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Autore: NIKELMANN    09/06/2015    2 recensioni
Stavi vivendo la tua vita normalmente, con tranquillità. Convinto che il problema fosse morto e sepolto. Letteralmente. E poi hai perso conoscenza e sei di nuovo tra quelle braccia familiari. La conosci.
Genere: Dark, Horror, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una goccia di sudore sopra le palpebre e sei sveglio come un grillo. Gli occhi cercano un punto di riferimento nella stanza, qualcosa che ti dica dove ti trovi. Una voce ti prende alla sprovvista. La conosci. È Lei.

-Va tutto bene, tesoro mio- La tua testa poggia sulle sue gambe. Non La vedi da dieci anni, quando l’hai sepolta. Il tuo respiro si fa più intenso.

-Come hai fatto ad uscire?- Le chiedi. Avvicina la mano al tuo volto e tu noti le unghia rotte e piene di schegge e terriccio.

-Ho scavato.- Cerchi di spostare la testa e ritrarti quando lei ti tocca. Solo allora ti accorgi che il resto del tuo corpo si sta appena riprendendo da un torpore chimico, innaturale. -Del resto non fanno più le tombe di una volta- continua sorridendo.

Non è invecchiata di un giorno, ma alcuni ciuffi di capelli si sono fatti bianchi. Rapidamente pensi a come scappare, ma non hai molte opzioni, non finché non ti rispondono tutte e due le gambe. Ancora non senti i polsi, ma sai di essere legato. La conosci. “Falla parlare, pensi fra te e te, prendi tempo, sai che ama i giochetti, la conosci” –beh, oggi le tombe non le fanno più in pietra. Non è più l’antico Egitto.-

-Oh, non farmi parlare della gioventù- e ride. La sua risata ha qualcosa di distorto, è al contempo putrida e cristallina, come se qualcuno avesse messo dei millepiedi sopra la foto di una bambina che ride alla sua festa di compleanno. “Prendi tempo, i nodi sono lenti, non è brava con le corde”, così cerchi di guadagnare secondi: -Come hai fatto a trovarmi?-

-Tesoro mio, mi ha guidato la forza del nostro amore- Non la guardi negli occhi. Sai che è peggio se la guardi negli occhi. Quando lo fai è come se risucchiasse la tua anima tanto in fretta da toglierti il fiato. E tu hai bisogno di respirare se vuoi restare lucido ed avere una possibilità.

-Io non ti ho mai amata, mi hai sempre fatto paura- Le prime parole che ti vengono in mente, stai solo cercando di distrarla.

-Oh, grazie, amore mio… ora finalmente saremo per sempre insieme- la mano destra è libera. Sai che la piccola rivoltella che tieni nello stivale è ancora lì, senti la pressione contro la caviglia. Veloce come un serpente la prendi piegando le gambe contro la schiena e rapido le spari addosso cinque colpi. Senti il rinculo nel polso, hai ammortizzato male ed ora è dolorante. Non hai avuto il tempo di prendere la mira, ma sai che almeno una volta l’hai colpita in testa, perché sputa fuori il proiettile dalla bocca come fosse il seme di un’anguria. Un piccolo gesto del suo braccio e sei dall’altra parte della stanza, la spalla sinistra sulla quale sei atterrato ti duole, forse un po’ troppo, rotta o dislocata. Vedi solo rosso e senti le sue parole sopra il battito del tuo cuore sempre più forte.

-È inutile, stolto ragazzino… è il tuo odio che mi tiene in vita, come mi hanno tenuta in vita l’odio di altri sventurati prima di te. Ora finirò il mio banchetto e poi passerò oltre. Ho saputo che hai avuto un figlio, beh, potrei scegliere lui… ho sempre avuto un debole per gli orfani!- ma tutto quello a cui riesci a pensare è che in tutti quegli anni ancora non ha imparato a notare le piccole cose, come la tua Single Action Army a sei colpi. Ne hai sparati cinque. Ne resta uno. Ora sai che è legata a te. La conosci. Rantolante porti la pistola sotto al tuo mento, mentre lei sgrana gli occhi afferrando le conseguenze di quello che stai per fare.

Quegli occhi vuoti ed insieme furiosi e traboccanti, come il centro di un uragano. Speri che i morti non facciano incubi, così che sia l’ultima volta che vedi quei terribili occhi. Nemmeno senti il dolore della carne che si brucia e si dilania, solo il rumore secco e sordo dello sparo, più forte di ogni altro rumore che tu abbia sentito in tutta la tua vita. Non hai modo di vedere che effetto abbia sortito su di lei, ma speri di averla almeno rallentata.

Fermata no, quello è impossibile.

La conosci.
   
 
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