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Autore: LadySissi    08/06/2015    0 recensioni
Raccolta di racconti ispirati ai testi delle canzoni della cantautrice americana Taylor Swift. Storie che indagano le relazioni, l'amore, i cambiamenti, le scelte...e tutto ciò che può riservare la vita.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NOTA AUTORE: ecco a voi una nuova "coppia" di capitoli! In essa si parlerà di amicizia e di amore, e sarà a tema... wedding! Chi ama i matrimoni? Non nego che siano molto divertenti, persino per una scetticona come me!
I toni sono diversi dall'ultimo tema che ho trattato, un po' più leggeri, ma spero che la storia vi piaccia comunque.
Come sempre, grazie di cuore a tutti voi lettori.

 

uno sguardo, la stanza buia, gli uomini solo per te

il tempo si è mosso troppo in fretta, tu hai giocato a tua volta

i bottoni su un cappotto, lui ha scherzato con te

non c'è prova, non ce n'è molta, ma tu hai visto abbastanza

 

Era piuttosto tardi, ma il ristorante era aperto da poco. I grossi tavoli in legno erano gremiti di persone, sedute su sedie o panche. Festoni e lampade di carta pendevano dal soffitto, e piccole luci colorate correvano intorno ai muri. La musica latino-americana suonava ad alto volume già da un po'. L'atmosfera era proprio quella che ci si sarebbe aspettati un sabato sera: allegra, confusionaria, spensierata.

Proprio l'ideale per questo periodo, pensò lei. Si trovava ad un tavolo con le sue amiche dell'Università, in occasione del compleanno di Jennifer, una di loro. Mentre ordinavano una abbondante cena messicana, non poteva fare a meno di guardare i volti delle persone intorno a lei. Quanto le erano mancate le sue amiche!

Aveva iniziato da pochi mesi a frequentare i corsi della Magistrale e, sebbene si trovasse bene ed avesse conosciuto altre persone con cui era già diventata molto amica, le mancavano le sue storiche amiche della Triennale.

Lei era stata, infatti, l'unica a laurearsi in tempo, mentre tutte le altre avevano aspettato un anno. Nessuna di loro, dunque, l'aveva accompagnata ai corsi quell'anno. Quando se n'era resa conto per la prima volta, aveva avuto una gran paura che tutto quello che avevano costruito in quegli splendidi tre anni sarebbe andato perduto.

Ora, però, mentre si versava la sangria e rideva, si chiedeva come un dubbio del genere avesse mai potuto venirle in mente. Era evidente che la loro separazione fisica non aveva niente a che vedere con la loro amicizia.

Cibo e chiacchiere scorrevano intorno al tavolo, e sembrava loro di non essersi mai lasciate. Forse non era moltissimo, ma per lei era abbastanza per capire che non aveva motivo di preoccuparsi.

Tutto era rimasto esattamente come prima... come quando frequentavano insieme i corsi della Triennale e lei scopriva, finalmente, che cosa si provava ad avere un gruppo di amiche sincere e fedeli.

 

poche parole, lei guida, caffè a mezzanotte, educatamente riflette

la catena sul tuo collo, lei dice: guarda su, e le tue spalle tremano

non ci sono prove, un tocco, hai sentito abbastanza

 

Quando aveva iniziato l'Università, l'unica ragazza in cui riponeva grande fiducia era la sua amica del cuore. Aveva sempre creduto nell'amicizia femminile, ma gli ultimi anni di liceo avevano messo a dura prova questa sua convinzione. Le invidie e le rivalità all'interno della sua classe l'avevano profondamente stufata, e l'abbandono volontario da parte di quella che riteneva la più stretta amica tra loro era stata la batosta finale.

Per questo motivo, si teneva stretta l'unica ragazza che riteneva davvero sua amica, e non era per niente sicura che l'Università le avrebbe portato nuove amicizie.

