ciò che sarei stato se non fossimo mai stati separati.- disse con voce calma e sicura. -Ho accettato il mio destino quando ho smesso di sfuggirgli e qui, durante lo scontro con te, ho pronunciato il mio giuramento: finché avrò vita, proteggerò la mia Famiglia.-
Dopo quelle parole, il fuoco sulla fronte di Tsuna si fece più vivo che mai e con lui danzò quello della Fiamma del Cielo. Esattamente come due fratelli gemelli che respirano all’unisono, le due lingue di fuoco crebbero e brillarono insieme come se volessero abbracciarsi per non separarsi mai più.
-Grazie Tsunayoshi.- esordì la Fiamma.
-Tsuna è sufficiente.- lo corresse il quindicenne.
L’altro sorrise e annuì. -Grazie Tsuna, sarà un onore per me essere la tua Fiamma.- disse per poi allungare un indice sulla fronte del suo padrone a cui poteva fare un dono, forse piccolo, ma si sentiva in dovere di sdebitarsi in qualche modo. -Hai sofferto troppo a causa mia e il timore di ciò che potresti fare se perdessi il controllo non svanirà, per questo custodirò i tuoi ricordi più dolorosi.-
Il futuro Boss sgranò gli occhi. -No! Non devi-
La punta del dito brillò d’arancio e le iridi del castano si offuscarono, mentre attorno a loro la sfera svaniva come fumo e le quattro Fiamme si riunivano, pronte ad obbedire.
-Riposa mio Guardiano. Ora è tutto a posto.-

***

NieR Soundtrack - Dispossession (String Version)

Dopo un gemito e un colpo di tosse, il corpo di Sawada Tsunayoshi finalmente si mosse. Posò i palmi sul pavimento e cercò di alzarsi, ma fallì e tornò prono, ansante e privo di forze.
-Decimo?- chiamò Gokudera, scattando in piedi.
-…Tempesta…- mormorò la voce dura della Fiamma, mentre sollevava a fatica il braccio destro.
In un istante, un globo color magenta si materializzò sul palmo del castano e dopo un breve scintillio volò dal suo Guardiano, penetrando nel suo petto e facendo ritorno alla propria dimora. In pochi secondi, Sole, Nuvola e Pioggia seguirono la Fiamma sorella e corsero dai loro padroni, che con sollievo percepirono il riempimento di quel desolante vuoto che aveva occupato parte della loro anima.
Passato lo stordimento, Smoking Bomb si guardò le mani e mostrò un sorriso quando udì il miagolio felice di Uri, proveniente dall’anello che portava alla mano destra. Dopodiché, l’italiano si precipitò verso il proprio Boss, girandolo con attenzione sulla schiena e tenendolo per le spalle.
-Decimo?- disse ancora, puntando lo sguardo preoccupato sulla sottile fiamma arancione sulla fronte dell’altro che minacciava di spegnersi da un momento all’altro.
-Tsunayoshi… sta dormendo…- soffiò la Fiamma del Cielo, schiudendo appena gli occhi. -Non ricorderà nulla… di quanto successo oggi… Quei ricordi… resteranno con me…-
Nemmeno per un attimo Hayato pensò che l’elemento stesse mentendo. La Tempesta, appena tornata da lui, glielo stava sussurrando con insistenza, rassicurandolo e placando ogni suo timore, in più la versione futura del castano l’aveva detto che non ricordava molto di quel giorno se non frammenti tornati a galla durante quei lunghi anni. Sospirò, per poi voltarsi verso la Guardiana della Nebbia.
-Chrome, vai a chiamare Reborn-san, il Decimo-
-Tsunayoshi…- riprese la Fiamma, aggrappandosi alla camicia dell’italiano. -Lui… sarà diverso…- avvertì. -Ma…-
-Non preoccuparti.- intervenne l’argenteo con voce ferma. -Per noi il Decimo sarà sempre il Decimo.-
-Gokudera ha estremamente ragione!- esclamò Ryohei, comparendo alla sua sinistra. -Sawada sarà sempre Sawada e noi non lo lasceremo!-
-Non devi preoccuparti.- assicurò Chrome con un sorriso leggero. -Saremo sempre al fianco del Boss.-
La Fiamma li guardò tutti, allungando lo sguardo anche sulle tre figure poco lontane. Il Guardiano del Fulmine dormiva tranquillo tra le braccia dello spadaccino, assopito a sua volta, ed entrambi erano sorvegliati dal silenzioso Hibari, che carezzava con gentilezza l’uccellino posato sulla sua spalla.
Con grande sospiro, la Fiamma del Cielo si rilassò e il fuoco sulla sua fronte si spense con un muto guizzo. Riabbassò le palpebre sugli occhi tornati del consueto e caldo marrone e, infine, sorrise.
-Grazie.-







Eccoci in fondo.
Sarò sincera, non sono molto convinta. Non intendo dire che non sono soddisfatta, semplicemente sono poco convinta. Di cosa? Boh, mistero della fede. In ogni caso, il giudizio è sempre vostro.
Dunque! La battaglia è conclusa, Tsuna alla fine ha fatto quello che riteneva meglio per se stesso e per la Fiamma, perché per quanto fosse in collera per ciò che aveva fatto, lui adesso è ancora per il perdono di chiunque e per la concessione della famosa seconda possibilità. Per dopo, ai posteri l'ardua sentenza.
Spero che questa conclusione vi sia piaciuta :3
Ora passiamo ai consueti ringraziamenti... e probabilmente ringrazierò qualcuno che ha solo cambiato nickname, ma per non sbagliare, io ringrazio i nomi nuovi che vedo xD Anzitutto, ringrazio Justice Solaris per aver inserito la fic in tutto il mettibile *^* Ringrazio alehandra, Jeo95, LiZzY_, Monkey_D_jess, Nereisi, SoraNoYosei, Sora_no_yosei, willow90 per aver messo la fic tra le preferite. Ringrazio Paradox Way per aver messo la fic tra le ricordate. Ringrazio airaharune_99, Allen_Neah_Walker, Puffin, ryusuke, scoiattolina_curiosa_97 e uomi_hime per aver messo la fic tra le seguite.
Infine, come sempre si ringrazia chi legge e commenta e anche chi legge soltanto. Vi adoVo tutti quanti <3
Alla prossima!
See ya!
  
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