Bobby era crollato la notte prima sul suo divano, ancora vestito e con le scarpe ai piedi, non era riuscito nemmeno a trascinarsi in camera da letto. Avrebbe dormito tutto il pomeriggio. Certo,avrebbe dormito tutto il pomeriggio se non ci fosse stato un cazzo di demone rompipalle nel suo salotto:
"Che cazzo vuoi Crowley?!"
"Oh , buongiorno, darling."
"Smettila e dimmi che cazzo ci fai qui!"
"Ci siamo svegliati bene eh?" Quel sorrisetto maligno e compiaciuto glielo avrebbe volentieri strappato dalla faccia e ficcato su per...vabbè si é capito.
Bobby si alzò dal divano e si passò stancamente una mano sul viso. Di quei tempi Crowley gli faceva sempre visita: compariva in casa, prendeva il suo cibo, utilizzava la sua amata doccia, ma soprattutto si divertiva a tormentarlo.
"Sei un rompipalle  - disse prendendo una bottiglia di whisky e due bicchieri- potresti lasciarmi almeno dormire."
"Non fare così Robert: lo so che adori le mie visite" Bobby arrossì a quell'affermazione e Crowley sorrise di nuovo, compiaciuto. Era vero che lo infastidiva in ogni modo, ma non gli aveva mai detto di non tornare più.

Mentre Bobby lavorava fingendosi prete, agente FBI e tutto il resto, Crowley si era fatto una bella doccia sfruttando litri e litri di acqua che avrebbe dovuto pagare il vecchio orso. Quando il Re dell'Inferno uscì dal bagno, ritenendosi soddisfatto di ben quaranta minuti sotto il getto, coperto solo da un asciugamano legato in vita , esclamò con il suo sorrisetto strafottente: "La tua doccia é stupenda, Robert, perché non la proviamo assieme?" Bobby arrossì e fece cadere il libro di mitologia che aveva tra le mani, no, non diveva mostrarsi imbarazzato, per nessun motivo, tanto meno compiaciuto o divertito: "Sta zitto, idiota!"

Crowley andò via, sparì in chissà quale angolo della Terra e Bobby si godette il silenzio della sua casa... Stava per sdraiarsi sul divano per un meritato riposo, quando il telefono squillò. Sbuffò sonoramente ma alzò ugualmente la cornetta: "Ciao Bobby sono Rufus...sono in Ohio potresti venire a ..." gli chiuse il telefono in faccia, ma cosa era la servetta di tutti? Faceva da call-center ventiquattro ore su ventiquattro, neanche riusciva a dormire: Rufus avrebbe trovato un altro passaggio.
Ci furono dieci minuti di pace per Bobby, poi ricomparve Crowley: "Sono tornato, darling, ti sono mancato? " sempre quel sorriso strafottente. Senza aspettare risposta si sdraiò affianco a Bobby, sul divano.
Bobby non riuscì a dire nulla, neanche a protestare. Il demone prese il suo Craig con aria soddisfatta: "Vale la pena spappolarsi il fegato per questo! Altro che quel cherosene che ti ostini a bere!" Bobby non rispose e lo guardò versarsi in un bicchiere (suo, tanto per cambiare) il suo whisky preferito.
"Non sei di molte parole oggi , darling, non sei felice di vedermi?" il tono era a metá tra una presa per il culo e una gran presa per il culo
"Non saprei...non posso stare due minuti in pace che ricompare sempre qui il tuo culo scozzese a sfruttare casa mia!"
"Robert, ma parli sempre del mio culo? Beh il tuo non è certo da meno..." occhiolino, sorrisetto. Bobby rimase a bocca spalancata per circa mezzo minuto, poi arrossì , poi si incazzò: "Smettila cazzone! Il mio culo non ti riguarda!" lo spinse giù dal divano ma Crowley si mise impiedi con un viso ironicamente sorpreso: "Ma, darling, mi riguarda eccome..." poi sparì nel nulla, lasciando l'eco del suo volto divertito e malizioso.