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Autore: Randa_Zero    09/06/2015    0 recensioni
" Il mio mondo cambiò quando lei mi parlò per la prima volta ... "
Lui, Francesco, un ragazzo impacciato, che non riesce a relazionarsi con le persone.
Lei, Luna, la ragazza più vivace e allegra della classe.
Cosa li accomuna? La lettura.
Estratto del primo capitolo:
"Mi piaceva perdermi in mondi diversi dal mio , e adoravo immedesimarsi in personaggi con caratteri diversi dal mio. I libri costituivano la mia fuga dalla realtà e solo quando aprivo un libero mi sentivo davvero libero.
"
"A quelle parole il volto di lei si infiammò e fu li, che per la prima volta , pensai fosse davvero bellissima.
"
Buona Lettura ♥
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Quel pomeriggio decisi di andare al parco.
Era stato un giorno parecchio stressante, e l'unica soluzione che mi veniva in mente per rilassarmi era quella di andare a leggere sotto l'albero nella piccola radura del parco.
Così appena l'ultima campanella era suonata mi ero precipitato nel parcheggio e , ancora scosso per gli avvenimenti di quel giorno, ero salito sulla bici e mi ero fiondato al parco.
Alle 4 del pomeriggio ero ancora li, intendo a leggere un mattone di 3.000 pagine, quando ad un certo punto il mio cellulare prese a vibrare nella tasca.
Pensai subito a mia madre che mi avvisava che erano tornati a casa, così con il sorriso dipinto sul volto presi il cellulare e lo accessi.
Invece della solita scritta "Mamma", sullo screen, a lettere cubitali, era segnato un numero di telefono, questo voleva dire che non corrispondeva a nessuno di quelli che avevo in rubrica.
Ma mi bastó leggere solo per una volta il numero per sapere il mittente del messaggio: Luna.
Premetti sullo screen per aprirlo e lessi mentalmente il contenuto:
"- Ciao, posso raggiungerti ?"
Rilessi due volte il messaggio, ma ancora non mi era chiaro del tutto il suo significato.
"- Non sai dove sono..."
E inviai.
Aspettai per dieci minuti buoni una risposata fissando lo schermo del cellulare, poi sbuffando lo buttai sull'erba e ripresi a leggere.
E come quella mattina non ci riuscii, non importava se era di fianco a me o chissadove : solo il pensiero di Luna bastava a distrarmi.
Dopo circa altri 10 minuti, il cellulare si accese e iniziò a vibrare.
Una chiamata.
Lo presi e lessi il numero, sempre lei.
Premetti sul tastino verde e misi il cellulare vicino all'orcchio.
"- Pronto?"
Nessuna risposata.
"- Pronto?"
Ancora nessuna risposta, stavo per mettere giù parecchio innervosito da quella specie di scherzo, quando una voce femminile parlò dall'altro capo del telefono.
"- P-Pronto? Francesco sei tu?"
La sua voce ansimava, doveva aver corso per un bel pezzo, o probabilmente, lo stava ancora facendo.
"- Si sono io, serve qualcosa?"
Passarono alcuni secondi di silenzio, nei quali il mio cuore prese a battere sempre più velocemente.
"- .... Ti darebbe fastidio vedermi?"
Il mio cuore perse un battino, e una strana sensazione di disagio e speranza mi si diffuse in tutto il corpo.
"- NoNoNo!! Anzi mi faresti davvero felice!!
Solo dopo aver parlato realizzai quello che avevo detto e sentii il mio viso andarmi a fuoco.
"- ... Sei davvero carinissimo quando arrossici"
"- Heii!!"
A quelle parole, ancora più rosso in viso, mi venne d'istinto alzare lo sguardo.
E nel farlo incorociai lo sguardo di lei.
Era a pochi metri da me, all'inizio della stradina opposta a quella che prendevo io.
Aveva i capelli legati e alcune ciocche sul viso.
Il volto era rosso, più rosso del mio.
Il suo petto si alzava e abbassava velocemente, e unito al fatto che aveva un leggero velo di sudore sul viso, dedussi che per arrivare li avesse fatto un bel pezzo di corsa.
Ma guardandola mi parve ...
"- Bellissima..."
Lei arrossì ancora di più e chinò il viso in avanti. Mi accorsi dopo che l'avevo detto ad alta voce.
" Cioè ... Nel senso... Anche se ... Volevo di- "
"- Posso venire li?"
In un primo momento non sapevo cosa rispondere, poi quasi non fossi io a parlare dissi:
"- Si"
Il tempo che impiegò ad avvicinarsi mi sembrò infinito, e ancora più lunghi mi sembrarono i minuti che passò seduta al mio fianco prima che mi chiedesse:
-" È bello? "
Mi voltai verso di lei con un espressione interrogativa in volto.
