You are Mine nagisa-kun.
 

Akabane Karma è senz'altro un ragazzo complicato.

Non sono molte le cose in grado di stuzzicarne l'interesse, e di certo non possono falro i ragazzini della sua età.

Eppure, ancor prima di accorgersene, Shiota Nagisa è diventato il centro di ogni suo pensiero.

L'aura insolita che circonda il ragazzino attirava Karma come un'ape col miele.

E non sa esattamente quando ha iniziato a considerarlo suo.

Non vuole ammetterlo, né a se stesso né ad altri, ma giorno dopo giorno Karma si ritrova sempre più interessato al piccolo Nagisa. E quando ha scoperto l'incredibile abilità da killer che risiede sopita nel corpo del ragazzino ne è rimasto affascinato.

Vuole assolutamente vederlo in azione.

L'inaspettata prova di salvataggio per cui sono stati scelti si dimostra una squisita occasione per vederlo finalmente in azione.

Si sono infiltrati con successo nell'hotel in cui il loro assalitore si nasconde, ed ora i ragazzi aspettano il ritorno delle ragazze dal pub in cui si sono infiltrate per recuperare una chiave.

Karma è li con loro, braccia conserte e schiena contro il muro, occhi chiusi e mente persa in chissà quali pensieri rivolti ad una sola persona, che ora non è lì.

Nagisa è andato con le ragazze per proteggerle in caso di necessità, nonostante fossero anch'esse delle assassine in addestramento, e per questo sospettava fortemente fosse tutto un piano di Nakamura per travestirlo da donna.

Si sentiva stranamente irrequieto, nervoso, in quell'attesa che sembrava durare un'eternità. E la causa di quella strana inquietudine è niente di meno che il giovane Shiota. Non capisce, il suo interesse è dettato esclusivamente dalla voglia di vederlo sfoderare le sue abilità, per cui non c'è alcuna ragione di sentirsi tanto in ansia all'idea che possa capitare qualcosa di grave al compagno.

Non può evitare di tirare un respiro di sollievo quando vede le ragazze tornare, ma subito il sollievo scompare, ritrasformandosi in un ansia asfissiante. Nagisa non è con loro.

- Dov'è Nagisa-kun?-

Il sorrisino che le ragazze si scambiano lo agitò.

- Diciamo che è ad un appuntamento.-

Quelle parole bastano per farlo scattare. Un fastidio alla bocca dello stomaco si espande in tutto il corpo.

Senza dire niente entra nel pub e vi sbircia all'interno, individuando in pochi secondo la particolare capigliatura azzurra di Nagisa.

Lo squadra dalla testa ai piedi, ed un sorriso malizioso gli increspa le labbra.

Con la gonna a scacchi succinta e la scollata maglia nera, il suo compagno di classe è la perfetta rappresentazione di una ragazza del liceo in cerca di divertimento. Una ragazza molto carina per giunta.

Karma trova che, anche in quelle vesti, Nagisa-kun sia veramente carino.

Non ha mai pensato a lui in quei termini, come ad una persona carina, in quel momento però tutto è cambiato, ed anche la sua considerazione per il giovane si fa improvvisamente più definita. Forse prova qualcosa di più profondo che il semplice interesse per la sua abilità.

In un secondo momento scorge colui che gli sta davanti, e la sua espressione muta in un secondo. È più dura, sadica e malevola, e si dice che schiacciargli la testa sarebbe ancora poco per l'affronto che sta facendo.

Lo trova un ragazzino insignificante, più o meno della loro età, forse di buona famiglia, e sta intrattenendo Nagisa più del dovuto, troppo vicino al suo viso, impedendogli così di tornare da loro, da lui.

Sta tentando di rubargli qualcosa d'importante, qualcosa di suo. E Karma è molto geloso delle sue cose.

Con passo lento ma deciso Karma si avvicina ai due, lasciando che Nagisa gli dia le spalle.

Con uno scatto lo afferra per i fianchi, sentendolo sussultare alla presa, incenerendo il ragazzino di fronte a lui con una sola occhiata.

Quando Nagisa lo riconosce sussulta nuovamente.

- K-Karma-kun...?-

- Faresti bene a tenere le mani a posto. Non ti hanno insegnato che le donne degli altri non si toccano?-

Allo sguardo omicida di Karma il ragazzo indietreggia tremante, mentre Nagisa sente il sangue salirgli fino alle orecchie.

Come sarebbe a dire la “ragazza di altri”? Dovrebbe sentirsi infastidito da quelle parole, invece tutto ciò che prova è un grande imbarazzo.

E un piacevole calore nel petto.

- Andiamo Nagisa-chan, ci stanno aspettando.-

- S-Si.-

E mettendogli una mano sulla spalla lo scorta all'uscita.

Una volta fuori, Nagisa si lascia andare ad un lungo sospiro, poggiandosi alla parete per evitare che le gambe gli cedano. Non avrebbe mai più fatto una cosa del genere.

- Ti ringrazio Karma-kun.-

Ma il rosso sembra non sentirlo.

Batte le mani sul muro, intrappolandovi in mezzo il ragazzino, senza guardarlo in volto. La voce gli esce grave e minacciosa, facendo correre un brivido lungo tutta la schiena di Nagisa.

- Lo sai Nagisa-kun, sono molto geloso delle mie cose. Potrei uccidere chiunque provasse anche solo a toccarle, ed era quello che volevo fare poco fa a quel ragazzo.- alza lo sguardo, sorridendo pericolosamente.- Perché tu sei mio Nagisa-kun, e non permetterò a nessuno di prenderti.-

Avrebbe dovuto aver paura Nagisa di quello sguardo, di quelle parole, ma tutto ciò che prova è eccitazione.

L'aura omicida di Karma lo eccita da morire.

Non sa davvero come rispondergli, per questo preferisce restare in silenzio.

- Coraggio Nagisa-kun, ora andiamo.-

Così come si è avvicinato e l'ha pericolosamente minacciato, Karma si allontana dal turchino sorridendo, lasciandogli però il tempo di riprendere fiato.

Karma non è l'unico a provare strane sensazioni per il compagno di classe, perché anche Nagisa si sente strano nei confronti del rosso. E non è sicuro che le emozioni provate a causa di Karma siano una buona cosa. Eppure gli piacciono da impazzire.

- Un ultima cosa Nargisa-kun.- alza lo sguardo, incontrando di nuovo il pericoloso sorriso di Karma.- Sei davvero carino con quei vestiti. Saresti proprio la mia ragazza ideale.-

Nagisa arrossisce fino alla punta dei capelli, impuntandosi a fissare le proprie scarpe, ora più interessanti di qualunque altra cosa.

Ha sempre detestato quel suo aspetto così fragile e femminile, eppure Karma è riuscito, con poche parole, a fargli piacere per un solo istante quel lato di sé che aveva sempre ripudiato.

Ed è allora che se ne convince davvero, quelle strane sensazioni gli porteranno solo guai.