E invece... era successo, e nemmeno lei sapeva spiegarsi come fosse accaduto.

Era iniziato tutto quasi per caso, tra i banchi delle aule dove si tenevano le lezioni del primo semestre della sua vita. Lei conosceva già Isabella dai tempi del liceo (era in un'altra sezione); poi, lei aveva conosciuto Elisabetta, ed Isabella aveva conosciuto Cinzia e Jennifer. Il secondo anno si erano aggiunte Martina e Licia. Insieme, le ragazze condividevano lezioni, pranzi, colazioni, libri e consigli. Certo, ognuna di loro era diversa, ma si completavano, un po' come nei classici telefilm al femminile.

Isabella era la più appassionata di lettura ed editoria, in cerca di esperienza lavorativa in quel settore già dai primi anni; era anche una delle più mature ed adulte, già con un'ispirazione di andare a vivere da sola, sempre pronta a consigliarla quando era in difficoltà.

Elisabetta veniva da un piccolo paese, con gli amici di sempre ed il fidanzato all'interno della compagnia storica; estroversa, spensierata e semplice, aveva seguito insieme a lei la quasi totalità delle lezioni della Triennale, e con lei condivideva l'attaccamento alla famiglia ed alle piccole cose di ogni giorno.

Cinzia, innamorata dell'arte, dei viaggi e dello shopping, era estremamente sensibile, spesso cerebrale ed indecisa. Era però anche un'ottima confidente ed un'amica presente, specie sulle questioni “di cuore”.

Jennifer, la più adulta di tutte, lavorava già a pieno ritmo durante gli anni dell'Università ed aveva da sempre una storia seria con Alessandro. Grande organizzatrice, anche di feste e serate, non era solo la voce della ragione, ma anche un'inguaribile ottimista, sempre sorridente.

Martina, grande appassionata di editoria e comunicazione e super amica di Jennifer, era a volte un po' pigra e in difficoltà per quanto riguardava gli studi ed il futuro, ma sapeva anche essere profonda e riflessiva. Inoltre, era una single “impenitente” come lei, quindi costituiva un'ottima spalla.

Licia era un personaggio: svampita, distratta, svagata, era anche allegra e pronta a far festa. Dava al gruppo quel tocco di follia che mancava.

Infine c'era lei, quella più legata all'Università, la più studiosa, la ballerina a tempo perso. A detta sua, la più “ragazzina”. A detta delle altre, invece, quella con il miglior carattere e la più presente per le altre.

Da brava detrattrice di se stessa qual era, lei non avrebbe mai e poi mai pensato simili cose; tuttavia, con il tempo aveva imparato a ritenerle vere, perché le vedeva con i loro occhi. Non poteva ancora crederci, ma era avvenuto quello che non si sarebbe mai aspettato: aveva un gruppo di amiche vere. Al confronto, come le sembrava ridicolo e miserabile il “gruppetto” di oche del liceo!

Questa volta iniziava ad avere accanto una presenza vera e costante, che, a poco a poco, l'aveva conquistata. Era così che aveva vissuto la loro amicizia: lasciandosi conquistare.

Un esempio di questo era stato il loro primo sabato sera insieme. Lei usciva da un periodo davvero pessimo e non aveva alcuna voglia di condividere una cena, sia pure con le sue amiche. Alla fine, però, si era convinta ad andare, e, con sua grande gioia, aveva scoperto che la serata era anche una “festa di compleanno in ritardo” per lei, visto che a fine settembre non ce n'era stato il tempo. Senza dire niente, le altre le avevano comprato un regalo. La serata era stata piacevolissima; niente a che vedere con altre che lei aveva trascorso ultimamente con altre persone, sentendosi a disagio e fuori posto.

Mentre tornava a casa, verso mezzanotte, in macchina con Isabella ed il suo ragazzo, che guidava, sentiva di avere appena iniziato qualcosa di grande e bello. Ancora una volta, c'erano pochi segni, ma le sembravano sufficienti per indicarle la via.

