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Autore: impala_patronus    09/06/2015    6 recensioni
Dal testo
"Avevano sconfitto tante volte la morte, ormai era una cosa normale per i due fratelli, non li spaventava nemmeno più.
In un modo o nell’altro erano sempre riusciti a uscire vincitori in ogni situazione.
Avevano affrontato e sbaragliato il soprannaturale talmente tante volte che ormai erano convinti di essere imbattibili, ma quello era un male troppo grande, troppo forte, che niente e nessuno avrebbe mai immaginato potesse colpire così brutalmente."
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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“I’ve never knew what it was to be alone

no cause you were always there for me”

In Loving Memory – Alter Bridge

 

‘Jerk’ questa fu l’ultima frase che uscì dalle sue labbra mentre la luce vitale dei suoi occhi, del colore del mare dopo la tempesta, svaniva lasciando spazio al colore vitreo della morte.

Lì per lì credette che fosse una battuta e accennò un sorriso. ‘Bitch’ replicò, poi sentì il corpo del fratello abbandonarsi tra le sue braccia.

“Resta con me!”

“Guardami!”

“Parlami!”

“TI PREGO!”

“HO BISOGNO DI TE”

Non poteva essere vero.

Avevano sconfitto tante volte la morte, ormai era una cosa normale per i due fratelli, non li spaventava nemmeno più.

In un modo o nell’altro erano sempre riusciti a uscire vincitori in ogni situazione.

Avevano affrontato e sbaragliato il soprannaturale talmente tante volte che ormai erano convinti di essere imbattibili, ma quello era un male troppo grande, troppo forte, che niente e nessuno avrebbe mai immaginato potesse colpire così brutalmente.

 

Suo fratello era morto.

Il suo adorato fratellino a cui aveva dedicato tutta la vita non c’era più e Dean si sentì come se la sua anima, il suo cuore fossero di colpo state fatte a pezzi e dimezzate, si sentiva un uomo a metà, senza più voglia di vivere e di lottare.

 

I giorni successivi passarono in un limbo tra sogno e realtà. Solo la birra e il whisky riuscivano ad attenuare il dolore, anche se momentaneamente. Neanche i viaggi privi di meta sulla sua adorata Impala riuscivano a farlo star meglio. Quel posto vuoto nel lato del passeggero lo facevano sprofondare in una tristezza senza precedenti.

Ogni canzone gli ricordava un momento con il fratello e questo non faceva altro che aprire ancora di più la voragine che ormai aveva preso il posto del suo cuore.

Erano settimane che non riusciva più a dormire; le immagini della vita con Sam si proiettavano nella sua mente ogni volta che chiudeva gli occhi.

Quegli attimi ormai lontani che non sarebbero mai tornati, quei viaggi che non sarebbero più riusciti a fare.

 

Il corpo freddo e senza vita di Sam giaceva su una barella all’obitorio, ma Dean continuava ad andare a trovarlo e rimaneva lì ore a fissarlo in silenzio, come se il cadavere del fratello potesse in qualche modo suggerirgli un modo per riportarlo in vita

 

Le aveva provate tutte, si era consumato le dita a furia di girare le vecchie pagine impolverate di tutti i libri della biblioteca dei Men of Letters, aveva chiesto a Castiel, Crowley e a tutti quelli che conosceva un modo, un incantesimo per riportare il suo Sammy indietro.

 

Era stato un male mortale a portarsi via la sua ragione di vita.

Uno stupido cancro e ormai non c’era più niente da fare.

 

Il funerale di Sam fu il tradizionale funerale da cacciatore. Dean aveva, suo malgrado, assistito a tantissime esequie come quella, ma nemmeno quando era toccato a Charlie aveva sofferto così tanto.

Charlie, un flash illuminò la sua mente sconvolta e lo riportò al giorno in cui c’era la sua sorella non di sangue su quella pira. “Penso che ci dovresti essere tu lassù, non lei”. Queste parole rimbombavano nella testa del biondo come un martello. Adesso Sam era lassù e tutto quello che Dean desiderava in questo momento era che sopra quella catasta di legna in fiamme ci fosse lui, non il suo fratellino. Ma forse, in fondo, lui era lì.

 

Quando il corpo fu completamente consumato, il cacciatore raccolse le ceneri in una scatola, e salì in macchina.

Il dolore era sempre più forte, ma quando vide che al posto del suo amato Sammy vi era una scatola arrugginita, dai suoi occhi verdi cominciarono a sgorgare grosse lacrime, e più cercava di reprimerle, più queste spingevano prepotenti tramutandosi in un pianto incontrollato e disperato, che si attenuò quando l’Impala superò il cartello con il nome dello stato della California, e che terminò solo dopo un paio di ore, quando giunse di fronte all’ingresso dell’università di Stanford.

 

Guardò l’orologio sul suo cellulare che riportava a grossi caratteri la data: Lunedì 25 Novembre; scese dalla macchina insieme alla scatola contente il suo Sammy e si incamminò verso un edificio di mattoni di cemento.

Quando giunse a destinazione guardò il contenitore arrugginito come se stesse fissando davvero il fratello.

“Ti voglio bene Sammy.”

Detto questo sparse le ceneri di fronte a quella che un tempo era stata la casa di Sam e Jessica.

“Ti avevo promesso che ti avrei riportato qui Lunedì.”






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Salve a tutti quelli che hanno avuto il coraggio di leggere questa One Shot. 
È la prima FF che scrivo e so che non è un granchè, ma avevo questa idea malsana in mente e un sacco di tempo libero e questo è il risultato.
Se avete voglia di lasciarmi delle recensioni mi fareste un favore immenso 


RINGRAZIAMENTI:
Un enorme grazie alla mia wifey Arianna (Arain -> 
http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=603150 leggete le sue ff che sono meravigliose) per avemi corretto il testo e per essere la persona meravigliosa che è.
Grazie anche alle altre due Hell's Master Vale e Alice perchè sono diventate come sorelle per me.
Infine grazie alle ragazze del gruppo Destiel is On perchè siete più di una famiglia per me e vi amo tutte dalla prima all'ultima. 

Julia



 

  
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