-" Il libro "
Disse indicando il tomo che tenevo in mano.
"-Si"
Bravo, bel modo di portare avanti una coversazione.
Mi dissi dandomi per l'ennesima volta dell'idiota mentalmente.
-" Vieni qui spesso?"
Mi chiese dopo pochi attimi di silenzio, sembrava stesse faticando a trovare un argomento di cui discutere e io non ero di certo di aiuto.
"- Si è molto tranquillo, siccome credo quasi nessuno lo conosca ..."
E li mi sorse un dubbio.
"- Come facevi a sapere che ero qui?"
Arrossì un po' quando pronunciai quella domanda.
"- Bhe ... Una volta mi è capitato di passare qui per caso e ti ho visto, poi ogni volta che ripassavo c'eri anche tu quindi ... Chiamiamolo intuito."
Finì la frase con una leggera risatina isterica, come quella di quel pomeriggio.
E ricordandolo non riuscì a trattenere una piccola risata.
"- Hai una risata davvero luminosa, dovresti ridere di più!"
Mi disse lei sorridendo. Ora capivo perché era tanto popolare fra i ragazzi.
Senza pensarci, sorridendo le dissi.
"- Anche il tuo sorriso è stupendo."
Vidi le sue guance diventare sempre più rosse fino a quando non voltò il viso verso il prato.
Di scatto mi voltai anch'io verso il mio libro, consapevole del rossore che stava comparendo anche sul mio viso.
Passarono altri minuti di silenzio.
"- Sai ... In classe sei sempre in disparte ... E all'inizio della scuola anch'io avevi timore di te ... "
Strinsi le mani intorno al libro e senza rendermene conto serrai le mascelle. Non riuscivo a capirne bene il motivo ma sentirmi dire quelle cose da lei, mi faceva più male che sentirle dire dagli altri.
Lei però non sembrò accorgersi della mia reazione.
"- Però... Una volta ti ho visto ridere ... Ed è stata una delle cose più belle che abbia mai visto. Ho iniziato a guardarti sempre di più, e non riuscivo più a capire che cosa in te spaventasse le altre persone ... Insomma i tuoi capelli si sono un po' lunghi ma sono belli! E i tuoi occhi sono qualcosa di stupendo ! Poi mi ricordo di quando hai aiutato quella bambina alla festa della scuola, quindi so per certo che tu sia una persona gentile! Leggi un sacco di libri , e non posso crede che qualcuno di così tranquillo possa provocare risse ... Quello che sto cercando di dirti ... È che ... Bhe io -."
Girandosi verso di me si bloccó spalancando gli occhi.
Poi piano sorrise, il sorriso più tenero che avessi mai viso.
Allungò le mani, e, mentre con una mi prese il volto, con l'altra mi asciugò le lacrime.
Si stavo piangendo, e non mi vergogno a dirlo.
Mai e dico mai prima di allora qualcuno mi aveva detto cose del genere. E si avevo finito per piangere per la felicità e lo stupore.
Mentre lacrime calde continuavano a scendere sul mio viso, lei continuava a sorridere, asciugandomele.
Quando mi fui calmato, le sorrisi.
"-Grazie."
Lei mi sorrise di rimando.
Non potei trattenermi.
Afferrai il suo braccio e mi slanciai verso di lei, stringendola poi al petto.
Sembrava ancora più piccolina così stretta fra le mie braccia.
Titubante anche lei mi abbracciò, prima delicatamente poi con più forza.
Una sensazione dolce e di felicità immensa mi pervase e allora capì cos'era quel nuovo sentimento.
Piano ci staccammo da quell'abbraccio, come se nessuno dei due volesse rinunciare a quel calore, e i nostri sguardi si incontrarono.
Sembrò passare un'eternità prima che allungassi le mani verso il suo volto.
Lei chiuse piano gli occhi e io le posai il mio palmo sulla guancia destra.
Dopodiché ci baciammo.
Fu qualcosa di unico.
Le sue labbra erano calde e umide.
Sentivo il suo cuore pulsare violento, e sapevo che anche il mio batteva a quel ritmo.
Quel bacio mi sembró durare un infinità e quando ci staccammo sentì di già la mancanza di quel contatto.
Lei rossa in viso avvicinò la sua fronte alla mia e sussurrando disse.
"- Mi sono innamorata di te."
Io sorridendo, la guardai negli occhi.
E dissi l'unica cosa che riuscivo a pensare in quel momento.
"- Ti amo, Luna."
Poi ci baciammo di nuovo.
Quello fu il giorno più bello di tutta la mia vita.
Il mio ultimo giorno di scuola.
   
 
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