 

la mattina, il suo posto, toast bruciati, domenica

tu tieni la sua maglietta, lei conserva la sua promessa

e per una volta tu lasci andare le tue paure ed i tuoi fantasmi

un passo, non molto, ma è detto abbastanza

 

Quella prima sera non si era sbagliata. In effetti, nel corso dei mesi e degli anni i loro ritrovi erano diventati un piacevole appuntamento, più o meno fisso. C'erano stati aperitivi, cene, giornate insieme. Ognuna di queste occasioni era sempre attesa da lei con allegria, quasi con impazienza. E non era solo perché, nel corso degli anni, aveva iniziato a diminuire il tempo in compagnia di altre persone con cui si trovava meno bene ed a considerare le altre ragazze come il suo gruppo di riferimento.

Era soprattutto perché, negli ultimi tempi, aveva imparato ad apprezzare singolarmente ognuna di loro. Non si trattava più di “appartenere ad un gruppo”, di “adattarsi”. Negli anni precedenti aveva avuto a che fare più volte con queste idee, per lei piuttosto adolescenziali e fastidiose. Finalmente stava riuscendo a buttarsele alle spalle, e ad apprezzare la compagnia delle singole persone, come una persona adulta avrebbe dovuto fare.

Riusciva a confidarsi piuttosto facilmente con ognuna di loro, le faceva piacere pensare a tutte loro, e ciascuna di esse era ormai una componente della sua vita.

Le sue paure del passato, come quelle di non essere accettata, di restare esclusa, di non riuscire ad essere in confidenza con altre ragazze per via dei suoi successi personali, stavano lentamente svanendo.

Ancora non sapeva che il destino aveva in serbo per loro una dose extra di felicità... soprattutto per una di loro.

 

una notte si sveglia, con uno strano sguardo sul volto,

fa una pausa, poi dice: “voi siete i miei migliori amici!”,

e tu sapevi cos'era... lei è innamorata

 

Era di nuovo autunno. Lei era tornata da poco da un weekend con altre amiche, la sua seconda e ultima (?) Tesi era in via di preparazione, e quel sabato (l'ultimo prima dello scattare dell'ora solare, che lei detestava con tutto il cuore) c'era in programma un aperitivo a Milano con le altre ragazze.

Dopo un breve giro per la zona Università, avevano deciso di sedersi all'aperto, vista la giornata ancora mite, e di ordinare i loro drink. Mentre chiacchieravano, Jennifer aveva esordito, con un tono disinvolto ed un sorriso sospetto, chiedendo: “Che cosa succederà tra un anno?” Le risposte che si erano susseguite erano le ipotesi più assurde, da “Ti pubblicano il libro?” (Isabella, ovviamente) a “Sta per arrivare un fratellino/sorellina?” (lei, altrettanto ovviamente).

Finché, alla domanda “Compri casa con Alessandro?”, Jennifer si era arrestata ed aveva risposto: “...Non proprio”.

Era stato allora che la realtà era balenata davanti agli occhi della maggior parte di loro. Una realtà che scintillava come il piccolo brillante al dito dell'amica.

...ti sposi?!?”

La risposta era sì.

Sì, Jennifer si sposa, e ci sta invitando.

Perché ci vuole con noi quel giorno.

Perché noi siamo le sue più care amiche.

 

Il primo pensiero che era venuto alla mente di tutte era stato qualcosa come: “Incredibile!”, “Non è possibile”, “Non ci posso credere!”. Era bastato poco tempo ad ognuna di loro, però, per capire che non era niente di diverso dal corso naturale della vita. Jennifer ed Alessandro erano sempre stati insieme, avevano sempre avuto intenzioni serie. Per loro era giustamente arrivato il momento di fare una scelta.

Ed era così che ognuna di loro si trovava nell'eccitante ruolo di amica della sposa. Ci sarebbe stato da divertirsi, ne erano certe!!

 

Va così

voi due state ballando in un ballo incantato, tutt'intorno

e lei tiene una foto di voi nel suo ufficio in città

tu capisci ora perché loro hanno perso la testa e combattuto le guerre

e perché io ho passato tutta la mia vita a provare a mettere questo in parole

 

L'anno che era seguito era stato pieno di eventi, sorprese e cambiamenti per tutte loro. Tra lauree, lavori, disavventure e belle sorprese, il matrimonio, da evento lontano, era diventato una realtà sempre più vicina. C'era stato da pensare a divertenti sorprese per gli sposi, alle musiche, ad animare la festa, al vestito, a scarpe ed accessori, al regalo. Tuttavia, i giorni erano scivolati via molto in fretta.

Prima di rendersene conto, era arrivato il grande giorno.

...Era stata una giornata indimenticabile, sotto tanti punti di vista.

Alla fine, dopo il taglio della torta, terminato il lungo pranzo, gli sposi avevano iniziato il classico ballo lento, a cui si erano aggiunte alcune delle altre coppie.

Forse era per colpa del troppo cibo, del troppo vino, dei palloncini a forma di cuore, della canzone scelta, del sole che stava lentamente tramontando; fatto sta che tutta la sala sembrava immersa in un'atmosfera incantata.

Quanto a lei, seduta su una delle sedie ricoperte di tessuto bianco avorio, con il suo vestito acquamarina ed i suoi tacchi blu, si sentiva perfettamente in pace con il mondo. Non avrebbe voluto davvero essere da nessun'altra parte.

Quello era il posto giusto dove stare, perché era giusto condividere la felicità con un'amica che con lei aveva diviso moltissimo, ed era bello poter festeggiare.

Non si trattava soltanto di gioire per l'unione degli sposi, che erano chiaramente felici e molto emozionati; c'era nell'aria qualcosa di intenso, come una promessa.

Come se, in quella giornata, tutti i presenti stessero pensando: siamo giovani, siamo amici, e, a dispetto di tutti i guai della vita, un giorno ci ritroveremo di nuovo così, a festeggiare, perché siamo felici di esserci, e di essere insieme.

 

Era a questo che pensava, mentre si allontanava in macchina, nel buio, per tornare a casa. Davanti a lei c'erano Isabella ed il suo ragazzo, proprio come quella sera di anni prima.

La lezione più importante che aveva imparato, e che ancora stava apprendendo, era che i sentimenti non avevano bisogno di grandi discorsi o esibizioni.

Era possibile provare una grande gioia anche così, sul sedile posteriore di una macchina, guardando fuori dal finestrino, in silenzio, senza luci, né nulla di particolare da vedere.

Lei si era sempre considerata una scribacchina, una ragazza con la mania di annotare tutto quello su cui rifletteva. Nel corso degli anni era riuscita a scrivere tanto e degli argomenti più disparati, ma, quando si trattava di amore, aveva sempre la sensazione che qualcosa della materia le sfuggisse dalle mani. Le mancava sempre qualcosa, come un pizzico di autenticità, di spontaneità. Per questo motivo, più e più volte aveva lasciato perdere ed aveva scritto di altro, aspettando tempi migliori.

Esperienze come questa, però, le insegnavano che, con ogni probabilità, non erano necessari grandi sforzi. La verità veniva alla luce da sola, anche così, lungo la strada di casa.

I suoi amici erano innamorati, e stavano iniziando una nuova strada insieme.

Così come lei, in un certo senso, era innamorata delle sue amiche, perché la loro compagnia, in questi anni, le aveva aperto un nuovo mondo.

Ed era tutto qui. Senza molte parole in più.

 

tu puoi sentirlo nel silenzio, silenzio

puoi sentirlo sulla via di casa, di casa

puoi vederlo a luci spente, luci spente

voi siete innamorati, vero amore

voi siete innamorati

  
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